19/10/2010
2 recensioni
Robert piangeva e i singhiozzi scuotevano le sue spalle gracili, che già da qualche tempo reggevano responsabilità e un dolore troppo grandi per un bambino di soli otto anni.
Non sapeva di piangere, ormai lo faceva così tanto spesso che aveva perso il conto di quante volte, in quelle cinque settimane, l'aveva fatto, facendo sempre ben attenzione che la sua sorellina non notasse quanto stesse male.
Ancora non riusciva a crederci, non pensava che sarebbe mai successo, e invece... la sua mamma non c'era più e loro due venivano sballottati da una famiglia all'altra, senza riuscire a capire cosa succedeva.
All'improvviso, il suo pianto si fece meno violento, soltanto i singhiozzi lo scuotevano ancora a cadenza regolare. Aveva notato che sulla sua mano si era fermata una lacrima, una sola.
Si chiese silenziosamente chi avesse pianto per primo, sulla terra, e per quale motivo. Immaginò che forse stato un bambino appena nato, un padre per la morte del figlio, una madre felice per il matrimonio della figlia.
Ma non si perse molto ho quei pensieri. Stavano per cambiare di nuovo tutore e doveva andare dalla sua sorellina.
Non gli importava più di nulla, tranne che della sua sorellina.
Infondo, la mamma era morta, non c'era più nessuno che si prendesse cura di lui e di Julie.
Julie osservò suo fratello in silenzio; da quando era morta la mamma, non aveva ancora pianto. Shock, dicevano i medici. Quel giorno, però, versò la sua prima lacrima.
Ciao a tutti, questa storia è soltanto una piccola sciocchezza, considerata che è stata scritta durante l'ora di chimica, siate clementi.
Review, please!!!
Bax bax,
Malika.