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Autore: StillAnotherBrokenDream    07/10/2010    3 recensioni
(Spoiler 5x17) Castiel è scioccato dall'aver scoperto che Dio si disinteressa del Mondo, e trova conforto nell'alcool. (NO SLASH!)
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Castiel, Gabriel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quinta stagione
- Questa storia fa parte della serie 'Castiel's soul'
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On a bender

 

 

 

 

Mandò giù l'ultimo sorso e lanciò la bottiglia lontano da sé.

Si ruppe in decine di pezzi, solo il collo rimase intatto.

In effetti c'erano un mucchio di colli di bottiglia circondati da infinite schegge di vetro.

Castiel si era scolato una bottiglia dietro l'altra, perdendone il conto.

Forse dieci, forse venti.

Magari cento, chissà.

Ricordava solo che dopo la prima,Jimmy era svenuto e dopo la terza lui stesso aveva iniziato a sentire l'effetto.

Gli umani fanno così, si era detto aprendo la prima bottiglia, magari fa bene anche a me.

Ma dopo l'ennesima bottiglia tracannata quasi d'un fiato, il dolore era sempre lì.

Tirò sul col naso combattendo con le lacrime e la nausea che sentiva provenire dallo stomaco del povero Jimmy.

Se ne stava al buio seduto sul pavimento, tra due scaffali di un negozio di liquori nel quale era entrato fregandosene dell'allarme scattato non appena era apparso al suo interno.

Si era avvicinato all'apparecchio che diffondeva un fischio assordante e gli aveva tirando un pugno, fracassandolo.

Non aveva certo paura di qualche stupida guardia in sovrappeso che sarebbe accorsa con la pistola spianata.

Era solo che non voleva uccidere nessuno, e col suo stato d'animo sarebbe sicuramente successo.

Si allungò verso lo scaffale e prese un'altra bottiglia, ignorando cosa fosse di preciso ma augurandosi che fosse dannatamente forte.

Svitò il tappo e ne buttò giù un lungo sorso, sentendo la gola bruciare al suo passaggio.

Tossì e si asciugò la bocca con la manica dell'impermeabile, poggiò la bottiglia sulla propria coscia e reclinò la testa all'indietro, sbattendola letteralmente al muro.

Sospirò, sentendo gli occhi bruciargli di lacrime e il petto stringersi dal dolore.

Per cosa aveva combattuto tutto quel tempo?

Per niente, neanche per la gloria visto che era stato cacciato con disonore dal Paradiso.

Suo Padre, il suo amatissimo Padre, li aveva semplicemente abbandonati.

Tutti quei mesi a cercarlo da un capo all'altro del mondo, rischiando tante volte di essere ucciso da diverse creature infernali e da fratelli traditori.

Beh, in fin dei conti, Uriel e Raphael e Anna avevano ragione.

E lui torto marcio.

Bevve di nuovo stringendo il pugno in un moto di rabbia.

Che diavolo doveva fare adesso? Forse la cosa più intelligente sarebbe stata piantarsi da solo il pugnale in petto, così sarebbe tutto finito.

Ma il suicidio non faceva parte della sua psicologia, e probabilmente in quella di nessun angelo.

Forse un po' sì dopotutto, erano quasi due anni che se ne andava per il Mondo sfidando ogni sorta di creatura.

Un solo, piccolo angelo, contro angeli e demoni.

Stupido coglione.

Bravo Cas... sono fiero di te...” disse a sé stesso con la voce arrochita dall'alcool.

Poi scoppiò a ridere come non aveva mai fatto.

Una risata isterica e disperata che risuonò tra gli scaffali del negozio vuoto.

Samuel e Dean Winchester” disse a voce alta “siete due grossi pezzi di merda. Per colpa vostra ho perso anche l'illusione di ricevere ordini da Dio! È vero... l'ignoranza è una benedizione!”

E smettila di frignare, ragazzino!” lo apostrofò una voce squillante e familiare.

Castiel guardò nel buio e sentì la sua Grazia prima ancora di vederlo.

Vaffanculo” inveì gettando la bottiglia nell'oscurità di fronte a sé.

La figura uscì dall'ombra rivelando la sua identità già scoperta dall'angelo.

Ehi, è così che si accolgono i fratelli? Con un vaffanculo?” recriminò un po' offeso.

L'altro sbuffò. “Lasciami in pace Gabriel...” gli disse “o se vuoi ammazzami, mi faresti un favore.”

Gabriel sogghignò divertito e si avvicinò, con quella sua camminata un po' ciondolante, e si sedette a terra poco più lontano dal fratello.

Dunque finalmente i tuoi occhioni spaesati si sono aperti” ironizzò senza guardarlo “hai capito che Papà si disinteressa di noi tutti...”

Cas lo guardò con un'espressione stanca. “Già, l'ho sentito dire. E la notizia mi è piombata addosso come un treno...”

L'Arcangelo inarcò un sopracciglio. “Come un treno? Wow, parli come un umano! Vai così bimbo, sei sulla strada giusta!” disse ridacchiando.

Ma Castiel non era per niente divertito, tirò giù un'altra bottiglia e l'aprì, ma prima che potesse attaccarcisi e scolarsela, Gabriel gliela levò di mano.

Finiscila di fare il fallito ubriacone” gli disse in tono canzonatorio “e comportati da uomo. Se continui così ammazzi il tuo tramite e non puoi resuscitarlo. E non aspettarti che lo faccia io per te!”

Chi diavolo ti ha chiesto niente?” sbottò Cas cercando di riprendersi la bottiglia “sparisci per secoli lasciando un casino in Cielo, riappari quando ti pare e piace nei panni di una divinità pagana e ora mi fai la morale?”

Gabriel sospirò allungandogli la bottiglia. “Tieni e affogati, stronzetto snob. La verità è che non hai mai avuto palle e mai le avrai.”

Mi pare ovvio... noi non abbiamo identità sessuale” commentò Castiel prima di bere un lungo sorso.

Ah ah, che simpatia. Sai cosa voglio dire Cas, tu sei sempre dipeso da qualcuno, convinto che quel qualcuno prendesse ordini da Dio. Ora hai saputo che papino non c'è e sei andato in crisi!” sentenziò in tono canzonatorio.

E anche se fosse?” replicò l'altro “non ne ho il diritto, forse? Ho sempre agito in nome di Dio, credendo che lui fosse lì ad ascoltarci, a guardarci. E invece scopro che non ci degna di uno sguardo... come ti sentiresti al mio posto?”

Gli occhi di Gabriel si velarono di tristezza, guardò dritto davanti a sé e piegò il capo in avanti, sorridendo appena.

Oh lo so come ci si sente” gli assicurò a mezza voce “perchè credi che me ne sia andato, secoli fa? Per ribellione? No fratello... mi ero letteralmente rotto le palle di vedere che tutti facevano la guerra a tutti e Dio non interveniva. Allora un giorno andai a parlargli ma..... puff! Papà non si trovava da nessuna parte... non puoi nemmeno immaginare la costernazione che provai Cas, davvero non puoi” fece una pausa e gli levò di nuovo la bottiglia dalle mani, stavolta per berne un lungo e abbondante sorso. “Perchè io dipendevo da Lui... lo amavo come nessun figlio ama suo padre...e Lui non c'era...”

Cas lo guardò in silenzio per alcuni istanti. “Non lo ami più?” domandò senza riuscire a fermare le parole.

Gabriel sospirò e si strinse nelle spalle. “Beh... suppongo che sia impossibile per me smettere di amarlo” rispose “anche se ho condotto una vita... terribile da quando ho abbandonato il Cielo. E tu Cas? Tu lo ami comunque?”

L'angelo prese la bottiglia dalle mani dell'altro. “Perchè credi che sia qui a scolarmi un intero negozio di liquori? Sono un figlio che si sente abbandonato dal padre... se non lo amassi mi sentirei così male?”

Gabriel annuì. “Allora siamo sulla stessa barca” affermò convinto.

Seguì il silenzio.

Sai” riprese l'Arcangelo dopo alcuni minuti “io reagii esattamente come te. Mollai tutto e tutti, scesi sulla terra appropriandomi di un tramite che non era proprio il mio così da seminarvi tutti, e mi ubriacai per giorni e giorni. Dieci, se non ricordo male. Presi una colossale sbronza e dopo stetti male per giorni. Ah già, devo avvisarti” disse indicandolo col dito “dopo ti sentirai di merda, fatti dare qualcosa dai tuoi amichetti umani.”

Castiel, ormai completamente ubriaco anche perché mentre Gabriel parlava aveva finito di scolarsi l'ennesima bottiglia, si voltò a guardarlo, chiedendosi se fosse normale vedergli quattro occhi invece di due.

Grazie per il consiglio... e... scusa per il vaffanculo...” disse incerto.

Gabriel sogghignò. “Non ti preoccupare... non è il primo che becco... e tu scusa per averti sbattuto contro il muro, l'altra volta.”

Non era la prima volta” replicò l'angelo.

Cas... i Winchester ti stanno cercando, sono nei guai...” gli disse serio l'Arcangelo.

E tu come lo sai?” gli domandò corrugando la fronte, poi la distese annuendo. “Ah già... tu sei l'Arcangelo Gabriel...beh che mi cerchino, io ho da fare...” e si allungò per afferrare un'altra bottiglia.

Castiel” lo richiamò l'altro bloccandogli il braccio “smettila, sul serio. Non diventare come me. Alzati e vai da loro, senza di te li ammazzano di sicuro.”

L'angelo si liberò dalla presa e afferrò la bottiglia. “Più tardi vado” assicurò svitando il tappo “adesso... beh, voglio distrarmi un po' con questa” e bevve.

Gabriel, davvero costernato nel vedere uno dei migliori angeli del Paradiso ridursi così, si alzò da terra e lo guardò incrociando le braccia sul petto.

Come vuoi ragazzo” gli disse “poi non dire che non ti ho avvertito. Magari un nostro fratello fosse venuto a dirmi che stavo facendo un mare di cazzate. Invece ero solo nel mondo...”

lo sono anche io” biascicò Cas, pensando di essere sul punto di svenire.

Sì” convenne l'altro “ma io ti sto offrendo un aiuto e tu lo rifiuti...”

Lo sguardo di Castiel si schiarì per un attimo. “Se vuoi aiutare, allora intervieni in questa follia...” disse riferendosi all'Apocalisse.

Gabriel lo fissò in silenzio, senza replicare.

Poi sorrise in modo strano. “Buona sbronza, angioletto ribelle... ci vediamo” e sparì davanti ai suoi occhi.

Rimasto solo, Cas continuò a bere, fino a stordirsi.

Solo dopo ore, forse attingendo a quella piccola dose di lucidità rimastagli, si decise ad accendere il proprio cellulare.

C'è un messaggio da parte di Sam.

Lo ascoltò un po' di volte perché non riusciva a capirlo bene, poi borbottando improperi in sua direzione, si alzò a fatica da terra.

Andiamo a vedere che cazzo vuole quell'abominio della natura...” disse barcollando.

Gli girava la testa, aveva la nausea e vedeva doppio.

Ma ciò che gli faceva più male, era il cuore.

Spiccò il volo e raggiunse la causa dei suoi guai.



 



 



 



 



 

   
 
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