Scommettiamo per stasera?
-Ti prego!
-No.
-Hermione, ti prego!
-Ti ho detto di no!
-Ma tu guarda che stronza…
Harry, Ron ed Hermione
erano appena entrati nell’aula di Storia della Magia. Il rosso aveva implorato
per tutto il tragitto l’amica di passargli il tema, ma questa aveva rifiutato
categoricamente.
-Quest’anno avete gli
esami, non potete copiare sempre da me! –tagliò corto Hermione.
-Sì, sì… -la liquidò Harry.
-Dai, non mi puoi lasciare
in questa situazione di merda! –esclamò disperato Ron.
-Ti ci sei cacciato da
solo, Ron. –sentenziò, per poi raggiungere Lavanda Brown e Calì Patil.
-Che bastarda… -aveva
mormorato il ragazzo, mentre il suo sguardo scendeva verso la minigonna
dell’amica.
-Ehi, ma dove guardi? –rise
Harry, per poi sedersi, senza dare troppo peso all’attenzione dell’amico per il
sedere di Hermione.
Ron distolse lo sguardo,
faticosamente, dalla mini dell’amica e dalle belle gambe che spuntavano fuori,
per poi sedersi accanto all’amico.
-Umh… Certo. –mormorò. Poi
prese la borsa di pelle e ne tirò fuori il libro, soprappensiero, mentre, nella
sua mente, vedeva ancora sfrecciare il viso di Hermione.
In quel momento, Ruf decise
di cominciare la sua lezione. I due amici caddero, come al solito, nel torpore
che distingueva le lezioni di Ruf. Sulla classe gravava un silenzio
sonnacchioso. Si sentiva solo la penna di Hermione andare su e giù sulla
pergamena, scrivendo appunti. Ron alzò un poco la testa, quanto bastava per
vederla. Osservò i morbidi capelli mori, che ricadevano a boccoli sulle spalle.
La guardò intensamente, quando capì una cosa. Sentì il bisogno di dirla
assolutamente a Harry, così si voltò.
-Harry…
-Che vuoi, Ron? –mormorò
l’amico, con la bocca impastata di sonno.
-Mi sono innamorato di
Hermione! –disse tutto d’un fiato Ron.
-Auguri… -borbottò l’altro,
girandosi dall’altra parte. Ron rise sotto i baffi: se lo conosceva bene, in
tre secondi si sarebbe girato. Uno… Due…
Tre…
-Cosa?? –sibilò Harry,
rivoltandosi. Ron scoppiò a ridere.
-Hai capito bene! Devi
ammettere che non sta venendo su male! –sorrise sornione il rosso.
-Bè, in effetti no… Sta
venendo su una bella pischella, ma… Ѐ Hermione! Quella con cui hai
litigato per sei anni, e con cui probabilmente continuerai anche quest’anno!
-Lo so, ma… -bisbigliò Ron.
-Ma dai, non puoi
innamorarti di lei! –ridacchiò l’amico.
-Parla quello che sta con
mia sorella! –ribattè inviperito Ron, ma anche mezzo divertito.
-Ne parliamo dopo, vuoi?
–decise Harry.
-Ahi ahi ahi, tasto
dolente? –sghignazzò l’altro, sapendo quanto Harry fosse timido anche solo a
parlare di queste cose. Infatti, sulle guance dell’amico si allargarono due
chiazze rosse.
-Potter, Weasley, sapete
dirmi cosa stavo dicendo?
Il professor Ruf sembrava
aver preso coscienza del sonno regnava in classe… Esattamente durante la
conversazione di Ron e Harry.
Hermione si voltò verso i
due amici, accigliata ma anche crudelmente compiaciuta, come a dire che se
l’erano meritato.
I due amici si guardarono
in faccia, alzarono contemporaneamente un sopracciglio e si voltarono di nuovo
verso il professore.
-Eh, non ci siamo, Weasley
e Potter…
-Non ci posso credere! Due
metri di pergamena di tema in più! E non dire nulla, tu!- esclamò brusco Ron,
uscito dall’aula di Storia della Magia. Zittì l’amica prima che potesse dire
qualcosa.
-Modera i termini,
filiforme! Non stavo per dire nulla, se lo vuoi sapere, stronzo che non sei
altro! E piantala di guardarmi il culo!!!! –urlò Hermione, rossa in faccia
dalla rabbia, prima di correre via da Lavanda e Calì.
-Gran bell’amore, il vostro
–ridacchiò Harry.
-Zitto, imbecille –mormorò
nero Ron.
Ginny si avvicinò ai due
ragazzi.
-Ciao tesoro!- disse Harry,
chinandosi sulla ragazza e stampandole un bacio sulle labbra.
-Ciao cucciolo –sorrise la
rossa. Il ragazzo arrossì.
-Io vado… Cucciolo! -sghignazzò Ron.
-Cretino! –replicò la
sorella.
-Non ci pensare troppo, eh?
–disse Harry all’amico, facendogli l’occhiolino. Questa volta fu il turno di
Ron di arrossire. Harry gli sorrise, poi si buttò nella mischia di studenti per
andare verso la Sala Grande, tenendo delicatamente per mano Ginny e guidandola.
Ron rimase da solo davanti
alla statua di bronzo di uno stregone, con i suoi pensieri.
-Weasley! Ron! Yuhuu!!
Una ragazzina del quarto
anno, che gli veniva spudoratamente dietro, gli corse incontro. Non era
circondata dalle “amichette” come al solito.
-Oh, ciao Beatrix. –disse,
senza troppa convinzione.
-Ciao, Ron! Come va? Sei da
solo? –domandò concitata, sbirciando alle sue spalle. Era gelosissima di
Hermione, e le due avevano un rapporto molto conflittuale.
-Non preoccuparti che
Hermione non c’è –sorrise il ragazzo. Beatrix arrossì. Per la prima volta,
ripensando a Hermione con rabbia, Ron vide la ragazza come… Una femmina vera.
L’aveva sempre considerata una bambina, ma ora era là, in veste di
quattordicenne adolescente… E anche abbastanza carina. Osservò i capelli biondi
che scendevano leggermente mossi sulle spalle, e gli occhi azzurri sgranati.
Guardò attentamente il suo corpo da adolescente, con le delicate curve nei
punti giusti. Qualcosa si mosse dentro il ragazzo, e proprio quando Beatrix
aprì la bocca per dire qualcosa, Ron le mise le mani sui fianchi, la tirò a se
e la baciò. La bocca della ragazza, che si era chiusa dallo stupore, si riaprì
per accogliere il bacio di Ron.
Il rosso aveva tanti
pensieri per la testa. Stava pensando a Hermione, ma… Era Beatrix la ragazza
perfetta per lui. N’era sicuro. Poi, ripensando al sorriso di Hermione, un po’
della sua certezza sparì.
Hermione aprì gli occhi. Si
tirò fin sopra la testa il suo piumone a righe ocra e rosse, per proteggere gli
occhi, abituati al buio, alla luce di settembre.
-Lavanda –sorrise Hermione,
vedendo l’amica. La ragazza si chinò su Hermione, i capelli neri ricci che
solleticavano il naso di quest’ultima.
-Sveglia, dormigliona! Che
sognavi Ron? –la prese in giro Lavanda. Hermione le fece una linguaccia, mentre
si stiracchiava, seduta a gambe incrociate, sul letto.
-Ha parlato lei con Seamus
–la schernì con un ghigno. Gli occhi azzurri dell’amica s’illuminarono, mentre
le guance si arrossavano.
-Dai che tra mezz’ora
cominciano le lezioni! –esclamò Lavanda, buttando la divisa addosso alla
ragazza. Hermione si alzò e si diresse verso il bagno.
-E non sculettare così! –le
urlò dietro.
-Intanto Ron sembra che abbia
fatto l’abbonamento al mio culo in prima visione, perciò qualche risultato c’è!
–gridò Hermione di rimando.
-Ah… A proposito di Ron…
-mormorò Lavanda.
-Eh?
-Ron si è messo con Beatrix
Gallens! –strillò tutto d’un fiato la ragazza.
-Dimmi che stai scherzando.
-Se ti fa piacere te lo
dico, però… -replicò Lavanda. Hermione uscì dal bagno sbattendo la porta. Era
nuda, con solo un asciugamanino addosso e aveva i capelli bagnati.
-Ti stavi facendo la
doccia?
-Sì, ma spiegami che cos’è
questa storia! –esclamò Hermione, gesticolando animatamente. L’asciugamano
cadde a terra.
-Ricomponiti, va’…
-Amore, sto entrando!
Seamus era fuori dalla
porta, e stava per entrare nel dormitorio femminile.
-No!!! –urlarono le due
insieme.
-Cosa? –chiese il ragazzo,
aprendo la porta.
-AAAAAAAAH!
Seamus sgranò gli occhi
marroni. Hermione era dietro a Lavanda, ed era stretta più che poteva, ma il
ragazzo vide la sua morbida pelle nuda, e l’amica faceva da “paravento”, con le
braccia spalancate nel tentativo di nasconderla.
-Ripasso più tardi, eh?
-Ti sei messo con Beatrix
Gallens?? –schiamazzò Harry dalla doccia.
-Bè, è stato un bacio, ma…
-provò Ron.
-Ok, ci stai insieme-
sentenziò l’amico. –Anche perché la tua dolce metà è andato a raccontarlo a
tutte le amichette di tutte le case e… La notizia è arrivata anche a una certa
studentessa di Grifondoro del settimo anno!
-Perfetto!- rise Ron.
-Cosa??? Non eri innamorato
di lei?
-Sì, ma si è comportata da
stronzetta e… Prima regola: farsi desiderare!- disse con tono furbo il rosso,
con un sorrisetto.
-Quella vale per le
femmine. Secondo te se mi facevo desiderare, mi ci mettevo con Ginny?
Ron non rispose subito. Ci
pensò un po’, poi fece:-Eh vabbè, saremo l’eccezione
che conferma la regola. –e se ne andò.
Harry rise tra sé e sé, e
continuò a farsi la doccia.
Hermione era sceso nella
Sala Comune giusto in tempo per vedere Beatrix e Ron che si scambiavano
effusioni di prima mattina. Cercò di nascondere la sua rabbia, mentre dietro di
lei scendeva dagli scalini, con saltelli aggraziati, Lavanda, i capelli ricci
che facevano su e giù.
-Dai che lo sai
perfettamente che Weasley lo sta facendo apposta! Se gli dai a vedere che te la
prendi fai il suo gioco! Fai l’indifferente! –mormorò la ragazza a Hermione,
per poi spingerla verso Seamus e un suo amico del sesto.
-Ciao bella! –esclamò
Seamus, prendendo tra le braccia Lavanda e baciandola. Hermione osservò il
ragazzo del sesto: era molto carino, con dei bellissimi occhi cangianti, tra il
marrone e il verde, un naso drittissimo e perfetto, una carnagione olivastra e
dei capelli marroni molto scuri, disordinati come se
se li fosse tagliati da solo.
-Piacere, sono Cal Blaire!
–sorrise lui, porgendole la mano. Hermione, con un po’ di imbarazzo,
gliela strinse. Aveva la mano molto calda, nonostante il freddo che aleggiava
per il castello.
Con la coda dell’occhio,
Hermione vide Ron osservarla a bocca aperta, stupito e amareggiato. Hermione
salutò Harry, poi si voltò e se ne andò con un
sorrisetto beffardo, accanto a Cal. Ron notò che le loro mani si sfioravano.
-Ti ha
restituito il colpo, mio caro –sussurrò Harry all’orecchio paonazzo
dell’amico.
-Vabbè, io vado da Seamus…
-sorrise quindi.
-…E
da Lavanda, Cal e Hermione- sbuffò Ron.
-Hermione?- esclamò
Beatrix, voltandosi talmente in fretta che i capelli biondi svolazzarono in
giro, e gli occhi azzurri si sgranarono.
-Sì, Beatrix, dai… -sospirò Ron.
Beatrix sollevo un
sopracciglio, poi decise di lasciar perdere. Delle ragazzine del quarto fecero
un cenno a Beatrix. Lei rispose con un segno d’assenso, poi si alzò in punta di
piedi e esclamò a Ron:-Bacino! Bacino! Bacino!
Ron socchiuse gli occhi,
imbarazzato, e si chinò sulla ragazza per darle quello che doveva essere un
leggero bacio a stampo, ma Beatrix lo prese per la
camicia e lo tirò a sé. Harry alzò gli occhi al cielo, poi
raggiunse Ginny senza una parola.
-Beatrix, dai! –le amiche
della ragazza si stavano spazientendo. Beatrix sorrise
al ragazzo, dopo quel focoso bacio, e gli mormorò:-A dopo, tesoro –per poi
raggiungere le amiche.
Ron si passò una mano tra i
capelli, osservando la Sala Comune deserta.
-Questa ha proprio capito
male…
-Allora Hermione si è messa
con Cal?
Harry e Ginny erano seduti
vicini in biblioteca. Erano chini sullo stesso volume di Storia della Trasfigurazioni in otto semplici
volumi, Volume VII.
-Shh, sì! Dice che le piace
un casino, ma per me è per ripicca! –mormorò la rossa, squadrando timorosa
Madama Pince che girava minacciosa tra i tavoli.
-Vabbè che brutto non è…- sussurrò dopo un po’, pensierosa, Ginny.
-Gin! –sibilò inviperito il
ragazzo.
-Oddio, scusa! –bisbigliò
la ragazza. –Comunque è un Grifo, perciò vedremo come
sarà stasera… Sarà una comica, me lo sento! –terminò sotto voce.
-Per me Hermione e Beatrix
si prendono a botte! –borbottò divertito Harry.
-Scommettiamo per stasera?
–disse sotto voce Ginny, porgendo la mano al ragazzo.
-D’accordo!
Solo qualche più tavolo più
in là, Seamus e Lavanda erano chini su La
rivolta sanguinosa delle fate del 1870 e facevano finta di scrivere, sotto
gli occhi minacciosi di Madama Pince.
-Ma dai! Cal si è messo con Hermione? –bisbigliò
sorpresa Lavanda, spalancando gli occhioni azzurri.
-E beato lui! –sussurrò sognante Seamus.
-Seam! –borbottò infuriata
la ragazza, dandogli una gomitata che gli fece cadere di mano la piuma.
-Scusa, tesoro! –disse
sotto voce il ragazzo, risvegliandosi dalla specie di trance
in cui era caduto.
-Comunque per me Herm l’ha
fatto solo per dare la rivincita a Ron!
-Senza “per me”, è così! Anche se lei non lo ammetterà mai… -mormorò Lavanda,
scuotendo la testa.
-Immagina che bordello
succede stasera! Assicurato che se la danno alla grande,
Beatrix e Hermione!
-Scommettiamo per stasera?
–sorrise Lavanda, porgendo la mano al ragazzo.
-Andata!
-Non ne posso più! Sono
passati due mesi dall’inizio della scuola, e già sogno la fine!
-Harry, tu la fine della
scuola la sogni da quando sei arrivato a King’s Cross. –sentenziò acida Ginny.
-Vabbè, dai! Non esagerare!
–rise Harry.
-Lo sai benissimo che la
tua ragazza ha ragione! –ridacchiò Cal, mentre accarezzava i capelli di
Hermione con una mano. L’altra mano era stretta a quella della ragazza.
-Ok, ok, mi arrendo!
-Di che si parla? –esclamò Seamus, buttandosi sul divano accanto a Cal. Lavanda gli si
sedette in braccio.
-Di niente! Si cazzeggia
come al solito! –sorrise Hermione. Proprio in quel
momento, Ron e Beatrix entrarono nella Sala Comune,
mano nella mano. Hermione si irrigidì un po’, e Cal le
accarezzò la schiena, notando la sua tensione. Harry e Ginny si guardarono, con
un sorrisetto sulle labbra. Lo stesso fecero Lavanda e Seamus.
-Ma perché sorridete…? –chiesero Lavanda e Harry.
-Ma allora…! –esclamarono insieme Seamus e Ginny. I
quattro si guardarono, poi scoppiarono a ridere.
Intanto Ron si stava avvicinando, trascinandosi dietro, con una certa
difficoltà, Beatrix.
-Ma non ci pensare neanche! Senti,
rimango qua! Dai, Ron, no, dai! Ti prego! Ma perché devo venire anche io??
-Perché sì, Bea, e non
insistere!!!
-Ma vaffanculo, Ron!! Ma che,
devi far ingelosire la Granger?? –urlò Beatrix. Ron si fermò, con lo sguardo
truce. Beatrix resse il suo sguardo.
-Vieni
–disse solo Ron, con lo sguardo
basso. La ragazza lo seguì, senza dire nulla. Sapeva di aver esagerato, ma non
sapeva di averci preso in pieno.
Ron arrivò da Harry e
Ginny. Cercò di ignorare Cal e Hermione, ma le orecchie gli erano
diventate improvvisamente rossissime. Hermione fece uno strano verso,
come una risatina trattenuta. Ron si voltò verso di lei. La ragazza lo osservò
con aria di sfida, sostenendo i suoi occhi azzurri che la fissavano. Il rosso
distolse lo sguardo, e cercò di concentrare l’attenzione sull’amico e la
sorella.
-Com’è andata, oggi? –chiese, cercando di mostrarsi
indifferente.
-Come al solito, niente di
particolare! –rispose Harry.
Intanto Beatrix era là, in
piedi accanto a Ron, e si guardava intorno, imbarazzata da quella cricca di
ragazzi di tre anni più grandi. Hermione la squadrava, con uno sguardo che non
prometteva nulla di buono.
-Appena ha un’occasione le salta addosso! –mormorò
divertita Lavanda al suo ragazzo. Seamus sorrise e fece un segno d’assenso.
L’occasione si stava
presentando. Beatrix si “attaccò” alla felpa di Ron,
alla ricerca di protezione da quell’imbarazzo, e la sua mano capitò nella
tasca, dove trovò… Una foto che Ron, Hermione e Harry si erano fatti a Londra
l’anno prima. C’erano Ron ed Hermione che sembrava fossero quasi abbracciati, e
dietro Harry che sorrideva da sopra le loro teste. Poi
c’era una foto di Harry, Seamus, Ginny, Lavanda, Ron ed Hermione, tutti insieme. Hermione era ancora vicina a Ron, e il
ragazzo le stava dando un bacio sulla guancia. Lavanda e Seamus erano abbracciati, e Ginny era tra le gambe di Harry.
Hermione vide le foto che
aveva in mano Beatrix, e scattò in piedi. Lavanda, Ginny, Harry e Seamus si
guardarono con un ghigno.
-Lasciale!
Beatrix si voltò stupita. Quando vide Hermione, alzò un sopracciglio.
-Scusa? –fece con tono
strafottente. Hermione diventò rossa di rabbia.
-Lascia quelle foto!
–esclamò la ragazza.
-E perché, scusa?
-Perché non sono cazzi tuoi! –gridò Hermione.
-Oh, che paroloni in bocca a una brava bimba come te! –la schernì Beatrix.
-Vaffanculo, stronza
–mormorò la ragazza, per poi strapparle di mano le foto.
-Eh no, queste non te le prendi!
La biondina la prese alle
spalle, e la girò di scatto.
-Ma che cazzo vuoi? Mica sono tue!
-Non me ne frega! –strillò
Beatrix, cercando di prendere le foto.
-Senti, bella, mi hai stancata! –esclamò Hermione, dando una spinta
all’altra.
La ragazza, per la
sorpresa, cadde a terra. L’altra fece per voltarsi, con le foto ben strette in
mano, ma Beatrix le prese la caviglia, coperta dalle All Star nere. Hermione
stava per finire a terra, ma Ron la prese tra le braccia. Hermione spalancò gli
occhioni marroni, incastrandoli in quelli azzurri di Ron.
-Scusa, Cal… -sussurrò Ron,
per poi baciare Hermione.
-Scommettiamo per stasera?
–sorrise Lavanda.