Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Tenchi Malfoy    08/11/2005    5 recensioni
harry viene trasportato in un dimensione alternata. Qui, lui non è il ragazzo che visse, ma uno spettatore innocente con più misteri che un bambino, normalmente contiene...
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A destiny I never wanted

A destiny I never wanted

di Tenchi Malfoy

tradotto da fatafatale

 

Rinuncia: Evidentemente le cose che riconoscete, non sono le mie o io sarei ricco! Bene l'unica cosa che è mio sono alcuni caratteri scelti e manierismi così come la trama della storia.

 

cap.1

Prologo – Perdendo così molto, ma guadagnando molto di più

 

Era passato un mese dalla Battaglia Finale, e Harry Potter era vivo, ma solo considerando che respirava. Il suo cuore e la sua mente, erano altrove. Harry sedeva alla base del lago di Hogwarts, guardando i suoi compagni di scuola celebrare la fine del Dio Scuro.

Harry non aveva voglia di celebrare; sì, aveva sconfitto il peggior Dio Scuro in un secolo, ma quello che gli era costato, era molto. Non c’era nessuno da cui tornare, alla fine della giornata, nessuno a cui parlare senza che avesse chiesto il suo autografo.

Hermione era stata assassinata. In un’incursione, a Hogsmeade, un mese prima della Battaglia Finale. Lucius Malfoy l’uccise, mentre costrinse Ron a guardare la sua morte dolorosa. Usò maledizioni oscure multiple, per poi, alla fine, usare l’imperdonabile. Iniziò con la Maledizione Imperiosa, costringendola ad uccidere Neville con un coltello. Poi, usò parecchie volte la maledizione Cruciatus, ridendo, mentre lei sputava i suoi polmoni dalle grida, finché non la finì con la Maledizione Mortale.

Ron fu rinchiuso al San Mungo, indefinitamente, perché impazzì dopo tale vista. Non disse più una parola dopo ciò. Era in custodia con i Longbottom, dove Harry andava a visitarlo spesso, con speranza, ma andandosene con sempre meno di essa.

Remus era stato ucciso da un amico lupo mannaro, all’inizio del suo settimo anno. Remus aveva rifiutato di congiungere il gruppo di lupi mannari che si era unito a Voldemort, essendo catturato ed assassinato prima che potesse essere liberato. Il lupo mannaro colpevole, fu ucciso poco dopo, da un Harry furioso.

Dumbledore sopravvisse fino alla Battaglia Finale, dove gli fu teso un agguato, ed assassinato da non meno di trenta mangiamorte. Harry non poté salvarlo, perché impegnato con Voldemort in un intenso duello. Dumbledore morì con onore, guardando fisso in volto i mangiamorte, con qualcosa di simile ad eccitamento, sul suo viso. Harry ricordò le sue ultime parole, quando lo vide precipitare,No, Harry, non sono preoccupato. Come ti dissi, la morte è solo la prossima grande avventura,’” poi, si incamminarono verso il campo di battaglia, come molti altri, che seguirono i loro grandi leader.

Amelia Bone era divenuta Direttrice dopo che Dumbledore e McGonagall, furono assassinati. Snape diventò Deputato Headmaster in luogo di McGonagall. I Weasley avevano sofferto delle perdite di Bill e Percy, come del sig. Weasley.

La persona che stava facendolo desiderare di esser morto, era la sua amata, Ginny Weasley. Durante il settimo anno, era caduta prigioniera di Teodoro Nott, poco prima della Battaglia Finale. Harry tentò di liberarla, dal Feudo di Riddle, dove era contenuta, ma già era morta a causa della tortura e degli stupri. Harry pianse per giorni, biasimandosi per non essere arrivato a tempo. L’unica persona che non aveva mai oscillato nel suo amore per lui, era scivolata attraverso la sua presa, nelle mani della morte. Harry non si perdonerebbe mai, per non esser riuscito a salvarla, come lei aveva fatto innumerevoli volte.

Harry scosse la testa, per liberarla da tali pensieri; guardò la scuola, da cui si sentiva sempre più lontano, con occhi tristi. Non riusciva a desiderare di lasciare l’unica casa che mai aveva conosciuto. Era cambiato così, da quel piccolo ragazzo denutrito che era stato nel suo primo anno.

Durante l’estate del quinto anno, Harry aveva fatto il voto di non permettere più a nessuna delle persone da lui amate, di morire. Spese l’intera estate, esercitandosi e leggendo tutti i suoi libri scolastici, più e più volte. Quando l’anno scolastico ricominciò, Harry richiese un incontro con Dumbledore, dicendo che aveva bisogno di addestramento. Dopo alcune negoziazioni, Dumbledore, si dichiarò d’accordo.

I seguenti due anni di vita scolastica, li spese lavorando duramente, ed avendo lezioni con Dumbledore in una stanza speciale, accanto al suo ufficio. Durante quel tempo, scoprirono il potere che il Dio Scuro non conosce’. Harry era il primo, in trecento anni, per essere un Dio degli Elementi-multipli della natura. Harry era in grado di controllare tutti e quattro gli elementi, che a loro volta, controllavano gli altri due, ombra e luce.

Harry poteva creare il fuoco con un secco colpo del suo polso, e poteva manipolare l’acqua in una creatura che attaccava al suo comando; fare apparire rupi e barriere dal nulla, creare il vento per un tornado; cambiare il giorno con la notte e usare tutto ciò per creare l’ultima tempesta. Harry sconfisse Voldemort usando i suoi poteri di elementale uniti, costringendo tale potere dentro uno scioccato Voldemort, che esplose letteralmente, a pezzi.

Harry passò due settimane nell’ala dell’ospedale, recuperando dall’esaurimento magico. Poi, passò un’altra settimana riguadagnando il suo sonno, sotto l’occhio vigile di Poppy, come insisté che la chiamasse.

Ora, era una settimana, da quando fu rilasciato dall’ospedale, e se si sentì normale, internamente, era vuoto.

Harry sembrava, ad un primo sguardo, normale. I suoi capelli neri e lunghi, erano legati alla base del collo da un nastro verde. Il suo corpo era intonato e muscolare, coperto da abiti da battaglia verdi, di pelle di dragone. Portava stivali, sempre di pelle di dragone, verdi, come verde era il mantello, sempre di pelle di dragone. Con l’andare del tempo, Harry aveva cominciato ad assomigliare più a sua madre, con le sue caratteristiche angolari. i suoi occhi erano penetranti, sembrando guardare direttamente dentro l’anima di chi li incontrava. Harry sembrava l’epitome del Redentore, salvo che lei l’osservava da vicino. Allora, si sarebbe visto il dolore nei suoi occhi ripieni di tristezza.

Harry guardò il lago, simile a vetro, per poi alzare lo sguardo vuoto al cielo. Creò un cuscino con un pensiero, e vi posò la testa. Per un poco, guardò le stelle, in particolare la stella Sirius, la stella del cane.

Nel momento in cui si addormentò, mormorò delle parole. Parole che lo trasporterebbero in un’altra avventura.

Perché io? Dio, mi hai dato un destino che io non ho mai voluto. Perché io?” Si chiese, non osservando che, Sirius scintillò per alcuni secondi, in cielo. Se alcuno guardasse verso il lago, in quel momento, vedrebbe una luce dorata ricoprire Harry Potter, per scomparire un attimo dopo, quando Harry riapre gli occhi.

 

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Tenchi Malfoy