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Autore: GleeKer    13/10/2010    0 recensioni
"Arrivata davanti alla serranda abbassata che difendeva l’immobile da possibili attacchi criminali, parcheggiò il suo bolide davanti alla vetrina, frugò nelle tasche, tirò fuori un mazzo di chiavi variopinte, prese quella gialla e si piegò per inserirla nella serratura dell’affare metallico. Girò per tre volte in senso orario, e uno sferragliare assordante, alle 4.45 del mattino, invase Cheester Road, ancora dormiente"
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La signora Reed quel giorno era di buon umore, come sempre del resto.
Si era svegliata alle 4 del mattino. Come al solito, appena scesa dal letto, era andata a salutare i suoi tre compagni di vecchiaia: Romeo, Dorotea ed Olimpia. Erano i gatti che le erano stati regalati dai suoi 4 figli, oramai adulti e padri di famiglia. Si fece una doccia, si sistemò i capelli ancora neri nonostante i 65 anni, e si infilò una grande gonna color miele, accompagnata da un maglione a scacchi, marrone e bianco. Ai piedi, semplici scarpe di cuoio chiaro. Salita poi sulla sua bici viola, si diresse a gran velocità in Cheester Road.
Era la proprietaria di una panetteria. Arrivata davanti alla serranda abbassata che difendeva l’immobile da possibili attacchi criminali, parcheggiò il suo bolide davanti alla vetrina, frugò nelle tasche, tirò fuori un mazzo di chiavi variopinte, prese quella gialla e si piegò per inserirla nella serratura dell’affare metallico. Girò per tre volte in senso orario, e uno sferragliare assordante, alle 4.45 del mattino, invase Cheester Road, ancora dormiente.
Entrò dentro alla sua piccola bottega. Non sarà stata più di 20 metri quadrati. Entrando, subito si veniva invasi da un forte odore di dolce. Il bancone che esponeva dolci fatti a mano e con tanto amore, era sempre vuoto la mattina (fortunatamente, aggiungerei), ed emanava un’aria leggermente malinconica. Sul lato sinistro del bancone, vi era uno sportello, che permetteva a Melanie di poter accedere al retro bancone e al piccolo forno non visibile agli occhi dei clienti, ma segnalato da una porta di legno scuro.
Senza indugiare oltre, la donna chiuse a chiave la porta del negozio, aprì lo sportello, ed entrò nella sala del forno. Era molto calda, e la finestra dalle tende color panna (una volta di un bianco limpido) conferivano un’atmosfera molto familiare. Si mise il grembiule rosso, sul quale vi erano i nomi dei suoi 5 nipoti: Emily, Nicole, Julia, Sam, Oliver. Ben presto, però, si sarebbe dovuto aggiornare con il nome di Vanessa, la sua ultima nipotina, venuta al mondo solo pochi giorni addietro.
La signora Reed era una grande lavoratrice, e immediatamente cominciò a modellare le pallette di pane create ieri per il giorno successivo. Subito la fantasia si fece largo nella mente della signora, e i panini dalle forme più bizzarre si fecero spazio nel forno a legna, divenendo sempre più dorati allo sguardo e saporiti all’olfatto.
In men che non si dica, i panini erano tutti fatti, e alcune torte cuocevano nel forno moderno. Oramai erano circa le 6.30, e la cuoca fantasiosa aprì il negozio.
Neanche 10 minuti, che i primi clienti cominciarono ad arrivare.
-Oh, Ciao Margareth! Tutto bene?-, chiese Melanie sorridendo e mostrando le fossette oramai permanenti sul suo viso a causa dell’età.
-Certamente cara! Sai, stamane devo preparare il pranzo per mio fratello, e quindi devo fare tutto di fretta oggi. 10 panini per favore-, disse cortese l’altra anziana.
-Oh, ecco a te. Fanno 3$.
-Ecco a te, grazie mille, e buon lavoro cara!-, gridò la donna uscendo dal negozio, dimenticandosi evidentemente che non erano nemmeno le 7 del mattino.
Arrivarono altri clienti, ed alle 7 del mattino spaccate, si presentò anche Jeremy, il suo aiutante.
Era il nipote di una sua cara amica, e lo aveva assunto anche per questo. Non se ne era mai pentita, soprattutto perché era molto educato e sapeva fare dei muffin strepitosi. Aveva capelli rossi come il fuoco, occhi verdi e lentiggini che coprivano delicatamente il centro del suo viso, specialmente la zona del naso e sotto gli occhi. La carnagione, chiara anche di inverno, faceva risaltare qualsiasi capo di abbigliamento indossasse. A lavoro indossava un grembiule bianco, e svariate volte Melanie era riuscita ad individuarlo solo per la chioma accesa.
-Giorno signora Reed!-, fu la sua prima affermazione (come ogni giorno)
-Ciao Jeremy-, ricambiò cordiale la donna.
La mattinata andò avanti fino alle 12, quando Jeremy se ne andò. Il pane, le torte e i muffin erano tutti stati venduti con successo.
Senza indugio, la donna chiuse la bottega e montò sopra alla sua bici diretta a casa. Non sapeva ancora che la morte l’aspettava dietro l’angolo, a causa della negligenza di un automobilista.

  
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