Primo
novembre.
Mi chiedo
perché Brian abbia scelto proprio questa data per l’inizio di questo mini-tour
di promozione del disco. Disco che ha già venduto centinaia di migliaia di
coppie in tutto il mondo. Ancora non riesco a credere a tutto questo successo. È
dannatamente diverso da tutto ciò che ho vissuto finora: forse dipende dal
fatto che sono innamorato, forse dipende dai cambiamenti che sono avvenuti
nella mia vita, forse dipende dal fatto che sto per compiere trent’anni… non lo
so. Non so da che cosa dipenda, fatto sta che la mia vita è cambiata. La mia
vita è cambiata, e fatico a credere che si tratti ancora della mia.
Prima tappa:
Los Angeles.
Poi, a
seguire, Seattle, Chicago, Filadelfia, Denver, Miami e New York.
Sette città
per promuovere il mio disco.
Brian ha
progettato tutto nei minimi dettagli: a New York avrò per me tutto il Rockefeller
Center. Non riesco a crederci: ci ho cantato solo una volta, e si trattava di
una sola, dannatissima canzone. Non era un concerto vero e proprio. A volte penso
che il mio agente me la stia facendo pagare per quando gli ho dato buca per
andare da Grace a Parigi. Ma dannazione, qualsiasi uomo avrebbe scelto la
propria ragazza, invece di una cena di lavoro!
Brian mi ha
chiesto di pensare ad un superospite per il concerto a New York. Che domande…
come se potessi volere qualcuno di diverso da Michael Bublé.
Mancano pochi
minuti alla mia entrata in scena su questo palco.
Fa freddo,
dannatamente freddo, ma so che lo dimenticherò non appena sentirò gli applausi.
I fan sanno
emanare un calore incredibile.
E poi, so
che Grace mi vedrà in tv.