Nick
autore:
_Only_
(Only_Me)
Titolo:
Friendship
Personaggi:
Katie
Bell, Lee Jordan, Fred e George Weasley, Oliver Baston
(citato)
Pairing:
Oliver/Katie
(citato)
Genere:
sentimentale,
introspettivo, malinconico
Temi
scelti:
Amicizia
| Amore | Famiglia | Lacrime | Dolore
Rating:
verde
Avvertimenti:
One-shot
Introduzione:
“...
e ricorda, Katie: non piangere per chi non merita il tuo sorriso.
Ti
vogliamo bene,
Lee,
Fred e George”
NdA:
premetto
che in teoria questa fic dovrebbe partecipare anche a un altro
contest, quello su Jim Morrison. Da qui la mia scelta dei personaggi,
dell'ambientazione, del tema della fic e la citazione 'Non piangere
per chi non merita il tuo sorriso' ripetuta più volte.
È la primissima volta che utilizzo
questi personaggi, e non so se esserne felice o meno. Ho dato
un'interpretazione mia a tutti, ma penso di aver sbagliato qualcosa.
Metto tutto nelle vostre mani.
Spero che la fic, tutto sommato, vi
piaccia.
Prima
che me ne dimentichi, voglio dedicare questa fiction alla ragazza che
ha sopportato i miei scleri e le mie lamentele sul mio stesso modo di
rappresentare Lee e i gemelli, che mi ha supportata, anche se da
lontano, e che è stata la prima a complimentarsi con me.
È
tutta tua, lilyblack,
grazie mille per tutto.
Friendship
Katie
piangeva.
Rannicchiata contro la parete esterna
dello spogliatoio di Grifondoro, con le gambe premute al petto e la
testa appoggiata alle ginocchia, Katie piangeva. Non riusciva ad
impedirselo: nonostante tentasse di frenarle, le lacrime continuavano
a scivolarle sulle guance pallide.
Perché quella tristezza, quel dolore?
Perché i singhiozzi continuavano a scuoterle il petto?
Lee lo sapeva, come lo sapevano anche
Fred e George, i migliori amici della ragazza. Erano stati proprio i
gemelli a farglielo capire, tempo prima; lui non se n'era mai
accorto, nonostante il suo spiccato spirito d'osservazione. Katie era
innamorata di Oliver Baston, l'ex portiere della squadra di
Grifondoro, quello stesso portiere che adesso giocava nei Puddlemere
United.
Per questo motivo, quel giorno, l'aveva
seguita al campo di Quidditch e l'aveva osservata piangersi addosso.
Non riusciva più a sopportarlo, però.
Le si avvicinò, non con il solito
sorriso simpatico e bonario, ma con un'espressione fin troppo seria
per un ragazzo come lui. La ragazza si era sicuramente accorta del
suo arrivo. Si sedette accanto a lei e passò un braccio
intorno alle
sue spalle. Katie non lo scostò, anzi; si
accoccolò contro la
spalla del suo migliore amico, alzando gli occhi quel poco che
bastava per incrociare i suoi e ringraziarlo di essere lì
con lei.
«Katie» mormorò Lee, accarezzandole
delicatamente il braccio destro, coperto da un leggero dolcevita in
cotone lilla «Non dovresti essere qui, sai?».
«Ti prego, non metterti a farmi la
predica, Lee» mormorò la ragazza, tornando ad
appoggiare il viso
bagnato dalle lacrime sulle ginocchia e tirando penosamente su col
naso «Non è proprio il momento adatto,
sai...».
Il Grifondoro sorrise leggermente.
«E da quando io faccio le
prediche a qualcuno? Quello è il tuo
ruolo, tesoro»
ridacchiò, scompigliandole affettuosamente i capelli di quel
colore
che non sapeva definire, tra il biondo scuro e il castano «E
sicuramente non ho intenzione di rubarti il posto; dico solo che non
dovresti essere qua, tutta sola, a piangere per un cretino come
quello. Non dovresti piangere per uno che non merita nemmeno uno dei
tuoi splendidi sorrisi, per uno che non si è mai accorto di
quanto
tu sia speciale».
La ragazza tirò su col naso, senza
abbandonare la posa assunta.
«Lui non è un cretino, Lee, lui
è...».
«Un idiota».
«Un emerito imbecille».
Lee sorrise, divertito; non era l'unico
che quel pomeriggio si era accorto dell'assenza di Katie.
«La pensiamo allo stesso modo»
sorrise ai gemelli, che avevano a loro volta preso posto uno davanti
e uno accanto alla compagna di Casa.
«Strano» borbottò la Cacciatrice,
mentre un timido sorriso affiorava sul suo viso ancora rigato dalle
lacrime «È davvero strano
che voi tre siate d'accordo su qualcosa».
«Il tuo sarcasmo ci ferisce» esclamò
Fred – o forse era George? – con un teatrale
movimento delle
braccia.
«Non ci vuoi più bene, Katie?»
chiese l'altro gemello, con un luccichio malizioso sul fondo degli
occhi falsamente tristi.
«Potremmo offenderci, sai?» concluse
Lee, mentre il suo sorriso si allargava a dismisura nel constatare
che la Grifondoro aveva smesso, finalmente,
di piangere.
Giurò a se stesso – ed era sicuro
che anche i gemelli stessero pensando la stessa cosa – che in
qualche modo gliel'avrebbero fatta pagare, a quell'emerito deficiente
di Oliver Baston, per
aver fatto
soffrire in quel modo Katie. E al diavolo l'animo Grifondoro: ogni
tanto nella vita bisogna essere un po' Serpi.
Rimasero lì, accanto allo spogliatoio
e appoggiati alla parete che dava sul campo da Quidditch, per diverso
tempo, finché Katie, stremata dalle lacrime, dal freddo che
era
sceso e, soprattutto, dalle
continue chiacchiere di quei tre demoni decise per amor proprio e,
soprattutto, per
conservare la propria sanità mentale, di smetterla
definitivamente
di piangere.
Di piangere per quell'emerito
imbecille che non meritava nemmeno uno dei suoi sorrisi.
I gemelli la presero a braccetto non
appena si fu alzata dal pavimento in legno e, sorridendo come solo
loro sapevano sorridere, la condussero verso il castello, seguiti a
ruota da Lee che cantava a squarciagola una canzone Babbana.
Non appena giunsero nel Salone
d'Ingresso, Katie si fermò, obbligando anche gli altri tre a
farlo.
Sciolse la stretta dei gemelli, e si voltò verso di loro con
un'espressione dolcemente seria.
«Grazie ragazzi» mormorò. Li
abbracciò, uno ad uno, stringendoli così forte
che sembrava volesse
entrar loro nella pelle, nell'anima; perché loro l'avevano
già
fatto, con una delicatezza che nessuno si sarebbe mai aspettato,
vista la loro scherzosa rudezza. Erano entrati nella sua pelle, nella
sua anima, e le avevano scaldato il cuore.
Li osservò con gli occhi lucidi di un
nuovo pianto, mentre loro continuavano a sorriderle con quell'amore e
quell'affetto che solo gli amici sanno offrire, quel sentimento puro
e inattaccabile che li aveva legati fin dal primo anno. I visi
pallidi dei gemelli, così uguali ma anche così
terribilmente
diversi; quello color cioccolato di Lee, sempre aperto in
un'espressione allegra.
Sapeva che, finché ci fossero stati
loro, la sua famiglia, tutto sarebbe andato bene.
Quella
stessa sera, a un'ora non ben
definita della notte, un gufo marroncino picchiettò al vetro
del
dormitorio femminili di Grifondoro.
Katie Bell, svegliatasi poco prima per
andare in bagno, si fiondò alla finestra prima che le sue
compagne
si svegliassero a loro volta. La socchiuse quel tanto che bastava per
farlo entrare; il rapace, dopo essersi appollaiato sul suo baule, le
porse elegantemente la zampa, a cui era legato una pergamena.
Mentre leggeva, le labbra della ragazza
si piegarono in un dolce e tenero sorriso.
“...
e ricorda, Katie: non piangere per chi non merita il tuo sorriso.
Ti
vogliamo bene,
Lee,
Fred e George”
Non
sono più abituata ad aggiungere
delle note alla fine delle fic pubblicate, ma questa volta è
d'obbligo.
Qui riportato, il bellissimo
commento delle giudici, che mi ha commossa.
“Inizio
dicendo che si tratta di una storia veramente molto ma molto bella,
basata sull’introspezione e sulla malinconia dei sentimenti
di
Katie Bell. Bell, così come Lee Jordan, è un
personaggio pressoché
sconosciuto, di cui raramente si parla all’interno delle Fan
Fiction; ma tuttavia tu sei riuscita a farmeli adorare. Ho amato
moltissimo lo stampo che hai dato al personaggio di Lee Jordan, che
all’interno della tua storia sembra essere molto dolce e
affettuoso
con la triste Katie. Inoltre, il modo in cui sia lui che i gemelli
riescono a farle ritrovare subito il sorriso è veramente
bellissimo.
Hai centrato in pieno la tematica dell’amicizia, ma tutte le
altre
che hai scelto; inoltre, le hai sicuramente sviluppate con molto
impegno e molta cura. Impegno e cura dei dettagli che noi abbiamo
notato subito.
Il finale, poi, è totalmente inaspettato di una
dolcezza e tenerezza infinita.
I personaggi, ribadisco di nuovo e
con energia, sono tutti vividi e reali agli occhi del lettore e si
muovono in scene e ambienti che tu stessa hai creato con dedizione.
Sei riuscita a far trapelare attraverso poche righe, con un
linguaggio semplice ma al tempo stesso molto espressivo, tutti i loro
sentimenti e le loro emozioni. Inoltre, i loro caratteri, seppure
accennati, ci sono: questo significa che i tuoi personaggi non
sembrano tutti uguali, no, hanno tutti un carattere e una
personalità
abbastanza definita. E, credimi se te lo dico con sincerità,
ma non
è da tutti riuscire in un’impresa così.
Perché spesso e
volentieri gli autori creano personaggi che purtroppo si somigliano
tra di loro e, in questo modo, perdono il loro spessore iniziale.
E
finendo per perdere il proprio spessore, perdono anche la
personalità
e risultano banali e scontati.
Ma tu, Only, hai creato una storia
che mischia con efficacia una narrazione fluida e scorrevole, una
trama dal sapore dolceamaro basata soprattutto sull’amicizia,
che
risulta essere veramente un ottimo lavoro nel complesso. Lavoro che
noi abbiamo premiato con un punteggio piuttosto alto in quasi tutti i
campi, anche perché diverse voci ne hanno uno totalmente
pieno ed è
giusto che sia così.
Hai fatto un lavoro splendido, Only.
I
miei più sinceri complimenti, perché la tua
storia è quasi
commovente.
Grazie per aver preso parto a questo Contest.”
Io non posso far altro che ringraziarle ancora per le bellissime parole che mi hanno riservato. E il commento non è stato tutto...
“Premio
miglior Caratterizzazione: Only
ha dato vita a dei personaggi che difficilmente vengono ritenuti
importanti all’interno del Fandom, e di cui nessuno scrive
mai. Ma
lei, attraverso una storia originale e dalla trama sviluppata,
è
riuscita a farmi letteralmente innamorare del personaggio di Lee
Jordan. Ma anche Katie Bell, la protagonista, è stata
caratterizzata
davvero molto bene.
Premio
miglior Attinenza al tema: il
modo in cui l’autrice Only e l’autrice mazza91
hanno
sapientemente sviluppato i loro temi è a dir poco
impressionante e,
in un certo senso, stupefacente. Mazza94 crea un uomo, un vero uomo;
perché Argus Gazza diventa finalmente una persona vera e non
una
caricatura di se stesso come spesso accade. Mentre Only, bravissima e
abile come sempre, sviluppa splendidamente il tema
dell’amicizia
che mi ha colpito moltissimo. La sua storia è basata
soprattutto
sull’amicizia, o comunque questo tema spicca rispetto agli
altri.
Sono due storie veramente belle e che trasmettono moltissimo.”
… hanno avuto il coraggio di assegnarmi anche due premi speciali.
Sono
senza parole. Non mi aspettavo nulla del genere, davvero.
Grazie
a chi leggerà questa storia, magari lasciando un segno del
suo
passaggio con una recensione.
A presto,
Only