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Autore: Anna Mellory    06/11/2005    6 recensioni
Tanto tempo fa,in una galassia lontana lontana,prima della rovina della repubblica,un giovane jedi iniziava il suo viaggio verso le vie della Forza...
La fanfic rimarrà incompiuta
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Obi-Wan, Kenobi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Obi Wan Kenobi

Ryan Spencer.

Questo era il nome che riportava  l’informale targhetta sulla culla elettronica. Il bambino al suo interno non si muoveva,giovane preda di Morfeo fin dai suoi primi momenti di vita. A differenza dei suoi coetanei, quel neonato dal ciuffo dorato e dagli occhi cerulei,che pochi avevano avuto il privilegio di rimirare, ostentava una calma pacifica in quella camera spoglia e piena di macchinari dall’aspetto spaventoso che,spesso, era fautrice di sogni spaventosi per i bambini che raggiungevano una certa età.

Nei momenti in cui non dormiva,osservava con aria assorta il soffitto e sentiva a malapena le urla distorte e spaventate degli altri neonati,che,a differenza sua,temevano la solitudine.

L’uomo lo guardò attentamente:studiò i suoi lineamenti,il suo corpicino esile non trovandovi nulla di anomalo. Si concentrò e ricorse alla Forza per sondare quella mente così giovane. Rimase stupito dalla pace e dalla tranquillità che vi scorse:mai, a sua memoria, aveva incontrato un’anima così predisposta alla calma. Eppure gli avevano comunicato del parto difficile cui era stato sottoposto, del dolore che probabilmente aveva provato nei primi giorni di vita,causa la sua nascita prematura.

Era stato un miracolo la sua sopravvivenza.

Ma d’altronde non era in casi come questi che lui doveva intervenire?

Non era forse vero che coloro che sopravvivevano a situazioni disperate fin dalla nascita avevano già le carte in regola per entrare a far parte della rosa dei più promettenti cavalieri Jedi?

Ma molto spesso famiglie povere,indotte dalla disperazione, cercavano di inventarsi situazioni impossibili e strabilianti per far sì che i propri bambini,i propri adorati figli non siano preda della stessa fame che aveva rincorso i genitori nel corso della loro intera esistenza.

Per questo lui,Mace Windu, era stato incaricato di sondare le menti degli aspiranti cavalieri Jedi,ricercando un qualche possibile legame con la Forza, ed a controllare che le dichiarazioni dei genitori fossero veritiere.

In questo caso non ci sarebbe stato nessuno,eccetto il bambino, da controllare:i genitori alla sua nascita,sapendolo immaturo e bisognoso di cure, non avevano voluto tenerlo e, non essendo le leggi della Repubblica abbastanza precise riguardo i doveri dei genitori riguardo i propri figli, avevano potuto abbandonarlo senza che nessuno potesse fare nulla.

“Forse è meglio così”pensò l’uomo,guardando il bambino addormentato. Dalle descrizioni fornitegli dalle infermiere,il padre sarebbe stato un disoccupato dedito all’alcol e la madre una ex giornalista fallita,che si raccontava che,prima della sua rovina,avesse visitato numerosi letti per arrivare ad avere una posizione quantomeno borghese.

“Chissà che razza di sbandato sarebbe diventato se i suoi genitori lo avessero tenuto con se…”

Passò più volte in rassegna la mente del piccolo,ricercando qualche anomalia:sembrava che nessuno potesse turbarlo dalla pace in cui Morfeo era sprofondato.

Sorrise:-Benvenuto tra i Jedi, giovane Spencer-

 

# # #

 

Ripose la spada laser nel fodero con un movimento veloce,percependo che le proprie forze fossero giunte al limite per quel giorno. Stava diventando vecchio.

Ma non poteva biasimarsi.

Il suo scopo nella vita era sempre stato quello di arrivare a percepire completamente ogni sfumatura della Forza,a sentire come ogni piccola particella si muovesse armoniosamente con il resto del corpo. Difficilmente c’era qualcosa che potesse portare confusione nella sua anima  ed ancora più complicato era trovare un modo per incorrere nella sua collera.

Scivolò senza fare il minimo rumore attraverso la stanza,che nel frattempo si era illuminata:i piccoli androidi che fino a quel momento lo avevano attaccato si riposero in silenzio ed in ordine sugli scaffali.

Le porte si aprirono ed il droide protocollare che era solito accompagnarlo gli porse un asciugamano per detergersi la fronte e cominciò ad enunciargli con voce atona gli accadimenti della giornata. Attraversò velocemente la biblioteca e si diresse velocemente verso l’ingresso,con un presentimento nuovo che lo tormentava.

-Una nuova patetica vita arrivata è- sentenziò a bassa voce, sentendo che  la Forza aveva subito una piccola aggiunta:sorrise al pensiero di un nuovo giovane padawan da allevare.

-Maestro Yoda:avete appena terminato il vostro allenamento?-

Mace Windu gli si avvicinò con cautela,conscio di quanto potesse essere  scorbutico e pericoloso quell’essere verde che alla vista di uno stolto poteva sembrare inoffensivo.

-Fare dell’ironia tua specialità è- disse corrucciato Yoda -Piuttosto dimmi cosa portato tu hai: altra inutile vita entrare nel Tempio avvertito ho-

-Ma io non mi permetterei mai di fare dell’ironia su di voi,sommo maestro-rispose l’altro cavaliere Jedi. Avvertendo però l’atmosfera di stizza attorno al suo ex-maestro,si astenne dal rivolgergli altre scuse,ben sapendo che sarebbero state male accette, e si affrettò ad esporre la sua esperienza all’ospedale centrale di Coruscant.

-Dunque visto bene io ho:altra giovane vita da educare avremo-disse con tono imbronciato lo Jedi,affidando l’asciugamano al droide sempre al suo fianco.

-Desidera incontrarlo?-chiese rispettosamente Mace Windu,sapendo che era abitudine del suo ex-maestro quello di conoscere i “nuovi arrivi” per cominciare già a farsi un ‘idea su di loro.

-Domanda sciocca la tua è- rispose astioso Yoda,cominciando a dirigersi verso il padiglione adibito agli alloggi degli allievi più giovani.

Sospirando, il giovane maestro lo seguì.

 

# # #

 

A differenza di quello dell’ospedale centrale di Coruscant,il reparto adibito ai neonati era più accogliente ed aveva un’aria più rassicurante.Qui i giovani aspiranti Jedi avevano attente infermiere qualificate che li sorvegliavano 24 ore su 24.Il Tempio dei Jedi era,sotto questo punto di vista, uno tra le più importanti istituzioni a possedere un centro medico pronto ad ogni evenienza, il Consiglio non era infatti disposto a perdere neanche uno dei preziosi bambini che ogni anno venivano selezionati.

Yoda e Mace Windu attraversarono numerosi corridoi silenziosi,sotto lo sguardo rispettoso di medici ed infermiere.In breve giunsero alla stanzetta  riservata al nuovo arrivato;Yoda,leggendo il nome scritto sulla targa affissa sulla porta,non trattenne una smorfia di disgusto.

-Che razza di nome Ryan Spencer è- sibilò inorridito al suo ex-padawan.

Questi ridacchiò divertito ed aprì la porta, lasciando passare il Jedi, che borbottava ancora sdegnato.

-Questo dovreste chiederlo alle infermiere dell’ospedale generale:lo hanno scelto,ispirandosi ad un vecchio attore di cinema-

L’altro lo guardò accigliato:-Ora tutto chiaro è.Solo sciocche donne sognatrici e melanconiche un nome tanto orribile scegliere potevano.Per un Jedi un simile nome appropriato non è, cambiare esso bisogna-esclamò,guardando verso la culla.

-E cosa proponete?-

-Pazienza,mio vecchio padawan,pazienza ci vuole:prima il bambino vedere devo,poi decidere potrò-

Si avvicinarono in silenzio alla culla:tra soffici coperte azzurre giaceva il corpo addormentato del bambino.Yoda,mettendosi in piedi su una sedia, osservò criticamente il neonato,scandagliandone animo e corpo,non riscontrando nulla di anomaloAnzi,fu stupito anche lui della straordinaria pace interiore che poteva avvertire all’interno di quel giovane corpo.

In poche parole,lo trovò un soggetto perfetto per l’accademia Jedi.

-Ottimo lavoro tu fatto hai,Mace Windu. In questo bambino grande è la predisposizione nei confronti della Forza- disse senza distogliere lo sguardo dalla figura,che,lentamente,si stava risvegliando.

Due enormi occhi blu si aprirono,incantando immediatamente i due Jedi adulti per la profondità e la bellezza del loro colore.Yoda,quasi in un impeto di tenerezza, prese la mano del neonato e la strinse tra le proprie,sentendo la stretta immediatamente corrisposta.

-Obi Wan Kenobi il tuo nome sarà-disse guardandolo.

Un’ombra di sorriso apparve sul volto del bambino.

 

# # #

 

Note:

vi chiederete perché diavolo io abbia cominciato un’ altra ff quando ne ho ben tre da finire.Fatto stà che quando,quasi più di un mese fa, sono andata a vedere l’ultimo episodio,sono stata colpita da un personaggio che fino a quel momento avevo sì reputato importante, ma non ritenuto uno dei miei preferito.

Vedendo però il suo legame con tutti i personaggi della saga, da Anakin Skywalker al figlio di quest’ultimo,Luke, la figura di Obi Wan ha cominciato a piacermi ed intrigarmi sempre di più.Quello che io qui ho scritto potrà forse essere una sorta di racconto riguardante la sua vita prima dell’incontro con Anakin. Magari scriverò una quantità assurda di cazzate, ma ciononostante non proverò neanche a fermare questa mia pazza ispirazione.

Vogliate scusarmi già da ora,Ishida

 

  
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