Simmetry Investigation
Autrice: Kiya_
Commento e note: si tratta di una storiellina molto semplice che ho
scritto quest'estate. È la prima volta che scrivo una fanfic
su un manga diverso da Fairy Tail, ma dato che mi è piaciuto
molto non potevo non scriverne una su Soul Eater! Che posso dire
ancora? Ripeto che è una cosa di poco conto, per nulla
impegnativa. L'ho scritta per puro diletto, tuttavia i commenti sono
assai graditi. Fatemi sapere il vostro parere!
«Un party? » chiese Maka.
«Sì, è da un po’ che non ne
facciamo uno. Penso ce lo meritiamo, dopo tutte
queste lezioni » spiegò Kid, che aveva fatto la
proposta.
«Yahoo! Una festa! » Black Star era entusiasta.
Maka borbottò: «Veramente io volevo studiare per
il test che ci sar…».
«Scordatelo! Prenditi una pausa dallo studio. E poi studiare
troppo non è cool »
la riprese immediatamente Soul «e la mia meister deve essere
cool!»
«Prendi esempio da me! Io non studio mai » disse
Patty, compiacendosi della sua
affermazione.
«Forse non è il caso di essere così
drastici » disse Tsubaki «però un
po’ di
divertimento non ti farà di certo male».
«Allora siamo d’accordo: domani sera a casa mia. A
presto » concluse Kid
allontanandosi, seguito dalle due sorelle Thompson.
Quando Soul e Maka giunsero alla festa,
Black Star e Tsubaki erano già arrivati.
«Incredibile » disse Soul «anche i cibi e
le bevande sono disposti
simmetricamente ».
«Cosa ti aspettavi: stiamo parlando di Kid! ».
Poco dopo giunsero anche Crona e Ragnarok.
La serata passò velocemente e la festa fu divertente. A
causa delle proteste e
della voracità di Ragnarok, non riuscirono a mangiare molto,
e quindi
compensarono con i cocktails ed alcolici vari.
Bevvero, e non poco. Soprattutto Kid, poiché ogni volta che
qualcuno consumava
una bevanda posta a lato del tavolo, lui ne tracannava una nella
posizione
opposta per mantenere la simmetria che aveva tanto curato.
In poche parole trangugiò una quantità di
alcolici pari al totale di quella
bevuta dagli altri.
Ovviamente si ubriacò.
Patty e Black Star ridevano come dei matti osservando i bizzarri
comportamenti
di Kid brillo, mentre Tsubaki, che ne aveva pena, li riprendeva.
Tuttavia,
dentro sé, non poteva negare che quella fosse una scena
piuttosto insolita e
divertente.
Alla fine della serata, gli invitati tornarono nelle loro case, mentre
Liz e
sua sorella si occuparono di mettere a letto il loro meister alticcio.
Il risveglio fu traumatico, ma non a
causa del cosiddetto “dopo-sbronza”. Non appena si
alzò dal letto, Kid ebbe una
terribile visione.
«AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!
»
Liz aprì gli occhi e si precipitò subito nella
stanza dell’amico.
«Che succede? » chiese preoccupata, aspettandosi di
trovare qualcosa di
estremamente terribile.
«G-guarda » disse lui indicando la parete
« un quadro! Non c’è più! La
simmetria! Non c’è più neanche la
simmetria! »
Liz sospirò: « E io che mi preoccupavo…
».
Dopo essersi ripreso da quel trauma ed
aver eliminato il quadro che era posto simmetricamente a quello
mancante, Kid
decise di dare il via alle indagini. Non solo la sua reputazione di
ragazzo
serio era stata danneggiata dalla sbronza: anche casa sua era stata
“deteriorata”.
Era necessario scoprire il colpevole e punirlo.
Prima di tutto cercò in casa sua ed interrogò le
due armi, ma invano.
Dunque, inizio le ricerche a casa del sospettato numero uno: Black Star.
«Perché avrei dovuto prendere
io il tuo
quadro? Ti sembro per caso uno così interessato
all’arte da rubare dipinti
dalle case altrui? » domandò Black Star con tono
disinteressato mentre faceva
le flessioni.
« Beh, effettivamente ha ragione »
osservò Liz.
Kid non demorse: «Potresti averlo preso apposta per farmi
arrabbiare ».
«Ma non l’ho fatto ».
«Provami la tua innocenza! »
«E tu provami la mia colpevolezza! » disse Black
Star, già pronto per una
battaglia.
«Ragazzi, non mi sembra il caso… »
tentò di placarli Tsubaki.
«Mi ha provocato lui » protestò
infantilmente il suo meister.
«Sei tu ad aver rubato il mio quadro »
controbatté Kid.
Patty rideva per il comportamento insolito e puerile
dell’amico: l’assenza di
simmetria lo rendeva davvero nervoso!
Alla fine, “l’investigatore” ottenne di
poter cercare nella casa del sospettato
la refurtiva o magari un indizio che potesse confermare la sua
colpevolezza.
La ricerca non portò ad alcun risultato.
«E va bene. Per questa volta sei salvo. Liz, Patty: andiamo
da Crona ».
Crona stava sistemando le sue poche
cianfrusaglie, mentre Ragnarok le rilanciava per dispetto.
Tipico comportamento dell’arma, quello di infastidire la
gente. Proprio per
quello, i sospetti dell’ispettore Kid, questa volta, erano
caduti su di lui.
«Ridammi subito il mio quadro! » ordinò
a Ragnarok.
«Ehi! Chi ti dice che sono stato io?! E poi, se anche
l’avessi preso,
probabilmente l’avrei già
mangiato…».
Crona intervenne timidamente nel discorso: «S-Scusa Kid, ma
credo che Ragnarok
abbia ragione. Se avesse preso qualcosa, l’avrei notato
anch’io. Ma ieri siamo
stati tutta la sera attaccati al buffet e non l’ho visto
prendere niente che
non fosse cibo. E se anche l’avesse preso, come vedi, qui non
c’è».
Kid osservò la stanza: l’arredamento era spartano
e non c’erano angoli o punti
poco visibili dove nascondere oggetti delle dimensioni di un quadro.
Sul letto
di Crona c’erano poche cose che dovevano essere ancora
sistemate. Del dipinto
nessuna traccia.
Rimaneva solo una casa da controllare: quella di Maka e Soul.
Quando vi giunsero0, Maka stava cucinando
e chiacchierando con Blair mentre Soul sonnecchiava sul divano.
Kid fece sedere tutti nel soggiorno. Soltanto lui rimase in piedi e
chiuse a
chiave la porta. Quindi, incominciò a parlare con tono
saccente: «Signori, in
questa stanza, c’è sicuramente un ladro o una
ladra ».
«Parla chiaro, Kid » disse secco Soul. Era seccato
dal fatto che il suo
sonnellino fosse stato interrotto per un così stupido motivo.
«Ieri sera, durante il party, qualcuno si è
approfittato della mia… » indugiò
arrossendo «“temporanea allegria” per
impossessarsi di un quadro, rovinando
così la perfetta simmetria della mia casa. Ho già
interrogato Crona, Ragnarok,
Black Star e Tsubaki. Ho anche ispezionato i loro appartamenti, ma sono
risultati innocenti ».
«Nyaaaa! Ma io non c’ero alla festa »
miagolò Blair.
«Allora, sei fuori dalla lista dei sospettati».
«Beh, né io né Soul avremmo avuto
interessi nel rubare quel dipinto » si difese
Maka.
«È vero. Ma siete gli unici indiziati rimasti
».
«Allora puoi anche ispezionare casa nostra, ma non troverai
nulla» disse Soul.
Blair prese le sue sembianze umane e, saltellando, disse:
«Voglio cercare anch’io!
Ma com’è fatto questo quadro di preciso?
».
«Dunque, raffigura un paesaggio marino di notte »
disse Kid.
«Un paesaggio marino? » chiese Patty, portandosi un
dito vicino alle labbra con
aria infantile.
«Sì, perché? »
«Credo di sapere dov’è»
rispose la bionda.
«E lo dici solo ora?! » esclamò sua
sorella irritata.
Patty condusse Kid e
gli altri a casa
sua. Dopo aver cercato un po’ in un cassetto, ne trasse un
quadretto e lo porse
al suo meister. Il moro strabuzzò gli occhi.
«Cosa
gli è successo? » domandò stupito.
Sulla tela
erano dipinte grossolanamente alcune pennellate di giallo e qualche
macchia marroncina che ricordavano vagamente una giraffa. Sullo sfondo,
si
potevano ancora scorgere alcuni elementi di un paesaggio marittimo
notturno.
«Ho
visto che ce n’erano due uguali messi vicini, così
ho pensato che non era
necessario tenerli entrambi e ne ho usato uno per dipingere»
disse Patty
sorridendo e osservando il suo “capolavoro”.
Sembrava parecchio soddisfatta.
Kid si
alzò rapidamente e fece per avventarsi sulla ragazza, ma
svenne poco
prima di poterlo fare.
«Patty,
non so come tu non te ne sia ancora accorta, ma in questa casa molte
cose sono doppie per permettere di mantenere la simmetria. Ci sono
diversi
quadri doppi, te ne sei accorta solo ora? » disse sconsolata
Liz.
«Shhhhh!
» le disse la sorella con aria circospetta e preoccupata
«Non dirlo ad
alta voce! Se Kid viene a sapere delle mie altre opere
d’arte, sono morta!!! »