Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: Betty    18/12/2003    5 recensioni
Benji e Sharon sono entrambi belli e ricchi ma quando capiscono che vogliono stare insieme non sarà per soldi ma solo per amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 14

CAPITOLO 14

"Finalmente a casa!" esclamò Benji mentre seguiva Sharon che lentamente osservava l'ambiente, tutto pulito, sembrava che nessuno fosse entrato in casa negli ultimi tre giorni.

Tre giorni durante i quali era stata ricoverata e poi sottoposta ai più disparati esami con lo stesso risultato, non voleva pensarci, non doveva pensarci! Si impose Sharon.

"Tutto bene?" chiese Benji.

"Sono solo un po’ stanca vado a stendermi."

"Hai bisogno una mano?"

"No, faccio da sola. Non ti preoccupare."

Benji osservò la ragazza dirigersi verso la stanza da letto, era così piccola e indifesa. La pelle pallida e lo sguardo spento, con il tempo sarebbe andato tutto a posto, la sua Sharon sarebbe tornata quella di prima.

Ma chi voglio ingannare? Niente sarà più come prima, adesso devo solo aiutarla a superare questo trauma. Non vuole che la accarezzi, ha paura del mio tocco, come mi devo comportare?

"Benji?"

"Sì dimmi."

"Non ho voglia né di vedere né di sentire nessuno."

"Stai tranquilla ci penso io, adesso vai a riposarti."

"Grazie"

"Di niente, se hai bisogno qualcosa, io sono qui, chiamami pure."

Sharon annuì e poi sparì di nuovo in camera, si sedette sul letto e cercò di placare l'ansia che la aveva assalita, cosa starà pensando di me; ho paura di sapere i suoi pensieri, ho paura che mi lasci, il nostro rapporto si sta già deteriorando, lo so, lo sento.

Sharon corse in bagno a piangere sperando che Benji non la sentisse, lui non si meritava di stare con una come lei.

 

 

"Come sta? Perché non vuole vederci?" chiese Liz a Benji.

"Non lo so. Mi ha chiesto di stare da sola, non esce più di casa, si avvicina a me solo se è strettamente necessario, io.. io non so più cosa fare."

Benji era andato a casa dei genitori di Sharon per parlare dello stato della ragazza, aveva bisogno di aiuto e loro erano la sua famiglia.

"Ormai sono tre settimane che è in questo stato, l'unica soluzione sarebbe portarla da uno psicologo" disse Margaret.

"Odio ammeterlo ma sono d’accordo con lei. Sharon ha bisogno di un aiuto vero. Lei sa che noi le vogliamo bene, secondo me detesta se stessa." Disse Benji.

"Continua anche ad inventare scuse per non venire al lavoro. Io e Liz stiamo cercando di fare del nostro meglio però è sempre stata lei a dirigere tutto."

"Tutti vogliamo che la nostra Sharon torni quella di prima ma ci vorrà del tempo. La sua è una ferita profonda da guarire." Aggiunse George.

"Ho già contattato il dottor Harold, mi hanno detto che è uno dei migliori. Ha accettato di vedere Sharon; il problema è convincerla a farsi aiutare."

"Benji lo fai per il suo bene, vedrai che lo capirà"

"Liz lo spero. Altrimenti rischio di perderla per sempre."

 

 

"Benji sei tu?"

"Sì." Disse il ragazzo raggiungendo Sharon in cucina.

"Cos'hai fatto oggi?"

"Sharon ho bisogno di parlarti."

"E' successo qualcosa?"

"No, cioè sì. Insomma non possiamo andare avanti così, sono tre settimane che non esci di casa, hai paura ad avvicinarti a me. Ti stai isolando dal mondo, stai allontanando chi ti vuole bene."

"Non mi sento pronta per tornare al lavoro"

"Non sto parlando solo del lavoro, ti rifiuti di vedere la tua famiglia. Sharon hai bisogno di aiuto, ho già contattato un medico che.."

"Uno strizza cervelli? Si chiama per caso Harold?"

"Sì, ma come fai a saperlo." Chiese stupito il ragazzo.

"Ha chiamato dieci minuti fa per anticipare l'appuntamento. Io l'ho disdetto, non ho bisogno di uno strizza cervelli."

"E' uno psicologo.."

"Non mi interessa, tu non ti devi più permettere di decidere della mia vita, è chiaro?"

"Lo faccio per te!"

"Come fai a sapere cosa è meglio per me? Vattene!"

"Sharon"

"Ti ho detto di andartene.."

Benji le afferrò le braccia e le disse: "Come fai a dire quello che è bene per te stessa. Non ragioni lucidamente! Non riesci nemmeno a sopportare che ti tocchi, dovresti vederti ha gli occhi pieni di orrore. Io ti amo e questo non potrà mai cambiare, ma non posso stare qui a vedere che ti distruggi con le tue stesse mani, non ci riesco."

Benji la lasciò e corse via sotto gli occhi pieni di lacrime di Sharon Sei contenta era questo che volevi, no? Ti ha lasciato, presto si rifarà una nuova vita. Ma allora perché sto così male? Pensò Sharon mentre piangeva rannicchiata per terra.

Benji prese la macchina e partì sgommando, girò per Londra per più di un'ora poi decise di tornare a casa, non l'avrebbe lasciata, doveva lottare per lei e per il loro amore.

Quando rientrò vide che l'auto di Sharon non era in garage, corse velocemente in casa, in camera l'armadio aperto e la maggior parte dei vestiti era sparita.

Vagò per tutta la casa alla ricerca della ragazza, anche se sapeva che se n'era andata. Sul tavolo del salotto, notò una busta e scritto con la sua calligrafia il suo nome, la aprì lentamente con il cuore in gola.

 

Caro Benji, come posso fare a spiegarti quello che provo? Prima quando mi hai stretto così forte, non avevo orrore di te, ma di me stessa.

Sì mi faccio schifo, mi sento sporca dentro per quello che è successo e per quello che non sarò mai in grado di donarti. Un figlio.

Hai ragione a dire che non so quello che è meglio per me, adesso voglio solo andarmene lontano da qui per pensare. Per accettare la verità che non sarò mai madre e per darti il tempo di pensare al nostro rapporto, se davvero vuoi continuare a stare con me.

L'unica cosa che posso dirti adesso è che ti amo, con tutto il mio cuore, questa è la solo certezza che ho in questo momento.

Ti prego perdonami per tutto il male che ti ho fatto.

Sharon

 

"Maledizione!" esclamò Benji e prese il telefono per chiamare a casa dei sig. Newell.

"Pronto?" disse una voce femminile.

"Liz, sono Benji."

"Sono Alex! Comunque è successo qualcosa?"

"Sharon è lì da voi?"

"No, perché?"

"Se ne andata. Rintraccia tutte le persone da cui potrebbe andare, io vado a cercarla. Appena sai qualcosa chiamami sul cellulare."

"Va bene" rispose Alex frastornata.

"Alex è successo qualcosa? Sei pallida." Chiese George alla figlia.

"Sharon è scomparsa!"

"Cosa???"

"Se ne andata. Benji è andato a cercarla e lo dobbiamo fare anche noi. Forza sbrigati, vediamo di trovarla. Chiama anche la mamma e Liz, papà subito, non perderti via." Disse Liz mentre correva a cercare i numeri di telefono che avrebbero potuto servirle.

George rimase in piedi senza muoversi per qualche secondo poi realizzò quello che era successo e afferrò il telefono per avvisare la moglie.

 

Dopo tre ore di ricerche senza risultato, Benji si diresse verso casa Newell.

"L'hai trovata?" chiese subito Liz appena lo vide.

"No, e voi avete scoperto qualcosa?"

"Purtroppo no. Non abbiamo la più pallida idea di dove possa essere." Disse George.

"L'unica cosa da fare è aspettare che ci chiami." Disse Alex.

"Ma neanche per sogno, dobbiamo continuare a cercarla. Potrebbe aver bisogno di noi." Disse Margaret.

"Non c'è un posto particolare che nominava spesso o che le piaceva particolarmente?" chiese Benji

"Non so, ci dobbiamo pensare." Disse Liz.

"Benji resta da noi per stanotte, la camera di Sharon è sempre libera." Disse George.

"Non voglio disturbare, tornerò a casa."

"Non se ne parla è già tardi, per stasera resta qui. E domani quando saremo tutti più rilassati troveremo una situazione." Disse Margaret.

"La mamma ha ragione e poi anche tu fai parte della famiglia, quindi non disturbi mai." Aggiunse Alex.

"Va bene accetto la proposta." Disse Benji con un sorriso.

"Perfetto, do disposizioni per preparare la cena. A stomaco pieno si sta sempre meglio." Disse Margaret dirigendosi verso la cucina.

"Non ti preoccupare Benji, la troveremo presto, ne sono sicura." Disse Liz dando un pacca sulla schiena del ragazzo, che sorrise sollevato, non era solo, aveva una famiglia ad aiutarlo.

 

 

Scozia

Sharon entrò nella piccola casetta rabbrividendo dal freddo, aveva guidato per molte ore ed era tremendamente stanca. Posò a terra le due valigie e aprì le imposte per osservare il mare di notte, finalmente dopo giorni si sentiva rilassata.

Ricordi di quando da bambina riaffiorarono nella sua mente, andava lì con le sorelle tutte le estati, era un luogo speciale per lei, un posto dove non aveva mai sofferto, un posto dove poter guarire le sue ferite.

Scoprì velocemente i mobili dei vari teli che li ricoprivano e si stese sul letto che sapeva di polvere, ma non ci fece caso era talmente stanca che si addormentò completamente vestita.

 

 

Come al solito ringrazio tutte le persone che mi recensiscono, grazie grazie grazie!!!! (Luxy e Meiko in particolare!!)

 

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: Betty