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Autore: fuffi    17/12/2003    3 recensioni
Sesto anno x Harry e co: Voldemort inizia a uccidere i babbani e i mezzosangue, senza risparmiare nessuno. Perfino Hogwarts è in pericolo, ed è più spaurita che mai. Ma nessuno sa che nel castello c'è una spia pronta a vendere la vita di decine di centinaia di persone per un po' di potere. Commentate!
Genere: Romantico, Dark, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 1°
Sorpresa

Harry era sdraiato nel letto della sua camera e fissava il soffitto con uno sguardo vuoto. Ogni santo giorno si ritrovava a fare mente locale sugli avvenimenti di giugno, ed ogni santo giorno cercava di auto-convincersi che Sirius era vivo. Era perfino arrivato al punto di mandargli Edvige con un messaggio, ma se era morto, non c'era più da fare nulla... tuttavia, c'era un'altra cosa che lo preoccupava seriamente: gli occhi. Da qualche giorno, infatti, gli bruciavano immensamente e ci vedeva molto male. Inoltre, il verde di prima era diventato molto più acceso, brillante, come un evidenziatore. Riguardo all'aspetto fisico, stava anche diventando un bel ragazzo; i muscoli erano più accentuati per gli allenamenti severi a Quiddich, inoltre a migliorare tutto, aveva il segno di una bruciatura sul braccio, regalo di un drago due anni prima (penso che un segno ci sia rimasto...NDA), la voce era molto più profonda, anche il suo carattere stava cambiando: sempre più forte e al tempo stesso più debole. I capelli erano sempre più spettinati, le gambe sempre più lunghe, il fisico sempre più ben formato. Guardando foto di suo padre, Harry poté constatare che gli assomigliava anche di più di quando aveva undici anni, tuttavia non voleva diventare come lui. Infatti, aveva scoperto che James Potter era un grandissimo arrogante (come mi fa male scriverlo! ç_çNDA), un bullo, inoltre era anche un codardo (buahhh! ç_çNDA). Harry si strofinò gli occhi per il bruciore, e si levò gli occhiali. Di solito chiudeva gli occhi prima di levarseli, ma quella sera li tenne aperti, e ciò che vide lo sorprese: vedeva divinamente, come se non fosse mai stato miope. Si rimise gli occhiali, li levò, poi li inforcò; non stava dormendo, anzi, era tutto vero. Si alzò dal letto, corse a prendere le lettere dei suoi amici e le lesse di fretta e furia, senza nessuna fatica. Andò a dormire, abbastanza rassegnato, e decise di pensarci su l'indomani.
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"Svegliati, ragazzo!" Lo chiamò una voce abbastanza acuta, nonché molto arrabbiata. Harry aprì gli occhi, e si ritrovò davanti sua zia.
"Ma insomma, è da mezz'ora che ti chiamo, ti sbrighi?" Sbottò zia Petunia, osservando il nipote con un misto di disgusto ed ammirazione, che era solamente in boxer, totalmente scoperto. Harry arrossì furiosamente e si coprì con un gesto frettoloso della mano, nascondendo la faccia rossa come un peperone sotto le coperte.
Aspettò che sua zia uscisse dalla sua camera, prima di prendere dall'armadio un paio di ciclista bianchi che sembravano mutandoni e una maglietta senza maniche rossa. Si mise un paio di scarpe da tennis bianche e scese a colazione, osservando con circospezione i gradini. La sua vista non era cambiata minimamente dalla sera precedente, con somma fortuna. Appena Harry fu entrato in cucina, squillò il telefono, e suo zio Vernon si precipitò a rispondere: "Sì, oh, che cosa terribile... ma certo, si figuri. Sì, non disturbano. Le porti qui verso le due circa, condoglianze infinite. Non c'è bisogno che mi ringrazi, certamente! Ho detto che non disturbano, stia tranquilla! Ancora condoglianze!" Zio Vernon ritornò in cucina con un'espressione addolorata ed affranta, poi si voltò verso la moglie e disse:
"Sai quel mio amico e sua moglie, Eleonore e Stephan?"
"Sì, tesoro, ed allora?" Rispose zia Petunia.
"Sono stati attaccati da qualcosa di misterioso e la polizia sta indagando. Sono tutti morti, tranne le due figlie. La loro cameriera, Miss Tomby, ci ha chiesto se potessimo tenerle per tutta l'estate, giusto per non mandarle in un orfanotrofio. La maggiore frequenta un collegio, quindi poi non l'avremo per molto. Miss Tomby, povera stella, ha 89 anni, e non può di certo accudire due bambine! Così, ci ha chiesto se le potessimo tenere la più piccola intanto che trova qualcuno disposto a prenderle in affidamento ad entrambe."
Harry spalancò gli occhi: ma quale polizia, ma quali attacchi misteriosi? Quella lì era senz'altro opera di Voldemort, aveva iniziato a seminare terrore e distruzione, riscaldandosi con dei babbani innocenti.
"Ehi, ragazzo! Stamattina tu esci con tua zia a rinnovarti il guardaroba, e guai a te se mi torni qui senza aver preso vestiti decenti!" Ad interrompere i suoi ragionamenti, era stato zio Vernon.
"Shopping con zia Petunia?!" Esclamò il ragazzo indignato. L'ultima cosa che voleva fare con sua zia era shopping, inoltre Harry non era mai stato molto amante delle compere femminili, preferiva girovagare in negozi come Zonko, Mielandia ed Accessori di prima Qualità per il Quiddich, il suo negozio preferito.
"Hai capito bene, ragazzo." Concluse suo zio in modo definitivo.
Un quarto d'ora dopo, il ragazzo era già fuori casa con zia Petunia, entrambi poco propensi a passare la mattinata insieme. Per l'una, i due erano di ritorno, Harry con tre enormi sacconi in mano, mentre sua zia con due altrettanto grossi.
"Svelto, mangia e mettiti la solopette di jeans con sotto la maglia blu" Ordinò zia petunia una volta rientrati in casa, rovesciando i due sacconi nella schiena del nipote, che perse l'equilibrio sotto tutto quel peso e cadde fragorosamente a terra. Harry fece come gli era stato ordinato, ritrovandosi alle due preparato come si deve. Sua zia, inoltre, aveva insistito per fargli fare il buco all'orecchio, cosa che gli faceva davvero male, si sentiva il lobo incandescente.
Alle 14:02, il campanello suonò. Zia Petunia si sistemò il grembiule per dare l'aria di una che aveva lavorato come una pazza tutto il giorno, zio Vernon si strinse vigorosamente la cintura dei pantaloni, Dudley si lisciò i capelli, mentre Harry mise le braccia incrociate, come aveva preso a fare da un po' di tempo. Gli conferiva quel senso d'impassibilità misto a sicurezza e superiorità. Zia Petunia smise di stropicciarsi il grembiule, tese la mano ossuta verso la maniglia, che si aprì con uno scatto della serratura, ed Harry sbiancò, stessa cosa per la ragazza dietro la porta. Erano due sorelle, si vedeva subito; la prima aveva i capelli castani molto crespi e lunghi, gli occhi color del cioccolato, mentre la seconda, sui due anni, aveva i capelli castani in un carrè e gli occhi azzurri. La ragazza era certamente Hermione Granger.
"Prego, care, entrate, entrate." Le due entrarono, molto insicure. Hermione guardò rapidamente Harry, poi le corse incontro, abbracciandolo.
"Hermione! Che bella sorpresa!" Esclamò Harry, ricambiando l'abbraccio.
"Oh, Harry, è semplicemente fantastico... l'estate insieme, questa sì che è fortuna!" Ribatté Hermione.
Harry si sciolse, anche se a fatica, dall'abbraccio dell'amica e la guardò un attimo: aveva gli occhi rossi e gonfi, ed anche l’aspetto era molto trascurato; i capelli erano molto spettinati, il viso sciupato. Zio Vernon, che fino a quel momento era stato zitto, s’intromise nella discussione:
“Si può sapere come mai la conosci, ragazzo?”
“Frequenta la mia scuola, zio.” Rispose Harry tranquillo, mentre lo zio si preparava a lanciare grida furiose rivolte al nipote, ma poi si controllò, anche se con uno sforzo sovraumano. Harry ghignò, soddisfatto, sapendo benissimo il perché dell’improvviso auto-controllo dello zio: infatti, l’Ordine della Fenice, a King’s Cross, aveva avuto una ‘piacevolissima’ chiacchierata con i suoi zii, riguardo al suo trattamento a Privet Drive. Dal quel giorno, era stato trattato con molta più attenzione, ma ciò non impediva ai suoi zii di rimproverarlo sempre.
"Mmmh, bene, ragazzo. Porta queste due signorine con i loro bagagli su nella stanza degli ospiti. E guai a te se provi solamente ad infastidirle." Rispose zio Vernon rassegnato. Harry corse fuori, prese le due valigie e, con molta fatica, le portò dentro, passando vicino alla bambina.
“Hai bisogno di aiuto?” Domandò Hermione, andando in contro all’amico.
“No, grazie. Ho fatto sforzi assai peggiori. Piuttosto, permesso!” Rispose Harry, correndo su per la scala, seguito da Hermione e sua sorella. Gettò per terra con un tonfo le valigie nella stanza degli ospiti e si sedette nel letto, ansimando. Dopo due secondi, arrivarono la sua amica e la sorellina.
“Venite. Allora, quello accanto alla finestra è il letto tuo, Hermione. Quello invece vicino al tuo è di tua sorella. Buon divertimento.” Disse spiccio.
“Calma, Harry! Dobbiamo paralare da soli, ma prima lascia che ti presenti mia sorella Elyon. Ely, vieni, su!” La bimba si avvicinò ad Harry e parlò, con la voce acuta come quella di Hermione:
“Ciao, io sono Elyon. Molto piacere!”
“Piacere mio, piccola! Io mi chiamo Harry.” Rispose Harry, stringendo la manina che Elyon aveva allungato. La bambina sorrise allegramente, poi corse verso la valigia ed estrasse da lì una bambola.
“Lei è Judy!” La presentò Elyon, porgendogli la bambola.
“Prendila, su. Mia sorella è fatta così.” Mormorò Hermione venendo in suo aiuto. Harry la prese in braccio e la cullò dolcemente, mentre Elyon saltellava contenta.
“Gli stai simpatico! Ora gli devo dare la pappa, e cambiargli il pannolino. Sorellina, potete uscire? Sapete, è molto timida…” Chiese Elyon, mentre prendeva dalle mani di Harry Judy. La poggiò sopra il letto e iniziò a levarle i pantaloni. Harry ed Hermione non videro altro, poiché uscirono di corsa.

CONTINU@…

Sorry se nn ho messo i tag, ma nn riuscivo a visualizzare la mia ff bene cm avrei voluto! Allora? X quanto mi è possibile, ho tentato di imitare lo stile della Rowling, ma ditemi se ci sn riuscita! In questo spazio risponderò ai commenti (se ce ne saranno!!!), e ad eventuali domande. Ogni cinque cap penso ke ne farò 1 speciale, inedito insomma. Aspettatevene 1 x Natale, penso il 24, 1 per Capodanno ed 1 x l'Epifania! Dopo nn avrò molto tempo x aggiornare xkè inizierà la scuola, ma penso di aggiornare cn 1 certa regolarità. Commentate! Porca miseria, nn riesco a mandare a capo!
  
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