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Autore: SallySparrow    11/10/2010    10 recensioni
Arthur, dopo aver scoperto il tradimento di Gwen e Lancelot, rivolge un'accorata preghiera a Merlin, l'unico che gli gli sia sempre rimasto fedele.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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E così, lei mi tradiva.

E’ tutto quello che riesco a dirti, ora che sei qui di fronte a me.
Ci sono mille parole che vorrei pronunciare, mille pensieri che mi affollano la mente e mille sentimenti che stanno esplodendo dentro di me, che mi stanno facendo a pezzi, divorando dall’interno, che stanno bruciando, ma le parole che avevo scelto con tanta cura per esprimerli, per spiegarmi, si sono bloccate da qualche parte tra la mia gola e il mio stomaco, e stanno spingendo come aculei.
Adesso invidio la tua capacità di dire sempre quello che pensi: se io fossi come te, non starei combattendo contro me stesso.
Probabilmente hai intuito cosa voglia dirti, perché hai quell’espressione grave che è tipica di te nei momenti d’emergenza, quando sai che sta accadendo qualcosa di grave e niente sarà più lo stesso.
Non avrei mai creduto che tutto sarebbe finito in questo modo. Che me ne sarei stato qui, mentre tu rovesci metà delle mie cose per tutta la stanza e inizi a parlare insensatamente per stemperare la tensione.
Sei così…te stesso.
Oggi, per la prima volta, con te a poca distanza che ti comporti da imbranato, non sembra il giorno in cui ho scoperto che mia moglie mi tradiva con il mio migliore cavaliere.
Sembra ieri, o l’altro ieri, o il mese scorso, o uno dei giorni degli ultimi anni con te; uno dei giorni in cui c’è sempre la solita routine: io che ti rimprovero e ti provoco e tu, che adesso puoi usare la tua magia senza doverti nascondere, che rispondi con qualcuno dei tuoi trucchi. Non ti ho mai detto quanto mi confortassi, quanto i tuoi umori mi influenzassero, quanto tenessi al tuo benessere e alla tua felicità. Sei diventato talmente parte della mia quotidianità che senza di te non mi sentirei più neanche io.
In realtà quello che vorrei chiederti, implorarti, supplicarti di non fare è di non tradirmi anche tu. Di non farmi questo anche tu. Di non farmi soffrire come ha fatto lei.
Quello che vorrei urlarti è che se ti azzardassi a tradire la mia fiducia ti ucciderei all’istante e poi mi ucciderei a mia volta, perché per me sarebbe davvero troppo, da sopportare.
Vorrei che tu fossi per me quello che non è riuscita ad essere Gwen: l’anima gemella, la persona che sceglie sempre me, che segue me fino alla morte e mi ama più di ogni altra cosa.
So che tu lo sei, ma voglio sentirtelo dire forte e chiaro, perché io, Arthur, il miglior guerriero di Camelot, il re, il ragazzo che non teme di combattere un drago, adesso ho il disperato bisogno di sentirtelo dire.
Voglio che tu resti con me per altri venti, trenta o quarant’anni, che stia al mio fianco nella vecchiaia, che zoppichi insieme a me quando saremo troppo vecchi per reggerci sulle nostre gambe, che tu faccia fatica con me a leggere le lettere che ogni giorno devo supervisionare, che rimpianga gli anni in cui eravamo giovani e pieni di energia, così come ora io ricordo quando ero ancora un principe con un grande futuro davanti, non un re che ha cambiato le leggi del regno in favore delle persone che sputano sul suo affetto, la sua fiducia e la sua dedizione, che fanno a pezzi la sua anima e lo costringono a subire gli sberleffi dei sudditi, dei nemici, persino di alcuni amici.
Vorrei dirti che se rinascessi per altre dieci, cento vite vorrei incontrarti di nuovo perché sei stato l’unico che è rimasto sempre al mio fianco e non so neanche dirti quanto tu sia importante per me, fino a che punto potrei impazzire se anche tu mi abbandonassi, quanto io abbia bisogno di sapere che per qualcuno sono rimasto speciale ed unico.
Invece resto bloccato su questa sedia a fingere di ascoltarti, e tutto resta dentro di me, in questo involucro che sono diventato da qualche ora, in questo fantasma di ciò che sono stato, in questo apparente re che è tornato il principe che non ammetteva di tenere a te al punto da combattere una guerra che non gli apparteneva in un villaggio che non faceva neanche parte dei confini di Camelot. Sono tornato il ragazzo rozzo e stupido di tanti anni fa, e se ti confessassi il motivo di questa regressione rideresti di me. Mi sto rendendo ridicolo, supplicandoti di non farmi male, anche se mi farei infilzare piuttosto che ammetterlo pubblicamente; tutto per colpa tua.
Adesso ti sei fermato e ti siedi vicino a me.
Capisco che cerchi di consolarmi, ma ti rendi conto che non c’è niente che tu possa fare, ormai.
Mi sento scoppiare quando resti in silenzio.
Penso che se tu ti alzassi e uscissi da questa porta ti riporterei dentro con la forza e ti chiuderei a chiave per impedirti di andartene.
Almeno tu, Merlin, resta con me, ti prego.
Mi fa un male fisico il solo pensiero che nel futuro potrai procurarmi una sofferenza grande quanto quello che mi stanno causando Gwen e Lancelot.
“Resterò con voi tutto il tempo che sarà necessario.” Dici.
Hai letto nei miei pensieri? Hai sviluppato anche questi poteri?
“Non vi lascio solo, Arthur.”
So che ti sei accorto che ho sospirato di sollievo, perché ti vedo sorridere. Quel tuo irritante, luminoso sorriso. Di solito ti rivolgerei qualche battuta sprezzante, ma oggi sono solo grato di averti incontrato. Sono solo grato che tu sia qui, a dirmi esattamente ciò che voglio sentirmi dire.
“Sarà meglio per te. Perché altrimenti ti inseguo fino in capo al mondo e te ne faccio pentire amaramente.”


NOTE:

Questa fanficion è nata un pò per caso, non ho mai scritto su Merlin e tantomeno su Merlin/Arthur, ma la storia di Lancillotto e Ginevra mi ha sempre affascinata e ho immaginato cosa avrebbe provato Arthur una volta scoperto il loro tradimento.
Stavo pensando di scrivere una long - fiction, visto che l'argomento mi intriga parecchio, ma sono molto indecisa.
Immagino dipenda anche dal risultato che otterrà sui lettori questa piccola storia, quindi, chissà.
 
 
 
  
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