Sbuffo, seduto in salotto con il cordless in mano, a guardare un programma del cazzo alla tv.
E penso ai tuoi occhi troppo azzurri, ai nostri cinque anni insieme e al fatto che forse ti sto perdendo.
Penso a quanto sono diventati freddi adesso quegli occhi più belli del cielo cui hanno rubato il colore.
Forse ti sei accorto che ho capito che non mi ami più.
Te ne devi essere accorto per forza...
Do un'ultima occhiata alla tv e, complice la noia, scivolo in un dormiveglia agitato che ha lo stesso colore dei tuoi occhi come sono adesso, così cupi e freddi...
Mi sveglio di soprassalto quando ti sento giarare la chiave nella toppa.
Le cinque del mattino...
"Dov'eri?"
Ti chiudi piano la porta alle spalle.
"In un posto dove non prendeva il cellulare"
"Ah ecco perchè non mi hai chiamato"
"Ero in discoteca", dici mentre ti togli le scarpe nel ripostiglio. "Con Near"
Quando lo dici, sento una fitta nel petto e t'immagino infilzarmi il cuore con una spada o un coltello da macellaio.
Direi entrambi insieme, per il male che fa.
"Ah..."
"Andiamo a dormire? Sono stanco..."
Ti seguo, anche se credo che per stanotte non dormirò più.
Ti spogli con eleganza prima di infilarti sotto le coperte.
"Buonanotte Matt"
"Dormi bene, Mel..."
Chiudo gli occhi un po', ascoltando il tuo respiro farsi pesante e...mi abbracci.
Mi stringi come facevi una volta, il viso appoggiato al mio petto.
Ma starai abbracciando me, Mel?
O quel candido bastardo di Near?
"Mi manchi...", sussurro tra i tuoi capelli.
Mi manchi...

Guardo abbastanza scettico il cocktail che Ryuzaki mi ha consigliato di prendere.
Color rosa pesca, dall'odore leggermente appiccicoso e dolciastro.
Ti guardo muoverti sulla pista da ballo come se ne fossi il padrone.
Che tipo strano che sei, Mel.
Proclami di odiare la musica techno eppure guardati, sei quello che si muove meglio in mezzo a quella calca di ragazzini sudati.
Un sorso di liquore.
Ecco, adesso prendi la mano di Near, ma poi la lasci perchè sai che potrei vederti.
Un'altro sorso e un'altro ancora più grande.
Non posso stare qui a guardarti, ma non riesco a fare un passo verso di te per strapparti via da lui.
Oddio, devo andare via.
Sono un codardo, ma devo andare via.
Scappo fuori come se avessi visto il diavolo in persona.
Anche l'aria fresca, che mi colpisce con piccoli schiaffetti, sembra darmi del vigliacco.
Respira Matt, rimetti a posto le sinapsi cerebrali e respira.
Chiudo gli occhi, ma sotto le palpebre passa in loop l'immagine di te e Near che vi sfiorate proprio davanti a me.
Cazzo.
Non posso continuare ad annientarmi per te, lo capisci?!
Non posso sopportare di sapere che ami lui invece che me, Mel!
Io...non posso...
Mi infilo nell'abitacolo caldo della macchina e metto in moto.
So che non avrai problemi a rimediare un passaggio.
Più o meno, dovrei avere soldi abbastanza per un biglietto di sola andata per New York, no?
Chissenefrega.
Abbasso il finestrino, fa troppo caldo qui dentro.
Non me ne frega niente di partire senza un cazzo di bagaglio, senza sapere a che ora è il volo o cazzate simili.
Dormo in aeroporto se necessario, per non tornare a casa da te.
Sono un codardo Mel.
Me ne vado senza dirtelo e non voglio più vederti.
Speriamo almeno che Jeffie e mamma non se la prendano troppo vedendomi alla porta...
Scusa Mel, ma non mi hai lasciato altra scelta...

Angolino cimitero:
Okay, tutto l'occorrente per il vomito è sotto la vostra sedia, comprese le mascherine d'ossigeno per i casi più gravi.
A parte gli scherzi, so che non è venuta granchè.
E'...strana? Bah, magari è solo brutta .-.
Beh, ad ogni modo, lo lasciate un commentino piccolo piccolo? *____*
RestInPeace