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Autore: helena485    04/10/2010    1 recensioni
stare accanto alla persona che si ama è l'unico modo per essere davvero felici...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una mattina come le altre, e ovviamente mi affrettavo ad arrivare in fermata per prendere l’auto. Una mattina comune, come quelle che vivo tutti i giorni. Quel giorno però mi sentivo particolarmente stanca, la sera prima non avevo dormito per rimanere a parlare con il ragazzo della chat del quale conosco solo il nome. Forse non dovrei, forse sto sbagliando, eppure sembra quello perfetto, il modo che ha di scrivere, il fatto che sa scherzare e farmi ridere, il fatto che mi consola quando ne ho bisogno, sono circa due mesi che ci scriviamo, è passato già tanto tempo eppure ancora non sono riuscita ad incontrarlo. So che abita dalle mie parti non mi ha detto altro, non so perché ma è un tipo così riservato e misterioso, invece di me ha voluto sapere ogni cosa, ancora adesso continua a farmi domande su quello che faccio sulla scuola, ogni giorno è così. Quando invece inizio io a fare domande cambia discorso e non c’è verso di convincerlo.
Quella mattina come al solito l’auto era pieno di gente, era fortunato chi riusciva a salire e meglio ancora a scendere. Io ero quasi arrivata alla mia fermata quando uno da dietro per scendere mi spinge violentemente buttandomi giù dall’auto, in quell’istante pensai che mi sarei rotta un braccio o cos’altro, ma con mia grnade sorpresa atterrai sul morbido, un morbido che mi insospettì facendomi aprire gli occhi che avevo chiuso dalla paura della caduta.
Quando realizzai cosa era successo non sapevo cosa fare, se scappare o sotterrarmi dalla vergogna. Ero caduta addosso a un ragazzo, che inoltre era molto carino e questo non faceva altro che accentuare la mia vergogna.
<< stai bene?>> mi disse sorridendomi.
<< ah, ehm, si, credo di si!>> dissi cercando di alzarmi. << grazie per aver attutito la caduta e scusami per averti fatto male>> continuai cercando di calmarmi. Solo in quel momento mi ero accorta che l’auto se ne era andato e che me la sarei dovuta fare a piedi.
<< sta tranquilla, volevo prenderti al volo ma non sono arrivato in tempo, comunque l’importante è che tu stia ben>> disse tirandosi su e pulendosi i pantaloni.
<< si, ora vado grazie ancora!>> mi voltai frettolosamente e mi incamminai verso scuola. Sentivo dei passi dietro di me, probabilmente era qualche altro ragazzo che aveva perso l’auto.
<< non pensare che io ti stia seguendo, è solo che andiamo nella stessa direzione!>> mi voltai sentendo quella voce che mi sembrava quella del ragazzo di prima, e come avevo immaginato era lui.
<< ah sei tu, non è che andiamo anche a scuola insieme vero?>> chiesi rallentando il passo camminando al suo fianco.
<< è probabile, lo scopriremo presto. Comunque piacere di conoscerti mi chiamo Alessandro!>> mi allungò la mano che presi presentandomi.
<< piacere mio, mi chiamo Sara!>> mi fece un sorriso talmente bello che a momenti cadevo un’altra volta. << che bel nome, mi ricorda quello di un mio amico>> in effetti era il nome del ragazzo della chat.
<< anche il tuo è davvero bello!>>
<< è un nome come un altro!>> ammisi intimidita. La sua presenza mi dava una sensazione di pace, era così bello, la sua mano era così calda.
<< sei tu vero?>> mi chiese fermandomi.
<< eh? In che senso scusa? Credo di non aver afferrato bene la domanda!>>
<< sei la mia Sara!>> non capivo bene dove volesse arrivare, ci eravamo appena conosciuti e già si prendeva questa confidenza? Non che mi dispiacesse, ma non aveva senso.
<< sei la ragazza di cui mi sono innamorato, quello che non mi fa dormire la notte, quella che fino alle due di notte mi tiene incollato al PC..>>
<< no, aspetta un attimo, non è possibile, sei Alessandro della chat?!>>
<< si! Finalmente posso parlarti e non scriverti come faccio di solito, è una tale tortura non poterti, vedere stringere, non ce la facevo più!>>
<< anche per me, non so niente di te, solo il tuo nome, pensavo mi stessi prendendo in giro, mi aspettavo tutto un altro genere di ragazzo, io non so cosa dire!>> dissi sorridendo.
<< ti aspettavi di meglio?>> il sorriso sul suo volto scomparve.
<< no, mi aspettavo qualcosa di totalmente diverso, sei molto più bello di come ti avevo immaginato!>> il sorriso tornò dopo che ebbi pronunciato quella frase.
<< tu invece sei ancora più bella della foto che mi hai fatto vedere, non pensavo che mi sarei potuto innamorare due volte, invece è appena successo! La prima volta mi sono innamorato di te chattando, la seconda volta è stata quando mi sei caduta addosso, l’ho capito subito.>> presa dalle sue parole non mi ero accorta che si era avvicinato a me e ora stava giocando con i miei capelli, lo faceva con una tale dolcezza che mi sembrava stessi sognando. Mi sentivo così felice, così calma con lui, da quando mi aveva rivelato la sua identità, ero tranquilla. La dolcezza con la quale mi stava accarezzando i capelli mi faceva morire, chiusi gli occhi per godermi quel momento, non mi sembrava ancora vero che lui era qui, proprio davanti a me, così terribilmente vero, così assolutamente mio. Sentivo il suo respiro sul mio viso, caldo, delicato. Le sue labbra sfiorarono le mie una, due volte, mi faceva impazzire quel suo modo di fare.
<< posso baciarti?>> chiese prendendo il mio viso tra le sue mani dolcemente.
<< no!>> dissi sorridendo.
<< lo farò lo stesso!>> disse baciandomi. Le sue labbra erano calde, più calde delle sue mani e quando poggiai le braccia sulla sua schiena mi resi conto di quanto tutto il suo corpo emanasse calore, nonostante fosse inverno vicino a lui riuscivo a sentire caldo.
Quel momento sembrava durasse un’eternità, in realtà lo speravo ma ogni cosa prima o poi è destinata a finire e noi dovevamo correre per arrivare a scuola in tempo.
Man mano che ci avvicinavamo a scuola lui mi raccontava qualcosa di se, mi spiegò che non mi parlava di se in chat perché sperava che un giorno ci saremmo incontrati proprio come è successo oggi, per mano del destino. Mi rivelò che frequenta la mia stessa scuola  e dove vive di preciso. Arrivammo davanti scuola esausti dal tanto parlare e dalla camminata veloce che avevamo assunto per non arrivare tardi.
<< Alessandro!>> sentimmo una voce femminile in lontananza provenire da dietro di noi, mi voltai per vedere chi fosse la tipa che aveva urlato in quel modo. In lontananza una ragazza bionda correva dalla nostra parte, e in poco tempo ci raggiunse saltando tra le braccia di Alessandro che non sembrava sorpreso, non quanto me nel vedere quella scena.
<< ciao, anche oggi hai fatto tardi eh!>> disse lasciandola.
<< stai zitto non parlare anche tu sei nella mia stessa situazione!>> ammise lei. Il  suo atteggiamento era terribilmente fastidioso, le stava appiccicata, le stringeva la mano il braccio, il modo in cui gli parlava, sembrava stesse  morendo dalla voglia di baciarlo.
Io guardavo impietrita quella scena, e non potendone più mi voltai e me ne andai.     Continuavo a ripetere a me stessa che era stato meglio così, che lui era come tutti, che non era giusto per me, eppure più dicevo così e più mi convincevo del contrario. Improvvisamente mi sentì afferrare per il braccio, sapevo già chi era, non volevo voltarmi, non volevo che mi vedesse piangere, non volevo dargli questa soddisfazione.
<< vattene!>> dissi fissando la strada, stavo cercando in ogni modo di trattenere le lacrime, ma faceva male, ogni respiro faceva male.
<< perché fai così? Che ho fatto? Perché sei andata via così? >> sembrava sinceramente dispiaciuto, ma in quel momento era difficile credergli.
<< il destino si è sbagliato, evidentemente non possiamo stare insieme.>>
<< che stupidaggini stai dicendo? Io voglio stare con te!>>
<< non sembrava!>>
<< se ti riferisci a Giulia hai sbagliato tutto!>>
<< e sentiamo cosa avrei sbagliato? Perché da quello che ho visto sembra esserti molto affezionata, al punto da volerti quasi baciare!>> il mio tono era diventato pungente, mi dava fastidio il fatto che non avesse capito quello che mi aveva dato fastidio.
<< la conosco da quando sono nato, non c’è altro che amicizia tra di noi, io sono innamorato di te, lo vuoi capire oppure no?>>
<< forse tu non provi niente per lei, forse, ma per lei non è così!>> mi ero girata verso di lui e sostenevo il suo sguardo con aria di sfida.
<< amo anche questo di te, il fatto che sostieni ciò in cui credi, anche se è sbagliato! Perché se anche fosse come dici tu che a lei piaccio, a me non importa, io voglio solo te!>> mi tirò verso di se stringendomi, come potevo anche solo pensare di sfuggire da quell’abbraccio.
<< mi perdoni?>> mi sussurrò nell’orecchio.
<< solo se mi prometti che sarai mio per sempre!>>
<< per sempre è troppo poco!>> intuivo dalla voce che stava sorridendo, doveva essere uno di quei sorrisi dolci e belli da togliere il fiato.
<< ce lo faremo bastare!>>.
 così come il destino ci aveva fatto incontrare avrebbe potuto farci separare da un momento all’altro, ma quello che conta veramente è ogni attimo che vivi accanto alla persona che ami.
   
 
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