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Autore: CharliesMakingMeSmile    04/10/2010    3 recensioni
Salve!! ^^ vi sembrerà una coppia passata, ma spero che questa Leah/Sam possa piacervi ugualmente...si colloca più o meno quando Sam la lascia.
Questa storia ha partecipato al contest indetto da _Bimba Sognatrice_ "L'attimo fuggente"e si è classificata quarta.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Leah Clearweater
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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The Pain You Have Caused To Me...storia...



Questa storia ha partecipato al concorso indetto da Bimba Sognatrice “L'attimo fuggente”
e si è classificata quarta.

Ciao!! a chi mi conosce e segue la mia storia...e
Salve a chi non mi ha mai visto in vita sua...beh, teoricamente non mi ha mai visto nessuno comunque...
Sono qui con una breve shot su un pairing per me inusuale, ma che mi sono comunque divertita a scrivere e soprattuto, come sempre, ho cercato di trasmettere il più possibile la mia idea.
Bene! Il pairing è Leah/Sam, vi sembrerà una coppia ormai passata, ma vi assicuro che le emozioni sono”fresche”!!
Se avete voglia dateci uno sguardo e ditemi la vostra impressione!!




            The Pain You Have Caused To Me









I'm not sure what I'm looking for anymore
I just know that I'm harder to console
I don't see who I'm trying to be instead of me
But the key is a question of control 
                                                                                           
                                                                                                                       ( Depeche Mode)








                            



Il telefono squillò.
E` libero si disse.
Squilla ancora cinque volte prima che il solito tu-tu-tu le risuoni nelle orecchie.
Con le lacrime agli occhi buttò malamente il telefonino sul letto.
Ma cosa me ne importa di lui? Si chiese fingendo indifferenza, l'orgoglio era sempre stato il suo punto debole.
Spostò lo sguardo sul comodino dove una foto faceva bella mostra di se, quel ricordo spezzato, quello stralcio di felicità la rese tremendamente malinconica.
Oh, sì che gliene importava.
Quando si accorse delle lacrime che gli scendevano dagli occhi toccò quell' acqua che gli bagnava le gote e si infuriò con se stessa.
Era forte, era forte.
Si ripeteva stringendo le palpebre finché non le vennero le vertigini e fu costretta a riaprirli.

All'improvviso mentre era ancora impegnata a mettere a fuoco la stanza intorno a se, il telefono squillò facendola sobbalzare.
Ancora un po' intontita dalle lacrime si alzò, cercando di raggiungere il telefono nel corridoio e dopo aver inciampato varie volte imprecando pesantemente raggiunse la fonte dello squillo, afferrò la cornetta e soffiò un “pronto?” impaziente.
Una voce esitante rispose -Emh...ciao Lee-lee, mmm sono Sam...mi domandavo se ti andasse di vederci al mare?-
Mio Dio!! erano due settimane che non sentiva la sua voce...socchiuse gli occhi al pensiero.
Si riscosse pensando che Sam aspettava una sua risposta.
-...Si...-. Lo disse talmente piano che lo ripeté per altre tre volte, dopo aver detto questo si ricordò improvvisamente delle domande che aveva per lui.
Oh, era così tanto che non gli parlava!
-Dove sei Sam? Perché non rispondi al cellulare? Sam, ti prego non...-
Appena aveva avvertito il suo respiro pesante dall'altra parte della cornetta, aveva avuto paura, paura che gli attaccasse in viso. Ancora.
-ti prego...- lo disse piano, forse più a se stessa che al ragazzo.
Ma inesorabilmente il telefono venne buttato giù.
Leah non poté fare a meno di sentirsi terribilmente male, il cuore le batteva dolorosamente nel petto ad un ritmo sfrenato.
Respira.
Rilasciò una gran quantità d'aria, sentendosi meglio.
La spiaggia di La Push...
Si alzò frettolosamente, scendendo le scale e dirigendosi velocemente alla vecchia macchina di suo padre.


Svoltando a destra trovò davanti a se il sole che tramontava, i suoi raggi dorati illuminavano  l'abitacolo del vecchio catorcio.
Era appena arrivata, si voltò verso il mare, verso quel dolce luccichio che le riscaldava la pelle olivastra.
All'improvviso una forma, un'ombra, si sovrappose ai raggi solari, socchiuse gli occhi...Sam.
Le veniva incontro con un piccolo sorrisetto forzato.
-Ciao Lee-lee...-.
Avrebbe voluto abbracciarlo, baciarlo sulle labbra e sussurrargli che lo amava ancora, che non le importava se l'aveva lasciata per più di due settimane senza uno straccio di notizia, l'avrebbe sempre amato.
Non fece nulla di tutto questo, anzi stette immobile come una statua di sale, aspettando un gesto, un qualsiasi segno da parte del ragazzo dagli occhi neri.
All'improvviso senza una parvente ragione l'invitò a fare un bagno, stranamente, la cappa grigia che ricopriva La Push e Forks in quel giorno di mezza estate sembrava essersi diradata quel che bastava per far vedere il sole e scaldare l'acqua.
Senza pensare al battito furioso del suo cuore palpitante d'amore, accettò senza indugi.

Non ci misero molto a togliersi i vestiti di dosso e a buttarsi in acqua, Sam si comportava esattamente come se quelle due settimane non fossero mai esistite, ma era cambiato, era diverso, era senza dubbio più muscoloso del solito, i capelli erano corti, molto corti, e...
sembrava non potesse essere più quello di prima.
Inconsciamente Leah aveva già capito che lui adesso non la voleva più, qualcosa era cambiato, un cambiamento perenne?
Stavano nuotando insieme come avevano già fatto altre volte.
Strizzò gli occhi intirizzita dall'acqua non propriamente calda, Sam sembrava del tutto a suo agio.
Leah non tremava solo per il freddo, il suo corpo tremava, ma anche il suo cuore le diede una scossa non indifferente, adesso aveva più paura che mai.
-Sam...- lo richiamò -mi hai portata qui per dirmi qualcosa in particolare?- la prese alla lontana.
I suoi occhi si fecero più neri, spaventandola col suo sguardo duro, ma con una punta di tristezza e profondo rammarico.
-Leah, io non ti ho chiamata in queste due settimane perché...è successa una cosa, una cosa che mi ha cambiato-
Si sforzava di non piangere, ma qualcosa le diceva che oggi le sarebbe successo qualcosa che l'avrebbe cambiata dal profondo, per sempre.
-Io...non possiamo stare più insieme...vedi...- non si lasciò sopraffare dalle emozioni, era testarda, voleva sapere.
-Perché??- gridò come impazzita -cosa è successo? Sam me lo devi dire!-
La realtà dura e crudele le si presentò davanti agli occhi, la fece quasi singhiozzare, con una mano davanti alla bocca, orgogliosa fino all'ultimo, negò quegli spasimi, sforzandosi di ingollare quelle lacrime calde.
-Mi stai dicendo, che per te non sono più niente?- aveva abbassato il tono della voce rendendola quanto più normale possibile.
Il suo silenzio confermò quello che aveva detto e pensato. Non valeva più di un granello di sabbia.
-Non è quello che volevo dire!- protestò con furore il ragazzo, fece per prenderla per le spalle, ma lei gli gridò di lasciarla andare.

Il dolore misto a rabbia le attanagliava il petto, non si era mai sentita così male, sentiva dolore a livello fisico, era diverso...
Si sentiva alquanto strana, sentiva la rabbia crescere e prendere una precisa forma,
senza accorgersene si stava allontanando e stava ritornando a riva, qualcosa non andava.
Non ragionava più.
Aveva una gran bisogno di fare a pezzi qualcosa, qualunque cosa.
Arrivata dove l'acqua salata le lambiva le caviglie, il dolore si fece insormontabile.
Faceva male, male...
-Leah!!-.
Sam la chiamava era accanto a lei, Sam...le sembrò di andare a fuoco.
Sentiva la lava scorrerle in corpo fino ad arrivare al cervello.
-AHHH!!!- urlò indemoniata.
Attanagliandosi la testa corvina e ripiegandosi su se stessa, mentre l'acqua fluiva intorno a lei e affondava nella sabbia. Non più di un granello di sabbia.
Urlò ancora. Questa volta per non sentire i suoi pensieri.

Intanto i raggi solari incendiavano le bianche nuvole. Insieme ad esse il corpo di Leah bruciava, nello stesso istante in cui il sole tramontò Leah mutava e con un suono gutturale, simile ad un ringhio dal profondo del suo essere, i vestiti si strapparono.
Lì in mezzo all'acqua il suo destino e il fato delle persone intorno a lei, cambiò.
Questa volta non si torna indietro.
Spesso il destino va a senso unico.

Non era stata la rabbia la causa, ma il dolore. Il cuore, la fonte della sofferenza che gli era stata causata.












Come va?? ci sono errori di grammatica?? mah...ditemi dove sbaglio, a volte sono veramente cieca.

Mi ci vorrebbe una beta...mmm
mi raccomando fatemelo sapere in un commentino!!
Sempre che vi vada!





Ciao!!! e alla prossima (se sono ancora viva...XD)

Ire.







   
 
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