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Autore: Little Fanny    22/10/2010    4 recensioni
Il Dottore assaggia tutto ciò che lo incuriosisce, tastando con la punta della lingua le cose più disparate. Ma più di tutto desidera assaporare la persona che gli sta più a cuore.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Beta: Slayer87
Personaggi: Tenth Doctor/Rose Tyler
Rating: PG Genere: introspettivo, romantico
Conteggio parole: 1034
Avvertimenti: one-shot, missing moment 4x13 “Journey’s End”
Note: scritta per la BigDamnTable, col prompt 39. Gusto.
Dedica: a MaddyTheDoctor, la mia amante (!!!), per il suo compleanno. Tesoro, ti auguro tutto ciò che il Master può augurare al suo Dottore – tutto ciò che i comuni mortali non possono sapere, altrimenti ne andrebbe della sua reputazione da cattivo privo di scrupoli! In mancanza di un David nudo da recapitare sulla tua porta di casa – anche perché la richiesta è molto elevata – ti tocca accontentarti di questa cosina. Spero ti piaccia, ho dovuto rinchiudere il Master nello sgabuzzino per poterla scrivere in santa pace, senza interruzioni (gli ho dato Cucumber con cui giocare!).
Disclaimer: La storia è basata su fatti e personaggi creati e appartenenti alla BBC e a chiunque ne detenga i diritti. La storia non è scritta a scopo di lucro, ma solo per mio puro diletto.



Feeling you


“Non è ancora giunto il momento di cambiare per questo corpo. Perché avrei dovuto? Guardatemi!” Annuncia il Dottore facendo scrocchiare il collo prima da una parte e poi dall’altra. Per essere stato fino al momento prima sul punto di morte si sente già molto vitale. Non credeva che la mano di scorta potesse tornare così utile.
Solleva il volto su gli altri occupanti del TARDIS, tutti spaventati e preoccupati e la vede…
La sua Rose Tyler.
Non è un miraggio.
Apre le braccia e lei gli si lancia addosso, travolgendolo in uno di quegli abbracci che tanto gli erano mancati.

“Rose…” sussurra tra i suoi capelli, stringendola forte a sé.
Lei rafforza la presa sulla sua giacca e nasconde il viso nell’incavo del suo collo, bagnandogli con le sue lacrime il colletto della camicia.
“Oh, Rose.” Mormora dolce al suo orecchio. “Sono qui. Non volevo farti spaventare.”
Scioglie leggermente l’abbraccio e le alza il volto, in modo che lei possa specchiarsi negli occhi che ha imparato ad amare.
Lei lo osserva titubante, alzando una mano ad accarezzargli il viso che aveva avuto tanto paura di non rivedere. Fa scorrere le dita sulla sua pelle ancora piena di vita, sfiorando lo zigomo sorridente, la punta delle orecchie, fino a fermarsi nel folto dei suoi capelli.

Lo attira a sé e lo bacia.
Lo bacia come ha sempre desiderato fare, come da molto tempo sogna.
Lo bacia perché era la prima cosa che si era ripromessa avrebbe fatto, appena fosse stata dall’altra parte, quella giusta.
Lo bacia perché ha sentito troppo la sua mancanza e perché non si sarebbe lasciata sfuggire un’altra occasione per dirgli ciò che prova per lui.

Il Dottore è stupito, per un attimo non sa cosa fare, ma poi sente il cuore di Rose battere impazzito contro il suo petto. Il giovane corpo di donna combacia perfettamente col suo e si arrende al bacio, dischiudendo le labbra per accogliere la sua lingua. Avverte il sorriso dolce di Donna e il ghigno saputo di Jack posarsi su loro due, prima che silenziosamente abbandonino la sala comandi, lasciando loro un po’ di intimità.

Si separano ansanti, con i corpi ancora intrecciati, restii a mettere troppo spazio tra di loro per paura di perdersi di nuovo.
“Oh, Rose.” Sussurra di nuovo il Dottore, posando un bacio sui suoi occhi chiusi. Li bacia uno alla volta, un tocco appena accennato.
Raccoglie tra le sue labbra le lacrime incastonate tra le ciglia, sanno di dolore, sabbia e vento.
Gli ricordano le lacrime che ha visto in quegli occhi un lontano giorno d’inverno, su una spiaggia sperduta: Dalek – Darlig, deve ripetere nella sua mente – Darlig Ulv Stranden, la baia dove il suo cuore è morto una volta ancora. Assapora quelle lacrime lentamente, cancellandole con soffici baci per scacciare via il dolore che per lungo tempo ha fatto loro compagnia.
Le bacia le occhiaie che capeggiano sotto i suoi occhi e che il trucco non riesce a coprire. Non sa come abbia fatto a tornare in questo mondo, per lui era una missione praticamente impossibile: tuttavia conosce così bene la tenacia e la testardaggine di questa ragazza che non si stupisce di poterla stringere ancora tra le sue braccia.
Le afferra le mani e se le porta davanti al viso, posando le sue labbra su un dito per volta. Assaggia la fatica che ha dovuto sopportare sentendo sotto la lingua i nervi tesi del suo palmo, avverte lo stress e la paura nelle sue unghie mangiucchiate. Bacia i calli delle sue mani, scoprendo le lunghe notti insonne e lo studio incessante che l’ha portata fino da lui.

La sua Rose.
La donna fantastica che ha guardato nel Cuore del TARDIS per salvargli la vita.
La donna brillante che è tornata dal regno dei morti per stare al suo fianco.

Le bacia timoroso l’anulare sinistro, ancora liscio e spoglio e vede Rose sorridergli radiosa.
Il Dottore si passa la lingua sulla labbra, cercando di decifrare quel nuovo sapore. Sente fiducia e fedeltà sulla punta della lingua, circondate da amore e complicità che gli avvolgono il palato facendolo mormorare di piacere.
È un gusto unico, fatto di fragilità e eternità, di follia e timore.

La bacia di nuovo, facendo scontrare le loro bocche, desideroso di riassaporare l’essenza della sua Rose, di scoprire ogni suo più piccolo segreto.
È un’abitudine che ha preso in questa sua nuova rigenerazione, assaggia tutto ciò che lo incuriosisce, tastando con la punta della lingua le cose più disparate.

Le deposita un bacio a schiocco sul naso e osserva con un sorriso il suo volto arricciarsi appena. Gli ricorda l’espressione che la ragazza aveva sul viso la prima volta che l’ha visto in azione la mattina di Natale, sull’astronave degli Sycorax: sangue umano A positivo, con un tocco di ferro, l’ideale dopo un buon tè per ripristinare il corretto funzionamento del suo corpo.
Soffia baci a fior di labbra su tutto il suo viso, ripercorrendone le fattezze con calma, come desiderava fare ancora dalla loro avventura nella vecchia Inghilterra, ai tempi dell’incoronazione della Regina Elisabetta.
Scivola lungo il suo collo, lasciando una scia di baci al suo passaggio, assaporando il dolce profumo della sua pelle. Le sposta i morbidi capelli biondi con una mano, dando libero accesso alle sue labbra che succhiano, mordono e sfiorano quella pelle a lungo bramata.
Avverte il particolare sapore di una Londra moderna, distante, carica di pioggia. Sente l’adrenalina e l’eccitazione pompare il sangue nelle sue vene, un brivido percorrere il suo corpo. La bacia dietro l’orecchio mentre una mano si intreccia nei suoi biondi capelli. Gli ricorda il dolce sapore dei dolcetti alla banana, quelli che lei gli ha fatto trovare appositamente per lui, dopo la loro disavventura delle Olimpiadi di Londra del 2012.
Il Dottore sorride e si allontana appena, circondando il volto della ragazza con le mani. Le sfiora dolcemente la guance con i pollici, cancellando gli ultimi residui di lacrime dal suo volto. Rose strofina il volto contro le sue mani, beandosi di quelle attenzioni.
Si sporge e lo bacia di nuovo, prendendogli le mani e facendo intrecciare le loro dita.
“Sono tornata.” Gli sussurra a un soffio dalle sue labbra. “Sono tornata per te.”

FINE

Note finali: di ritorno con qualcosa di het, tanto e troppo tempo che non coccolavo un po’ Ten e Rose. Inoltre la mega tabella con 100 prompt deve iniziare a essere completata! E c’è ancora il prompt numero 10 da fare, ma l’unica ispirazione che ho per quello è qualcosa di troppo triste per un compleanno! Così è stato svelato a che serviva la scelta dei numeri!
Un grazie particolare a Nonna Minerva che ha tribulato non poco a pubblicare la storia, uno con la connessione senza mouse non ce la può fare!

   
 
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