Lo sposo dagli inferi

Avevo 15 anni e mi chiamavo Agata, vivevo in un piccolo paesino di campagna di circa 50 abitanti dove ci conoscevamo tutti.
I bambini frequentavano l'unica scuola che c'era, diretta dal parroco della cappella in cima al paese, io ero all'ultimo anno e appena compiuto 16 anni avrei dovuto sposarmi ed allontanarmi dalla mia famiglia.
Solitamente si veniva scelte da un ragazzo del paese, ma questo con me non era accaduto, infatti nessun partito si era presentato e se non avessi ricevuto una proposta entro il mio compleanno sarei stata esiliata dal villaggio, questa era la regola ferrea che vigeva.
Io ero nata il 31 ottobre, ultimo giorno dell'anno, ma non sapevo che quella era anche una data maledetta.
Arrivò presto il mio compleanno e quel giorno andai a scuola per salutare tutti, per poi dirigermi alla chiesa per pregare, avevo tempo fino alla mezzanotte per ricevere una proposta di matrimonio altrimenti sarei stata allontanata dal villaggio.
Non sapevo cosa significasse e dove mi avrebbero effettivamente mandata, così mi recai dalla nonna per chiederle spiegazioni al riguardo.
-Nonna!- esclamai entrando a casa sua -Ho bisogno di parlarti, voglio sapere che cosa succederà se nessuno mi vuole-.
Lei mi guardò, il suo sguardo era triste, poi mi disse -Mia cara Agata, è giusto che tu sappia, molto tempo fa venne stretto un patto con le creature degli inferi, loro ci avrebbero lasciati in pace se noi, allo scadere dei 100 anni, gli avessimo offerto una fanciulla in sposa ad uno di loro- cominciò a raccontare, fece un bel respiro e riprese -Per essere sicuri che ciò avvenisse, lanciarono sul villaggio una maledizione, così ogni anno nascono 10 bambine e 10 bambini, ma allo scadere del centenario le nascite sono dispari e viene alla luce una bambina con una voglia a forma di fiamma, è lei che andrà in sposa al principe degli inferi-.
La guardai perplessa. Era una storia veramente assurda, poi mi venne in mente la macchia che avevo sulla spalla sinistra e riguardai la nonna sperando che mi dicesse che si era inventata tutto, ma così non fu.
Uscii di corsa e andai a casa da mia madre, era in camera sua che stava cucendo un abito da sposa e quando mi vide entrare mi disse -Bambina mia questo è per te- aveva il tono rassegnato di chi sapeva.
-Mamma perchè non hai fatto niente per evitarlo?!- gli urlai infuriata.
-Devo intuire che tua nonna ti abbia raccontato tutto... Agata, non si può cambiare ciò che è stato scritto, devi rassegnarti, questo è il tuo destino-.
Avevo gli occhi pieni di lacrime. Tutti si erano arresi già alla mia nascita.

Arrivò presto la mezzanotte e i miei genitori ed il parroco mi accompagnarono vestita da sposa fuori dal villaggio, mentre gli altri inziavano il nuovo anno io andavo incontro alla mia sorte.
Giungemmo in mezzo alla radura dietro al bosco e qui mi lasciarono sola, quando la luna brillò in tutto il suo splendore una luce accecante mi abbagliò.
Si presentò davanti a me un giovane alto, bruno, con gli occhi dorati, era un bel ragazzo e ne fui impnotizzata.
-Tu sei la mia giovane sposa?- mi chiese dolcemente, gli risposi con un cenno della tesa e lui si avvicinò, si inginocchò al mio cospetto e mi baciò la mano sinistra facendo apparire un anello, poi si alzò e mi disse -Ora sei mia moglie e come dono di nozze ti darò la possibilità di esprimere un desiderio, qual'è?-.
Sentii un fuoco dentro di me, era l'inferno che mi chiamava, sogghignando gli risposi -Loro non hanno cercato nessuna soluzione, si sono rassegnati e mi hanno consegnato senza neanche provare a salvarmi, ora vi chiedo solo una cosa mio sposo: vendetta!-
Detto ciò lui mi sorrise e dietro di me si sprigionarono delle fiamme, poi mi prese per mano e mi condusse verso il mio destino.