Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: SmileyXDJonas    21/10/2010    0 recensioni
Quando la vita ti riserva brutte sorprese, quando non hai più il tuo punto di riferimento, quando soffri, non abbatterti, continua a vivere, e, un giorno, tutto cambierà, come è successo a me. Questa è la mia storia, scritta per essere letta da tutti, non sono la comune ragazza con la vita perfetta, lo so, ma, con il tempo mi capirete. Questo lo dedico a te, oh mio principe...
Genere: Commedia, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Vi posto il primo capitolo, è abbastanza corto, però recensitelo, vi prego, ho bisogno di sapere se vi piace o no, e se vi fa schifo non esiterò un secondo a chiudere questa fan fiction, però vi prego recensite!!


PRIMO CAPITOLO - L' incidente

*Flashback*
E' il 13 Luglio 2008, il giorno del mio sedicesimo compleanno, sono in macchiana diretta verso una meta a me sconosciuta. "Allora! Si può sapere dove mi state portando?" chiedo spazientita, "Lo scoprirai presto, e poi è una sorpresa" mi risponde mio padre. Lui si che è un grande, è il mio mito, il mio eroe, con il suo carattere forte e altruista. Quando era al college aveva un gruppo rock, i "The Trame", si lo so, un nome strano per un gruppo, ma che ci volete fare, lui è unico, un pò come me. Io ho preso tutto da lui, dai suoi occhi color azzurro ghiaccio alle sue mani abbastanza grandi per suonare il pianoforte, ebbene si, io suono il pianoforte, è una delle tante cose che mi ha trasmesso mio padre, oltre alla passione per la musica. Una voce stridula mi strappa dai miei pensieri "Papà, papà! Alza che ci sono i Jonas alla radio!", mia sorella Meredith. Ha 15 anni, uno in meno dei me, ma, nonostante la poca differenza di età, siamo come il giorno e la notte. Lei ha preso da mia madre, una ex cheerleader professionista che ha dovuto abbandonare la sua carriera perchè è rimasta incinta, di me, e come ogni cheerleader che si rispetti è bella, anche troppo, con quei suoi capelli castani lisci, gli occhi verdi, e un fisico invidiato da tutte, ma non da me, insomma, in non sono da meno, capelli nero corvino non troppo lunghi, mossi, occhi azzurro ghiaccio risaltati dalla matita nera, tocco che non manca mai, e, anche se non sono agile come lei, ho il mio fisico ben scolpito e formoso, una delle tante cose che fa impazzire i ragazzi, insieme al mio carattere forte, e di questo ne vado fiera. "Mamma mia! Che lagna che sei con questi qua!" rispondo subito, io e lei non andiamo molto daccordo, siamo entrambe testarde, una più dell' altra, spesso siamo in competizione, soprattutto per la musica, per colpa sua e della sua stupida ossessione per questi Brothers o come cavolo si chiamano loro. "Finscila di chiamarli così! Hanno un nome, e non è colpa mia se tu sei troppo stupida per capirlo!" risponde, indicandomi, "AH! Io sarei stupida?! Parla quella che è innamorata pazza di una persona che non conoscerà mai e poi mai nella sua vita!" rispondo, girandomi verso i sedili posteriori, dove è seduta lei "Ragazze, basta litigare", si gira mio padre verso di noi, togliendo gli occhi dalla strada per un secondo e ... BOOM!!


Mi svegliai in una stanza completamente bianca, con mille macchiari attaccati a me, l'unico rumore che spezzava il silenzio era un bip, incomincia a piangere, mi faceva male la schiena, un dolore atroce che mano a mano si intensificava, e le lacrime continuavano a scendere imperterrite sul mio viso "Tesoro, finalmente ti sei svegliata!" mi disse mia madre abbracciandomi, e anche lei scoppiò a piangere "C-Cosa è suc-ccesso?" chiesi con l' unico filo di voce che mi rimaneva, lei si allontanò per guardarmi negli occhi "Mi dispiace tanto".

Tre giorni dopo ci fu il funerale. Per quanto fossi guarita, non riuscivo a muovermi e passai tutto il tempo seduta a fissare quella bara. Non doveva succedere, era stata tutta colpa mia, non dovevo rispondere a mia sorella, tutta colpa del mio carattere impulsivo, anche questo preso da mio padre, e di quella stupida canzone. Lo fissavo, inerme, tutto vestito di bianco, era il nostro colore preferito, colore che stonava con i vestiti neri dei presenti. Quel giorno non parlai, la rabbia e la tristezza mi stavano uccidendo, e di certo non aiutava il tentativo di conforto che ogni tanto ricevevo "Condoglianze, non sai quanto sono addolorata per te, e se vuoi piangere ti capisco" mi aveva detto una mia vecchia prozia, l' ho sempre odiata, è la tipica zia zitella che non si fa mai i cavoli suoi, e quel giorno mi trattenni a prenderla a schiaffi. Il funerale fu una cerimonia in grande, le solite manie di grandezza di mia madre, anche se erano passati parecchi anni, quel suo mettersi in mostra, tipico di ogni cheerleader, non l' ha mai abbandonata, e io, non abbituata a mettermi in mostra, rimasi tutto il tempo chiusa in camera mia, e, ancora una volta, il mio spirito "ribelle", chiamato così da mia madre, soltanto perchè non aspiravo a diventare Miss Mondo, come mia sorella, non esitò un attimo a cancellare la musica dalla mia vita, PER SEMPRE.




Allora che ve ne pare?? Vi prego, vi prego, non dite che fa schifo *incrocia le dita*!! recensite,recensite, recensite!!!
p.s. voglio delle recensioni se no non posto il 2o capitolo!!

  
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