You, not like me.~

-Prologo-

Ritardo. Era tremendamente in ritardo e lei, Maka Albarn, non poteva permetterselo.

Sfrecciava ad una velocità incredibile con un tomo enorme e indigesto tenuto stretto alla mano destra.

Tutti la indicavano. Beh, forse era normale.

Invece di correre per strada come i comuni mortali, saltava di tetto in tetto per la città. Così avrebbe fatto prima.

Il buffo era che lei non poteva non essere definita una schiappa totale negli sport, eppure aveva un’agilità fuori dal normale.

Ogni santissimo giorno, infatti, il capitano del club di ginnastica ritmica-artistica la supplicava di entrare a farne parte, ma lei declinava sempre, più o meno cortesemente, le offerte.

Oltre al fatto di essere una frana negli sport, era conosciuta soprattutto per la sua eccezionale intelligenza e diligenza in tutte le materie scolastiche. Era la pupilla di tutti i professori e ciò l’aveva portata ad essere ammirata e odiata allo stesso tempo dagli altri studenti della scuola.

Lei odiava tutto ciò. Non potevano fare finta che lei non esistesse e continuare a vivere senza esserne gelosi? Si chiedeva mentalmente lei. Ma a quanto pareva non era così.

Era una ragazza forte, intelligente e furba. Cosa si vorrebbe di più? Beh… Un bel corpo. E fortunatamente per le ragazze della scuola, Maka non era un granché. Non che non fosse carina, ma mancava completamente di forme e di femminilità. Cose che, dopotutto, non avevano mai toccato la sua lista di priorità, ma non poteva di certo nascondere a se stessa che le rodesse parecchio il fatto di essere presa in giro o magari completamente ignorata dai ragazzi per le sue “mancanze”, perché –anche se non sembrava- era una ragazza sedicenne anche lei.

~ • ~

Scese tranquillamente dalla “macchina” e si infilò gli occhiali da sole.

Possiamo dire, però, che il suo mezzo di trasporto per arrivare a scuola non era dei più ordinari.

Uscire di casa 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni e arrivare all’istituto con una limousine in men che non si dica era proprio da Soul Eater Evans, il ragazzo più ricco della città, se non dell’intero stato.

Suo padre era il capo di una grande multinazionale che tra tanti prodotti fabbricava armi da taglio e da fuoco e da ciò possiamo capire molte cose. (Tra cui la limousine.)

Prese svogliatamente, ma con stile, lo zaino e se ne mise solo una bretella. Cacciate accuratamente le mani in tasca potè ritenersi pronto per la sua quotidiana entrata in scena.

Da quel giorno sarebbe stato in un’altra classe, dato che la precedente –a detta sua- era troppo poco cool per uno come lui.

I professori e lo stesso preside, per non avere problemi di nessun genere con la famiglia del ragazzo, aveva acconsentito senza proteste alcune.

Era evidente che Soul abusava parecchio del suo potere, ma nessuno poteva di certo sapere che tutti quei favori e trattamenti da figlio di papà che gli venivano appioppati gli davano un grandissimo fastidio; infatti, appena poteva, evadeva da quel mondo fatto di favori e sorrisini falsi.

A questo suo lato da bello ricco e dannato, però, si doveva aggiungere un piccolo dettaglio.

Il ragazzo sapeva essere davvero stronzo. Come, credo, nessuno lo sia in terra e questo lo aveva portato a farsi odiare dai ragazzi normali e amare da quelli che potevano definirsi parte della sua categoria.

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Autrice: Madonna che Angoscia direte voi. .-. Sono di nuovo qua a stressarvi.! C'avete ragione, ma inspiegabilmente quando dovrei studiare una montagna di roba inizia a venermi l'ispirazione.! *O* E come non prendere al volo l'occasione??! Mai farsi sfuggire un'idea! Okay basta adesso. ù__ù Spero che il prologo vi abbia intrigato un pochino e che aspettiate il seguito! Bye Bye ~ ^.^