Capitolo 5
Tornato in
camera, si cambiò alla svelta per poi ridiscendere al piano sottostante
e tornare dove aveva lasciato sua madre. Percorrendo il lungo corridoio che
portava al salone, passò davanti allo studio del padre. La porta era
accostata e lui sentì provenire dall’interno una discussione
abbastanza animata. Una delle voci la riconobbe subito, quella di suo padre era
inconfondibile, mentre l’altra non riusciva ad accoppiarla a nessun viso
che conosceva. Si avvicinò con circospezione cercando di sbirciare
dentro e vedere chi ci fosse oltre a Lucius, che dava le spalle alla porta. Ma proprio mentre stava sporgendosi un po’ di
più per avere più visuale, quest’ultimo si girò di
scatto e lo fulminò con lo sguardo avvicinandosi a grandi passi verso di
lui. Draco indietreggiò con un senso d’angoscia crescente che
però lasciò spazio alla perplessità quando il padre senza
dirgli nulla chiuse la porta davanti al suo viso.
Rimase per
alcuni minuti di fronte a quell’anta chiusa sbattendo le palpebre e chiedendosi
cosa stesse succedendo, in quelle poche ore gli sembrava che la sua vita stesse
prendendo delle vie piuttosto misteriose. Riprese quindi a dirigersi verso il
salone rimuginando sui pensieri che continuavano a intricarsi sempre di
più e appena vide sua madre, senza indugiare oltre aprì la bocca
per fargli quelle domande che si portava dentro dalla
sera prima più quelle altre che gli
si erano create da poco.
Purtroppo
quando arrivò nella grande stanza, alcuni degli ospiti erano già
arrivati e lui dovette rimandare ancora. Cominciò come la sera prima una
serie di saluti e convenevoli che non aveva proprio voglia di fare, ma quasi
subito le porte della sala da pranzo furono aperte e presto la maggior parte
dei commensali era più impegnata a mangiare che a parlare. Draco
osservò la tavola e i suoi ospiti accorgendosi che c’erano dei
posti vuoti. Suo padre ancora non era arrivato ma le persone mancanti erano
più di una.
“Qualcuno
non è venuto madre!!!” fece notare alla
madre indicando con un gesto del capo le sedie vuote dall’altra parte
della tavolata.
“I Khoocs! Hanno avuto un imprevisto!”
rispose distratta Narcissa continuando poi a conversare con la strega davanti a
lei.
“E
papà?” chiese ancora distogliendola di nuovo dalla sua conversazione.
“E’
nel suo studio. Ha
degli affari importanti da sbrigare!” rispose tranquillamente come fosse
normalissima quella situazione il giorno di Natale e con la casa piena di
ospiti.
Ecco che la mente di
Draco riprese a rimuginare, quella famiglia riappariva nei suoi pensieri, anche
se lui non aveva chiesto apertamente nulla su di loro. Si domandò se fosse solo
una coincidenza o c’era davvero qualcos’altro sotto. Ne era sempre
più convinto e cominciava a sospettare che anche gli affari importanti
del padre ci avessero a che fare!
La serata
sembrava non passare mai e non capiva se il motivo fosse perché era
davvero noiosa
o se la sua brama di poter porre quelle domande ed avere delle risposte, la
rendessero tale. Fortunatamente però, nessuno sembrava accorgersi della
sua insofferenza, erano tutti presi nel conversare con
chi gli era accanto o di fronte e solo quando fece il suo ingresso Lucius tutti
si azzittirono voltandosi verso il padrone di casa. C’era
un’atmosfera particolare quando arrivava suo padre, era come se le
persone rimanessero in sospeso senza saper più cosa fare, come se
aspettassero la sua approvazione anche solo per respirare. E si rese conto,
guardando le facce intorno a lui, che non era il solo a cui
faceva quell’effetto. Infatti ad un sorriso e ad un cenno della mano di Lucius il
chiacchierio unito al tintinnare delle posate nei piatti riprese allegramente
come non fosse successo nulla.
Dopo un lasso di tempo che a Draco sembrò infinito, quella lunga
cena finì e lui con la complicità della madre riuscì a
sgattaiolare in camera sua.
Sicuramente i
suoi avrebbero avuto da fare fino a tardi quella sera e nella sua mente
cominciava a delinearsi una certa idea. Mentre si
cambiava infilandosi qualcosa di più comodo, un serafico sorriso si
dipingeva sulle sue labbra. Si diresse poi verso la porta prendendo al volo il
pesante mantello ma proprio davanti alle enormi ante in
legno si fermò girandosi e prese a fissare il cassetto del comodino dove
aveva riposto i petali. Non sapeva bene perché ma doveva prenderli e
portarli con sé. Guardò poi la finestra e si convinse che
probabilmente sarebbe stato più prudente uscire da li
che dalla porta.
L’aprì e si mise seduto sul davanzale con le
gambe a penzoloni nel vuoto. L’altezza era notevole e a dire il vero gli
faceva anche un certo effetto ma vedendosi di fronte il viso di Harry che
sembrava poter superare qualsiasi cosa, scacciò quella sensazione e si
buttò giù farfugliando qualche parola magica.
La neve sotto di lui si mosse velocemente accumulandosi in una morbida e
soffice collinetta su cui atterrò di fondoschiena senza farsi molto
male. Si alzò un po’ ammaccato e dopo essersi spazzolato con le
mani via
la neve da dosso, prese a correre
verso una costruzione in legno e mattoni dietro al castello. Era una mezza specie
di rimessa dove tenevano la carrozza e le scope. Prese
la sua Nimbus 2001 e si diresse sempre correndo verso la cancellata
che circondava il grande parco del Malfoy Manor. Una volta sotto
l’inferriata gettò la scopa dall’altra parte e poi si
arrampicò fino in cima e scavalcò senza grande fatica. Fuori
dalla recinzione si allontanò ancora un po’ a piedi, poi
montò a cavalcioni della sua scopa e
volò velocemente verso il castello dei Khoocs.
Arrivò in un batti baleno, tanto che dovette frenare bruscamente per non
finire contro una delle colonne che
si ergevano ai lati della grande cancellata.
Ora il problema era
riuscire ad entrare senza attirare l’attenzione.
Guardando attentamente il castello, Draco si rese conto che non c’era
nessuno. Era tutto buio, non c’erano luci alle
finestre che testimoniassero la presenza di gente all’interno. Probabilmente
si erano mossi per andare a casa sua e da quello che poteva vedere
non sembrava esserci anima viva. A quel pensiero ridacchiò tra se e se!
Un forte e roco cigolio
però lo fece girare allarmandolo,
l’enorme cancello in ferro battuto si stava lentamente aprendo. Draco non
si mosse cercando di valutare se fosse un buon segno oppure no. Rimase immobile
fin quando il cancello non fu del tutto spalancato, poi si guardò
intorno, qualcosa o qualcuno dovevano aver messo in moto quel meccanismo, ma non
vide nessuno.
Le ante si fermarono del tutto rimbalzando leggermente
contro il paracolpi nascosto nella neve e il rumoroso cigolio cessò
lasciando che la notte tornasse ad essere silenziosa. Una brezza si alzò
gelida costringendo Draco a tirarsi su il colletto del mantello e ad incassarsi un po’ nelle spalle cercando di
proteggersi dal freddo che stava diventando sempre più tagliente.
“Vieni dai,
non indugiare oltre Draco!” quelle parole gli arrivarono leggere
mischiate all’acuto sibilo del vento che aveva preso a tirare più
violentemente.
“Dove?”
chiese lui girandosi da una parte e poi dall’altra cercando di capire in
quale direzione dovesse andare.
“Lo
sai…. Dai vieni!” disse ancora quella voce che Draco aveva
riconosciuto all’istante.
Si voltò
verso il bosco di sempre verdi e vide un chiarore sprigionarsi dal centro.
“Arrivo!”
esclamò cominciando a camminare a passo svelto verso quella macchia di
color verde. “Ehi, ascolta!” disse ancora affannandosi tra la neve
alta “Sto arrivando ma tu non te ne andare, aspettami!”
comandò infine con tono quasi minaccioso.
In pochi minuti si
ritrovò nel folto del bosco e dopo pochissimo, nella radura che sembrava
essere completamente identica a come se la ricordava. Volse lo sguardo verso il
pozzo e ci si avvicinò.
“Dove
sei?” chiese con la voce spezzata dal fiatone “Io sono qui ma
tu?” disse ancora posando le mani sulle ginocchia e
cercando di respirare più lentamente.
“Ciao!”
esordì la ragazza uscendo da dietro gli intricati rovi “Sei
venuto, lo sapevo che saresti venuto!” ripeté mentre gli occhi prendevano a
brillarle di una vitalità nuova.
Draco alzò il
viso verso di lei spalancando gli occhi con stupore ,
solo vedendola in quel momento si ricordò di quanto fosse bella.
“Si sono
qui!” le fece eco mentre un sorriso prendeva ad
illuminagli il volto ma rendendosi conto di cominciare ad essere troppo
affabile indurì subito la voce!
“Cosa vuoi
da me, perché mi hai fatto venir qui?” chiese senza nemmeno
prendere fiato e gonfiandosi nel tentativo di risultare più alto ed avere lo
stesso atteggiamento imponente del padre.
Lei rise divertita e
gli girò intorno sfiorandogli una spalla mentre lui buttava di getto l’aria
fuori dai polmoni, avendola trattenuta troppo. Quel tocco era leggero, appena
percepibile ma gli lasciò una sensazione di gelo e calore insieme.
“Allora?”
chiese spazientito non avendo avuto risposta,
incrociò le braccia al petto e inclinò il viso da un lato
aspettando con aria di sufficienza.
“Prima di
tutto non sono io ad averti fatto venire qui, ci sei
venuto da solo!” puntualizzò lei sempre più divertita dalle
espressioni sul suo viso “Secondo è troppo presto per spiegarti
tutto ma dovevo essere sicura che tu fossi quello giusto!”
“Giusto per
cosa?!” sbotto con impeto Draco non capendoci nulla
di quello che lei stava dicendo.
“Per
aiutarmi!” rispose tranquilla la ragazza passandosi una mano tra i lunghi
capelli per sistemarli meglio e togliersi delle ciocche dal viso.
Draco rimase
inebetito a guardarla, quel viso era di una bellezza sconvolgente, la pelle
chiarissima e quegli occhi così scuri e profondi impreziositi da delle
folte e lunghe ciglia nerissime. Il modo in cui si muoveva era molto più
che aggraziato, quasi sembrava che non toccasse terra quando camminava. La
veste che indossava, nonostante fosse larga, non nascondeva, le lunghe gambe
affusolate e il corpo armonioso che conteneva. E quel profumo di rose che
emanava, ora ne era sicuro proveniva da lei e non dal roseto aggrovigliato
al pozzo.
La ragazza gli
girò nuovamente intorno fermandosi vicinissima. Così vicina che
Draco poteva vedere senza alcuna difficoltà le morbide curve del seno
sparire nella scollatura. Cominciò a sentire un qualcosa alla gola, come
se si restringesse e sudando freddo deglutì a fatica.
Fù travolto da delle sensazioni violente, sensazioni che mai era gli era capitato di sentire per una
ragazza. Un Malfoy non poteva farsi travolgere a quel modo, ribadì
tra se e se scrollando il capo. E recuperato un po’ di coraggio
si decise a fare il primo passo, doveva pur farle capire chi era a comandare! Allungò una mano per
afferrarle un braccio ma con un
veloce movimento lei si ritrasse fermandosi solo quando si sentì ad una
distanza sicura.
Draco rimase da
prima sconcertato da quell’atteggiamento e poi si sentì offeso nel
profondo dell’anima!
“In cosa devo
aiutarti?” chiese poi con tono acido piegando le labbra in una smorfia e cercando
allo stesso tempo di non far trapelare quanto fosse arrabbiato dal suo
comportamento, mai una ragazza aveva osato respingerlo a quel modo, a parte
quella sporco mezzosangue della Granger.
Nel percepire
quell’acidità le labbra di lei
s’incurvarono in un leggero sorriso, sapeva molto più di quanto
Draco potesse immaginare. Si voltò poi di tre quarti mettendo
in evidenza un collo sottile da cigno e assottigliando gli occhi
sibilò
“Nessuno ha detto che devi
aiutarmi… e comunque non ora Draco, non c’è tempo, lo saprai
al momento dovuto…” fece una piccola pausa rimanendo in silenzio a
guardarlo, poi diventò terribilmente seria. Il vento prese a vorticarle
intorno velocemente ma a parte i capelli che svolazzavano selvaggiamente non sembrava lei se ne accorgesse “Ora tu…. devi
prometterlo, devi promettermi che ci sarai!”
Draco fece per
avvicinarsi accorgendosi che la sagoma della ragazza stava lentamente perdendo
corpo diventando via via sempre più trasparente.
“Esserci? Dove? Quando? E per cosa?” chiese tutto
d’un fiato dimenticandosi di essere terribilmente in collera..
“Ehi???” urlò poi riparandosi gli occhi con una
mano. Il vento ora aveva invaso l’intera radura e tirava sempre
più forte. Foglie e petali vorticavano sopra e intorno a loro,
l’erba frustava la terra con violenza e tutto sembrava più cupo e
buio.
“Promettimelo!”
esclamò ancora lei ormai quasi del tutto sparita “Promettimelo
Draco!”
“Si te lo
prometto!” rispose di getto il biondo mago urlando contro il vento
“Te lo prometto!” ripeté ancora vedendola sparire totalmente.
In quello stesso
istante il
vento, come aveva cominciato, smise di tirare e la calma riprese possesso di
quella radura che sembrava fosse stata vittima di un tornado.
Draco corse al pozzo
e ci girò intorno… inutilmente. Provò a
pronunciare qualche incantesimo rivelatore, ma non servirono nemmeno quelli, di
lei non c’era più traccia! Si mise quasi istintivamente una mano
in tasca e sentì i petali che aveva portato con
se. Li tirò fuori e se li passò tra le dita come volesse
rassicurarsi ancora, che non stava sognando e che quello a
cui aveva assistito era reale.
Per quella sera, ormai
ne era sicuro, non l’avrebbe rivista, quindi girò su se stesso e
tornò sui suoi passi voltandosi però di tanto in tanto.
Ripercorse il tragitto fino al cancello che era ancora aperto e come lo
oltrepassò, lentamente si mosse all’inverso per chiudersi.
Poco dopo
sentì un altro cigolio, questa volta non proveniva dal castello ma erano
chiaramente le ruote di una carrozza. In un attimo raccolse la sua scopa e con
una veloce corsetta si nascose tra i cespugli ai lati della strada rimanendo a
guardare.
La carrozza dei Khoocs
stava facendo rientro e Draco guardò l’orologio rendendosi conto
che era terribilmente tardi. Se non si fosse sbrigato i suoi
si sarebbero accorti della sua assenza. Salì nuovamente a cavalcioni
della sua Nimbus e tornò di volata a casa.
La finestra era
ancora aperta, nessuno allora era venuto a cercarlo! Ci s’infilò
con tutta la scopa saltandone giù al volo e rischiando di mandare
all’aria il comò che si era ritrovato, davanti senza sapere come.
Subito dopo
sentì bussare alla porta e preso dal panico si tolse velocemente il
mantello che butto insieme alla scopa nel bagno chiudendo poi la porta.
“Avanti”
disse con voce rotta dal fiatone buttandosi sul letto. Prese il
primo libro che gli capitò sotto mano e lo aprì ad una pagina a caso.
L’esile figura
di Narcissa fece capolino dalla porta!
“Volevo vedere come stavi!” disse
osservandolo attentamente sicura che stesse combinando qualcosa.
“Bene!”
le rispose immediatamente Draco tirandosi indietro, con non
curanza, i capelli
arruffati “Stavo
leggendo” precisò inoltre per assicurarsi che fosse chiaro quello
che faceva.
“Lo vedo!”
esclamò la madre inclinando la testa da un lato “Ma.. dimmi leggi sempre così?” la domanda le
uscì spontanea assumendo un espressione interrogativa sul viso..
Draco non capì subito cosa
intendesse poi osservando meglio le pagine del suo libro si rese conto che era
capovolto. Allargò un incerto sorriso e balbettò qualcosa su un
esperimento che stava conducendo.
Narcissa lo guardò poco
convinta e abbassò lo sguardo sulle scarpe bagnate e infangate ma non
gli disse nulla. Sospettava che il figlio covasse qualcosa da quella famosa
sera ma sapeva anche, che insistere sul farsi dire che stava combinando, con
lui non serviva. Sorrise dolcemente e gli augurò la buona notte
chiudendosi la porta alle spalle.
Draco sospirò e
posò il libro preparandosi poi per la notte. Fino a pochi minuti prima
non gli sembrava ma ora si sentiva davvero stanco. Si mise a letto e
dormì profondamente e bene.
La mattina dopo quando si
svegliò gli sembrava di essere un leone. Si stiracchiò nel letto mettendo in evidenza il suo bel corpo scultoreo e si
alzò. Il vizio di dormire completamente nudo non l’aveva perso.
Solo alla scuola era costretto a indossare il pigiama visto
che non era solo nella camera ma lui adorava dormire senza nulla
addosso. Si lavò e vestì fischiettando per nulla turbato dai
ricordi della sera prima, anzi si sentiva soddisfatto di averla data a bere ai
suoi. Ora la cosa che più gli interessava era cominciare ad indagare su quella ragazza.
Scese facendo le scale quattro a
quattro e passò in cucina a prendere un muffin alla carota e masticando vistosamente si diresse verso la serra sicuro di trovarvi la
madre. Li però non c’era. Cominciò
un tour della casa ispezionando le varie stanze in cui era solita soffermarsi.
Adorava quel castello, i lunghi corridoi percorsi da pregiati tappeti e con le
pareti impreziosite da finissima carta da parati e ritratti di famiglia. Amava
l’odore di antico che emanavano certi mobili, il colore brunito degli
specchi, il calore emanato dal fuoco nei caminetti. Passando davanti al
salottino dove di solito Narcissa si dedicava alla lettura, la vide. Era intenta a spostare dei libri da
una poltrona al tavolino.
Draco entrò deciso
continuando a mangiare il muffin che gli si sbriciolava tra le mani seminando
molliche sul tappeto e ancora con la bocca piena esclamò “Buon giorno madre,
hai tempo per ascoltami, ho delle
domande che dev…”
Le parole gli
si congelarono in gola mentre una stranissima sensazione lo assalì allo
stomaco.
“Ohhhh,
Draco. Finalmente eccoti.” disse Narcissa illuminandosi in viso alla
vista di quel suo figlio che amava tanto.
“Velvet
ci ha portato una piacevole sorpresa, ci ha portato sua nipote!!”
Draco era
impietrito continuando a fissare la ragazza accanto alla signora Khoocs, anche se di spalle l’aveva riconosciuta…
l’aveva riconosciuta all’istante.
“Lei è
Cinthia!” disse ancora sua madre afferrandolo per un braccio e tirandolo
con se verso la ragazza che lentamente si stava
girando verso di lui.
Capelli scuri, occhi
nerissimi e profondi, figura esile ma molto armoniosa e un’ormai
familiare profumo di rose.
Lei si voltò
di tre quarti inclinando leggermente il viso e gli sorrise
mentre quel particolare luccichio prese a brillarle
negli occhi.!
Nota dell’Autrice: x terryborry – scusa il ritardo ma ho avuto un week pieno e
stressante! Ho cercato poi di dare una sistemata a quello che avevo scritto…
ma non so con quale esito!! :-P
Spero però che questo capitoletto ripaghi l’attesa! ^_^
Ho visto i tuoi
disegni, sei davvero bravissima. Mi piacciono molto, soprattutto quelli su Georgie e lady Oscar che mi ricordano quando ero pupa^^ Ma scrivi anche storie, o solo disegni. Nel senso fai proprio
strisce di fumetti?
Un grazie grande grande a
tutti quelli che mi seguono, anche se non lasciano commenti! ^_^