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Autore: lelia_chan    04/10/2010    14 recensioni
Forse voleva sentire le mie grida strazianti, ma non gli darò questa soddisfazione, finalmente sono libera di fare ciò che voglio.
Allora ecco la mia prima one-shot è abbastanza deprimente, non so perchè ma mi è uscita così.
Spero vi piaccia
Genere: Dark, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hidan, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ciao mi chiamo Hikaru e sono la ragazza di Hidan. 

 

 La mia vita? Solo un grande punto interrogativo che non svanisce nemmeno quando penso che sia la fine.

 

Apro gli occhi, vedo tutto offuscato per via delle lacrime, sono bloccata al pavimento non riesco a muovere un solo muscolo, l’unica cosa che posso ancora muovere è la testa.

 

                                                                                                        “Hidan…tu mi ami??”

                                                      “Cazzo, ma che domande sono??certo che ti amo!Tu sei mia

 

Sono in una stanza buia, anzi sarebbe meglio dire una cella, illuminata solo da alcune candele o almeno così mi sembra, di fianco a me vedo sangue, il mio sangue che esce da una brutta ferita sulla spalla.

 

                                                          “Perché Pain ha deciso che devo fare parte dell’Akatsuki?”                      

                                            “Perché glielo chiesto io, hai visino troppo bello per non essere mia!”

 

Lo cerco, cerco colui che mi tiene prigioniera, colui che ha detto di amarmi.

-Ti sei svegliata finalmente, non credevo che svenissi per un semplice taglio-.

Era lui! Cerco a destra e a sinistra per quanto mi è possibile muovermi ma non riesco a vederlo, alzo lo sguardo ed li dietro di me con un ghigno sadico sul viso, è proprio quel ghigno cha mi spaventa, non la pelle ormai nera per via del rituale, l’avevo già visto in quelle condizioni e non mi aveva mai fatto paura.

 

                                                                       “Perché ti ostini a fare questi rituali macabri?”

               “Ma perché devo sacrificare vittime in nome del grande Lord Jashin, tu non capisci quale piacere sublime provo nel sentire lo stesso dolore delle mie vittime”

 

La cosa che mi aveva sempre terrorizzata, anche se non lo davo mai a vedere, era appunto quel sorriso inquietante che faceva alle sue vittime sacrificali.

-Perché piangi?-

Ancora quel ghigno.

-Che mi stai facendo?- cerco di chiedergli con voce più ferma possibile, inutilmente ovviamente.

-Shhh…non parlare e non piangere- dice lui mentre stringe tra le mani quella lancia che conosco bene.

 

                                                   “Se diventassi Jashinista anche tu forse mi capiresti, diventeresti immortale e proveresti sensazioni che non hai mai provato prima”

                                                   “Hidan! Sono già un’assassina facendo parte dell’Akatsuki, non voglio peggiorare la situazione!”

 

Hidan mi guarda come guarda le sue vittime, vuole sacrificarmi, si lo so, è dentro il cerchio.

-Hidan…perché?...-

-Perché ti amo, cazzo e voglio farti capire ciò che sento io- il ghigno si allarga.

 

                                            “Lo capisci Hidan? Io non volevo diventare un’assassina, non lo volevo, tu mi hai portata qui!!”

                                           “Hikaru, in un modo o nell’altro lo siamo tutti!! Tanto vale uccidere le tue vittime per bene, e poi a questo punto non puoi tirarti indietro, sei un’Akatsuki e soprattutto sei mia stronza!!”

 

Hidan non è mai stato uno molto delicato, è uno che dice parolacce in ogni frase che dice, anche quando facciamo sesso. All’inizio non facevo caso alle imprecazioni tipo “cazzo” e “porca troia” ripetuti più volte per le scariche di piacere che sentiva, ma poi ha cominciato a darmi fastidio il fatto che mi chiamasse “puttana” o “troia”

 

                                             “Hidan…aaaaa…smettila, ti prego sto impazzendo!!”

                                           “Sta zitta troia!!Chiudi il becco,che ti serve solo a prenderlo in bocca”

                                           “Smettila di dire così ti prego…”

                                            “Ringrazia che mi sto trattenendo puttana, altrimenti ti avrei già sacrificata a Jashin”

 

Poi ha cominciato a farmi molta paura il fatto che mi procurasse delle ferite solo per il gusto di vedermi sanguinare braccia e gambe.

 

                                          “Hidan, ma è proprio necessario?, mi fanno male, le ferite bruciano…”

                                           “Ti ho detto che devi stare zitta!!


Sembrava che mi amasse, ma adesso, ora che ripenso a tutto quello che mi faceva, mi accorgo che ero semplicemente sua .

-Hidan…ti prego…-

-Sta zitta!! Lo faccio perché ti amo!! E smettila di piangere stronza!!-

 Alza il braccio e si trafigge un fianco con la lancia, simultaneamente sento lo stesso dolore allucinante che mi fa gridare e mi fa scendere una lacrima.

Non piango perché ho paura, ma perché ho il cuore a pezzi.

 

                                                 “Hidan? Sei sveglio?”

                                                 “Che cosa cazzo vuoi, sono stanco, voglio dormire”

                                                 “S..si scusami, ma volevo solo sapere se hai mai voluto davvero sacrificarmi…”

                                                 “Ovviamente, dal primo momento che ti ho visto, ho pensato che saresti stata perfetta per essere sacrificata, ma poi ho deciso che saresti stata mia, e adesso dormi”

 

Quella sera avevo obbedito ed ero tornata a dormire senza dare peso a quelle parole, mi sentivo un po’ lusingata…che grande stronzata, lui mi voleva solo per sacrificarmi, fin dall’inizio, ma io mi sono lasciata accecare dall’amore e non ho visto che piano piano si stava appropriando di me.

Lo guardo ancora mentre rigira l’asta nel fianco facendo contorcere dal dolore

 

                                             “Sai, potresti provare, solo una volta la maledizione…non ti ucciderei del tutto”

                                             “Hidan, smettila sono già piena di ferite e di tagli su tutto il corpo”

                                             “Sai potrei sacrificarti proprio adesso se volessi, non lo faccio solo perché mi piace guardare il tuo sangue sul tuo corpo”

 

Mi guarda, continua a guardarmi sorridendomi non rendendosi conto di ciò che mi ha fatto, non rendendosi conto di avermi trafitto il cuore con le sue parole. Io lo amavo davvero, credevo che anche lui mi amasse, ma ora so solo che aveva deciso che sarei stata il suo fantoccio, perché lui non sa cos’è l’amore.

-Tu non sai cos’è l’amore, io ero semplicemente tua, solo perché volevi il mio corpo e il mio sangue-

-Sta zitta!!-

-STA ZITTA!! È l’unica cosa che sai dirmi!! Perché non mi uccidi adesso, non è questo che hai sempre voluto fin dall’inizio?-

Infila di nuovo la lancia nella sua pancia provocandomi svariati tremiti dovuti al dolore.

-Con grande piacere- dice ghignando in un modo terrificante

È impossibile, alla fine è riuscito a farmi provare ciò che prova una sua vittima durante un sacrificio, e dire che mi ero ostinata a resistergli per mesi.

Alza per l’ennesima volta il braccio (per l’ultima volta) e punta l’arma al cuore trafiggendolo. Io non emetto un suono, forse l’ho deluso, forse voleva sentire le mie grida strazianti, ma non gli darò questa soddisfazione, finalmente sono libera di fare ciò che voglio,

-Ti amo Hikaru-

                                                   “Ti amo Hidan”

 

-Ti amerò per sempre Hidan-

 

La mia vita? Solo un grande punto interrogativo che non svanisce nemmeno alla fine.

 

Ciao mi chiamo Hikaru, ed ero la ragazza di Hidan.

 

 

My space

Oookkkk lo so è deprimente, ma ultimamente mi è venuta voglia di scrivere sta cosa ke nn si può definire one-shot spero ke almeno qualcuno mi dica ke fa skifo, almeno ne sarò sicura al 100% baciiiii e recensite sto scempio

   
 
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