CLOSER TO ME
1)ASPETTANDOTI
Si strinse di più nel cappotto e sbuffò contrariato:
questa sera non aveva proprio voglia di uscire per incontrare tutti gli altri
digiprescelti.Per carità di Dio,erano tutti delle buonissime persone ma
sinceramente era stufo di fare finta di niente. Guardò l'orologio:le 19 e 54.E
svogliatamente alzò lo il viso verso lo scantinato in cui sarebbe dovuto
entrare .No, decisamente non aveva proprio alcuna voglia di entrare e soffrire.
Sì,perchè da tre anni a questa parte si era accorto di desiderare qualcuno che
era ben lontano dalla sua portata e il solo pensiero di incontrare questa
persona lo faceva rabbrividire, ma non di paura, bensì di puro piacere.Frustrato
e amareggiato si girò per andarsene.
-Taichi!!!Che bello rivederti!-
Una furia dai capelli violetti gli saltò al
collo,rischiando di farlo cadere.
-Miya,insomma,staccati potrebbe collassare da un momento
all'altro-
La giovane si staccò e rivolse al giovane Motomiya una
linguaccia,poi come se niente fosse si rivolse a lui chiedendogli come stesse
mentre un sorriso radioso si allungava sul suo viso.
-Stò bene e tu stai magnificamente: vedo che la vicinanza di Koushiro ti ha fatto
bene-
La giovane arrossì leggermente: la sua relazione con
"il-maniaco-dei-computer" ,come lo chiamava Dai,durava da quasi sei
anni (si erano messi assieme subito dopo la disfatta di Malomyotismon) ed
entrambi si erano migliorati a vicenda nell'arco di quegli anni tanto che ora
Izzi non si portava più appresso il suo prezioso aggeggio.
-E tu che ci dici Tai:sei ancora scapolo?-chiese Motomiya
junior con affianco un alquanto cambiato Ken.
- Sì,io,al contrario di voi ci tengo alla mia verginità.
E a quanto vedo,voi due siete ancora insieme:dimmi Ken-ken come fai a
sopportarlo?-rispose giocosamente Yagami guardando la giovane coppia e
incrociando le braccia sul petto.
Il giovane Ichijoji rise sommessamente stringendo più
forte la mano del compagno che lo guardò dolcemente;anche loro non erano
cambiati (erano ancora innamorati come anni fa,se non di più)se non che Dai ora sembrava più un uomo con quel
fisico così robusto e alto e Ken aveva perso quei tratti infantili che aveva
una volta nel viso.Quell'immagine di felicità lo fece intristire:lui una cosa
simile se la poteva solo sognare.
Probabilmente la tristezza che provava trasparì nei suoi
occhi:sia Ken che Daisuke infatti lo captarono all'istante e, con un cenno
d'intesa, il moretto convinse Miyako a scendere mentre gli altri due " si
preoccupavano di prendere le dovute precauzioni per l'orgia che di lì a poco sarebbe scattata giù di sotto".
I due giovani risero brevemente alla battuta per poi
lasciare spazio a un triste silenzio:Ken sapeva in che situazione si trovava
l'amico ma sinceramente non sapeva da che parte cominciare.Probabilmente il
tempo volle aiutarlo, inviando una neve leggera.
-Tai nevica-
Il moro alzò gli occhi al cielo osservando
silenziosamente i fiocchi che iniziavano a danzare nell'aria,poi tirò un lungo
sospirò. L'altro lo osservava in silenzio:era palese che stesse soffrendo.
-Ti ricordi: anche tre anni fa nevicava così-disse tutto
d'un tratto il castano e Ken capì all'istante a cosa si riferisse e subito un
freddo brivido gli corse su per la schiena.Incurante della reazione
dell'amico,Tai continuò a parlare cercando di liberarsi di quel fardello che lo
opprimeva da anni.
-Sembra solo ieri quando Kijima è morto e....da
quando...Yama ha smesso di parlare- al pronunciare quella frase nella mente del
giovane irruppero violentemente i ricordi di quei giorni terribili:la
notizia,la corsa,l'ospedale...Nonostante fossero passati anni da quel giorno
tutto era scolpito nella sua mente indelebilmente.
Sentì che l'altro l'aveva abbracciato lentamente,cercando
di confortarlo, e rispose passandogli le braccia lungo la sua vita e poggiando
la testa sulla sua spalla.
-Non lo hai ancora dimenticato,vero?-
-Come potrei,quello è stato il periodo più brutto della
mia vita-sentì l'altro giovane rabbrividire e stringere di più l'abbraccio:era
egoistico tirare fuori di nuovo quell'argomento,d'altronde tutto il gruppo
aveva sofferto molto,ma sentiva che la sua sopportazione aveva raggiunto il
limite.
-Sai se oggi verrà?-
-Sono tre anni che evita qualunque contatto umano,non
penso che per una riunione del genere verrà-
-Ehy- disse l'altro giovane con aria finto- imbronciata
-le nostre riunioni sono molto importanti quindi-e accompagnando le sue parole
indicò lo scantinato- io dico che verrà-
Yagami sorrise:-Sai mi sembra di avere davanti Daisuke,
quella mente bacata ti ha infettato un pò troppo il cervello-
-Sì in effetti c'è da preoccuparsi, ma mia madre ha detto
che finchè non comincio ad autoproclamarmi come "il migliore giocatore di
calcio della terra" (troppo Slam Dunk,sì lo so NdA) possiamo stare
tranquilli!Comunque -disse con voce seria-qualsiasi cosa di cui tu abbia
bisogno vieni da noi,capito?-
Taichi sorrise e
dopo averlo ringraziato entrarono nello scantinato.
***
Nell'aria era palpabile la felicità che previene di
solito il Natale:Ken e Taichi erano stati salutati da un alquanto entusiasta
Mimi che si appese al collo del castano mormorandogli che era diventato ancora
più figo.Intanto il primo era riuscito a defilarsela e, dopo aver
tranquillizzato il suo koi, si era fatto travolgere dalla passionalità di
quest'utimo che lo aveva trascinato in un bacio che non aveva ne fine ne
inizio.
-Mimi ti dispiacerebbe staccarti dal mio povero collo-
-
Il castano alzò gli occhi al cielo:-Ti odio quando fai
così, e DOV'E' FINITO QUEL CRETINO DI TAKERU,HO UN URGENTE BISOGNO DI
STRANGOLARLO-
Una risata argentina gli fece girare lo sguardo:-Hikari
cos'è che ci trovi di tanto divertente lo sai solo tu!-
La giovane divertita e
si passò una mano tra i lunghi capelli color miele:-Niente,niente solo
ho pensato che se facessi veramente così,rischieresti di trovarti in capo al
mondo con una Mimi MOLTO incazzata alle calcagna-
-Già,già Hikari e non penso che sarebbe una bella
mossa-disse una voce conosciuta alle spalle di Tai.
Al che Mimi si staccò dal collo del castano per lanciarsi
al collo di Takaishi urlando che non doveva lasciarla mai più sola.
-Grazie Tk -
-Niente,ordinaria amministrazione- e dopo tornò a placare
gli spiriti bollenti della propria fidanzata.
Libero di muoversi, il giovane assieme alla sorella si
diresse verso il divano che c'era di fianco al frigo a,sedutosi,tirò un sospiro
di sollievo.
-Stanco?-gli chiese una giovane dai capelli rossi.
-Oh ciao Sora,abbastanza, sai quella dannata università e
molto più pesante di quanto pensassi, tu come stai? Joe non è venuto?-
La ragazza sorrise e fece tintinnare gli orecchini a
pendente,regalo di fidanzamento del giovane medico:- Non mi lamento,la boutique
nonostante i problemi iniziali è partita e adesso siamo "sulla cresta
dell'onda".Beh per quanto riguarda Joe arriverà più tardi:doveva fare una cosa con Koushiro-
Taichi annuì e per il resto del tempo raccontò della sua
università e della squadra di calcio di cui era il capitano:alle iniziali Sora
e Hikari si aggiunsero Iori, che si fece sedere in braccio
Daisuke,Miyako,Takeru e Mimi invece si occuparono delle
decorazioni natalizie, con dei piccoli
intermezzi litigiosi da parte di Daisuke e Miyako che il più delle volte non
andavano d'accordo sulle posizioni in cui mettere le ghirlande.
Quando mancavano quasi venti minuti alle 22, il cellulare
di Sora squillò.
-Oh,scusate .Pronto?Ciao tesoro,ma dove siete finiti?Qui
mancate solo voi!Siete qui tra 10 minuti?....mhh d'accordo ma perché...va bene,
non farò domande,ciao-
-Allora che hanno detto?-chiese ansiosa Miyako che non
vedeva l'ora di riabbracciare il suo fidanzato.
-Sono qui tra 10 minuti,forse meno se non trovano
traffico,e hanno detto di aggiungere un posto in più a tavola -
Calò il silenzio:-Che significa un posto in più?-chiese
Dai sconcertato.
Takeru non osava pensarlo:non voleva illudersi un'altra
volta.Mimi lo guardò preoccupata e per togliere quella tensione improvvisò una
scena melodrammatica, dicendo che si era rotta un'unghia.Sia Hikari che Daisuke
le diedero corda e trascinarono il giovane Takaishi a preparare la tavola.
Gli altri rimasero in silenzio fissando Taichi.Quest
'utimo conscio degli sguardi si alzò a andò a guardare con aria fintamente
interessata il calendario. Sora e Ken si scambiarono sguardi preoccupati: e
pensare che fino a due minuti prima era così allegro.
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Erano le 22 passate.
Sora aveva provato più volte a chiamare sul cellulare
prima di Joe e poi su quello di Koushiro,ma entrambi risultavano spenti.
Intanto sia Taichi che Takeru ,dopo la reazione iniziale,non avevano dato segno
di turbamento e ridevano e scherzavano con Daisuke e Iori.
-Ma insomma -Miyako pestò il piede per terra e
furiosamente si guardò in giro- io mi aspettavo di passare una serata a
divertirmi e invece quel cretino non si è ancora fatto vedere in giro.MA IO
APPENA ARRIVO LO STENDO, GLI FACCIO PASSARE SOPRE UN CAMION,GLI...-
-A quanto vedo faccio prima a tornarmene su-
Sulla soglia era comparso un sorridente Koushiro che rise
ancora di più nel vedere la faccia sconvolta della sua fidanzata.
-Allora Kou, dov'è Jou?-chiese Sora.
Il giovane poggiò il cappotto e abbracciò una felicissima
Miyako, poi si voltò verso gli altri:-Sta arrivando con il nostro regalo di
Natale per Taichi e Takeru-
-Che intendi dire?-chiese il biondino con voce
tremante;il castano rimase in silenzio anche se il cuore gli era saltato in
gola.In lontananza si sentì il rumore di una porta che si chiudeva e Izzi disse
solo un semplice "sta arrivando".
Ora l'attenzione di tutti era posta sull'entrata del
locale aspettandosi l'entrata di Jou con il misterioso regalo.Si sentì un
rumore di passi e finalmente il giovane comparve con il fiatone e un pacco
sotto il braccio:quasi tutti tirarono un sospiro di sollievo e Taichi si prese
a pugni mentalmente.
-Allora ragazzi come và?-chiese il giovane medico posando
a terra il pacco e appendendo il cappotto.
Sora gli andò incontro e gli diede un dolce bacio a fior di labbra.
-Ehi ehi poche smancerie e vediamo cosa c'è dentro il
pacco per Tk e Tai-
L'altro lo guardò stralunato:- C'è il tacchino, cosa
c'entrano Tk e Tai?-poi si volse verso Koushiro- Non dirmi che non gli hai
detto niente!?-
-Ho preferito mantenere un po’ di suspence-
L'altro sospirò e
alzò gli occhi al cielo:la domanda di tutti ora era “Suspence per cosa?”
Sorridendo a mo' di scusa Jou sparì su per le scale.Per
un paio di minuti non si sentì niente,poi la porta si riaprì e mostro che il
giovane non era solo...
2)RITROVANDOTI
Se Taichi in quel momento avesse avuto una sessantina di anni in più probabilmente un bell’attacco di cuore non glielo avrebbe tolto nessuno.Era ironico che lui cercasse in tutti i modi di dimenticarsi la persona che amava e l’unico giorno in cui si permetteva di uscire con i vecchi amici di un tempo,questa , dopo quasi tre anni passati rinchiusa nel proprio appartamento,comparisse davanti a lui una settimana prima di Natale.
Yamato, a sua memoria, non era mai stato così bello: il
viso aveva perso quei tratti infantili tipici dell’adolescenza mantenendo però
quel suo candore etereo,gli occhi azzurri profondi insondabili, le labbra pallide ,i
capelli…piccoli fili di filigrana d’oro,che più volte si era fermato a guardare
incantato e che più volte aveva sognato toccare, ora scendevano fino alle
spalle,incorniciandogli il viso dolcemente; il corpo esile avvolto in un
cappotto nero che gli arrivava fino alle ginocchia,…era la semplice
incarnazione di un angelo,un angelo a cui però erano state strappate le ali e che non sarebbe mai stato suo.
-Allora vi piace il nostro regalo?-
La voce dolce di Jou lo riscosse dai suoi pensieri:quasi
tutti erano rimasti a bocca aperta e Takeru osservava il fratello, quasi come
se non lo riconoscesse. L’atmosfera era tesa.
-…miiao…miaooo- la
cesta in mano a Yamato cominciò ad agitarsi.
-Che cosa c’è li dentro?-chiese Mimi avvicinandosi.
-Ah sì ci sono due gattini. Yama si ricordava che sia Taichi
che Takeru avessero sempre voluto possederne uno –disse Jou- perché non glieli
dai Matt?-
Il biondino lo guardò poi,lentamente,si tolse il cappotto
e si chinò sulla gabbia ,aprendola.Una furia marrone uscì a folle velocità:
Miyako,che da sempre aveva detestato i gatti, era saltata in braccio a Izzi
rifiutandosi di scendere e Mimi urlò divertita.
-Ma dove diavolo è andato a finire ?-disse Daisuke
guardandosi attorno.
-Ehy l’altro è ancora qui dentro: che carino è proprio un
amore-disse Mimi chinandosi a prendere la piccola palla di pelo bianco rimasta
in fondo alla cesta.Il micetto,vedendo la mano avvicinarsi, cominciò a
miagolare disperato.La giovane ritirò la mano sconcertata e anche un po’
stizzita: che gli aveva fatto per spaventarlo così tanto.
-Non gli piacerà la tua faccia-disse Koushiro- di solito
si lasciano prendere solo da Yamato- e guardò l’altro giovane, che sembrava non
averlo ascoltato.Stava fissando infatti un punto sotto il divano:Taichi
seguendo il suo sguardo si accovacciò ai piedi del divano e recuperò il gattino
marrone che soddisfatto si strofinò contro le sue mani.Il ragazzo sorrise e
guardò Yamato:- Suppongo che questo con il carattere impossibile che ha sia il
mio; e che quello bianco e fifone sia di Takeru, vero?—Non sono un fifone-
disse stizzito il giovane Takaishi mentre si chinava a prendere l’altro micio-e
di sicuro sono sempre meglio di te, non è così fratellino?- disse con un gran
sorriso.
Matt chinò il capo in segno di assenso e il suo viso si
rilassò.Contagiati dall’atmosfera allegra,anche gli altri ragazzi
ricominciarono a comportarsi normalmente e ben presto si ritrovarono a tavola a
mangiare lo squisito tacchino cucinato dalla madre di Jou.Il biondino era seduto tra Mimi e Miyako ma
ciononostante Taichi riuscì più volte a cogliere uno sguardo zaffiro su di sé.Il suo cuore era in preda ad una gioia
incontenibile:sentiva un bisogno impellente di parlare con Matt ma allo stesso
tempo aveva paura.Sentiva che alla fine di quella sera, sarebbe successo
qualcosa che gli avrebbe cambiato la vita per sempre.Finita la cena, Takeru
chiese al fratello di uscire con lui: per tutta la serata il giovane era stato
aperto e cordiale con tutti, ridendo di cuore alle battute di Dai e frenando
gli spiriti bollenti della propria fidanzata.Ma ora aveva lo stesso bisogno di
parlare che aveva il moretto e solo esaurendo questa sua necessità avrebbe
potuto ricominciare a vivere serenamente.
Appena i due scomparsero su per le scale,Mimi ingaggiò
una lotta all’ultimo sangue con il micetto bianco:infatti quest’ultimo era
stato accovacciato in grembo a Tk per tutta la cena tenendo alla larga la
giovane con i suoi acuminati “artigli”.
-Ah maledetto miciastro, mi hai graffiato.Come puoi
rappresentare quel tesoro del mio amore, tu non sei altro che una serpe che
vuole rubare il suo amore per me-disse rabbiosa.
-Mimi ma ti ascolti, sembra che tu stia parlando con una
persona vera e non con una gatto-disse Sora ridendo.
-Non c’è niente da ridere Sora:quello che ho detto è
vero!-
-Ma per favore , quel povero micetto non sa neanche
prendere cura di se stesso,figuriamoci se sarebbe capace di prendersi Tk
-disse Daisuke.
La giovane Tachikawa allora strinse le labbra e chiese
aiuto al suo unico sostenitore:-Tai-chan di loro qualcosa per favore –
Ma il giovane non si curava nemmeno della conversazione
che si stava svolgendo:preferiva
divertirsi a giocare con la piccola palla di pelo che aveva in grembo, che si
era rivelata molto dolce e amante delle sue chiavi di casa.Di fianco a lui, la
sorella lo fissava felice:da tempo non vedeva il fratello così sereno ed era
certo che d’ora in poi le cose sarebbero migliorate.Resosi conto degli sguardi
che lo fissavano ,il moro riportò l’attenzione al discorso.
-…eh?Cos’ hai detto Mimi?-
Ken, seduto sulle ginocchia del giovane Daisuke e con una
mano nella sua, lo guardò dolcemente:- E’ solo un’ora che te l’ ha regalato e
tu già ci giochi come se fosse tuo da sempre.Allora è proprio vero quello che
mi diceva Hikari:i regali di Yamato ti accendono una luce negli occhi che non hai
quasi mai!-
Taichi arrossì e abbassò lo sguardo mormorando parole di
stizza verso la sorella, che rise stringendosi nell’abbraccio di Iori.
-Sai Tai, forse non avrei il diritto di dire questa cosa
ma penso che prima o poi verrà fuori- Jou intercambiò uno sguardo con Koushiro
che annui- ma a decidere di venire qui e stato solo Yamato-
-Vorresti dire che non l’avete spinto?-chiese Miyako al
proprio compagno.
-No, anzi è stato lui a chiamarci quasi un anno fa-disse
Jou passando un braccio per le spalle di Sora.
-Come sarebbe a dire!? Vorreste dire che è da più di un
anno che voi vi vedete con Matt?-
La domanda di Davis risuonò nello scantinato.Tutto il
gruppo era ansioso di sapere come erano andate le cose.
-Beh Jou se non ti dispiace, ti cedo il diritto di raccontare
tutto:d’altronde Matt ha chiamato prima te-disse il giovane informatico
accavallando le gambe e abbracciando la compagna , che lo guardava ansiosa.
-D’accordo-il giovane tirò un lungo sospiro e si apprestò
a raccontare-Beh penso che vi ricorderete bene com’era Yamato quasi quattro
anni fa.Nonostante tutti sapessero della sua relazione con Kijima, il
batterista della sua band, e alcuni avessero fatto commenti maligni, a lui non
importava. Una volta mi disse che la sola che gli interessava era che la sua
famiglia e i suoi amici (cioè noi più quelli
della band) avessimo accettato questa sua scelta.Mi ricordo ancora la
sensazione che provavo verso di loro:invidia,perché ero sicuro che io una
simile sensazione non avrei mai potuto provarla.Fortuna che non è stato
così-guardò la sua compagna e le rivolse
un dolce sorriso- Quei due erano la felicità fatta a persona: a coloro che gli
stavano vicino irradiavano un senso di gioia stravolgente. E Yamato..beh da
sempre in lui avevo riconosciuto una bellezza fuori dal comune.E Kijima era
riuscito a fargliela sbocciare:più tempo passavo con lui più pensavo che fosse
un angelo sceso in terra,e non un semplice essere umano.Tutto al suo passaggio
diventava più bello od assumeva un qualcosa di particolare.Quanto durò la loro
relazione?…quasi un anno e mezzo,no?Poi… ci fu quell’incidente…il camper che li
aveva portati in tour per tutta l’estate, sulla strada di casa, fu coinvolto in un maxi-tamponamento.Morirono
tutti sul colpo , anche Kijima che si era frapposto tra Matt e una sbarra di ferro,che finì per trapassarlo da parte a
parte .La corsa disperata che facemmo tutti all’ospedale,le facce sconvolte dei
genitori di Matt e Tk e poi, l’annuncio delle morte di Kijima…-calò il silenzio
nella stanza. Taichi aveva smesso di giocare col suo gattino,quel ricordo gli
faceva ancora troppo male.Tutto nella sua memoria era impresso come delle
parole impresse nella roccia. L’odore di disinfettante dell’ospedale,le mura
bianche e spoglie della camera di Takahashi, i tubi che uscivano dal suo corpo.
Matt, pur sapendo che il suo compagno avesse poche speranze, l’aveva vegliato
per tre giorni e tre notti. E lui aveva fatto lo stesso perché, anche se erano
ormai mesi che il biondino lo aveva rifiutato,
continuava ad amarlo.Per tutto il tempo Yamato aveva impedito a chiunque di
toccarlo. Ma,quando al termine dell’operazione, il medico aveva comunicato
la morte del suo compagno,non ce l’aveva
fatta.Si ricordava ancora l’immagine di sofferenza che era riuscito a
comunicargli il giovane cantante: si era accasciato a terra,cupi singhiozzi gli
attraversavano il corpo, le braccia poste davanti al volto,come una barriera
contro tutti.Dopo quella volta non l’aveva più visto piangere, e, anche a costo
di sparire, non voleva vederlo mai più ridotto in una situazione simile.
- E poi … i funerali. -la voce di Jou lo distrasse dai
suoi pensieri-Tutte quelle ragazzine e i genitori dei ragazzi che piangevano disperatamente.Nel
mezzo mi ricordo ancora Yamato che poggia una rosa rossa sulla bara del compagno,
con una maschera di dolore sul volto…giuro che non lo dimenticherò il suo
cambiamento:tutto in lui sembrava morto.
Dopo questo non l’ ho più visto per due anni.Poi ,l’anno
scorso,due settimane prima di Natale ricevetti una sua telefonata, durante la
quale mi chiese di aiutarlo,che la solitudine lo stava uccidendo.Quando arrivai
in casa sua non c’era nessuno: suo padre
era fuori per lavoro e non sarebbe tornato nel giro di una settimana.Non pianse davanti a me ma la
disperazione che lessi nei suoi occhi mi bastò per comprendere la
situazione.Per capire cosa lo tormentasse dovetti chiedere l’aiuto di
Koushiro e fargli una sfuriata. -
-Tu che fai una sfuriata?-chiese accarezzandogli il volto Sora.Il giovane sorrise e le diede
un bacio in fronte.Una sorta d’inquietudine riempiva l’atmosfera.
Il giovane medico,sentendosi addosso le domande dei
propri compagni di avventura, si schiarì la voce e continuò:-Si sentiva in colpa
verso Kijima: “dovevo morire,dovevo morire con lui,non merito di vivere
in questo mondo”questo mi continuò a ripetere per una o due ore. Ma ciò che più
si rimproverava era che nonostante avesse promesso eterna fedeltà al suo
compagno, sentiva di provare nuove sensazioni verso un’altra persona.
La cosa più difficile
è stata convincerlo che questi suoi nuovi sentimenti non avrebbero
intaccato l’amore per Kijima, e che anche quest’ultimo avrebbe voluto che si
rifacesse una vita.Certo ora è appena agli inizi di questa sua rivoluzione
interna ma col tempo ce la farà, e noi tutti gli dovremo dare una mano,
specialmente tu Taichi-
Il moro sbatté più
volte le palpebre:-E perché io più di tutti?-
-Ma sei scemo o
cosa?-urlò Mimi arrabbiata-Insomma è ovvio che la persona che Yamato ama sei tu!-e gli puntò un dito addosso.
Tai si sentì montare dentro rabbia:-Ah sì? E chi ti dice
che io lo corrisponda?-
-Ma per favore Tai: sono stata la tua migliore amica fin
dai tempi dell’asilo ed è da quando hai quattordici anni che gli muori dietro-
disse Sora balzando su.
-Ma magari non è più così-disse Taichi saltando in piedi
e facendo scendere bruscamente il
gattino.
-Ehi ehi per favore calmiamoci-disse Iori alzandosi in
piedi e allontanando Mimi dall’altro giovane.
Ken,che fino ad allora aveva osservato il ragazzo, aveva
potuto vedere il lampo di speranza che gli era passato negli occhi quando Jou
aveva detto che Yamato si era innamorato di un altro; si alzò in piedi e,
trovatosi di fronte al moro, disse:-Io non credo alle tue parole Tai, ma penso
che ci sia qualche problema,perché ti ostini a non volere vedere il futuro che
ti si prospetta davanti?-chiese rialzando il mento dell’ amico.
Si specchiò in due occhi pieni di dolore e
…speranza?Sorrise dolcemente e abbraccio il giovane:-Hai sofferto abbastanza
amico mio- disse contro la sua spalla.
Poi lo spinse verso le scale e, dopo avergli dato il
cappotto, gli sussurrò di andare fuori a riconquistare la propria vita.
3)RINCONTRANDOTI
Sbuffò per la seconda volta,stavolta non per stizza ma per nervosismo. E lui odiava essere nervoso.Certo non era come Koushiro o Jou che volevano avere sempre tutto sotto controllo; ma se per questo aveva smesso di essere casinista come Daisuke,capace di non trovare il telecomando della televisione per una settimana perché lo aveva dimenticato nel mobiletto dei vicini.
Gli imprevisti avevano sempre suscitati disastri nella
sua giovane vita;ad esempio quando aveva tredici anni, quando stavano per
iniziare una partita di fondamentale importanza,il mister li aveva convocati
tutti a bordo campo per annunciargli che il loro capitano era a letto con
l’influenza e che a sostituirlo sarebbe stato lui.Niente da dire:era
felicissimo di una decisione del genere,d’altronde la sua bravura era ormai
riconosciuta da tutti e,dato che stava per conquistare la nomina di capocannoniere
del campionato, una simile fortuna non avrebbe che giovato alla sua carriera di
calciatore.Eppure quando era sceso in campo una paura enorme si era
impossessata del suo corpo e lui non era riuscito a combinare niente di buono:
era stato espulso dopo dieci minuti per gioco falloso. E ora che l’amore della
sua vita poteva essere finalmente suo,non aveva paura,era semplicemente
terrorizzato.
Rabbrividì per il freddo e infilò le mani in
tasca:fortuna che aveva smesso di nevicare,altrimenti la sua splendida capigliatura
a quest’ora sarebbe diventata un groviglio bagnato dalle tinte castano scure.
-Taichi?-
La voce di Takeru lo riscosse dai propri pensieri.Il
giovane doveva aver pianto,dato che aveva gli occhi rossi.Eppure sembrava avere
riacquistato l’antica serenità che lo aveva sempre contraddistinto quando era
un ragazzino. D’altronde vedere una delle persone che ami di più al mondo
distruggersi per il dolore senza poter far niente,era stato un duro colpo per
il giovane Takaishi,che di sicuro non ce l’avrebbe fatta senza l’aiuto di Mimi.
-Se cerchi Yama ti conviene andare alle vecchie altalene-
Detto ciò il giovane scomparì per le scale dello
scantinato. E a Taichi non rimase scelta che seguire il consiglio.
###
Camminava da più di mezzora per le strade deserte di Odaiba.Le vecchie altalene erano il luogo preferito dai vecchi digiprescelti per incontrarsi e passare qualche ora assieme. Ormai,però,cadeva a pezzi e la maggior parte dei bambini aveva preferito trasferire la sede dei loro giochi e birichinerie nell’ Odaiba Municipal Garden, parco creato dal comune due anni addietro.
Eppure più si avvicinava, più in Taichi riaffioravano i
ricordi dalla sua infanzia alla sua adolescenza: la prima volta che aveva
conosciuto Sora, delle sue partitelle di calcio sempre con la giovane
Takenouchi , non tanto per divertirsi ma per insegnarle a giocare, perché
quest’ultima voleva dimostrare a sua madre di cosa era capace,i pomeriggi
passati sulle panchine ad ascoltare le nuove canzoni che Yamato componeva con
la sua chitarra e a prenderlo in giro quando perdeva la pazienza, perché i suoi
capelli non ne volevano sapere di stare in ordine…Tutto ciò che c’era in quel
luogo era un insieme di ricordi.E a quanto ne sapeva quel parco sarebbe stato
demolito nel giro di pochi giorni.Che tristezza!
“…my life turn around
but I still live in my dream…”
La voce di Yamato lo riscosse dai suoi pensieri.Era da
molto che non lo sentiva cantare e notò che la sua voce, sebbene più matura, manteneva quella dolcezza che
aveva sempre affascinato tutte le ragazze di Tokyo.
Girò l’angolo e finalmente lo vide: seduto ai piedi dello
scivolo cantava con lo sguardo rivolto alla luna; le mani ,intrecciate,
riposavano in grembo e le gambe erano accavallate l’una sull’altra.
“…Welcome to my truth
but I still love…”
-Chi continui ad amare?-
Il biondino alzò gli occhi di scatto e si trovò davanti
Taichi che lo guardava sorridente;arrossì e abbassò il viso di scatto.
-Ho capito- disse il moro sedendosi su una delle altalene
–sei il solito timidone. D’accordo ripartiamo daccapo. Ciao Yama, come stai? Io
molto bene.- fece burlone.
-Non cambierai mai-disse Ishida semi-imbronciato –sempre
il solito idiota-
-Oh scusa tanto se cerco di toglierti da una situazione
imbarazzante,la prossima volta non mi intrometterò-
-Beh meglio-
-D’accordo-
-Bene-
Ed eccoli di nuovo a litigare come dei mocciosi
dell’asilo.Occhi cioccolato si fissarono su occhi zaffiro: l’aria si fece
nuovamente tesa,nonostante il siparietto comico.
Grattandosi la nuca,in segno di imbarazzo,il moro si
azzardò di nuovo a parlare:-E di chi era la canzone che stavi cantando?-
-Anastacia “Welcome to my truth”-
-Sempre sintetico ,eh?Perché non ti sforzi a parlare?-chiese acidamente
Taichi, pigliandosi a pugni mentalmente per il tono utilizzato.L’altro permase
in silenzio,trovando molto interessante fissare le pietre a terra piuttosto che
gli occhi del compagno.
Taichi cominciò a perdere i suoi freni inibitori:gli
sarebbe saltato volentieri addosso, ma sapeva che era sbagliato: lo aveva già
fatto e le conseguenze non erano state delle migliori.
-Senti Yama…-
-Ti ricordi quando ti sei dichiarato a me qua?-
Il giovane Yagami lo guardò interdetto,poi ridacchiò:-Già
deve essere stato quasi cinque anni fa,il giorno dopo la fine della tua
tournee.Ti invitai qui…
-….fingendo di offrirmi un gelato e invece…-
-…e invece mi sono dichiarato.-concluse sorridendo
Yagami.Non capiva perché Yamato avesse iniziato a parlare proprio di questo,
ma, d’altro canto, gli faceva piacere che se lo ricordasse ancora .Forse non
era stato poi un episodio così insignificante per lui,nonostante lui stesse già
con Kijima.
-Mi hai anche baciato!-fece sorridendo il
biodino,guardandolo finalmente negli occhi.
-Già, però non sono stato così tanto dolce:ti ho
praticamente sbattuto sullo scivolo,divorandoti le labbra-chiuse gli occhi e
strinse i pugni.Non voleva ricordare,gli faceva troppo male e tutto ciò
contribuiva,inoltre, ad allentare i suoi freni inibitori.
-Non deve essere stato molto piacevole,verò?-disse
guardandolo di nuovo.
-No,ma…io…vorrei
riprovare a sentire quelle sensazioni-
Se un fulmine fosse caduto di lì a pochi
istanti,probabilmente Taichi non lo avrebbe degnato di uno sguardo. Osservò
lungamente il giovane di fronte lui e analizzò la frase che aveva appena
pronunciato parola per parola.Sicuro che ciò che aveva appena sentito non era
stato frutto della sua immaginazione,riportò l’attenzione sull’oggetto dei suoi
turbamenti.
-Yamato sei sicuro di quello che stai dicendo?-
Il biondino annuì lentamente e Taichi deglutì pesantemente.
Si fece leva sulle catene dell’altalena e si alzò in
piedi,cominciando a dirigersi verso il biondino. All’accenno di questo di
alzarsi gli mormorò di stare seduto e s’inginocchiò,ignorando che probabilmente
in quel modo avrebbe sporcato i suoi pantaloni nuovi.
-Voglio che tutto si ripeta come cinque anni fa,ma
stavolta senza che io ti costringa- glielo sussurrò con voce talmente bassa e
sensuale, che Yamato si ritrovò a rabbrividire da capo a piedi.Ma Taichi non se
ne accorse di questa sua reazione,tanta
era la sua tensione.Non sapeva da che parte cominciare e si fece guidare quindi
dall’istinto.
Circondò la vita di Yamato con le braccia e cominciò a
posare lievi baci sul collo;il biondino fremette e si strinse di più a lui.Il
castano risalì e posò un bacio sul naso ed entrambi gli occhi chiusi,ottenendo
gemiti di assenso.Fece passare le dita tra i suoi capelli e ,arrivato
all’orecchio, strinse l’orecchino tribale che gli aveva regalato per il suo
sedicesimo compleanno.
-Hai messo il mio regalo!!!-disse sorridendo e
osservandolo felice.
Il biondino sentì il suo stomaco contorcersi per
l’emozione e sorrise a sua volta.Per l’ennesima volta occhi castani
incontrarono occhi zaffiro.
Taichi,tornato di nuovo serio,passò le sue dita sulle
labbra del compagno,guardandole famelicamente.Con egual desiderio, Yamato
chiuse gli occhi e si sporse verso il castano.
Il bacio,dapprima incerto e impacciato, si fece più
profondo e appassionato,soprattutto grazie a Ishida che aveva aperto le labbra
e permesso a Taichi di prendere la supremazia.
Lentamente il primo fece adagiare il compagno sullo
scivolo e sussurrandogli,in un attimo di pausa,il suo amore per lui.
E prima che i fumi della passione gli ottenebrassero la
ragione,il biondino rispose:
-Anch’io ti amo Tai…-
4)EPILOGO
Il rumore fastidioso della sveglia gli fece aprire
violentemente gli occhi,estraniandolo da quel mondo di sogno che gli piaceva
tanto.Con un gesto stizzito, spense l’affarino e si stropicciò gli occhi.Era
quasi giugno, gli esami erano alle porte e lui si sentiva incredibilmente
stanco:fortuna che le vacanze erano vicine!
Si alzò a sedere e,dato che il suo famelico stomaco
reclamava cibo, si alzò in piedi,dirigendosi verso la cucina.Il profumo del
caffe e della televisione accesa (naturalmente il canale era MTV) lo
avvertirono della presenza del compagno.Con un sorriso disegnato sulle labbra,
affrettò il passo e si avvicinò alle sue spalle,abbracciandolo.
-Buongiorno-disse affondando il viso tra l’incavo del
collo e la spalla,piacevolmente scoperte dalla leggera magliette senza maniche.
Lo sentì sorridere e, dopo aver rigirato le uova che
stava preparando,si girò nel suo abbraccio e gli cinse il collo,sorridendo
felice.
-Buongiorno amore,dormito bene?-
-Anche troppo.Perché non mi hai svegliato?Sono quasi le
10:00.-disse accarezzandogli i capelli con la mano libera,l’altra occupata a
cingergli la vita.
-Sei stanco in questi giorni,quindi ho preferito
lasciarti tra le braccia di Morfeo-
-Ohhh il mio amore è preoccupato per me, ma che
caruccio!!!- disse Taichi ridacchiando.
L’altro colse la sfida e ribattè al volo:-Sì ma non
pensare che sia stato per amore,solo sarebbe stato secante perdere chi mi
mantiene finchè
-Giusto saggia decisione.Ho sempre pensato che tu fossi
un ragazzo freddo e calcolatore.-
Si fissarono negli occhi qualche istante prima di
scoppiare fragorosamente a ridere.
Poi,Yamato si sciolse dall’abbraccio e prese le uova
servendole al tavolino davanti al televisore assieme al caffè.Si sedettero
entrambi sul divano e iniziarono a sorseggiare il liquido ambrato,godendo della
reciproca presenza.
-Allora quei balordi della Gaia non vi hanno ancora
presi,eh?-
-Mhh ci stanno ancora pensando.Comunque Katsuya è molto
ottimista:dice che nessuno può resistere al nostro fascino e alla nostra
bravura-
Il giovane Yagami ridacchiò:Katsuya Jonouchi era un
ragazzo dal carattere esplosivo che aveva conosciuto all’università.Lui e Yamato negli ultimi mesi avevano scritto
numerose canzoni, e da quasi un mese aspettavano la risposta della Gaia
Records,casa discografica giapponese molto rinomata nell’ambiente.
-Certo che se vi accettassero Seto dovrà lavorare
parecchio per tenere lontano le fan di Jono-aggiunse, facendo ridacchiare anche
il biondino.
-E tu che farai?Mi difenderai dalle grinfie di quelle
pazze scatenate?-chiese il cantante con voce da cucciolo completa di occhioni
luccicanti.
-Nahh-disse Taichi appoggiando la sua tazza di caffè e
quella dell’altro sul tavolino e sdraiandosi sul divano con il biondino sotto.
-Ti terrò solo chiuso in questa camera sempre.Uscirai
solo per andare ai concerti.E naturalmente anche lì sarai scortato da me
personalmente – disse sensualmente prima di cominciare a baciarlo.Il biondino
rispose passandogli le braccia attorno al collo e gemendo accondiscendente.
Quando la situazione cominciò a riscaldarsi,come al
solito, il telefono trillò.
-Cazzo ma non possono chiamare dopo-bofonchiò Tai,che era
intento a succhiare il collo del compagno.
Seppur con alcune difficoltà ( e bestemmie da parte del
moretto) Yamato riuscì a recuperare il telefono e ad assumere un tono di voce
normale.
-Pronto?-
-
E fu così che Yamato Ishida perse l’udito, grazie alla
collaborazione delle urla di Katsuya Jonouchi,prontamente soffocate dal
compagno, e dall’urlo alla Sandokan di Taichi Yagami “IO TI UCCIDO”,infuriato
come una lince.
“Ma d’altronde tutto nella vita si può riparare” pensò
Ishida sorridendo,per poi andare a calmare il suo koi ed evitare che sfogasse
la sua ira sull’apparecchio telefonico.
THE END