Storie originali > Fantascienza
Segui la storia  |      
Autore: giuditta pasta    06/10/2010    1 recensioni
un gruppo di diciassettenni si ritrova a dover affrontare una piccola... apocalisse zombie, ovviamente in America. una storia già raccontata, ma la nostra speriamo sia un pochino differente. ci sarà anche da ridere!
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1 Ore 18:44, casa Marsden: -Bernard, allontanati da quel frigo! -Ma io ho fame! -Ma se hai già fatto fuori 5 toast!! Tocca a te! -Ma Taboo non mi riesce! Fa schifo! -Vieni e zitto. Il ragazzo, imbronciato, si sedette tra gli amici. Erano un gruppo molto unito, si conoscevano ormai dai tempi dell’asilo. Come ormai consolidata tradizione si ritrovavano ogni estate a casa di Matthew. Erano in 6: Matthew, il padrone di casa, ragazzo castano appassionato di motori, Alexandra, detta Alex, ragazza solare dai capelli castani, amante della musica rock, passione condivisa da Blue, piccola furia dai capelli rossi, amante dell’horror, ma piena di fobie inspiegabili, Jessica, bionda che adorava la moda e la musica pop, William, aitante giovane dai capelli castani il cui passatempo preferito era prendere in giro Blue per la sua statura, e infine Bernard, ragazzo bruno, che adorava mangiare e interrogarsi sul mondo. In quel momento stavano tentando di giocare a Taboo. Bernard lesse la carta: “alveare”. Iniziò a sudare freddo. Doveva far capire la parola a Blue. –ehm… allora… hai presente i dionosauri? Ecco, dentro questi cosi non ci vivevano i dinosauri. Ci vivono delle bestie che fanno rumore… e sono più piccole dei dinosauri… -Stalla! -No, più piccole! -Acquario! -Ho detto che fanno rumore! -I miei pesci fanno rumore! -Ma cosa ti fumi? -Solo perché voi non capite il linguaggio dei pesci, non significa che non chiacchierino… I discorsi dei ragazzi furono troncati da un rumore: un grido acuto e prolungato giunse da fuori della casa. -Cosa è stato?- Chiese Jessica allarmata. -Probabilmente è la signora Huber, la mia vicina. È una maniaca del pulito: suo marito sarà entrato in casa con le scarpe fangose! Il grido si ripeté, ancora più forte, ancora più vicino, ancora più pieno di orrore. I ragazzi corsero ad affacciarsi alla finestra. Davanti al cancello aperto della villa c’erano due figure, un uomo e una donna. L’uomo teneva stretta la donna che tentava disperatamente di liberarsi della morsa, gridando disperatamente. Mentre gli altri ragazzi rimasero impietriti per alcuni secondi, Matthew non ebbe esitazioni: prese una mazza da baseball nell’ingresso e corse fuori. Gli altri lo raggiunsero. Una volta fuori poterono vedere cosa stesse realmente accadendo: l’uomo serrava a sé la donna e la mordeva con furia animalesca tra il collo e la spalla, dilaniandone le carni. Matthew raccolse un sasso e lanciandolo lo colpì sul cranio. Quello sollevò la testa dal collo della sua preda e guardò in direzione dei ragazzi: gli occhi iniettati di sangue, incavati sul volto esangue, li fissarono con un’espressione mista di odio, furia e follia, mentre un fiume di sangue gli usciva dalla bocca e gli scorreva giù lungo il collo. Lasciò andare la donna che cadde a terra, esanime. L’essere si diresse minaccioso verso i ragazzi. -Stai indietro! Avanzava, ringhiando. -Indietro! Avanzava. -Non costringermi ad usarla! Avanzava. Giunto a pochi metri da Matthew, scattò ruggendo e tento di agguantare il giovane. Ma lui lo schivò e lo colpì in testa con la mazza da baseball. Quello parve non sentirla nemmeno e tornò alla carica, afferrandola con due mani e tentando di strapparla dalle mani del ragazzo. William reagì e si avventò sul mostro, rifilandogli un potente calcio nel fianco, buttandolo a terra. Matthew, senza lasciare alla creatura il tempo di rialzarsi, in un attimo gli fu sopra e lo finì a colpi di mazza. Alla fine, si calmò e riprese fiato. Jessica urlò:- Ma Matthew! Hai ucciso un uomo!! -Questo non è un uomo, è un mostro! Lo conoscevo: era il signor Huber, un uomo che non avrebbe fatto del male a una mosca. Questo non era più lui! Sembrava posseduto! -E quella donna? -E’ la signora Huber! I ragazzi uscirono dal cancello facendosi intorno alla donna che giaceva riversa a terra. Alexandra la scosse leggermente, tentando di rianimarla. –Temo che sia morta… In quel momento la signora Huber spalancò gli occhi ed emise un ruggito che fece accapponare la pelle ai ragazzi, che si ritrassero. Nonostante la grande quantità di sangue perduto e la profonda ferita sul collo, si rialzò e si diresse verso i ragazzi emettendo versi gutturali. Tutti loro indietreggiarono, fuorché Jessica che, paralizzata dal terrore, rimase immobile. La donna fece per afferrarla, ma Matthew non le lasciò il tempo e con un solo colpo la fece cadere a terra immobile. I 6 amici erano sconvolti e terrorizzati. Alla vista dei corpi senza vita delle due creature mostruose si sentivano gelare il sangue nelle vene. Si ritirarono nella casa chiudendo il cancello e serrando ermeticamente ogni porta e finestra. -Matthew, telefona ai tuoi. FINE CAPITOLO 1
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: giuditta pasta