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Autore: d r e e m    18/10/2010    9 recensioni
Ma adesso il suo cuore era troppo freddo, il suo amore troppo spento.Calpestava vetro e masticava ghiaccio.Il freddo s’incuneava fin sotto il kimono.Le mani tessevano abili fili di vento.
Continua a soffiare Maestrale, continua a farla girare.

{NaruHina classificatasi Terza al "Cold Contest" indetto da Shark Attack}
Genere: Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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bucaneve

Nick: DREEM
Titolo:
Bucaneve
~
Personaggi Scelti: 
Hinata Hyuga, Naruto/Hinata, Naruto Uzumaki.
Genere: 
Song-fic, Malinconico
Contesto:
Contesto generale/vago
Rating: 
Verde
Avvertimenti:
 One-shot
Betareader:
 No 
Introduzione: 
Ma adesso il suo cuore era troppo freddo, il suo amore troppo spento. Calpestava vetro e masticava ghiaccio. Il freddo s’incuneava fin sotto il kimono. Le mani tessevano abili fili di vento.
Continua a soffiare Maestrale, continua a farla girare.
Note dell’autore:
Questa one-shot nasce grazie alle stupende frasi della canzone “la stagione del tuo amore” di Fabrizio De Andrè. Attorno ad essa ruota la triste vicenda di Hinata paragonata a un bucaneve, da cui prende nome la fiction. Le parole scritte in corsivo e poste a destra sono messe in evidenza e servono per dare un climax crescente alle azioni della protagonista; quelle scritte in corsivo però messe tra virgolette sono avvertimenti immaginari che Hinata pensa siano detti da Naruto; infine quelle tra {} sono consigli malvagi che il lato oscuro di Hinata le ordina di fare. Essendo nonsense forse alcuni punti non saranno molto chiari, ma spero che queste piccole premesse siano d’aiuto per una buona comprensione della storia. Nel peggiore dei casi la lascio a libera interpretazione xD.

 

 

 

Bucaneve~ 

La stagione del tuo amore
non è più la primavera
ma nei giorni del tuo autunno
hai la dolcezza della sera
se un mattino fra i capelli
troverai un po' di neve
nel giardino del tuo amore,
verrò a raccogliere il bucaneve.

 
 

La sua assenza faceva male come schegge di vetro negli occhi.
Il solo ricordo le faceva mozzare il respiro gelido che sinuoso attraversava i denti stretti.
A pieni polmoni inghiottiva aria malsana che come piombo le ricadeva sul cuore.
Hinata sapeva che quella sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe sentito il freddo pungerle le labbra come spilli.
Eppure l'inverno era così distante da lei che avrebbe preferito ritardare ancora un po' quell'alba.
Il giorno per lei non aveva più alcuna importanza ora che di luminoso c'era ben poco.

E girava, e girava.

Affondava i piedi nudi tra la neve, sembrava quasi che danzasse.
I capelli corvini frustavano l'aria diaccio del mattino: come fili di seta, le ricadevano in viso.
Li lasciava gonfiare ogni qual volta che spirava da nord il maestrale per poi vederli perder vita, di nuovo incollati alle tempie.
Gli occhi cristallini restavano aperti, assaporavano la neve, congelavano le immagini.
La pelle era bianca come porcellana, le labbra scarlatte come il sangue.

E continuava a danzare.

Hinata sapeva che non sarebbe tornato, lo aveva sempre saputo.
Quella consapevolezza era nata dentro di lei, strisciando piano, mettendo radici nelle cavità del suo cuore.
E rideva e piangeva.
La bocca rossa continuava a piegarsi e a storpiarsi in una serie di smorfie,
gli occhi bianchi vomitavano lacrime che scorrevano veloci come ruscelli di montagna.
E piangeva e rideva, ma Naruto non sarebbe tornato.

“Fermati Hinata”

Le sarebbe mancata l’estate, come ai polmoni manca l’ossigeno.
Quel dolce calore che si sprigionava al solo contatto le faceva rimbalzare il cuore in petto.
Ma adesso il suo cuore era troppo freddo, il suo amore troppo spento.
Calpestava vetro e masticava ghiaccio.
Il freddo s’incuneava fin sotto il kimono.
Le mani tessevano abili fili di vento.

 

Continua a soffiare Maestrale, continua a farla girare.

Lei era fragile, era fatta di gesso.                                
Il suo cuore era friabile come argilla.
Il suo ventre poroso come pomice.
Con braccia aperte, fasciava il mondo.
Con occhi chiusi, accarezzava la pancia.
Chissà se da quella montagna si poteva vedere il sole?
 

“Aspetta Hinata”

Il ventre era piatto, una conchiglia vuota.
Le dita intirizzite sfioravano lievi la pancia: disegnavano desideri indicibili, sogni impagabili.
Lacrime calde, che bruciavano il viso, sgorgavano dal cuore.
Fuori, la quiete del mattino.
Dentro di lei, la tormenta.

Dentro di lei, il nulla più.

E piangeva.

 
Continuava a urlare il Maestrale dietro di lei, spingendola verso il precipizio.
Naruto era diverso, era lo Scirocco: era caldo e umido.
Le si appiccicava in viso, le lasciava baci febbrili che scottavano le gote.
Ora le guance erano rosse ma lo Scirocco non soffiava più.

E girava, girava.

Cosa c’era di male ad avere gli occhi sporchi di sole?
Hinata continuava a volteggiare, il kimono macchiato di neve.
E girava su se stessa trattenendo i brividi,
brividi che le facevano arrestare il flusso del sangue nelle vene.
Fremiti le percorrevano il corpo come elettricità invisibile.

“No Hinata”

Ed eccolo lì, il sole.
Pallido e freddo, sorgeva a est irradiando il cielo plumbeo.

{Non era questo il sole che stavi cercando Hinata?}

Il vento graffiava la pelle, ululava nelle orecchie.
Nuvole all’orizzonte offuscavano la volta celeste.
Hinata guardava giù dal precipizio senza alcun timore.
Il cuore le rimbombava in testa e dalle labbra tremanti, flebili parole uscivano mescolate a vapore.
Fu un momento: Scirocco e Maestrale si scontrarono con un rimbombo di tuoni.
Ma Hinata non tremava più.

{Coraggio Hinata}

Un passo.
Un altro passo.
Un passo ancora.

“Attenta Hinata!”

Lei era un bucaneve.
Sbocciava nel pieno dell’inverno.
Radicava in terreni impervi.
Era solo un bucaneve
E questo rigido inverno era troppo anche per lei.

“Addio Hinata”

 

 

 

Passa il tempo sopra il tempo,
ma non devi aver paura
sembra correre come il vento
però il tempo non ha premura

~

Grammatica: 14/15;
Utilizzo dei dialoghi/descrizioni e andamento della trama in generale: 15/15;
Originalità: 13/15;
Attinenza al tema del Contest: 10/10;
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10;
Gradimento della giudice: 5/5;
Totale: 67/70.
Giudizio scritto del giudice:
Bella. Davvero una bella fic. Intensa, delicata, fredda al punto giusto, con una bella trama alle spalle e una splendida canzone al fianco. Più la leggo e più mi piace, sai? Ecco perché il gradimento è a punteggio pieno, così come l'IC e l'attinenza al contest, per non parlare dell'utilizzo dei dialoghi, tutti azzeccati e mai fuori posto!
Ho dovuto togliere mezzo punto alla grammatica più che altro per pignoleria, c'era una parola mal battuta (“diaccio”, immagino fosse “di ghiaccio” ^^) e mi son sentita in dovere di non dare il punteggio pieno, ma puoi benissimo prendertela con me in privato, anche se non avrebbe cambiato le sorti del podio.
Originalità sotto di due punti e mezzo, già, perché la ragazza che balla nella neve con la morte nel cuore, spinta dai ricordi e alla fine si suicida è lievemente scontata (purtroppo ce n'erano già altre due simili nel contest...) ma ciò non ti ha impedito di conquistare il premio Shock, perché alla fine speravo davvero in una fine diversa, sai? E invece no, mi hai spiazzata. Anche per questo, sono molto contenta di averti “tirato fuori” una fic simile, complimenti ancora! ^.-

******************************************

*O* Sono davvero contenta che sia piaciuta!Generalmente io adoro Hinata quindi non la farei mai suicidare ma in questo contesto mi è sembrato inevitabile, ripetitivo ma inevitabile. In effetti fino alla fine si spera che Hinata alla fine non muoia e invece xD Ripeto ancora: ringrazio la giudiciaH (che credo mi vedrà spesso nei suoi contest) e tutti gli altri partecipanti.
See ya

 


   
 
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