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Autore: anonimo    06/11/2005    6 recensioni
è un unico capitolo... spero vi piaccia... leggete e commentate.. byebye!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mark e strawberry erano seduti su una panchina nel parco centrale di tokyo, era sera e iniziava a calare il buio

Mark e strawberry erano seduti su una panchina nel parco centrale di tokyo, era sera e iniziava a calare il buio.

Mark: strawberry, io ti amo. Ti amo tantissimo, ma…

Strawberry: anche io ti amo mark. Ma dove vuoi arrivare?

M: ecco, io non ce la faccio più a continuare così.

S: così come? Non capisco…

M: strawberry, abbiamo quasi 14 anni e l’unica cosa che riusciamo a fare è baciarci. Ti rendi conto che per me è frustrante? Io dopotutto sono un uomo e ho degli istinti che a lungo andare non riesco più a controllare. Mi capisci?

Strawberry si stava iniziando a preoccupare. Era spaventata e con voce tremante rispose…

S: n-non ti c-capisco… d-dove vuoi a-arrivare?

M: strawberry vieni a letto con me…

La ragazza rimase a fissarlo. non credeva alle sue orecchie. No, quello non poteva essere il suo mark, il suo dolce e premuroso mark. Fece per alzarsi ma mark la bloccò.

M: e no bella, ora tu non te ne vai. Ora stai qua con me e ci divertiamo un po

La prese e la baciò con violenza. La rossa non riusciva a liberarsi, cercò di colpirlo ma senza risultati, anzi, riuscì solo a renderlo più violento di prima. Le bloccò i polsi e iniziò a baciarle il collo per poi scendere sempre più giù. Strawberry piangeva, non riusciva più a trattenere le lacrime. Cercava di gridare aiuto ma non riusciva a urlare e nessuno poteva vederli, a quell’ora erano tutti a casa a cenare.

Ormai era nuda con solo gli slip addosso. Mark ammirò il corpo della sua ragazza: era così puro, così candido… anche lui si iniziò a spogliare e poi tolse gli slip alla ragazza che sembrava ancora più spaventata di prima. Ecco, stava per farlo, stava per toglierle la verginità e lei non voleva, non voleva farlo così. Purtroppo non riuscì a fermarlo in tempo, orami era fatta: un dolore lancinante le percosse tutta la pancia, durò qualche secondo e poi scomparì.

Un urlo. Un ragazzo dai biondi capelli e gli occhi azzurri passeggiava tranquillo per il parco quando sentì una ragazza urlare. Iniziò a correre, aveva un brutto presentimento. Arrivò in uno spiazzo con intorno delle panchine e in una di queste vide qualcosa muoversi. Si avvicinò per vedere meglio. Rimase di stucco. Non poteva credere a quello che stava vedendo.

Un pugno, fu l’unica cosa che riuscì a fare. Buttò mark a terra e prese strawberry in braccio per poi portarla lontana da lui, da quel maniaco che l’aveva violentata. Meritava una denuncia ma ora non poteva perdere tempo…

Strawberry continuava a piangere, piangeva in continuazione. Ryan cercava di consolarla come meglio poteva, ma non era un gran che. Non poteva cancellare quello che era successo alla sua piccola strawberry, sapeva solo una cosa, appena avrebbe rivisto mark, quel bastardo che aveva osato fare questo alla sua dolce gattina, lo avrebbe ucciso di botte...

S: ryan

R: dimmi strawberry… come stai?

S: male… però… ti posso chiedere un favore?

R: certo piccola, tutto quello che vuoi…

S: non voglio che mia madre sappia quello che mi è successo perciò, potrei rimanere a dormire qui con te?

R: certamente. Sarai al sicuro. Ti proteggerò a costo della mia vita.

S: grazie mille ryan… ho tanta paura…

R: oh strawberry… deve essere stato terribile, non è vero?

S: non immagini neanche quanto… e poi, mi sento sporca…

Ryan l’abbracciò. Un abbraccio pieno di affetto. Strawberry si sentì al sicuro e ricambiò l’abbraccio del biondo. Stettero così per molto tempo, forse anche delle ore. Infine, tutti e due si addormentarono sul divano.

 

La mattina dopo ryan si svegliò per primo e, per paura di svegliare anche strawberry, non si mosse. Qualche istante dopo, si svegliò anche lei e, trovandosi ancora tra le braccia del biondino, arrossì lievemente ma, nel frattempo, si sentì protetta e rassicurata. Ryan le diede un dolce bacio sulla fronte…

R: buongiorno strawberry! Dormito bene?

S: si, ho dormito benissimo!

R: che ti preparo per colazione?

S: no! Ora lasci fare a me… mi dovrò pur sdebitare in qualche modo…!

R: allora grazie! Io mi vado a fare una doccia e poi scendo!

S: a dopo ryan e grazie di tutto…!

Il ragazzo le sorrise per poi andare a farsi una doccia. Arrivato in bagno iniziò a pensare alla sua dolce strawberry, al modo in cui l’aveva trattata quel bastardo e a come si doveva sentire. Infondo lei lo amava… si, lo amava… ma lo amerà ancora? Dopo tutto quello che le ha fatto? Strawberry era ancora una ragazzina ingenua… e se fosse ancora innamorata di mark? No, non poteva esserlo. Mille dubbi lo assalivano… ma l’unica cosa che avrebbe fatto ora era stare vicino a strawberry. Non l’avrebbe più lasciata sola, mai più.

Intanto in cucina strawberry preparava la colazione per il suo “salvatore”… già… per fortuna che c’era ryan a starle vicino in questo momento difficile. Era grazie a lui che era riuscita quasi completamente a dimenticare cosa era successo la sera precedente, era grazie ai suoi abbracci confortanti e ai suoi dolci baci che lei si sentiva al sicuro. Certo, si sentiva molto meglio, ma non aveva voglia di parlarne con nessuno di questo accaduto… ma sapeva che tutto ciò non era possibile… cosa avrebbe detto alle sue amiche quando avrebbero saputo che lei e mark non stavano più insieme? E sua madre? E se rincontrerà mark cosa farà? Quante domande… però in mezzo a tutti questi dubbi c’era una luce, una certezza: ryan. Lei sapeva che in ogni momento avrebbe potuto contare sull’appoggio del bel biondino.

Ad un tratto, i pensieri che affollavano la mente della rossa furono interrotti dall’arrivo di ryan…

R: strawberry? Tutto bene?

S: eh? Si, si ryan! Tutto ok!

R: bene! Vuoi andarti a fare una doccia?

S: magari! Però prima vorrei finire qua…

R: non ti preoccupare, finisco io. Vai a farti una doccia!

S: grazie ryan!

Strawberry salì le scale e si diresse verso il piano di sopra. Entrò in bagno e si fece una doccia veloce poi scese di nuovo.

Trovò un tavolo con tantissime cose da mangiare e ryan che la aspettava…

Una volta finito di mangiare i due decisero di uscire a fare una passeggiata…

R: dove vuoi andare?

S: non lo so… però non in posti affollati… voglio starmene un po tranquilla

R: ok! So dove portarti…!

Ryan la prese per mano e la portò in una specie di bosco… dietro al caffè, una volta attraversati dei sentieri, arrivarono in un posto stupendo: un prato verde con fiorellini di ogni colore circondato da alberi. Al centro una fontana che rendeva l’atmosfera molto romantica…

S: wow! È stupendo questo posto!

R: ogni volta che ho voglia di pensare vengo qua…

Strawberry si sedette per terra e iniziò a giocare con dei fiori. Ryan le si sedette accanto e lei, lo prese dalle spalle e lo fece sdraiare accanto a lei facendogli poggiare la testa sulle sue gambe. Ryan chiuse gli occhi e si lasciò accarezzare dalla ragazza. Lei lo accarezzava dolcemente, sembrava un angelo.

S: grazie ryan…

Disse in un sussurro, quasi impercettibile.

Ryan spalancò gli occhi e le sorrise.

R: strawberry? Mi prometti una cosa?

S: cosa…?

R: che non rivolgerai mai più la parola a quel bastardo.

Una lacrima solitaria scese dal volto della ragazza fino a cadere sulla guancia del biondo. Ryan si alzò e, prendendo il viso di strawberry tra le mani, la guardò dritta negli occhi…

R: promettimelo…

S: o-ok…

Disse in un sussurro senza smettere di guardare quegli occhi blu oceano…

Ryan l’abbracciò e le disse…

R:di qualsiasi cosa tu abbia bisogno, ricordati che puoi sempre contare su di me.

S: ti voglio bene.

R: anche io ti voglio bene, piccola gattina!

 

Passarono giorni, strawberry si era stabilita al caffè perché i suoi genitori erano partiti per un viaggio a londra e lei aveva paura di stare da sola. Il caffè era chiuso perché era vacanza e c’erano solo ryan e strawberry.

R: che ne dici di andare una settimana al mare? Ti va?

S: e me lo chiedi? Certo!

R: quando partiamo?

S: per me anche subito!

R: che ne dici di andare a preparare la valige, montare in moto e partire?

S: vado!

Come un fulmine strawberry salì a prepararsi la valigia: era veramente contenta di partire con ryan…!

Dopo qualche minuto la rossa scese con una piccola valigia dove aveva messo soltanto il necessario, salì in moto con il biondo e partirono. Era veramente bellissimo, tutto quel vento che le scompigliava i capelli, riusciva a dimenticare tutti i suoi problemi, come se il vento li portasse via… si teneva ben attaccata a ryan per paura di cadere, assaporava il suo dolce ed inconfondibile profumo… dopo qualche ora di viaggio arrivarono a destinazione: una villa stupenda, enorme, con un giardino ben curato intorno con tanto di piscina e laghetto, fiori colorati e alberi facevano sembrare quel posto il castello di una favola… per non parlare dell’interno della villa: arredato con precisione nei minimi particolari, due piani con tanto di terrazzo; le camere erano grandissime, ognuna di un colore e con un proprio bagno…

Strawberry rimase per qualche secondo ad osservare questa villa da favola quando ryan la chiamò

R: strawberry?! Ci sei?

S: ryan…? Si, si! Scusami!

R: se mi segui ti faccio scegliere la tua camera…!

S: arrivo!!!

I due si diressero verso il piano superiore dove c’erano una decina di camere, tutte bellissime… la rossa non riusciva a decidere… alla fine scelse quella con il terrazzo: era tutta rosa con un letto a baldacchino anch’esso rosa, un armadio bianco che prendeva tutta la parete, uno specchio talmente grande in cui ti ci potevi specchiare tre volte... poi il bagno, il balcone da cui potevi vedere il mare… era tutto bellissimo!

Ryan si sistemò nella stanza accanto e lasciò strawberry da sola a mettere apposto le sue cose… dopo un po sentì bussare…

Toc-toc

R: strawberry?

S: ryan posso entrare?

R: certo entra pure!

Strawberry aprì la porta e si sedette sul letto vicino a ryan…

S: ho finito… che facciamo?

R: non so…! Ti va di andare a fare una passeggiata sulla spiaggia?

S: siiii!!!!

R: bene, scendiamo allora…!

Ryan prese strawberry per mano e si diressero sulla spiaggia. Lei rimase a guardare il tramonto sul mare… era uno spettacolo davvero molto romantico e ryan, non potendo resistere alla tentazione, l’abbracciò.

Il tempo passava e i due non si muovevano e non parlavano. L’unico rumore che si poteva sentire era quello delle onde del mare che si infrangevano una volta arrivate sulla spiaggia.

Era tardi, i due erano rimasti lì per chissà quanto tempo, iniziava ad essere molto buio e c’era anche un vento freddo che faceva venire i brividi. Strawberry si era addormentata tra le braccia di ryan che non smetteva di guardarla…

Pensava tra se e se…: come è bella, come può uno sfiorarla anche solo con un dito? Come? Oh strawberry… se solo sapessi quanto ti ho amato… e quanto ti amo! Ma non posso… non posso dirtelo e rovinarti la vita, non posso. Soprattutto dopo quello che hai passato… l’unica cosa di cui ora hai bisogno è qualcuno che ti stia vicino e che ti consoli… e io lo farò. Non ti lascerò mai più sola, te lo prometto mia piccola strawberry.

Le diede un dolce bacio sulla fronte che la svegliò…

R: scusa… non volevo svegliarti… dormivi così bene…

S: oddio! Scusami! Non mi ero accorta di essermi addormentata…

R: figurati…! Andiamo dentro? Fa un po freddo…

S: si, hai ragione…

Ryan aiutò strawberry ad alzarsi e poi si diressero verso la villa.

Cenarono velocemente e poi si misero sul divano a vedere la televisione…

R: cosa vorresti vedere?

S: non lo so… cosa c’è?

R: ti piacciono i film di paura?

S: ok! Vada per un film horror!

A strawberry non piacevano i film di paura, ma come faceva a dirglielo? L’avrebbe presa per una fifona e lei invece non lo era… o almeno non proprio…!

Il film iniziò… non sembrava neanche tanto pauroso, la rossa iniziò a tranquillizzarsi… infondo non era niente male! Ma, ad un certo punto, una scena… tremenda… un urlo acuto e poi il silenzio…

Strawberry, spaventata, abbracciò ryan… il ragazzo iniziò a ridere…

R: ahahahahah!!! Meno male che non avevi paura eh strawberry?!?!

S: scemo! Io non ho paura… è solo che… che…

R: che hai avuto paura!!

S: no!!!

R: invece io direi proprio di si!!!

Lei divenne rossa…

Allora ryan, avendo capito che la rossa era imbarazzata, l’abbracciò e continuarono a vedere il film.

Era ormai mezzanotte, il film era appena finito e strawberry aveva una paura matta di andare a dormire da sola in quella camera enorme e tutta buia… non si riusciva a staccare da ryan…

R: emmm… strawberry?!

S: si? Che c’è??

R: il film sarebbe finito…

S: si… per fortuna…

R: allora hai avuto paura! Ammettilo!

S: si, ho paura! Ok?!

Ryan sorridendo le diede un bacio sulla guancia.

R: andiamo a dormire?

S: o-ok…

Salirono le scale e, una volta data la buona notte, entrarono nelle proprie stanze.

Strawberry non riusciva a dormire… aveva ancora paura… sentiva rumori strani che la preoccupavano… e poi… e poi il buio le ricordava quella sera in cui mark… basta, non si doveva pensare più. Una lacrima scese lo stesso dal suo viso fino a bagnare il cuscino. Si alzò e andò nella camera di ryan. Entrò senza bussare, lui dormiva. Camminò verso di lui con passo felpato cercando di non svegliarlo ma non ci riuscì...

R: strawberry? Che ci fai qui?

S: posso… posso dormire con te?

Un’altra lacrima percorse la guancia di strawberry. Ryan la vide, si alzò e l’abbracciò più forte che poteva. Poi si sdraiarono sul letto e si addormentarono.

 

Erano le 5 di mattina. Strawberry era sveglia e, per lasciar dormire il biondino decise di scendere e di andare a fare una passeggiata in riva al mare.

Si sedette con i piedi che vanivano bagnati dall’acqua fresca… aveva bisogno di stare da sola e pensare. La sua vita era uno schifo. Perché? Perché dovevano succederle tutte a lei? Che aveva fatto di male? Cominciò a piangere. Era triste. perchè era così depressa? Infondo, era anche un po colpa sua se mark le aveva fatto quello che le aveva fatto… era lei che non si era mai voluta spingere più in la del bacio e sapeva che prima o poi mark le avrebbe chiesto quelle cose… ma lei non si sentiva ancora pronta. Ma perché? Perché non si sentiva pronta ad affrontare quel grande passo? Infondo, tutte le sue amiche lo avevano fatto. Ma ormai non aveva più senso continuare a piangere, a soffrire e a riempirsi di mille dubbi. Ormai era successo e lei non poteva più tornare indietro. Lei voleva solo avere una vita normale, come tutte le altre ragazze della sua età. Voleva avere un ragazzo, farci sesso senza avere paura di non essere pronta, voleva uscire con gli amici, andare in discoteca la sera, andare a fare shopping… ma perché non ci riusciva? Perché non poteva avere una vita normale? Prima con il progetto mew… ora con quello che le era accaduto con mark… all’improvviso una paura balenò nei suoi pensieri… e se… e se fosse incinta??? Mark non aveva usato nessuna protezione, ne lei si era preoccupata di provvedere, era troppo depressa per poter pensare ad una cosa del genere. Ma ora questa paura la tormentava. Doveva assolutamente sfogarsi con qualcuno, ma chi? Sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla: ryan.

R: strawberry? Che ci fai qui a quest ora? Non ti trovavo e mi hai fatto preoccupare…

S: scusami ryan, ma… avevo bisogno di stare un po da sola… a pensare…

R: sei ancora scossa, vero?

S: gia…

R: strawberry… ascoltami. Qualunque cosa tu abbia bisogno, ricordati che qui ci sono io. Ti prometto che farò di tutto pur di vederti felice e di rivedere quel sorriso allegro che avevi prima di… di…

S: prima di essere violentata da mark?

R: si… non volevo fartelo ricordare, scusami.

S: non ti preoccupare. So che non potrò più tornare indietro, ma farò di tutto per andare avanti.

R: strawberry, tu sei una ragazza fantastica. Se hai bisogno di parlare, sai dove trovarmi!

S: ryan…?

R: dimmi…

S: ho tantissimi dubbi, non riesco a darmi pace…

R: io sono qui per aiutarti…

S: ecco… mi è tornata in mente quella sera… mark mi ha penetrata ma… ma non aveva nessuna protezione. E io non mi sono preoccupata di proteggermi in qualche modo… e se… se…

R: continua…

S: e se fossi incinta?

Ryan rimase di stucco. È vero. Lui neanche ci aveva pensato. E se strawberry fosse incinta? Si sentì mancare.

R: c-cosa???

S: si, è così. Mark non ha usato nulla, io nemmeno. E se fossi rimasta incinta? Ryan, io non voglio. Non voglio avere più niente a che fare con mark, figuriamoci avere un figlio da lui. Io non potrei mai ucciderlo e abortire, ma non riuscirei neanche a guardarlo in faccia e rivedere mark… io non posso ryan. La mia vita è già abbastanza complicata e non voglio rovinarmela ancora di più…

Scoppiò a piangere.

R: strawberry, non piangere. Ci sono io con te. Non devi avere paura. Andrà tutto bene. Ti darò delle pillole che ha inventato mio padre. Sono sicuro che andrà tutto bene. Fidati di me.

Ryan l’abbracciò, era tutto quello che poteva fare. Abbracciarla. Avrebbe potuto consolarla in qualche altro modo, avrebbe voluto dirle che lui l’amava, che le sarebbe stato vicino per sempre, ma non poteva. Non poteva perché sennò le avrebbe rovinato veramente la vita.

Tornarono nella villa. Cominciò a piovere. Si misero sul divano e stettero abbracciati in silenzio per tantissimo tempo, forse anche delle ore… ogni tanto strawberry piangeva e si stringeva più forte a ryan. Lui la teneva stretta a se, come per non volerla perdere, per non volerla far allontanare da lui. Strawberry si sentiva al sicuro, per la prima volta dopo tanto tempo, e non voleva che questo istante magico finisse, non voleva. Ma purtroppo non fu così… qualcuno suonò alla porta e ryan si dovette alzare per aprire.

Il biondo aprila porta: era mark.

Il cuore di strawberry smise di battere per qualche secondo. Poi scoppiò a piangere a dirotto. Ryan invece guardava quell’essere spregevole con uno sguardo pieno di odio. Mark non si mosse, si limitò solo a parlare…

M: ma bene, vedo che ora te la fai col biondino, eh puttanella?

Strawberry piangeva.

Ryan aveva una voglia matta di prenderlo e ammazzarlo, ma non lo fece…

M: che c’è? Ho forse indovinato? Eh strawberry? Ti diverti più con ryan che con me?

R: vattene.

M: ma guarda un po qua… allora è vero…

R: ho detto di andartene…

M: chi sei tu per dare ordini a me? Eh? Guarda che strawberry è mia, solo mia.

Un pugno dritto in pancia e mark si ritrovò steso a terra ansimante dal dolore.

Strawberry pianse più forte e poi ryan le disse di andare al piano superiore. Lei obbedì.

Intanto mark si era rialzato…

M: la comandi come se fosse un oggetto. Guarda come l’hai ridotta.

R: stai zitto, sei solo un bastardo.

Mark cercò di colpire il biondo che schivò i suoi colpi abilmente.

Ryan non voleva colpirlo, non voleva fargli del male. Sapeva che strawberry ci sarebbe rimasta male e l’avrebbe odiato. E lui non voleva. Quindi lo spinse fuori e chiuse la porta.

Strawberry intanto aveva smesso di piangere, ma aveva gli occhi vuoti. Guardava fuori dalla finestra le gocce di pioggia che cadevano fitte. Poi scorse una figura uscire dall’enorme giardino della villa, era di sicuro mark. Pensò che ryan fosse riuscito a mandarlo via, era veramente un ragazzo d’oro quel biondino. Poi sentì una macchina frenare bruscamente, un urlo e poi nulla, il silenzio rotto solo dalle gocce di pioggia.

S: …mark…

Disse in un sussurro. Poi scese le scale di corsa fino a raggiungere il posto dell’incidente: Mark era morto.

Ryan arrivò subito dopo di lei. La prese e la strinse forte. Strawberry non piangeva. Era ancora vuota, non riusciva a provare nulla: tristezza, felicità… nulla.

I due rientrarono in casa dopo che il corpo senza vita di mark fu portato via. Erano rimasti in silenzio fino ad ora, fu ryan il primo a parlare…

R: strawberry, io

S: lo so ryan. So che non è colpa tua. Io ho visto tutto quello che è successo. Ma sono preoccupata per una cosa…

R: dimmi tutto…

S: quando ho visto il corpo di mark morto, senza vita, non ho provato nessuna sensazione. tristezza, o felicità… nulla… perché?

R: non lo so… per me è lo stesso… non so se essere triste o felice…

S: abbracciami…

I due si abbracciarono. Strawberry sentì qualcosa dentro di lei… qualcosa di piacevole… dopo tanto tempo finalmente qualcosa di piacevole… si strinse più forte a ryan e poi lo baciò. Un bacio a fior di labbra, senza approfondire. Ryan rimase immobile. Non poteva credere a quello che gli stava succedendo.

S: ryan… io… io… credo di essermi innamorata di te…

R: strawberry, io ti amo. Ti amo dal primo momento in cui ti ho visto. Ti amo con tutto me stesso.

Strawberry lo baciò di nuovo, questa volta il bacio fu più passionale. Si sdraiarono sul divano. Lei sotto, lui sopra. Ryan le iniziò a baciare tutto il collo, per poi scendere giù fino al seno. Le slacciò la camicia. Infilò dolcemente una mano negli slip di lei iniziando ad accarezzarla. Strawberry gemeva. Anche lei tolse la maglietta a ryan e infilò una mano nei suoi pantaloni… dopo qualche minuto, tutti e due erano nudi, ryan la stava per penetrare quando…

R: ne sei sicura?

S: si. Ti amo ryan.

Lui la baciò dolcemente sulla fronte, le prese la mano e la penetrò. Questa volta lei non sentì dolore, ma solo piacere. Per tutta la notte continuarono a fare l’amore. Si addormentarono, finalmente felici.

 

  
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