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Autore: Inc    09/10/2010    4 recensioni
Quando qualcosa dentro di te si muove; quando poco a poco cresce il pancione; quando all'improvviso è giunta l'ora; capisci che tutto gira intorno a quella piccola nuova vita.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Odore di Mamma





Cassie posò la sua piccola mano tremolante sul suo grosso pancione, quasi indegna di compiere quel gesto così nobile.

Mark con il dorso della mano accarezzò delicatamente, tanto che appena si sentiva il suo leggero tocco, la grossa protuberanza che aveva dinanzi ai suoi occhi trasognanti, che profumavano di gioia.

No, la gioia è lì dentro, custodita come una gemma preziosa di inestimabile valore. Pensò con le lacrime agli occhi.

L’unione delle loro mani emanava calore, elettricità statica, era alchimia pura.

Cassie alzò i suoi piccoli lapislazzuli incastonati sul suo dolce viso incorniciato da lunghi boccoli rossi, e incontrò quegli occhi. Quegli occhi di cui si era innamorata, quegli occhi che avevano mangiato la sua anima, che avevano fatto scalpitare il suo piccolo cuoricino. Neri come la pece, ma vivi come la realtà che stava vivendo. Ci si era perduta dentro. Aveva smarrito la via di ritorno di quella casa vuota e diroccata, la quale era la sua cassa toracica, dove il suo cuore batteva solo perché era un’azione involontaria. Lui le aveva ridato la ragione per cui vivere.

Lo amo. Disse fra sé e sé.

« Ti amo Mark. » e parve vedere una scintilla luminosa in quegli occhi.

Di rimando lui appoggiò entrambe le mani, sempre con estrema e paterna attenzione, sull’involucro di una nuova vita. La sua nuova vita. Una nuova esistenza.

« Cassie, sei il mio angelo, vi amo! Via amo! Vi amo! » e delicatamente azzerò la distanza tra i due visi estasiati, assaggiando il frutto proibito che tanto aveva bramato.

Mark camminava nervoso e impaziente nel corridoi della piccola casetta di Cassie. Aveva paura di quello che sarebbe potuto succedere.
Ormai era passata una buona mezz’ora da quando Cassie era entrata nel misero stanzino che si ritrovava come bagno con il cuore che le rimbombava nelle orecchie, spaventata e con un groppone allo stomaco, senza dare spiegazioni di quella incomprensibile foga al suo innamorato.

Cassie, ma rispondimi, diamine! Cosa succede? Hai bisogno di aiuto? Apri questa porta! » aveva poggiato sconfortato la testa sulla porta di legno massiccio, con voce tremolante e i nervi a fior di pelle.

« Cassie, al tre butto giù la porta! – e si portò una mano sugli occhi esasperato. – Uno. » E aspettò un segno dietro la porta.

« Due – e indietreggiò lentamente pronto allo scontro forte con la porta, per buttarla giù. – Sto per aprire piccola, stai indietro! » le strillò soffusamente.

Non fece in tempo a prendere la rincorsa che la porta si spalancò rivelando un viso rigato di calde e pesanti lacrime di rassegnazione, soprattutto di paura di rifiuto, cosa che per Mark era una cosa impensabile.

« Stella, perché piangi, mi hai fatto preoccupare come una matto! Ma cos.. » prontamente la ragazza lo interruppe.

« Sono incita e… Avremo un bambino. » e abbassò lo sguardo per non scontrarsi con i neri e passionali occhi di Mark e accarezzò la pancia ancora piattissima.

Lui non riuscì a spiccicare una parola, era come se la lingua si fosse atrofizzata, incollata al palato, ed il cuore cominciava la sua frenetica e insostenibile corsa.

« Sono incinta. » disse confuso, nemmeno rendendosi conto dell’idiozia che aveva detto.


Era incinta! Era incinta! Io, papà? Un piccolo fagotto! Una bella bimba con gli occhi della mamma, i capelli rossicci come Cassie e castani come i suoi, la pelle lattea, la dolcezza, la forza. Una nuova vita. Una parte di me. Sarò papà. PAPA’! PAPA’! PAPA’!

Gli pizzicarono gli occhi, era stordito da quello che aveva appena appreso, confuso, ma consapevole che Lui, il suo bambino, era la cosa che avesse fatto meglio in tutta la sua vita, oltre ad amare quella donna la quale lo aveva reso doppiamente felice.

Senza fretta, adagio, si avvicinò a Cassie. Poggiò la sua mano calda e vibrante sul ventre che proteggeva quella creaturina così fragile e convulsamente piccola, minuscola, ma potente come una tempesta invernale, una grandinata forte, che rompe i vetri delle macchina. Quella nebbia di confusione venne spazzata via da una brezza di consapevolezza. Alzò il mento di Cassie come aveva fatto con il pancino e chiuse il suo viso in una morsa d’affetto e d’amore. L’avvicinò al suo petto. Voleva farle capire quello che provava, quello che stava inondando di adrenalina le sue vene, che stava facendo straripare il suo orgoglio oltre l’orizzonte.

Cassie respirava affannosamente, in preda ai singhiozzi. Sentiva lo scorrere irregolare del cuore di Mark e anche se emozionatissima, se ne cibava avida di conforto. Non capiva se ne era contento o meno, ma presto arrivò la risposta.

« Tu. Tu, mio angelo protettore, sole che illumina la mia strada, eri la mia fonte di vita. Adesso… » lasciò volutamente la frase in sospeso, aspettando una sua reazione. L’impulsività che la caratterizzava spuntò in un nonnulla, rivelando la forza di quel corpicino.

Si scostò prontamente, ferita nell’animo da quel verbo al passato che simboleggiava appunto il passato. Che brutta parola. Altre lacrime sgorgarono dai suoi occhietti rossi, ormai.

« Dovrai abituarti all’idea di dividere quel ruolo con il nostro piccolo fagotto! » disse il ragazzo rapito dallo sguardo magnetico di Cassie. La sua piccola Cassie.


Così piccola, così forte, così… Tutto! Pensò con un sorriso a trentadue denti, elettrizzato e pronto a vivere quella nuova esperienza insieme a lei, la sua stella polare, la sua forza di gravità personale. Cassie.

« Ti amo, e… - disse esitante mentre compariva quel sorriso inebriato da Mark e dal suo piccolo bimbo. Erano in due, lui ci sarebbe sempre stato e in qualunque situazione l’avrebbe aiutata. – Benvenuto papà! » disse abbracciandolo con cautela. Lo baciò con foga, un bacio, uno scambio di effusioni ricco di passione, di goduria e d’amore l’uno verso l’altro. Le lacrime di entrambi si mescolarono dando vita ad un lago di speranza e di felicità dove avrebbero fatto crescere quella piccola creaturina, il loro bambino, il loro piccolo.

Quando si staccarono per riprendere aria, con l’affanno, Mark le sorrise. Un sorriso saturo di vitalità.

« Benvenuta mamma! – disse imitando il tono di Cassie. – E a te, piccolina mia! Benvenuta in questo mondo. Io e la mamma saremo bravi genitori, te lo assicuriamo. Ti aiuteremo e ci saremo sempre. Ti amiamo – disse rivolgendosi armoniosamente al ventre di Cassie. – Vero amore? ».

« Oh bambino mio, crescerai come un principe, te lo assicuriamo! Avrai gli occhi di papà, i capelli biondi come il papà e sarai sano, forte e sempre pieno d’amore. » Disse maliziosamente alzando lo sguardo vincolandolo a quello di Mark.

« Sarà una bimba, me lo sento. La mia principessa. Con gli occhi oceanici della mamma, i capelli rossi come la donna che amo e sarai bellissima, intelligente e meno maliziosa della mamma! – disse facendo una linguaccia scherzosa a Cassie. – Vero mamma? » la canzonò divertito.

« Maschio. » disse puntualizzando, con uno sguardo severo.

« Femmina. » la contraddisse poggiando le braccia attorno alla sua vita, e lei fece lo stesso poggiando le braccia sulle sue possenti spalle, circondandolo di serenità.

« Tesoro, non fare il cocciuto. Sarà il mio principino. Maschio! » disse giocando con una sua ciocca ribelle, alitando con grinta sulle labbra di Mark.

« E se saranno due? » chiese prontamente Mark, con un’espressione sorpresa e titubante al tempo stesso.

Cassie aprì di poco gli occhi, deliziandolo con quelle gemme luccicanti e storse le labbra in un sorriso divertito e sincero.

« Due… » ma non fece in tempo a terminare il suo pensiero che Mark intervenne dicendo « Amore, non essere ingorda! Un maschio ed una femminuccia » e le sorrise dolcemente.

Ma Cassie era davvero sicura. « Sarà Maschio. ».

E come due facce della stessa moneta, due poli differenti, si bearono l’uno delle labbra dell’altro. Erano completi adesso, non importa niente più.











   
 
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