Anime & Manga > Chevalier d'Eon
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Autore: LadyDenebola    08/10/2010    4 recensioni
Riflessioni di Robin davanti il cadavere di Durand, scritte mentre nella testa mi risuonava la musica meravigliosa, ma al contempo straziante, della morte di Durand. Una musica che, nonostante la scena a cui è legata, mi attira ogni volta. SPOILER
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ultimo clangore di spada riecheggiava ancora tra le volte della chiesa, l'ultimo fulmineo bagliore d'acciaio balenava ancora negli occhi di Robin, che ora osservava incredulo la scena che aveva davanti, epilogo di un'esistenza votata alla lealtà verso il re.

Un'esistenza svanita in un fendente, in un rapido movimento, simile a una danza, nell'ultima lotta di un cavaliere.

D'Eon aveva adagiato il corpo di Durand su un banco proprio davanti l'altare. Il silenzio che ora regnava nella chiesa pareva irreale dopo il rumore della battaglia vinta dal giovane de Beaumont.

Robin osservò l'uomo di cui all'inizio non sapevano se fidarsi o meno, che pareva volesse tradirli e che invece, come avrebbero scoperto, li aveva protetti fino alla fine. Per una frazione di secondo, Robin si sentì sollevato – quasi felice – nel vedere che non era più un gargoyle, ma aveva riacquistato la sua raffinata bellezza. C'era qualcosa di elegante in quel corpo adagiato sul duro legno, nonostante i lunghi capelli castani scomposti attorno al viso e il moncherino su cui pendeva, floscia, la manica insanguinata della giacca. Sembrava che Durand stesse dormendo; il suo volto era inespressivo e rilassato, eppure il suo petto non s'abbassava e alzava più al ritmo regolare del respiro.

Quello davanti a loro, realizzò Robin, era un involucro divenuto vuoto. E, in quell'istante, il giovane paggio sentì la verità crollargli addosso e distruggergli il cuore. Non avrebbe più rivisto quegli occhi intelligenti, quasi scaltri, né quel sorriso sarcastico che però non aveva mai imbruttito il volto di Durand. La sua voce non l'avrebbe più colpito con le frecciatine che riservava soltanto a lui. Le sue mani non gli avrebbero più scompigliato i capelli per il semplice gusto di infastidirlo affettuosamente...

E tutto quello che Robin poteva fare era urlare a pieni polmoni il suo nome un'ultima volta, urlarlo fino a perdere la voce, fino a farlo riecheggiare fra le mura di quella piccola chiesa, sapendo che Durand ormai era troppo lontano per poterlo udire...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nota: grazie a Diana924 per il commento su "Buonanotte..."! Sono contenta che ti sia piaciuto! ^^


 

   
 
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