Una
famiglia un po’ particolare……..
Ciao! Sono HermBlaise2 e volevo dirvi che la trama di
questa storia è tratta da Gilmore Girls. Non fate caso alla poca differenza di
età tra madre e figlia ma mi serviva.
P.S= Per chi aspetta “La
vita di Chiara” sappia che deve aspettare ancora molto e che ho deciso di
pubblicare questa fanfic perché l’avevo scritta anni fa.
Buona lettura!
1. L’inizio
Lunedì 9 settembre 2014,
ore 8:10 (Casa Martini)
-MAMMA!-
Una ragazzina di 11 anni
con la chioma fulva, lunga, ondulata e gli occhi azzurri era entrata come una
furia nella camera della madre facendola svegliare di soprassalto.
-Yawn….C…Che c’è?- Chiese
la madre tutta assonnata
-Che stai facendo?-
-Ho un attacco di cuore-
Rispose ironica
-Pensavo che fossi già alzata.
Sono le 8:10-
-Cosa?-
-Sono le 8:10-
-Non può essere…- Disse
ritornando a dormire
-SONO LE 8:10!!!- Ribadì la
undicenne togliendo le coperte alla madre
-Smettila sono le 6:45!-
-No, ti sbagli!-
-Ti dico di si. Ho messo la
sveglia alle 6:45 quindi sono…- La figlia le fece vedere la sveglia –Le 8:10!
Maledizione!- Urlò scendendo giù dal letto
-Non posso far tardi il
primo giorno di scuola! Sai che succede quando fai tardi il primo giorno di
scuola?- Disse Lara disperata.
-Che arrivi dopo?- rispose
distrattamente Chiara mentre si toglieva il pigiama in fretta
-No, succede che sei
bollata come la ragazza ritardataria-
-Un vero dramma…- Disse
alzando gli occhi al cielo -Oh mio Dio! I miei vestiti!- la madre stava
guardando nel suo armadio.
-Cosa?-
-Non ho nemmeno un vestito
pulito!-
-Le 8:15-
-Tutte le mie cose carine
erano sporche!-
-Le 8:16-
-Volevo mettermi il
completo blu con la gonna corta- Disse la madre guardando la figlia
- Le 8:17- Rispose lei con
uno sguardo di ghiaccio
Va bene donna che scandisce
il tempo, perché intanto non scendi a prendere la cartella? Sarebbe super,
grazie.-
-Sbrigati!-
10 minuti dopo….
Chiara scese le scale del
piano superiore e si fermò davanti alla figlia, era una bellissima ragazza di
24 anni, frequentava il quinto anno dell’Università di Medicina, faceva il
tirocino in Medicina Interna, aveva i capelli bruni, lunghi, con gli occhi
scuri, aveva un fisico da far girare la testa, ed in quel momento era vestita
con gli short di jeans, una maglietta rosa e degli stivali a gambaletto di
cuoio.
La figlia la guardò con uno
sguardo inespressivo.
-Che c’è?- Chiese Chiara
-Niente. Non sapevo che in
città ci fosse il rodeo…-
-Ok basta, porto la tua
foto da bambina….- Disse uscendo.
-No! Io adoro il rodeo!-
Rispose in fretta seguendola
Lunedì 9 settembre 2014,
ore 9:00 (Scuola Media Moscati)
Arrivarono a scuola e per
un momento restarono in silenzio, poi, Lara ruppe il parlò.
-Allora, come sto?-
-Sei un incanto. Vai li
dentro e dimostra cos’è l’intelligenza. Chiamami se hai bisogno di me-
La figlia la guardò come se
fosse pazza.
-Tu devi entrare con me-
-Lara ti prego….-
-Mamma…-
-Non vedi come sono
vestita? Non posso incontrare nessuno che abbia una qualunque carica qui-
-E’ il mio primo giorno di
scuola e tu non puoi evitare di accompagnarmi dentro, punto.- Disse Lara
categorica
Così uscirono dalla
macchina e Chiara potè vedere le altre madri come la guardavano sconcertate e
potè anche sentire i loro commenti quindi, lottando per non diventare tutta
rossa chiese:
-Da che parte andiamo?-
-Non ne ho idea- Rispose
Lara guardandosi intorno
-Perse?- Disse un bel uomo
sui 40 anni.
-S..Si, stiamo cercando la
1° C- Balbettò Chiara
-E’ al secondo piano.
Salite le due rampe di scale e girate a sinistra. La 1°C è proprio lì. A
proposito io sono Giacomo Ferrari mia figlia Veronica viene a scuola qui-
-Io sono Chiara Martini e
questa e mia figlia Lara- L’uomo sembrò stupito.
-Sua figlia? Sul serio?-
-Già-
-Scusate io devo proprio
andare- S’intromise Lara
-E vero, dobbiamo andare e
io devo andare a casa di una mia amica a studiare- Disse Chiara
-Va bene allora ci vediamo-
E detto questo l’uomo se ne andò
Lunedì 9 settembre 2014,
ore 10:00 (Bar White)
Dopo aver accompagnato Lara
in classe, Chiara era andata a ritirare i suoi vestiti in lavanderia, quelli
che doveva mettere per andare a scuola, e poi si era diretta al Bar White
gestito dal suo amico Nicolò.
Nicolò aveva 25 anni, si
era appena laureato in Ingegneria al Politecnico ed avrebbe iniziato in ottobre
ad insegnare proprio lì, lavorava anche al bar solo perché era appartenuto a
suo nonno e non voleva liberarsene. Aveva i capelli bruni, gli occhi scuri ed
aveva un fisico asciutto, forse era un po’ troppo scontroso.
Ma era il classico bello e
dannato.
-E’ stato il giorno più
lungo della mia vita e sono solo le 10:00, che bello!- Disse Chiara sedendosi
al bancone
-Non c’è caffe- Rispose
Nicolò senza staccare gli occhi dai piatti che stava lavando
-Non sei divertente-
-Posso darti una tisana-
-Questa non è una mattina
da tisane. Questa è una mattina da caffè-
-Ogni mattina per te è da
caffè-
-Questa è una mattina da
caffè gigante-
-Posso darti un the di erbe
calmanti-
-Ti prego dimmi che stai
scherzando!-
-Si, sto scherzando- E così
Nicolò porse un caffè a Chiara
-Allora, che è successo
oggi di così terribile?- S’informò il ragazzo
-Lara ha cominciato la
Moscati- Nicolò la fisso insistentemente.
-Che c’è?- Disse Chiara
-L’hai portata alla Moscati
vestita così?- Disse indicandola
-I miei vestiti erano in
lavanderia e la sveglia non ha suonato in orario. Ora devo andare. Ciao-
-La prossima volta ti do il
deteinato!- Urlò Nicolò prima che Chiara chiudesse la porta del locale.
Lunedì 9 settembre 2014,
ore 10:36 (Casa Martini)
Chiara entrò in casa
proprio mentre suonava il telefono.
-Pronto?-
//Chiara?//
-Mamma!-
//Ascolta, oggi pomeriggio
vado fuori a fare spese ed ho pensato di prendere qualcosa per Lara//
-Tipo cosa?-
//Camicie e gonne o
pantaloni in più per la scuola//
-Si, ma ci ho già pensato
io. Le ho preso due gonne e un mucchio di camicette-
//La settimana scolastica
ha cinque giorni. E se lei sporca una gonna?//
-Beh allora, metterà
quell’altra-
//E se le sporca tutte e
due?//
-Allora useremo quella cosa
orrenda chiamata lavatrice- Rispose Chiara ironica
//Voglio almeno prenderle un
nuovo cappotto//
-Mamma ti prego…-
//Ha la taglia 40?//
-Ha la 40 ma, le prenderei
una 42 nel caso che cresca-
//Se cresce gliene compro
un altro//
-Allora la 40 va benissimo.
Devo andare, mamma. Ciao- E detto questo la ragazza buttò giù il telefono in faccia
alla madre.
Lunedì 9 settembre 2014,
ore 10:40 (Moscati, classe 1°C)
Lara era seduta al primo
banco e ascoltava l’ennesima professoressa di turno che presentava il suo
programma.
-Io mi chiamo Venturi e
sarò la vostra professoressa di matematica e scienze. Il programma incomincerà
con i numeri naturali e poi continueremo con…-
-Scusi, faremo anche
fisica?- Chiese una ragazzina bionda
-Tu sei?- Disse la prof.
Scorrendo sul registro
-Sono Beatrice Visconti- La
precedette la ragazzina
-Ah si, comunque fisica non
la faremo quest’anno-
DRIIIIIN!!!!!
-Bene, andate a fare
l’intervallo-
Così tutti i ragazzi
uscirono in corridoio.
Lara stava camminando
quando vide un ragazzo venire verso di lei.
-Ehi, Mary!-
Lara capendo che si stava
riferendo a lei rispose:
-Io?-
-Si, tu!-
-Mi chiamo Lara…-
-Io sono Gianluca. Così
siamo in classe insieme-
-Già-
-Potremmo studiare insieme
qualche volta-
-Si, sarebbe grandioso-
-Quanto grandioso?- Chiese
Gianluca con uno sguardo malizioso.
-I…Io dovrei andare….-
Disse Lara in imbarazzo
-Ciao Mary- E Gianluca se
ne andò
-Il mio nome è Lara- Disse
la undicenne
Lunedì 9 settembre 2014,
ore 11:00 (Casa Grignani, cucina)
Giulia Grignani di 24 anni,
aveva finito l’Università di Veterinaria e quell’anno era a casa perché a
Giugno avrebbe fatto l’Esame di Stato per poi aprire uno studio, aveva i
capelli biondi, gli occhi azzurri e stava osservando le pesche che il suo amico
Alessandro, di 27 anni, aveva comprato al mercato.
-Uhm…sono più piccole
dell’ultima volta- Disse la ragazza guardando dentro il cestino
-No, ti sbagli- Disse
l’amico esasperato
-Più piccole, più acquose,
con poco sapore di pesca…- Continuò Giulia
-No, sono piene di sapore
di pesca visto quello che sono, e cioè pesche-
-Vediamo quelle sul
fondo….-
-Ah, grandioso! Bene,
controllale tutte…Si, così….Aspetta, ne hai saltata una, ma, non ti dirò certo
qual è, lascerò che il tuo efficientissimo radar…Si, eccola lì!- Disse
Alessandro ironico
-Molto bene, sono
elegante?- Disse Chiara entrando in cucina.
-Sei perfetta- La rassicurò
Giulia
-Vedi, è così che dovevo
essere stamattina-
-O mio Dio! Oggi era il
primo giorno di scuola di Lara!-
-Si, e io dovevo avere un
aspetto riposato non quello di una che non ha chiuso occhio-
-Ma chi vuoi che l’abbia
notato?-
-Tutti! Le altre madri, i
professori, Nicolò…-
-Assaggia questa- Le dice
Giulia passandole la pesca
-Un po’ acquosa-
-Lo hai fatto apposta!-
Intervenne Alessandro
Giulia intanto si
inginocchia per terra e fa rotolare la pesca.
-Mi piacerebbe sapere cosa
stai facendo- Dice l’amico
-Rotolano anche in modo
diverso!-
-Per eccesso di acqua.
Certo, non fa una grinza- Alessandro alza gli occhi al cielo
-Senti Chiara, non ha
importanza quello che hanno detto tutti. L’importante è che Lara va alle medie-
-Lo so, dovevi vederla,
stamattina era così eccitata-
Lunedì 9 settembre 2014,
ore 11:30 (Moscati, corridoio 2° piano)
Lara stava cercando di
aprire la porta del bagno che si era incastrata e quando tirò troppo forte andò
addosso a Beatrice Visconti facendole rompere il bicchiere d’acqua che avrebbe
portato alla prof.
-Scusami! Mi dispiace! La
porta era incastrata e così….scusami- Disse Lara aiutandola a pulire ma la
compagna la guardò con uno sguardo che mandava saette.
-Sta lontana da me- E
Beatrice se ne andò
In classe la prof. volle il
suo bicchiere d’acqua.
-Mi scusi ma mi è caduto e
si è rotto- Disse Beatrice
-COME SAREBBE A DIRE CHE TI
SI E’ ROTTO????- Tutta la classe era ammutolita
-E’ colpa mia prof- Anche
Lara si alzò in piedi
-Tu chi sei?-
-Sono Lara Martini-
-Stanne fuori- Mormorò
Beatrice
-Vede la porta era
incastrata…-
-E’ colpa tua?-
-Si-
-Allora, tu e Visconti
farete dei compiti extra che adesso vi darò-
Lunedì 9 settembre 2014,
ore 12:00 (Casa Martini, ingresso palazzo)
Chiara era arrivata a casa
perché Patrizia, la portinaia, l’aveva chiamata con urgenza.
-Ciao Patriza. Perché mi
hai chiamato?-
-Sono venuti dei ragazzi e
hanno cominciato a ficcare il naso sul tuo pianerottolo davanti alla tua porta.
Mi è sembrato un po’ sospetto-
-Vado a vedere-
Una volta salita vide dei
ragazzi chinati, probabilmente stavano cercando qualcosa.
-Ehi! Che state facendo?-
-Lei abita qui? Dobbiamo
installare la DSL per una certa Chiara Martini. E lei?- Un ragazzo si avvicino
a Chara
-Si, sono io. Senta non ho
chiesto la DSL-
-La richiesta è stata fatta
da una certa Daniela Martini-
-Oh no!!!!- Disse Chiara
sentendo il nome di sua madre. –Senta, annullo la richiesta-
-E’ sicura? Ha già pagato-
-Si, sono sicura- E così li
spinse via
Lunedì 9 settembre 2014,
ore 12:30 (Ospedale Regina Elena)
Chiara arrivò dove sua
madre lavorava come segretaria ed entrò nel suo ufficio in tutta furia.
Seduta ad una scrivania
c’era una donna di 55 anni che scriveva al computer.
-Mamma!-
-Chiara?- Disse la donna
confusa
-Non vogliamo la DSL-
-Questo non è il luogo
adatto-
-Ho annullato il contratto-
-Ma Lara ha bisogno di
internet per la scuola!-
-Abbiamo già internet-
-Ma così è più veloce!-
-A noi piace il nostro
internet lento-
-Sei testarda come un mulo-
-No, non sono testarda,
sono semplicemente io! La stessa persona che ha sempre voluto risolversi i
problemi da sola. Tu non lo permetteresti, ma lei è mia figlia e decido io come
dobbiamo vivere, non tu- E così dicendo se ne andò lasciando Daniela con uno
sguardo ferito.
Lunedì 9 settembre 2014,
ore 12:45 (fuori dalla Moscati)
Appena Lara vide sua madre
ad aspettarla le saltò subito al collo.
-Venire in questa scuola è
stata una mia idea?- Disse Lara
-La prossima volta te lo
impedirò. Piuttosto come è andato il primo giorno?- Chiese la madre mentre
salivano in macchina.
-Sono stravolta. Una delle
ragazze mi odia e c’è un ragazzo, Gianluca, che continua a chiamarmi Mary-
-Non posso credere che lo
dicano ancora…- Chiara ridacchiò
-Perché? Che vuol dire?-
-Mary come la Vergine
Maria. Pensano che hai l’aspetto di una santarellina-
-E come mi chiamavano se
pensavano che avevo l’aspetto di una sgualdrina?-
-Ti avrebbero chiamata
Maddalena, credo-
-Wow insulti biblici. Beh,
è una scuola colta…-
CONTINUA…..