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Autore: I Walk With Shadows    05/10/2010    15 recensioni
-M-Matt, Jimmy è...
-Cos... Cosa c'entra Jimmy?
Non riuscì a finire la frase, aveva bisogno di un riparo, di un rifugio. Per questo si buttò nelle braccia di Matt senza pensarci, e ritrovò quel calore che la faceva stare bene. Lui, dal suo canto, non poté fare altro: la strinse a sé, come aveva sempre fatto. Mentre le sue mani calde la tenevano per la schiena, Valary sussurrò qualcosa che lui riuscì appena a percepire.
-...Jimmy è morto...

[InOnoreAlMigliore.]
Genere: Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matthew Shadows, Synyster Gates, The Rev, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e nessuno di loro vive in casa mia, non li conosco, gli episodi narrati molto probabilmente non sono mai accaduti, poi per il resto lo sapete. Se avete letto altro su EFP i disclaimer ormai li conoscete a memoria.


A Vee.

E' da quando aveva il Syniodo che non le dedico più qualcosa. E mi manca. Voglio scriverla per lei perchè NON essendo una Mannie so che le piacerà.

E poi le piace come scrivo. Boh.

Ti voglio bene, Vengeance, I'll be with you here until the end <3.



Now I think I understand how this world can over come a man”.


Fiction.


I know you'll find your own way.


Piove.

E' il ventotto dicembre, tutto sembra più scuro, di sera. Solo le luci dei lampioni illuminano le strade colme di acqua, mentre alcune macchine sfrecciano bagnando i marciapiedi.

Tutte le case di Huntington sono illuminate, non c'è nessuno che ha la luce spenta. Qualche ragazzino guarda con aria triste fuori dalla finestra, pensando al fatto che non può uscire, che è intrappolato in quella prigione con la mamma e il papà, come gli altri suoi amici, quando dovrebbero essere tutti fuori a ridere, a scoppiare petardi e a spingersi a vicenda.

Non è permesso, ormai, di uscire fuori.

Ci sono quelle sere in cui Dio capisce che deve togliere la vita ad una persona: è destino. E quando accade, non può fare in modo che la gente vicino a lui si diverta, perché sarebbe sleale, e rimpiangerebbero di averlo fatto.

Per questo aveva chiuso in casa tutti, quando era successo.

Quando James Sullivan si versò quegli psicofarmaci in gola sapeva che sarebbe accaduto qualcosa di brutto. Sapeva di star lasciando tutto nelle mani dei suoi compagni. Sapeva tutto.

Ma lo fece comunque.

Perché, come in una fiction, tutto è già stabilito, tutto è già “scritto”. Forse, pensava, non è vero, ma così dovevano andare le cose.

E così sarebbero andate.


-


-...Pronto?

-Signor Sanders?

-No, sono la moglie... Se deve riferirgli qualcos-

-E' la polizia che parla.

-Cos'è successo?

-Conosce per caso James Sullivan?

-Sì. Ha avuto altri guai con la legge?

-No, affatto, non ne avrà più... L'abbiamo trovato in casa sua steso sul letto. Ci ha detto suo marito che era da un po' che non si faceva sentire. Purtroppo... Quando l'abbiamo trovato era già troppo tardi.

-...Non... Cosa gli è successo?

-E' morto.

Risposta secca, fredda e distaccata.

Valary sapeva qual'era la risposta. Matt, già da un giorno, cercava Jim. Non rispondeva al cellulare e nessuno riusciva a trovarlo, nessuno l'aveva visto. Ma non sapeva che avesse chiamato la polizia.

-...Quando?

-Il decesso risale a ieri, alle otto di sera.

-Io...

-La prego di non commentare, ma di avvertire suo marito e la gente a James vicina il prima possibile. La ringraziamo, e ci dispiace.

Avrebbe voluto replicare, ma gli chiusero la cornetta in faccia.

Jim.

Lo conosceva da tanto, troppo tempo. Era il suo migliore amico. Già quando Matt aveva iniziato a dire che non lo trovava più, lei si era preoccupata.

Possibile che un uomo così forte, così pronto a far vibrare i cuori, così pieno di vita, pronto sempre a tirare su il morale alla gente, possa andarsene così?

Lasciandosi tutto alle spalle, una carriera, una ragazza, degli amici, dei ragazzi che avevano riposto tutti i loro sogni in lui.

Su questi pensieri, Val appoggiò la cornetta e si sedette sul divano accanto a lei. Appoggiò la testa tra le mani coprendosi gli occhi lucidi, pieni di lacrime.

Aveva appena iniziato a singhiozzare quando sentì la porta spalancarsi.

-Val, sono a casa!-.

Lei non rispose, solo si alzò e si asciugò le lacrime e guardò alto.

Doveva dimostrarsi forte. Doveva provarci, per Matt. Anche se che non ci sarebbe riuscita lo sapeva dal principio.

Con una corsa piuttosto veloce suo marito si precipitò nel salotto, ed entrando, vide lei piangere. E si sa, non è una bella sensazione entrare in casa e vedere la propria moglie con le lacrime agli occhi, in piedi, che ti aspetta.

-A-Amore...

-Che succede?

-Io...

-Val...?

-M-Matt, Jimmy è...

-Cos... Cosa c'entra Jimmy?

Non riuscì a finire la frase, aveva bisogno di un riparo, di un rifugio. Per questo si buttò nelle braccia di Matt senza pensarci, e ritrovò quel calore che la faceva stare bene. Lui, dal suo canto, non poté fare altro: la strinse a sé, come aveva sempre fatto. Mentre le sue mani calde la tenevano per la schiena, Valary sussurrò qualcosa che lui riuscì appena a percepire.

-...Jimmy è morto...


-


-Matt...?

-Sono qui.

Val aprì la porta della camera velocemente, scorgendo appena suo marito sdraiato sul letto. Sorrise amaramente, e si sedette appena accanto a lui, togliendogli il cappello e accarezzandogli i capelli castani rasati.

Lui non sembrava quasi neanche vivo. Aveva lo sguardo fisso verso l'alto, e i suoi occhi verdi non si muovevano. Sembrava che quasi non si fosse accorto della moglie.

-M-Mi dispiace, amore...

-Lo conoscevo da più di dieci anni, Val.

-Io... Lo so, anche io.

-Lo so... Non posso crederci.

-Neanche io... Non... Non capisco.

-Lui... Lo sapeva già, Val.

Lei si girò verso Matt, che nonostante stesse parlando non aveva ancora mosso la testa di un millimetro:-S-Sa... Sapeva cosa?

-Sapeva che stava per... sì, insomma, andarsene.

Lei continuò a guardarlo, sorpresa:-Perchè lo dici?

Lui voltò la testa e borbottò qualcosa che Valary non capì.

-M-Matty...

-E' la canzone che ha scritto una settimana fa. Leggi il titolo, solo quello.

Val osservò per qualche secondo il foglio pentagrammato, con qualche disegnino stupido, il testo da una parte e la musica dall'altra. Poi portò lo sguardo sulla parola che, in stampatello, dominava sulle altre.

Death”.

Alzò gli occhi e guardò quelli verdi di suo marito.

Lui si rimise nella posizione precedente:-Aveva già capito tutto.

-Un... Un genio.

-Nessuno probabilmente ci sarebbe mai arrivato, lui sì- Matt sospirò, continuando a guardare il soffitto.

Val si avvicinò di più a lui, accarezzandogli questa volta i lineamenti marcati. Quando una lacrima, piccolissima, gli scivolò lungo la guancia, la asciugò col pollice.

-Hai chiamato i ragazzi?

-No.

-Leana? Michelle? Lacey?

-Neanche...

Sorrise amaramente anche lui:-Quindi lo sappiamo solo noi due.

-Sì...

Sospirò di nuovo, e si mise seduto.

-Credo di dover chiamare gli altri, Valary.

-Matty, io...

Lui si girò e la strinse a sé, come prima. Ancora più forte. Val gli mise le mani dietro la nuca, e appoggiò il mento sulle spalle di suo marito.

-Andrà tutto bene, Val. Se ne è andato felice.

-M-Mi manca.

-Lo so, lo so...


-


Matt conosceva Jim fin da piccolo, sarebbe stato difficile stare senza un fratello, per lui.

Si era ripromesso di essere forte. Per Val. Per Zacky. Per Brian. Per Johnny.

Per Lea.

Per chiunque fosse stato vicino in qualche modo a quell'uomo fantastico, che aveva dato la vita per il suo gruppo, per loro.


Like a friend we saw it through,

in the end I gave my life for you.


Quando il suo cantante l'aveva chiamato, Brian aveva urlato. Era la prima cosa che aveva fatto. Quando poi Matt aveva cercato di parlargli, aveva riattaccato e iniziato a prendere tutto a calci, a pugni, senza fermarsi. In breve mezza casa si era distrutta, mentre Michelle lo guardava spaventata da dietro.

Era il suo migliore amico. Il suo migliore amico. La miglior persona mai conosciuta. La persona di cui si fidava di più, il migliore, il suo punto di riferimento in tutto.

Come avrebbe fatto a tirare avanti, senza di lui, senza un pezzo della famiglia?

Aveva preso a piangere, a urlare, senza che la sua ragazza riuscisse a consolarlo. Eppure gli risuonava in testa una frase che diceva Jim: “Ho sentito che c'è pace, dall'altra parte.”

Gave you all i had to give,

Found a place for me to rest my head

While O may be hard to find,

Heard there's peace just on the other side.


Zacky non è mai stato molto forte, come carattere. E quando Matt lo chiamò, non ebbe la stessa reazione di Syn, certo, ma urlò anche lui.

E seguì il pianto.

Quando poi con gli occhi gonfi andò a sciacquarsi la faccia, e guardandosi allo specchio vide quello che era veramente in quel momento: un debole.

Poi vide Jim sorridergli ancora, come sempre. Con quel sorriso da combinaguai che adoravano tutti.

Promettimi che non avrai mai paura.

Left this life to set me free

Took a piece of you inside of me.

All this hurt can finally fade

Promise me you'll never feel afraid.


Johnny non urlò. Soffrì come tutti, forse di più, ma non urlò, né pianse. Restò quasi morto dentro per un po', prima di riprendersi. Cercò di tirare su Brian, ricordandogli che Synyster Gates è il migliore e non doveva buttarsi giù per niente. Tirò su Zacky. Tirò su Matt. Non riuscì a far vedere a nessuno che quello che aveva bisogno di aiuto era, in effetti, lui. Non riuscì a farlo vedere perchè era troppo orgoglioso per mostrarlo. Anche se forse non riusciva a darlo a vedere, da solo piangeva, si lasciava andare, lasciava che quelle fiamme che Jim aveva lasciato lo divorassero per portarlo via del tutto.

Not that I could

Or that I would

Let it burn

Under my skin

Let it burn


-Siamo persi.

-Syn...

-No Zack, non dire nulla di consolatore, siamo persi e lo sappiamo tutti.

-Non dire così.

-Non ce la faremo ragazzi, non ce la faremo. Era lui che mandava avanti tutto. Ora... Ora cosa faremo, Matt?

-...Andremo avanti, Johnny. Come avrebbe voluto lui.


So tell everybody, the ones who walk beside me, yeah

I hope you'll find your own way when I'm not with you tonight”.






Dedico tutto questo anche a James Owen Sullivan. Il miglior batterista mai esistito. Il genio. L'unico uomo capace di fare tutto questo. E credo che voi sarete d'accordo.

Walks.

  
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