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Autore: fri rapace    18/10/2010    10 recensioni
“Io non ho mai voluto morire. Mai”, si scusò Remus. Con Dora e con tutti quelli a cui era sopravvissuto, con suo figlio che ancora doveva nascere.
Si scusò, ma quella era la verità.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Volevo vivere Era buio, non si vedeva niente. Solo un angolo di luna riflesso nello specchio di fronte al letto su cui erano stesi, uguale a un pezzo d’unghia recisa sul fondo di una vasca.
Remus mormorò, immobile: “Perdonami”.
Ninfadora, il capo appoggiato alla sua spalla, mosse gli occhi nell’oscurità. “Già fatto. Lo sai.”
“Io non ho mai voluto morire. Mai”, si scusò. Con lei e con tutti quelli a cui era sopravvissuto, con suo figlio che ancora doveva nascere.
Si scusò, ma quella era la verità.
“Lo so.”
“Volevo vivere mentre Greyback mi attaccava. Chiamavo papà.”
Dora gli si strinse addosso e lui si strinse addosso a lei. Si leccavano le ferite a vicenda, erano due animali in fondo a una tana.
“Lo so.”
Remus respirò dentro i suoi capelli. “Greyback è mio padre”, disse con la sua voce roca.
Sentì il corpo piccolo e caldo di Dora irrigidirsi in una muta protesta.
“Non lo dire”, lo consolò dolcemente, malgrado fosse spaventata dalle sue parole.
Anche Remus avrebbe voluto tacere, le aveva già fatto tanto male.
Ma non poteva fermarsi, era tornato da lei e continuava a tornare; gli stava tornando su tutto, tutto quello che aveva ingoiato nella sua vita.
“Nascere lupo mannaro è come scoprirsi figlio di uno stupro,” inghiottì bile, ricordando il suo risveglio al San Mungo. “Non voglio che il nostro piccolino pensi che volevo farti male quando… che ho approfittato di te, che ti ho usata… io non volevo farti male. Non… non ti ho violentata…”
Era stata una domanda, la sua?
Dora cercò con la bocca le sue labbra e parlò contro di esse. “Amore,” disse. “Noi abbiamo fatto l’amore.”
Gli parlava dentro, il suo corpo era come una caverna vuota e le sue parole lo riempivano tutto.
“Sì,” ricordò, il cuore all’improvviso troppo grande da tener dentro. “Sì. Io ti volevo, volevo te. Io ho fatto l’amore con te e tu…”
“E io con te, amore.”
Remus deglutì un sapore dolce, il sapore di Dora. “Lo diremo al bambino?” la pregò.
Lei annuì e le loro fronti si scontrarono. “Tutti i giorni. Gli parleremo del nostro amore tutti i giorni. E poi…”
“Aspetta!” la interruppe precipitosamente. “Aspetta. Non dire altro, non voglio sapere come va a finire.”
Voleva solo vivere.







Chiedo scusa se ultimamente scrivo solo cose tristi... ma non decido io gli argomenti su cui scrivere. Vado a ispirazione e l'ispirazione viene da quello che mi accade attorno.
Purtroppo Remus nelle ff viene spesso dipinto come un aspirante suicida, pensa sempre alla morte, vuole morire. Nei libri non è così.
Remus combatte, sempre. Remus non vuole morire. Se fosse stato un debole, con la vita che ha avuto, non sarebbe arrivato a compiere undici anni.
E Teddy posso vederlo solo come frutto dell'amore dei suoi genitori. C'è un solo personaggio nato senza amore, generato con l'inganno, in HP:
Voldemort.
Spero che anche se così piccola e emotiva, questa ff possa dirvi lo stesso qualcosa.
ciao
Fri
   
 
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