Heilà! Salve a tutte/i!
Sto scrivendo il capitolo 18 di “Gold in the Blue”, ma niente mi convince. Così,
stasera, colta da un’improvvisa vampata di ispirazione, ho buttato giù questa
one-shot. Non è assolutamente nulla di speciale, soltanto una lettera che Ed
scrive un giorno di pioggia, mentre guarda fuori dalla finestra della sua camera
d’albergo. È solo, Al è uscito, anche se non si sa dove. Mentre osserva la
pioggia, una persona a lui molto cara torna ad avvolgere i suoi pensieri.
Nonostante io abbia
scritto questa storia in non più di un paio d’ore, ci tengo veramente in una
maniera assurda. Ok, certo, non è una cosa complicata, ma ci ho riflettuto
parecchio scrivendola, quindi vi chiedo un enorme favore, ma che vi costerà
solo un paio di minuti del vostro tempo: se passate a leggere questa fanfiction,
lasciate una recensione. Buona, cattiva, commenti, tutto quello che volete.
Datemi un vostro parere, perché è una cosa davvero importante per uno
scrittore.
Spero di non avervi
annoiati con la mia solita tiritera pre-storia! Smetto di scrivere a vuoto, e
vi lascio alla mia piccola fanfiction.
Rain
Central City, 3 ottobre 1915
Cara Winry,
Guardo
il cielo bigio, tetro, dalla finestra di questa buia stanza d’albergo. Sono
solo. Al non c’è, è uscito circa tre ore fa. Non so dove sia andato, con questa
pioggia. Questa grande città non ha niente in comune con la nostra Resembool.
Non c’è lo stesso cielo, manca quell’aria pura, quel profumo di natura e
libertà. Non è lo stesso mondo. A Resembool splende il sole anche d’inverno. Qui,
invece, tutto si tinge di un grigio cinereo, appena gli ultimi scampoli
dell’estate abbandonano questa capitale, dove manca tutto. Sono sempre solo
qui. Al non torna, tu non ci sei. È incredibile come ogni situazione mi faccia
ripensare a te, ora che non mi sei vicina. Dove sei?
Non
so se stai pensando a me, in questo pomeriggio di inizio ottobre. Ancora non
riesco a capire per quale motivo tutti i miei pensieri sono rivolti a te,
un’altra volta, come ormai da davvero molto tempo. Quello che non so è cosa c’è
dentro me, un miscuglio di emozioni. I miei ricordi, i tuoi, un vortice senza
entrata né uscita. Come ci sono entrato? E tu, Winry, tu sei qui con me, nel
mezzo di questa disorientata solitudine? No, sono isolato, lontano da tutti,
lontano da te. Forse è proprio questa pioggia che ci divide. A volte, mi sembra
quasi di riuscire a comprendere le mie sensazioni. Ma no, non sperarci. Io non
mi svelerò, non le affermerò mai.
Queste
parole che ora sto scrivendo per te, non le leggerai in nessuna occasione.
Questa lettera brucerà nel caminetto di questa stanza così diversa dalla nostra
casa. È troppo freddo qui. Rivoglio la luce del sole, il calore della mia
camera, accanto alla tua, il suono della tua voce. Non si può vivere per sempre
di ricordi. Le parole che sto marcando su questo foglio sgualcito, imprimile
nella tua mente, anche se mai le scorrerai con gli occhi. Che stupido, il mio
ragionamento. Spero che tu un giorno possa perdonarmi per la mia ottusità. Ma
cogli i miei pensieri, i miei sogni. Sono per te, sono le carezze che mai ti darò.
Raccoglile, falle tue, custodiscile nella tua mente e nel tuo cuore. Sono tue,
se le accetterai. Sono lì con te, anche se non riesci a vedermi.
Desidero
poterti rivedere, un’ultima volta. La paura della morte è all’ordine del giorno
qui. Tutto è diverso, anche se in realtà nulla è cambiato. Mi hai fatto
promettere che né io né mio fratello avremmo perso la vita in questa missione.
Hai la completa fiducia in me, non è così? Mi dispiace, Winry. Tu cerchi
certezze, ma non ne avrai da me. Perché ti sto scrivendo? Perché spreco così questo
poco tempo che forse mi rimane? Non sono mai stato un ragazzo che riflette
molto, eppure, quando ci sei di mezzo tu, la mia mente prende il volo. Perché
mi fai questo effetto?
Quando
ti rivedrò, Winry? Vorrei ora poter tendere le mani verso questa pioggia, e sentire
sulla pelle le tue dita calde e sottili, al posto dell’acqua gelida. Ma tu non
ci sei e mi ritrovo solo nuovamente. A volte mi chiedo se sono io l’unico
idiota a pensarti o se anche tu senti la mia mancanza. Perché mi faccio tutti
questi problemi? Non c’è mai stato niente tra di noi, a parte la nostra
profonda e strana amicizia. Ma i ricordi della nostra infanzia sono così
sbiaditi nella mia mente.
So
che a volte piangi per me e per Al. Ti
chiedo solo una cosa: non farti mai vedere da me. Sai che detesto vederti
piangere. Ti conosco, so che ti senti sola, come se ti avessimo abbandonato.
Non temere, Winry. Io sono con te, e ti accompagnerò per tutta la vita, come
tuo padre, di cui senti troppo la mancanza, come il tuo migliore amico, quale
sono, o almeno, credo di essere. Non c’è niente di più tra di noi, non c’è mia
stato. Non c’è tempo per capire cosa realmente provo per te, in questo mondo di
guerra.
Forse,
un giorno, mi vedrai riapparire al limite della stradina, quella che porta a
casa tua, casa nostra. Esattamente quattro anni fa l’ho percorsa per la prima
volta. Io e Alphonse abbiamo voluto bruciare la nostra casa, e con lei i nostri
ricordi, il nostro passato. Non ho più un posto in cui tornare. Non smettere
mai di volgere il tuo sguardo a quel punto all’orizzonte. Tornerò, o almeno, è quello
che farò non appena tutto questo sarà finito. Sono sempre con te, ricordalo. E
ogni volta che ti sentirai sola, io ti abbraccerò. Ma tu non mi vedrai.
Intanto
il tempo scorre, e con esso il mondo, e sfuma la speranza di poter riavere il
mio corpo e quello di mio fratello. Ma per quanto passino gli anni, non riesco
a lasciarmi alle spalle le paure, le incomprensioni e i dubbi che mi animano. E
se non dovessi farcela? Se questa lettera fosse la mia ultima azione? In quel
caso, mi sentirei strappato a metà. Desidererei che tu leggessi queste poche righe,
per conoscere finalmente tutto ciò che provo verso di te, ma allo stesso tempo,
penso che proverei a scomporre questo foglio in tante piccole molecole, perché
questo mio segreto rimanga racchiuso nel mio cuore. Nonostante tutto, non avere
paura, mai. Vai alla finestra, e tendi le mani verso il sole. Lo senti il mio
calore? Sono lì, lì con te.
Mi
volto verso la porta, ma ancora non entra nessuno. Chissà che fine ha fatto Al.
Ma lo sai, Winry? Spero proprio che non torni presto. In fondo, sto bene in
questo silenzio. Devo godermi questa pace, finché ne ho la possibilità. Tu hai
sempre pensato che io stessi meglio da solo, lontano da tutti e distante dalla
nostra casa. Non è questa la verità, è solo il pensiero che da sempre infesta
la tua mente, per illuderti di riuscire a fuggire dal dolore e a nasconderti in
questa magra consolazione. In realtà, me ne sono andato solo perché certi
ricordi non si possono cancellare, risuonano nella mente, come se non un
qualcuno non volesse perdonarmi. Ho sempre desiderato ardentemente tornare sui
miei passi, rifugiarmi a Resembool, tra le tue braccia. Tu sei tutta la
famiglia che mi è rimasta, oltre ad Al. Chiudo e apro gli occhi, la vista mi si
annebbia. Non sono davvero solo, l’ho capito solo ora, perché i ricordi
accompagnano la mia vita e la circondano da lontano.
Perché questa pioggia non smettere
di scrosciare incessante su questa città ora deserta? Fa troppo freddo qui. O forse,
sono solamente io che lo sento. Il tempo si è fermato per me, per te. Io sono ancora
lì, nella nostra casetta, a leggere libri di alchimia con Al, mentre tu ci
tempesti di domande irritanti. La mia mente se ne sta andando per conto suo,
non ragiono più. È inutile cercarti nel mio futuro, quando so per certo che
tutto quello che sto inseguendo è nel passato. Mi hai sempre spinto ad andare
avanti, ma non riesco a lasciarmi nulla alle spalle, non ne ho il coraggio. Ma,
a poco a poco, anche queste mie cicatrici guariranno. Questa gelida pioggia
cesserà un giorno, come cesserà questo dolore intenso che porto nel cuore. So
che quel giorno ci sarai tu, sul ciglio di quella strada che simboleggerà il
mio ritorno, con un ombrello in mano. Mi riparerai da questa pioggia incessante,
e mi accompagnerai per tutta la mia vita con il tuo calore.
Aspettami,
Winry. Aspettami. Non allontanare mai i tuoi occhi color del cielo dalla
finestra. Non chiudere il tuo cuore, la tua speranza. Ho capito che, nonostante questo assurdo mondo di sangue e
morte, il mio posto è in un prato fiorito, dove il sole non smette mai di
risplendere. Le tue mani sulle mie spalle mi proteggeranno da ogni ostacolo
della vita. Non abbandonerò questo mondo prima di essere riuscito a esprimere
veramente ciò che provo. Non getterò al vento la mia vita senza averti stretta
tra le mie braccia un’ultima volta. Non lascerò che la pioggia scalfisca il mio
corpo esanime, mentre lacrime brucianti inonderanno il tuo viso.
Un
giorno le nubi lentamente schiariranno, innevandosi di un cotone candido. Il
futuro ci aspetta, al di là di questa pioggia. Cerco quel cielo limpido che mi
sembra così lontano, un cielo che, probabilmente, al momento tu stai ammirando,
inseguendo un qualsiasi segno della mia presenza. Ma non potremo mai trovarci
così, non facciamo parte di questo cielo. Voglio gridare ogni secondo più
forte, per fare in modo che un giorno la mia voce lontana giunga al tuo
orecchio. E anche se questa pioggia e questo vento non dovessero fermarsi, ho
la certezza nel mio cuore che tu sarai lì ad attendermi, così tornerò a
guardare il cielo per riuscire a trovarti.
E
finalmente, ti scorgerò lassù, meravigliosa e splendente come un luminoso
raggio di sole dopo la furia di un tenebroso temporale.
Edward
E così, anche questa è conclusa. Scrivendola, mi è
sembrato di notare un ed forse un po’ OOC, ma poi ho capito che le persone,
quando sono sole e riflettono, escono un po’ dal loro “personaggio”. Nonostante
ciò, spero che questa shot vi sia piaciuta e che vi abbia trasmesso qualche
emozione.
Vi ringrazio di cuore per averla letta e – in caso –
recensita.
Baci e a presto.
MeggyElric___