Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: BluRei    19/10/2010    10 recensioni
IN REVISIONE DAL 29/04/2020
"Come questo tuono la mia Dea urla dentro il mio petto, vuole vedere questo mondo, vuole vivere ancora il suo amore perduto ed io, con i miei capricci da bambina, non posso impedirle di manifestarsi. Devo ubbidire a lei ed alla sua anima tormentata e ritornare alla realtà. Mah così ogni mio sogno svanirà. E' questo il prezzo che pagherò per poter diventare la dea Scarlatta! Le sue parole risuonano nella mia testa come un eco infinito. "Chi mi sta chiamando?" "Chi mi sta chiamando?" L'amore la chiama, ed anche se sa che nulla andrà come lei desidera deve rispondere, anch'io risponderò Akoya, farò rivivere il tuo sogno d'amore uccidendo il mio." - dal capitolo 32
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ayumi Himekawa, Chigusa Tsukikage, Masumi Hayami, Maya Kitajima, Yu Sakurakoji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 31

Il bacio, la carezza e l’abbraccio









Erano già trascorsi tre giorni da quando quella pioggia persistente aveva segnato le vite di tutti.

Maya continuava ad interrogare i suoi fantasmi per scoprire ciò che la natura cercava di insegnarle su quella dea che lei sentiva di conoscere ogni giorno di più.

Combatteva con il freddo e con i suoi demoni.

Quando il sole faceva capolino si trascinava ad occhi chiusi verso il portico e si sdraiava sul legno per lasciarsi bagnare dai caldi raggi. Quel tepore, per pochi attimi, le faceva dimenticare il gelo che le permeava le ossa.

Fu proprio quella mattina che accadde qualcosa di insolito che quasi la risvegliò dal suo torpore.

Si era appena svegliata, ormai non sapeva più dire l’ora, era mattina e questo le bastava, stancamente si diresse verso la veranda e si sdraiò sul porticato. Si distese completamente per sgranchire le gambe indolenzite, un braccio sulla fronte e l’altro adagiato sul legno.

Aprì gli occhi, quegli occhi vacui che ormai la caratterizzavano da giorni, il sole le fece male, una lama dentro le iridi, non era più abituata a vedere tanta luce. Cominciò a seguire il volo di un uccellino che, per nulla intimorito, le si posò sulla mano che teneva stesa davanti a se.

Lo fissò fino a quando l’immagine cominciò a velarsi e poi sdoppiarsi e poi …

- Ah, se solo io potessi essere te … si, te … un uccellino libero di volare … userei questa libertà per legarmi a lui per sempre. Farei il nido sull’albero più vicino alla finestra della sua stanza, la mattina, per svegliarlo, cinguetterei felice … oh Masumi … e se ti sposer … e quando ti sposerai io canterò anche per lei … si per lei … per quella donna che gli dei hanno premiato con il dono più grande, te! Un giorno poi,  ti vedrei giocare in giardino con i tuoi figli ed io, delicatamente, mi poserei sulla tua spalla … che gioia proveranno i tuoi bambini, saranno orgogliosi del loro papà … e quando ti vedrò affacciato alla finestra, invecchiato e stanco, io sarò ancora lì, mi poggerò sul davanzale e mangerò le briciole di pane dalle tue mani. Poi mi fermerò ad ascoltarti mentre racconterai ai tuoi nipoti la storia di una buffa ragazzina che per viverti accanto smise di camminare e cominciò a volare. Ah … se io potessi essere questo uccellino volerei da te, Masumi …

Ayumi, come al solito, si impegnava anima e corpo nelle prove ma non mancava di recitare solo e soltanto per lui, per il bel fotografo che le aveva catturato il cuore. Anche i loro appuntamenti erano diventati ormai un abitudine, durante la pausa per il pranzo Hamil le portava dei tramezzini che mangiavano insieme, all’aperto quando era bel tempo e in camerino quando il cielo di Tokyo si rannuvolava, la sera poi cenavano sempre in un bel ristorante cercando di conoscersi reciprocamente.

I due ragazzi non erano ancora riusciti a dichiararsi ma i loro sentimenti oramai erano chiari ad entrambi.

- PAUSA!
- Ayumi, ti vogliono al telefono.



- Pronto. Ah, Hamil, è un piacere sentirti.
- Anch’io sono felice di essere riuscito a trovare un po’ di tempo per chiamarti ma purtroppo ho una notizia spiacevole.
- …
- Come sai il lavoro in questo periodo è molto frenetico, domani sarà un grande giorno per il mondo dello spettacolo.
- Si siamo tutti in fermento non vediamo l’ora di poter vedere il teatro nel quale ci esibiremo.
- Ecco, a causa di questo fermento oggi non riuscirò a pranzare con te.
- Ah!
- Però mi farebbe piacere vederti per cena. Un piccolo festeggiamento privato per la giornata di domani.
- Ma certo, allora ti aspetto a casa perché oggi proveremo per mezza giornata. Il regista ha deciso che abbiamo bisogno di un po’ di riposo.
- Davvero? Allora … potremmo approfittare di questa pausa per andare a teatro insieme, c’è uno spettacolo che vorrei tanto vedere insieme a te.

Prima di pronunciare questa frase tutta d’un fiato Hamil prese un lungo sospiro, dal giorno seguente gli impegni, per entrambi, sarebbero stati tanti e difficilmente avrebbero potuto trascorrere del tempo insieme, era giunto il momento di mettere le cose in chiaro, di far capire ad Hayumi che per lui era più che un’amica.

- Io … non … “Ayumi, non essere stupida! Domani non ci saranno prove, per una volta puoi anche rilassarti”
- Capisco la tua titubanza
- No! D’accordo, in questi giorni mi sono impegnata molto, è giusto che mi prenda una pausa per rilassarmi.
- Mi fa piacere sentirti parlare così, vengo a prenderti verso le diciotto.

Gli occhi di Ayumi brillavano di gioia, era vero che meritava di svagarsi per il grande impegno che aveva profuso nelle prove ma più di ogni altra cosa voleva trascorrere del tempo con Hamil.

La signora Tsukikage, che era arrivata a Tokyo da due giorni, suo malgrado, si stava riposando costretta dal fedele aiutante che, conscio dell’enormità del lavoro che li aspettava da li a poco, cercava di evitarle ogni strapazzo. Il suo pensiero comunque era sempre rivolto a quelle due giovani donne che cercavano di darle l’immortalità.

Masumi, che aveva deciso di tornare a lavoro, ancora non era riuscito a scoprire nulla a causa dell’aiutante che il padre gli aveva affiancato e per di più non riusciva più a liberarsi di Shori che dopo quel bacio rubato e non contestato si era convinta sempre più della sincerità di quel rapporto gettandosi a capofitto nei preparativi per le nozze.

Insomma, in quei tre giorni erano successe molte cose, ma l’indomani sarebbe stato il ventotto Settembre, il giorno stabilito per la presentazione dello ShuttleX agli addetti ai lavori e molte altre cose sarebbero dovute accadere.

- E’ davvero molto elegante signore, questo vestito gessato le sta molto bene. Del resto, come potrebbe non calzarle a pennello, lei ha un fisico invidiabile.
- …
- Signore, c’è qualcosa che non va? Forse l’abito non è di suo gradimento? C’è ancora tempo, possiamo apportare tutte le modifiche che desidera.
- Non si preoccupi, così è perfetto! « E poi non mi importa niente di questo maledetto abito! »
- Masumi, dovresti dare un po’ di soddisfazione al signor Osaki, ha lavorato molto per accontentarti.
- Hai ragione padre. Mi scusi signor Osaki.
- Oh, non si deve scusare con me, lei è un uomo d’affari, sicuramente sarà molto impegnato.
- « Cos’hai Masumi? Sembra quasi che tu abbia dei dubbi. È possibile che ti sia ricordato che questo tuo matrimonio è tutta una farsa? È possibile che ti sia ricordato di quella ragazzina? O forse … forse il tuo sentimento è così forte da prevaricare la tua malattia? »

Lì, fermo davanti a quello specchio con le braccia aperte e gli occhi bassi, Masumi sembrava un bambino in castigo. Esiliato dal gioco della sua vita obbediva ad ogni richiesta.
Sorridi Masumi
Ringrazia Masumi
Sii cordiale Masumi
Non fare domande Masumi
Ama Masumi
Odia Masumi
Distruggi Masumi
Tutto, per il bene della famiglia, Masumi

٭٭٭

- Cosa state facendo? Vi sembra questo il modo di recitare? Io non capisco cosa vi sta succedendo. Abbiamo ancora tante cose da fare e voi giocate! Domani ci sarà la presentazione del teatro e subito dopo le prove generali, abbiamo poco tempo, IMPEGNATEVI!!
- Signore, siamo tutti esausti. Sono giorni ormai che proviamo fino a notte fonda. Alcuni di noi hanno addirittura la febbre.
- Io non capisco cosa sono tutte queste lamentele. Non abbiamo tempo per riposarci!
- Noi tutti capiamo perfettamente la situazione, ma … credo che esasperare tutti in questo modo non porterà a nulla di buono. Dovremmo riposare, anche lei signore.
- ???
- L’assenza di Maya ci ha resi tutti un po’ nervosi ma mettere l’intera compagnia sotto pressione non la farà tornare prima.
- Bene Aoki, hai detto delle cose sagge. Vi darò del tempo per riposarvi, questo pomeriggio sarete liberi.
- Que-questo pomeriggio?!
- Ragazzi non tiriamo troppo la corda. Ci accontenteremo anche solo di mezza giornata.
- Andate a casa e riposatevi. Ci rivedremo domani pomeriggio per la presentazione del teatro.
- Siiiiiiiiiiiii!!

***

- È permesso?
- Signora Tsukikage, entri pure, da quanto tempo. Il viaggio è andato bene? Mi fa piacere rivederla, sono sicuro che è venuta per controllare che ogni cosa sia organizzata nel migliore dei modi. Beh, non si deve preoccupare. Lo ShuttleX è perfetto ed accoglierà una rappresentazione unica.
- Quante chiacchiere signor Yamajishi, ha per caso qualcosa da nascondere?
- Cosa?
- Le ho già detto che mi fido di lei, se però pensa di dovermi tutte queste spiegazioni mi fa venire il dubbio che lei non abbia la coscienza a posto. Mhf!
- Non deve dirlo neanche per scherzo signora, io e gli altri membri dell’associazione dello spettacolo stiamo facendo di tutto per dare alla “Dea Scarlatta” un ritorno di primo livello. Come merita.
- Non si preoccupi delle parole di una povera vecchia, mi fido di lei e comunque, fino a quando sarò io a possedere i diritti di rappresentazione nessuno potrà farmi nulla. Eheheh!!
- Bene, vorrei informarla sui lavori se non le dispiace.
- Come le ho detto ho deciso di mettere tutto nelle sue mani e se l’ho fatto è perché so che per me sarebbe stato troppo faticoso mettere in scena un opera tanto imponente. Vorrei solo sapere qualcosa riguardo agli spettatori.
- Certamente, abbiamo pensato di riservare per gli ospiti speciali come giornalisti, fotografi, politici, grandi nomi del teatro e qualche attore di successo. Il resto dei posti è stato assegnato a persone che frequentano abitualmente i teatri, scelte grazie agli abbonamenti fatti negli anni. Il pubblico sarà identico per entrambe le rappresentazioni. Per lei va bene?
- È giusto che gli spettatori siano persone “competenti” visto che dovranno esprimere il loro parere. Il giudizio del pubblico conterà molto per me. Come si dice. Il pubblico è sovrano!
- Ecco, se vuole dare un’occhiata questa è la lista completa dei posti d’onore.

La donna in nero diede una rapida occhiata a quella fila di nomi che riempivano pagine e pagine, giunta alla H si fermò.

- Ho soltanto una richiesta da farle. Voglio un invito da consegnare di persona.
- Cosa? Lei vuole invitare qualcuno personalmente? Quale onore.
- L’onore sarà mio signor Yamajishi. Hmf!

Tutti noi possiamo chiaramente immaginare cos'abbia in mente quella vecchia testarda, sarà lei ad invitare Eisuke Hayami, sarà lei ad avere la soddisfazione di guardarlo negli occhi e compiacersi per la vittoria: La dea scarlatta, un'opera quasi scomparsa torna alla luce in tutto il suo splendore.

***

Ayumi, dal canto suo, quasi non credeva all’opportunità che la vita le stava dando. Non voleva ammetterlo neanche con se stessa ma provava qualcosa per quell’uomo. E’ vero, lo conosceva poco e non avevano trascorso molto tempo insieme ma proprio com’era per Akoya anche lei si sentiva affine a quell’anima.

Si, due anime legate da qualcosa di impercettibile.

- Non posso credere di ritrovarmi qui a pensare a lui. Non alla dea, non alla mia recitazione ma a lui. E’ forse questo il sentimento di Akoya? Lei lo ama forse così tanto da farne il centro di ogni suo pensiero? Lo ama così tanto da non poter pensare alla sua vita senza la presenza di quel sorriso? Lo ama così tanto da pensare di poter smettere di essere divina.

Ayumi scosse la testa, era già in ritardo, continuò a prepararsi in silenzio con in testa mille pensieri di lui.

***

- Che stanchezza, sono contenta che ci avviciniamo al giorno della rappresentazione, ancora qualche settimana di queste prove e mi sarei suicidata. Ahahahahahaha!!! Forza Rei, è arrivato il momento di prepararti la cena oppure morirai di stenti.

Per un istante Rei si soffermò a guardare la stanza vuota. Che tristezza! Quella casa senza la presenza di Maya era silenziosa e vuota.

- Testolina testarda, spero solo che tu non stia combinando guai e che capirai davvero quando tornare. Ti prego Maya torna in tempo.

***

Si era addormentata ancora, ormai non riusciva a tenere gli occhi aperti. Aveva freddo anche di giorno e la notte i brividi non le davano pace. Maya stava cercando di svegliarsi da un po’, lottava con la stanchezza ma il suo corpo provato dalla fame non rispondeva ai suoi ordini.

- Chissà che ore sono … Non faccio altro che rivedere il tuo sorriso … sei diventato la mia ossessione … se morire volesse dire tornare da te e restarti per sempre accanto morirei adesso senza rimpianti. Oh Masumi!

Era riversa sul prato, madida di sudore, gli occhi sospinti in fuori senza meta e segnati dal sonno mancato, i capelli arruffati ed i vestiti laceri. Tendeva un braccio verso il cielo quasi in lacrime.

- “Quando il mondo era ancora nel caos, gli dei generarono dei figli che scesero sulla terra. Allora l’unica anima si divise in due: yin e yang che andarono a dimorare nei rispettivi corpi carnali. Quando gli uomini si fossero incontrati avrebbero trovato l’unità portando l’armonia tra yin e yang e sarebbero diventati dei per rinascere a nuova vita.” anf..anf.. “ Quando il mondo era ancora..era ancora nel caos, (cosa fecero gli dei Maya?) gli dei…generarono dei figli”. Figli degli dei … loro figli … figli

***

- Questa stupida statuetta non verrà mai bene! CAVOLO!!! Dinuovo, mi sono ferito un’altra volta. Di questo passo arriverò alla rappresentazione con le mani completamente incerottate. A volte mi domando se non mi sia impelagato in una cosa più grande di me. Maya, cosa stai facendo? Perché non torni? Avrei così tanto bisogno di provare insieme a te. Ho già dovuto inventare il nostro amore ma non averti davanti a me ha reso tutto molto più difficile. Spero soltanto di essere alla tua altezza e che tu ritorni presto, abbiamo tutti bisogno di te, del tuo ardore, sei tu che ci trascinerai tutti alla vittoria. Forza Yu, rimettiti a lavoro, questo pezzo di legno deve prendere forma!

Era buffo Yu Sakurakoji, completamente assorto nel compito datogli dal regista: scolpire una delle immagini della dea scarlatta fatte da Isshin. Il suo sguardo era concentrato e fiero, come un bimbo che si appresta ad un lavoro manuale che dopo farà vedere ai genitori con soddisfazione.

***

- Hanno suonato alla porta? Mi pare di aver sentito il campanello. E’ la signorina Takamiya?
- Hanno suonato alla porta signore ma.
- Cos’è, ti hanno mangiato la lingua?
- Di là c’è la signora Chigusa Tsukikage che chiede di poter parlare con lei.
- Cosa? « Chigusa in casa mia? Cosa vorrà mai? ». Falla accomodare pure.
- Qui in sala da pranzo signore?
- SI! NON MI HAI SENTITO? Con questa donna non ho bisogno di nascondermi dietro inutili formalità.
- Buonasera Eisuke Hayami, non pensavi di rivedermi in questa vita, vero?

Come in ogni film western che si rispetti i due rivali si fissavano a distanza. Gli occhi d’ebano della donna erano fermi granitici e gelidi, aspettava da tanto tempo questo momento e non avrebbe lasciato trapelare dal suo viso nessun’altro sentimento che non si chiamasse sdegno.

Erano gli occhi del vecchio Eisuke a sorprendere, lucidi, quasi volesse lasciar spazio a lacrime a lungo sopite.

- Chigusa, a cosa devo questa visita?
- Hmf! Se dovessi rispondere a questa domanda vorrebbe dire che ti ho sopravvalutato per una vita intera.

Quelle parole dette con un tono misto tra disprezzo e disperazione gelarono l’aria. Anche Masumi, che in quel preciso momento stava scendendo le scale per raggiungere suo padre per la cena, si blocco, quasi come se quelle sensazioni tormentassero anche lui da sempre.

Decise di non farsi vedere e di ascoltare quella conversazione. Mancavano ancora tanti tasselli nel mosaico della sua memoria e ogni informazione rubata sarebbe potuta servire al suo scopo.

Ci fu qualche minuto di silenzio, fino a quando il fruscio di una manica  ruppe lo scorrere di quei pensieri muti. La Tsukikage allungò un braccio verso il suo eterno nemico e gli porse una busta.

- Per decine di anni hai usato mezzi meschini per accaparrarti i diritti di quest’opera. Hai rovinato non solo la mia vita ma anche quella di Ozaki, un artista senza pari, un uomo d’arte e di cuore. Ma non ce l’hai fatta, non hai oscurato l’eterno bagliore della Dea Scarlatta. Non ti preoccupare, è uno dei posti migliori, voglio che tu e tuo figlio vediate bene quello che non avrete mai!

Ancora una volta quel fruscio quasi macabro, la donna in nero dando le spalle ad un ormai attonito Eysuke si allontana senza più voltarsi, senza un saluto, lasciando dietro se la sensazione del disprezzo covato per una vita intera.

- « Padre … tutto il lavoro fatto in questi anni … l’indifferenza riservata a me e a mia madre … a cosa ti hanno portato? A cosa? A dare e ricevere ODIO. » Padre, ho sentito delle voci, è arrivata Shori?
- No Masumi. Ti sei perso la scena madre di Chigusa Tsukikage che è venuta a portarmi i biglietti per la rappresentazione dimostrativa de La Dea Scarlatta.
- E’ venuta lei in persona? So che la sua salute è molto delicata, doveva tenerci molto.
- Già.

Eisuke Hayami non disse più una parola per tutta la cena, a Masumi questo non dispiacque, aveva più tempo per pensare ai suoi piani, a come e quando rintracciare la sua segretaria, a come sfuggire agli sguardi indiscreti dello scagnozzo che suo padre gli aveva piazzato alle calcagna. Tempo per pensare al suo matrimonio che si avvicinava sempre più.

Finì presto però il momento per pensare, giusto il tempo della cena perché subito dopo il campanello di casa Hayami squillò. Shori Takamiya reclamava le attenzioni dovute ad una prossima sposina.

٭٭٭

Hamil era stato molto gentile, le aveva portato un mazzo di fiori al quale lei però non aveva fatto molto caso tanta era l’eccitazione per quella serata, per quell’appuntamento tanto atteso. Li aveva passati alla tata con un gesto veloce e imbarazzato. Che strana razione per un’attrice consumata come Ayumi Himekawa, doveva essere abituata a riceverne eppure quel modesto mazzo di rose rosse la faceva sentire piccola e felice. Forse per la prima volta.

Lui le aveva aperto la portiera e l’aveva fatta accomodare, era salito in auto ed aveva messo in moto senza neanche guardarla come se da un momento all’altro si aspettasse un contrordine. Ma Ayumi in quei gesti veloci riusciva a vedere soltanto un gentil’uomo impacciato.

Tutto era perfetto per lei, anche la strada che stavano percorrendo sembrava quella giusta. Sapeva che la stava accompagnando a teatro ma non era quello a rendere la strada perfetta, era lui, la sua presenza, il suo sorriderle disarmato.

Ayumi fece un lungo respiro e chiuse gli occhi decidendo di lasciarsi trasportare da quello che sembrava trasformarsi sempre più in un sogno.

- Lo spettacolo comincia tardi, ti dispiace se prima ci fermiamo per la cena?
- No di certo. Stasera mi lascerò guidare da te.

Non capiva perché ma le sue parole le risuonavano ardite e spregiudicate. Ogni concetto le sembrava volto ad esprimere i suoi sentimenti per quell’uomo che continuava a guardarla trasognato.

- E’ bello questo posto, ti prego, dimmi quale spettacolo andremo a vedere? Sono curiosa.
- Dovrai avere un po’ di pazienza e poi avrai visto così tanti spettacoli nella tua vita.
- Si ma questo l’hai scelto tu per me e credo che tu l’abbia fatto per un motivo ben preciso, no?
- Veramente si. « Spero solo di non contrariarti ».

Decise di non insistere del resto le sorprese le piacevano molto e ancora una volta fece forza su se stessa per lasciarsi andare e lasciarsi guidare dal cuore.

- « La cena è stata perfetta mi chiedo perché devo rovinare tutto portandola a vedere questo spettacolo. Perché voglio che lei sia un attrice completa, una donna che non bada soltanto all’estetica dei sentimenti. »
- Oh, ma questo è un teatro Nō. È splendido, che spettacolo mi porterà a vedere?
- Hagoromo¹. L’hai mai visto?
- L’ho studiato in accademia.

Si avvicinarono con discrezione al loro posto, Hayumi accennò un sorriso e lui la ricambiò, quando la musica cominciò a riecheggiare nell’aria ogni altro suono si spense lasciando spazio all’arte.

Una splendida figura avvolta da un kimono di broccato di seta si impossessò del piccolo e semplice palco con movimenti stilizzati e ridotti all’essenziale. Dietro di lei un pino dipinto sulla parete, il mezzo con cui gli dei scendevano sulla terra.

La maschera indossata dall’attore non nascondeva i sentimenti ma anzi, mostrandola sapientemente alla luce dei riflettori, lasciava trasparire ogni emozione.

Era chiaro ad Ayumi ciò che il suo accompagnatore voleva farle notare?

- Ti è piaciuto lo spettacolo?
- L’ho adorato.
- La scena in cui la fanciulla divina danza per il pescatore è stata
- Divina.
- Già…eheheheh
- Non mi hai portata a questo spettacolo per caso, vero?
- Io
- Dove andiamo adesso? Vorrei andare a vedere il mare.
- Allora andiamo a vedere il mare, ogni tuo desiderio è un ordine.

Ayumi cambiò discorso perché voleva pensare, voleva ragionare sui motivi che potevano spingere il suo accompagnatore ad essere sempre molto critico con il suo modo di recitare.

٭٭٭

- Che fai? Mi guardi? Perché mi guardi? Mi fai piangere sai? Mi fai piangere perché sei solo come me povero albero, non hai una mamma, non hai nessuno che ti ami. Forse anche tu guardi da lontano qualcuno sperando che un giorno si accorga di te ma tutto si oppone alla tua felicità negandoti persino di avvicinarti a lui. Puoi solo guardarlo perché è nella tua natura essere immobile. Anche tu lasci che la vita ti viva? Anche tu hai paura di non valere molto, sai fare solo una cosa: fiorire in bellezza. Troverai chi saprà amarti solo per questo? Masumi, potresti amarmi per quella ragazzina goffa e insignificante che sono? Sono rimasta in questa valle a lungo ed ogni secondo mi ha ferita, ogni attimo trascorso fra questi alberi si infila nel mio cuore trafiggendolo dolorosamente. Non so perché, dovrei pensare alla Dea, alle prove, alla mia insegnate che si aspetta da me che dia il massimo per portare a termine il lavoro di una vita intera e invece penso a te, ogni cosa mi ricorda te. Si Masumi, sei diventato ormai un ossessione, sei ogni albero, sei il fiume, sei quel capanno, sei l’erba sulla quale dormo, sei l’aria che respiro e sei questa pioggia che mi bagna. Quante volte mi hai trovata sotto la pioggia? Quante volte ho sentito il calore del tuo abbraccio ed il suono del tuo respiro sotto la pioggia? Albero mio, se mi rannicchio accanto a te, giuri che mi farai sentire ancora una volta il suo calore? Abbracciami Masumi, non mi importa che tu abbia ucciso mia madre con i tuoi sotterfugi, non mi importa più. Voglio solo sentire il calore del tuo abbraccio. Abbracciami mio impossibile amore. Lo voglio con tutta l’anima, lo voglio più di questa dea, lo voglio più del lasciarmi vivere. Lo voglio più di Lei. Un solo abbraccio.

٭٭٭

- Averla come ospite a casa nostra è sempre un onore signorina Shori.
- Sa quanto mi fa piacere stare in compagnia di suo figlio signor Hayami e non vedo l’ora di poter trascorrere la mia vita qui con voi.
- Masumi, non dici niente ad una donna tanto innamorata?
- E … scusatemi ho un po’ di mal di testa. Ultimamente si fa sentire sempre più spesso.
- Tu ti impegni troppo sul lavoro figlio mio. Stai tranquillo la tua memoria presto ritornerà e tutte le cose verranno di conseguenza. Non sforzarti.
- Hai ragione padre. Comunque, Shori ti ringrazio per le parole gentili che non manchi mai di avere per me.
- Masumi io ti amo, è normale per me comunicarti i miei sentimenti. Voglio che tu sappia quanto mi rende felice l’approssimarsi delle nostre nozze. Mi accompagni all’auto, caro?

La donna si strinse al braccio di Masumi, gli appoggiò la testa sulla spalla destra e si lasciò guidare verso l’auto. Un sorriso lievemente accennato le si era dipinto sul viso, avrebbe goduto di ogni momento senza aver paura che da un momento all’altro il suo innamorato si ricordasse di non essere tale.

- Non so se ci vedremo domani, devo partecipare alla presentazione dello ShuttleX. Capisci che si tratta di un momento particolarmente concitato.
- Tranquillo Masumi, anche io sarò molto impegnata per organizzare le nostre nozze. Mancano ancora piccoli dettagli vorrei che tutto fosse perfetto per noi due. Sai, mi piace quando accenni un piccolo sorriso. A chi non ti conosce potrebbe sembrare che sei disinteressato ma io so quanto importante sia un tuo sorriso, anche se appena accennato. Buonanotte caro.

Nel dire quelle ultime frasi Shori accarezzo il volto di Masumi. Una carezza lieve e gentile che per l’uomo fu peggio di un pugno. Quella carezza arrivò al giovane come un conto salato da pagare.

Tornò in camera sua con passo lento e pensieroso, non amava fingere, almeno non amava farlo più. Forse in passato era l’unica cosa che lo aiutava a sopravvivere ma adesso era stanco di mentire, soprattutto a se stesso.

- Se solo questa sensazione di solitudine mi abbandonasse … se solo quella voce di donna mi lasciasse dormire … madre sei tu che mi parli? Sei tu che gridi vendetta? Io … io non so se sono meglio di lui … sono un ipocrita madre e quella carezza che ancora mi fa male lo dimostra.

٭٭٭

Era stato tutto perfetto e magico, la cena, lo spettacolo e la passeggiata in riva al mare ma Hemil non riusciva più a parlare, non la guardava neanche negli occhi, il suo unico pensiero era una domanda: Perché trasformare quel primo appuntamento in una lezione di teatro?

Aveva il terrore di averla offesa, di aver tirato troppo la corda. Forse insegnare ad Ayumi Himekawa che gli attori possono avere un cuore non era compito suo. Come rimediare adesso? Doveva far finta di niente? Doveva chiederle scusa?

- Ayumi, per quanto riguarda lo spettacolo, io volevo solo.
- Volevi solo farmi capire che non c’è bisogno di tanti fronzoli per trasformarmi in una dea. Tu non hai mai paura di dirmi quello che pensi anche se potrebbe risultare a tuo svantaggio. Grazie, credo sia questo il significato della parola amore.

Poche, pochissime parole ed un solo gesto, un bacio. Ayumi era veramente grata a quell’uomo per il sincero interessamento che le stava dimostrando. Per Hamil lei non era un’attrice o una dea oppure un progetto economico era solo e soltanto Hayumi, una donna insicura che grazie alla fiducia dimostratale era riuscita a fare un gesto pieno di significato. Dare un bacio, il suo primo bacio d’amore.








1: HAGOROMO (il mantello di piume)

La protagonista di questa vicenda è una delle fanciulle divine che nel cielo rallegrano il palazzo della Luna con le loro danze.
Portando con se la sua purezza, la fanciulla divina scende dal cielo e al sorgere del sole si ferma in riva al mare: incanta dalla bellezza della natura nipponica, in lontananza il Monte Fuji e davanti a lei la pianura di pini, decide di immergersi tra le acque, spogliandosi del suo mantello di piume…

Ma un pescatore di passaggio, viene attratto dal meraviglioso mantello e trovandolo incustodito decide di farne il tesoro del viaggio. Mentre si allontana con il suo trofeo l’Angelo lo chiama da lontano per fermarlo…
Questo infatti nn è un mantello qualunque ma è la sua energia vitale, senza la quale la fanciulla nn potrà più tornare a casa nel cielo ed è destinata a morire.

Commosso, il pescatore decide di restituire la veste a patto che la fanciulla divina danzi per lui…
Lei è entusiasta di questa proposta ma per danzare ha un bisogno vitale del mantello!

Il pescatore abituato alle false promesse degli uomini non vorrebbe fidarsi ma… “l’inganno e la menzogna sono modi degli umani… da noi in cielo, non esistono nemmeno come parole” spiega l’angelo.

Vergognandosi dei suoi pensieri, il pescatore finalmente restituisce il prezioso mantello …e lei, mentre danza per lui, lentamente si allontana nel cielo. Sopra il Monte Fuji e sparisce tra le nuvole.


_______________________________L’angolo di BluRei


Intanto comincio con lo scusarmi con tutte per la lunga lunghissima attesa (ho provato ad immedesimarmi nei tempi di pubblicazione della sensei Miuchi eheheheh bella scusa) comunque credo proprio che il peggio sia passato e tornerò a pubblicare regolarmente. Ma passiamo hai ringraziamenti, uno generale a tutte: GRAZIE PER LA PAZIENZA (inchino inchino inchino)

Sheila: hai visto cugina aver postato in fretta per venire incontro alle tue necessità ha portato iella da ora in poi ti bistratterò … infatti pubblico mentre tu sei in balia del maltempo (cugina crudele). Cosa mi chiedi? Quanto manca alla rappresentazione? Quindi se sto ai miei calcoli manca poco più di una settimana. Contenta? E adesso non fare più domande, non ti dirò più nulla!!!

Kaoru: grazie per i tanti complimenti ch emi elargisci … hai visto che ci sono riuscita? Rieccomi qui con il nuovo capitolo forse un po’ noioso, e mi sa che non sarà neanche l’ultimo con una trama lenta ma mi serve tanto tanto … prometto che più avanti avremo ancora magia e sentimento a pioggia.

ChiaraFilo: hai cambiato il tuo nik ma sei sempre la solita Kikkina che mi riempie di complimenti. Cuore di inchiostro eheheheh che bel complimento grazie davvero. Ti ringrazio per essermi stata vicina con le tue email è anche per te che scrivo questo capitolo. Fammi sapere cosa ne pensi del mio ritorno.

luisina: oh oh spero di non aver contribuito troppo alla tua ansia … che attesa lunga cavolo. Come hai potuto leggere (io do già per scontato che leggerai ihihihi che montata che sono) qui tornano tutti i personaggi spero di non aver fatto troppa confusione.

Laprinc: carissima anche tu mi hai fatto molti complimenti, grazie davvero. Forse è vero che divento un’altra persona perché quando scrivo io sono Maya che spera di restare una persona speciale per il pubblico, per l’ammiratore e per se stessa. Sono Masumi che rincorre la sua vita cercando di sfuggirgli riuscendo a raggiungerla, sono Hayumi che vive una vita intera senza aver mai capito che avere un’identità non vuol dire allontanarsi dagli altri (nel suo caso la fama dei genitori) ma affermarsi nonostante gli altri … okok basta annoiare. Non vedo l’ora di sapere se continuerai a seguire Cuori di cristallo.

Celestelllina: per te un semplice grazie anche tu manchi da tanto tempo da questo sito e non so se leggi ancora. Spero vivamente di si. Un bacio.

Siyah: anche a me vengono questi colpi di testa e impuntamenti. Hai proprio ragione la mia storia è ancora lunga a morire le idee sono tante e già ben chiare devo solo metterle su carta. Spero soltanto di tenere vivo il vostro interesse. Continua a controllare la mia punteggiatura so di avere il problema e mi farà piacere se anche in futuro me lo farai notare … anche perché vorrà dire che mi segui ancora. =)

Tetide: eccola sono tornata e spero che tu la seguirai ancora. Grazie per aver apprezzato la mia volontà di voler seguire le vite di tutti i personaggi, penso che nel manga nessun personaggio venga tralasciato così ho voluto fare lo stesso.

_lovely_: grazie anche a te di aver letto e lasciato una recensione spero che sarai ancora li in trepida attesa.

akanetendo74: ciao, murasaki bel sito ricomincerò a pubblicare anche li la mia storia adesso che ho ripreso a scriverla, hai visto che mai comincia a dare i numeri, poverina parla da sola ihihihihi. Una polmonite strategica? Vedremo vedremo … non posso anticipare nulla, spero soltanto di non deludere le vostre aspettative.



KissKiss!!

   
 
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