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Autore: PsicoSoul    18/10/2010    3 recensioni
Una lacrima rigò la guancia del più piccolo.
Un anno esatto era passato. Un anno dalla sua Uscita.
Ronnie.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cambiamenti.

 

Maxwell guardò scocciato il display del suo megatecnologico cellulare.

Quello là era per la millesima volta in ritardo. Quello là.

Il più piccolo era sempre puntuale, perché tutti, se avesse fatto ritardo, se la sarebbero presa con lui. In fondo è e rimarrà il più piccolo.

Chiuse per un secondo gli occhi.

*Flash*

“Maxi muoviti che tra poco iniziano le prove” esclamò lui con la sua voce profonda.

“Ron come faccio? Ho i pantaloni che cadono. Non riesco a correre”

“Dai che Monte poi si arrabbia, sai che lui è precisino” ride lo spilungone.

I due amici corrono,  il basso a tracolla sulla schiena di Max ondeggiava pericolosamente. lo spilungone, chiamato Ronnie, ha un amplificatore con tanto di microfono stretto in mano.

Arrivano in un capannone piuttosto mal ridotto. Al suo interno si potevano già sentire i primi accordi di Monte e Omar.

A un certo punto attaccò anche Robert con la batteria. A Max vennero i brividi pensando al loro primo ingaggio,la settimana successiva.

I due entrarono dalla porta rotta e tutti smisero di suonare. Videro un Monte piuttosto incazzato che si dirigeva a passo di carica verso di loro.

“Ben mezz’ora di ritardo” esclamò arrabbiato.

“Scusa Monte, ma Max ha conosciuto una ragazza….” Iniziò ridendo Ron.

“Ron lo so che è per causa tua, dai muovete il culo che iniziamo”. Rispose divertito il chitarrista.

***

Max si risvegliò dai suoi pensieri.

Guardò di nuovo l’ora.

“E’ in ritardo di trenta minuti, st’idiota” esclamò a voce alta.

“Idiota a chi piccoletto?” rispose una voce piuttosto fastidiosa.

Maxi si girò e si ritrovò a guardare la faccia da schiaffi appartenente a Craig Mabbit.

S-scusa Craig, ma sei in ritardo, poi Monte sai che si arrabbia, è perfezionista Lui” risponde il più piccolo impacciato.

“Non me ne fotte di Monte, tanto io faccio quello che mi pare”

“Si ma..”

“Piccoletto zitto, muoviti ed entriamo.”

Entrano nel grande forum dove si terrà il loro prossimo concerto. Gli altri stanno già accordando le chitarre e cercando l’acustica migliore. Insomma un sound-check a regola d’arte.

“Monte siamo arrivati” urla Maxie al biondino, intento ad accordare una chitarra elettrica.

“Siete in ritardo, sono già tutti qui” risponde l’altro. Ma si zittisce subito vedendo Mabbit avanzare con passo deciso.

“Iniziamo?” chiede un Robert Ortiz piuttosto annoiato.

Iniziano le prove. Tutto va per il verso giusto. Non ci sono troppi intoppi. A prove ultimante Mabbit prende e se ne va, lasciando gli altri in asso.

Max si dirige nella saletta per il relax, dove si apre una birra. La piccola porticina si apre ed entra Monte, piuttosto scocciato.

“Max che hai?” chiede.

“Niente Bryan” risponde il piccolo.

“Mi hai chiamato per nome, qualcosa hai. Dai spara”

“Nulla. Oggi è esattamente un anno.”

Il biondo annuisce mesto. Sta zitto e afferra la birra dalle mani dell’amico. La bevanda fresca gli inumidisce le labbra, diventate aride al suo ricordo.

“Cazzo Monte, quante cose sono cambiate.” Esclama Max.

“Sì.”

Monte guardò gli occhioni verdi del più piccolo, diventati lucidi.

“Monte non senti la sua mancanza?” chiede con la voce spezzata.

“Ogni giorno che passa, ogni prova, ogni sound-check e ogni fottuto concerto”

“Chissà come sta”

“Come cazzo deve stare Maxi? È in una fottuta prigione. Per quel cazzo di vizio. Per quella rissa”.

Silenzio.

Il biondo vede gli occhi del piccolo diventare sempre più lucidi.

“Scusa Maxie, lo so che ci stai male” detto questo Monte raccolse le poche cose e se ne andò con Rob, che aspettava fuori.

Max si sedette sul piccolo divano e pensò all’amico, pensava a dove fosse,anche se bene lo sapeva. Cosa facesse.

Ronnie. Il suo compagno di avventure, di sventure. Compagno di nottate.

Com’è cambiato tutto. Ora c’è Craig.

Quanti cambiamenti nella sua vita.

La sera avrebbero avuto il concerto. Mabbit lo sapeva bene che era passato un anno giusto. Forse lo aveva fatto apposta. Per caso si divertiva a vedere il più piccolo con gli occhi lucidi?

Più piccolo non lo era più. Non era il più piccolo d’età. Ma dimostrava meno dei suoi anni. Per la verità era stato Ronnie ad affibbiargli quel soprannome, al liceo. Era più piccolo di un anno rispetto a Lui. Ma era il Piccolo. Quello con gli occhioni verdi ed espressivi. E Ronnie era quello che sapeva essere suo amico. Sapeva cosa succedeva. Sapeva tutto.

Era Ronnie.

Ron sarebbe tornato,pensava sempre Maxi. Lo sapeva, era certo che sarebbe tornato. Non poteva lasciarli in balia di Mabbit. Anche se in fondo non aveva tutti i torti per infischiarsene di loro. Alla fine loro lo avevano sostituito. Forse li odiava. Ma chi lo può sapere?

Ormai il cielo si era scurito. L’imbrunire avanzava. E anche la colonna di Fan davanti all’entrata. Non sarebbe mai riuscito a suonare quella sera. Un anno esatto. Ronnie.

Il suo amico Ronnie.

Max si alzò da quel piccolo divano, raccolse il suo basso. Fregandosene delle urla che gli mandava un Mabbit piuttosto arrabbiato, uscì dal retro.

Salì sul primo Bus che passava, non sapeva dove stesse andando. Guardò fuori dal finestrino. Troppi cambiamenti, troppi per il più piccolo.

Una lacrima solitaria gli rigò la guancia.

Ronnie.

 

 

Il Mio Angolino:

Non so se abbia molto senso sta One-shot. Ma per me lo ha.

L’ho scritta in un momento di sconforto un po’ di tempo fa.

E ora mi sono FINALMENTE decisa a pubblicarla.

Come avrete notato non sopporto molto Mabbit, ma non si nota né? ^^

Spero vi piaccia.

    PeaceAndRock. <3

*PsicoSoul

 

  
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