Happy birthday, Mr. Saporta,
this is my gift to you...
Gabe Saporta lo
sapeva che stava invecchiando.
Se
lo sentiva fin nelle ginocchia, quando si metteva a ballare senza motivo
apparente sopra ad una base di Trevis.
E
la cosa sì, lo deprimeva moltissimo…
In
cuor suo, segretamente, invidiava Pete. Quel uomo
astruso, anno dopo anno, sembrava ringiovanire piuttosto che invecchiare,
affermandosi all’interno di quella loro Decay-Family
come una sorta di Pete Pan eterno, un ragazzino perenne
con il rigetto per la crescita. E sì, Gabe invidiava
questo suo aspetto, così tanto da sforzarsi di provare ad essere così ma non
riuscendoci per nulla. Non era bravo a fingere di stare bene se non lo stava
per nulla.
Invecchiare
era una tortura, altro che un processo naturale.
Anche
a causa di questo pensiero quando si svegliò quella mattina e vide che erano le
nove dell’undici ottobre avrebbe davvero voluto girarsi dall’altra parte
gemendo disperato e dormire fino al giorno dopo, fino alla fine di quel giorno
maledetto.
Ma
non poteva, lo aspettava un giorno ricco di impegni a partire dalla prove con i
Cobra che lo stavano già aspettando da mezzora.
Il
cellulare lo trovò così ricolmo di chiamate perse e sms di auguri da sembrare
quasi utopistico il fatto che ancora funzionasse. Il primo a chiamare mentre Gabe si stava ancora preparando fu Ryan Ross che lo stordì
con un paio di urla assieme a qualcuno che doveva per forza di cose essere John
Walker. Il ragazzo si raccomandò in oltre di non
ubriacarsi in alcun modo in sua assenza e gli propose una cena da lui appena
tornato dal tour con le giovani vene – Devi assolutamente venire da me e da Brendon! Da quando è a casa solo sta diventando un mostro
nel cucinare le torte! Buonissime!-
La
chiamata gli fece venire la malumore perfetto con cui affrontare al meglio la
sua giornata… Un po’ perché non voleva ricevere
nemmeno un augurio e poi perché per quanto volesse bene a Ryan il ragazzo
tirava sempre in ballo la sua relazione idiliaca con
Urie facendolo sentire davvero solo. E non era il massimo della vita.
Fu
poi il turno di Christina Perry e Pete per chiamarlo
e quest’ultimo si dilungò moltissimo nel raccontare i dettagli della festa che
gli stava organizzando per il compleanno. Il fatto strano non era che Pete organizzasse feste su feste nel ultimo periodo, quello
si sapeva benissimo che lo faceva perché da quando Patrick se n’era andato
lasciandolo Pete voleva avere sempre la casa piena di
gente per colmare la solitudine che provava… no, era strano che Pete
sapesse quanto Gabe fosse svalvolato
per questa storia di diventare vecchio e nonostante ciò celebrava la cosa con
una grande festa!
Fu
davvero giura e non seppe come ma arrivò a sera un po’ affannato cercando di
sfuggire ai tentativi di Vicky di fargli delle foto
con un 31 in mano e a Trevis che voleva filmarlo mentre
faceva un salto mortale dicendo –Per me il tempo non scorre!-
Si
lasciò cadere su un divanetto, sfinito mentre gli uffici della Decay si svuotavano e la gente se ne andava a casa.
“Domenica
sera alle nove” gli disse Pete con una strizzata
d’occhio “Ci saranno tutti!”
“Anche
Ross e Urie?” chiese lamentoso Saporta.
“Ovvio!”
“Allora
io non vengo…”
“Non
dire cazzate” lo rimproverò il moro prima di sorridere ancora “Sarà uno
sballo!” e se ne andò senza attendere repliche.
“Ma
che merda” si lamentò Saporta dando un calcio al
tavolino e portandosi la mano sugli occhi stanchi. La stanchezza non la sentiva
quasi più, aveva solo i nervi a fior di pelle. E l’arrivo di Beckett con
un’espressione furbetta lo urtò al
quanto. Ecco ci mancava lui a coronare la giornata e il pacchetto che stringeva
fra le mani fu il colpo di grazia…
“Buon
compleanno vecchio!” disse allegro sedendosi accanto a lui “Ti ho preso un
regalo”
“Non
lo voglio Bill”
Il
cantante degli Academy la prese come una battuta così
prese a solleticargli un fianco “Dai smettila di tenermi il muso e sorridi,
oggi è il tuo giorno!”
“Smettila!”
sbottò Gabe, ormai a corto di pazienza. Will lo
guardò a bocca aperta mentre si alzava in piedi smattando
“Dio perché non capite un cazzo qui dentro?! Lo sa Ross, lo sa Wentz, lo sanno tutti! E lo sai tu! Io odio il mio
compleanno è la sola cosa al mondo che mi fa perdere le staffe e continuate
imperterriti a ricordarmelo! Non capite nulla?? Non sapete cogliere i segni??”
Will
non si scompose più, semplicemente si alzò lanciandogli il pacchetto rosso
davanti ai piedi “Vedi di sbollire, man. Che tu sei il primo a non capire i
segni” e detto questo si defilò con il solito passo scazzato da chi gli sa
fatica anche solo respirare.
Gabe si era già pentito, prima ancora di
vederlo uscire, di avergli gridato addosso tutta la sua frustrazione. Dopotutto
lui non era mai stato un musone, aveva sempre il sorriso e Will lo sapeva. Lo
sapeva che era stato un momento di perdizione… no?
Si
affrettò a seguirlo “Bill!?”ma del ragazzo non c’era più traccia.
Volatilizzato.
Prese
il pacchettino fra le mani raccogliendolo da terra e aprendolo con lentezza
fino a ritrovarsi con un piccolo cobra di peluche che lo guardava con la lingua
bioforcata di fuori. Era un idiota. Un autentico imbecille…
E
con questa convinzione, dopo una cena a
base di carote, visto il suo essere schifosamente vegetariano anche il
giorno del suo compleanno, si precipitò a casa del amico sperando che
implorando il suo perdono in ginocchio avrebbe sortito l’effetto sperato.
Ovvero un sorriso.
Il
solo regalo che davvero desiderava.
Suonò
alla porta alzandosi il cappuccio e stringendosi nella felpa mentre un
venticello freddo autunnale lo investiva facendolo rabbrividire. Will ci mise
un po’ ad aprire, vista la lentezza con cui si muoveva, e non sembrava per
nulla felice di vederlo “Cosa vuoi ancora Saporta?”
chiese il ragazzo mentre Gabe lo guardava dispiaciuto
“Mi hai riportato il regalo?” disse indicando il serpentino che stringeva fra
le mani.
“No
io volevo ringraziarti e poi… chiederti scusa…”
Will
alzò gli occhi al cielo mentre un sorrisetto involontario gli si apriva sul
viso “Entra, somaro” gli disse sempre l’altro metteva piede nel suo
appartamento, abbassandosi il cappuccio e lasciandogli un bacetto sulla guancia
“Allora ti piace il regalo? Quando l’ho visto ho pensato a te”
Gabe annuì energicamente sedendosi sul divano
“è stupendo! Finirà nella mia collezione”
“Ho
pensato a te” proseguì il cantante degli Academy
sedendosi accanto a lui “Perché è carino e coccoloso
come te…”
Saporta sorrise radioso “Ma grazie! Anche tu sei coccoloso, quando non sei scazzato”
No,
ma Will non poteva crederci! Ma calma, doveva solo essere più chiaro…
“Gabe sai stavo pensando che ultimamente ci siamo un po’
persi di vista, non pensi che dovremo frequentarci un po’ di più?”
“Si
ci sto! Magari portiamo anche Pete!”
Will
si alzò di scatto guardando male Gabe “E poi sono io
che non capisco i segni?? Io?? Dio Gabe se così
ottuso che in confronto a te l’angolo di 270 gradi è acuto!”
Gabe lo guardò in primo luogo senza capire e
poi stravolto perché non poteva urlagli addosso, Will era la persona più calma
del mondo e non urlava mai… mai.
“Ma
Bill cosa…?”
“Cosa??
Cosa?? Come cazzo faccio a farti capire le cose??”
“Dimmele
chiaramente?”
“Voglio
scopare con te, Gabe Saporta!”
Silenzio.
Will
si ritrovò a darsi del idiota per aver detto quella cosa e per aver perso il
controllo, ma lo sapeva in fondo che perdeva la lucidità con Gabe accanto. Perché era troppo bello, e il suo profumo era
troppo buono, e soprattutto perché era folle d’amore da essere tranquillamente
paragonato ad una ragazzina sfigata.
Gabe invece se ne stava zitto perché aveva
paura di aver frainteso e aveva inoltre paura che chiedendo delucidazione Will
lo avrebbe mangiato vivo.
Ma
il silenzio imbarazza troppo…
“Gabe se non hai nulla da aggiungere esci da casa mia…”
Il
ragazzo si alzò prendendo il pupazzo in mano e, inaspettatamente, si mise a
sedere più vicino a Will alzandosi il cappuccio e chinandosi in avanti per non
mostrare il viso. l’altro lo guardo perplesso mentre alzava il peluche e
iniziava a parlare in farsetto “Ehy Bill come va? Io
sono il cobra…”
William
non poteva crederci “Gabe smettila di fare le
stronzate non è il momento adatto…”
“shh!” lo ammonì sempre continuando a parlare tramite quel
coso “Gabe si vergogna sai? Perché non sa mai cosa
dire in questi casi…” avvicinò il cobra all’orecchio
di Will muovendolo come se si stesse guardando attorno circospetto “Amico non
dirlo a Gabe eh… lui mi ha
detto questa cosa in confidenza e non vuole che si sappia…
ma ha una cotta devastante per te da un paio di annetti….”
A
quel punto Will capì dove l’altro voleva andare a parare così con un sorrisetto
disse “Ah si? E io cosa posso fare per far capire a Gabe
che anche io ho una cotta per lui?”
“Beh
potresti baciarlo…”
“allora
penso che lo farò…”
“Bene,
io vado, stammi bene dude” e detto questo Gabe abbassò il braccio scivolando di nuovo verso l’altro
lato del divano, abbassandosi il cappuccio e rivelando il viso rosso per
l’imbarazzo, stando per attendo a non voltarsi verso Will.
Lui
sorrise ancora, intenerito, andando a sedersi il più vicino possibile a Gabe “Ehy man…
sai che ho incontrato un tuo amico?”
“Oh
davvero?” disse Gabe fingendosi sorpreso “e chi era?”
“Mah
un tipo strano… abbiamo parlato un po’ e mi ha detto
un sacco di cose interessanti…” Will decise di
sottolineare il tutto appoggiando una mano sulla coscia dell’altro e stringendo
appena, notando quasi subito l’apprezzamento non verbale di Gabe.
“E
cosa?” chiese il cantante dei Cobra mentre Will gli si avvicinava sempre di più
fino a sfiorare il naso con il suo.
“Per
esempio, mi ha detto che vorresti questo” gli rispose annullando la distanza
fra le loro labbra. Lo avvertì subito rilassarsi mentre con le mani andava ad
accarezzargli i capelli lunghi fino al collo, infilandogli la lingua in bocca…
Quando
si staccarono per la mancanza di ossigeno Gabe
sorrise appena “Damn… devo ucciderlo quel dannato cobra… non tiene mai la lingua fra le zanne.. o magari è
stato Pete”
“E
non potevi venire subito da me invece di dirlo agli altri?”
“Io
non pensavo che tu fossi… cioè…”
“Nemmeno
io lo credevo di te, anche se avrei dovuto intuirlo visto che tutta la Decay Dance è omosessuale” aggiunse il cantante degli Academy pacato come sempre, iniziando ad aprirgli la
cintura dei pantaloni “Adesso veniamo al regalo vero e proprio, signor Saporta…”
Beh
Gabe doveva ammetterlo, mentre guardava il corpo nudo
e perfetto di Will muoversi sul suo in modo fottutamente eccitante che no, alla
fine il suo compleanno non aveva fatto poi così schifo e che sarebbe andando
alla sua festa domenica sera convinto che la felicità di Ross e Urie non
avrebbe intaccato la sua se Will gli avesse stretto la mano nella sua….
The
end.