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Autore: Jane41258    23/10/2010    0 recensioni
Una spiegazione su una poesia di un antico e famoso poeta si trasforma sempre in un delirio d'interpretazioni e contestualizzazioni. E se tutto fosse sbagliato e frainteso?
Genere: Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La professoressa Vermozzi sbuffò, si alzò dalla cattedra per dirigersi diritto all’ultimo banco.

“Rossini” esclamò a voce alta. Nella III C calò il silenzio, persino le due mosche che svolazzavano nell’aria afosa capirono che era il momento di posarsi su un libro e tacere.

Paolo Rossini alzò lo sguardo e tentò di nascondere velocemente il quaderno su cui stava scrivendo.

“Mi faccia vedere” ordinò la professoressa, servendosi da sola e strappando il quaderno dalle mani dell’alunno.

“Matematica” costatò contrariata “Le pare l’ora di matematica questa? Io le sembro Farini?”

“Di certo no” rispose Paolo trattenendo un sorriso ironico. La Farini era una gnocca alta e bionda, dal fisico snello e perfetto e dalle tette ipnotiche, mentre la Vermozzi una donna anziana e grassa, che strabordava dal completo verde mela almeno di due taglie più piccolo, truccata peggio di una puttana. Che poi la Farini non sapesse nemmeno completare un’equazione di secondo grado senza fare errori, mentre la Vermozzi conosceva a memoria il De Rerum Natura, il Canzoniere e la Gerusalemme Liberata era un’altra storia, ma sul piano fisico non c’era gara.

“E allora mi dia subito il suo quaderno e avviserò Farini del suo comportamento” ordinò la Vermozzi portandosi il quaderno alla cattedra. Quello che le aveva dato più fastidio non era che uno studente stesse studiando un’altra materia durante la sua ora ma che lo stesse facendo mentre lei spiegava una poesia del Martusi. Non riusciva a concepire che uno studente volesse distrarsi mentre si spiegava il Martusi, le cui poesie erano semplicemente sublimi.

“E ora Alberti leggi ‘Rosso’ ”

Chiara Alberti ripose il cellulare di malavoglia e cercò velocemente la poesia.

“Ecco Rosso” mormorò e iniziò a leggere con grande enfasi:

Rosso

Se fanciulla dalle chiome dorate
Tu mi degnassi di un sol sguardo io
Sentirei le porte del cuor mio
Schiudersi, le mie membra rallegrate.

Quando spensierata ti vedo passar
Amore mi colpisce col dardo suo
E sperando in un saluto tuo
M’abbandono in un dolce sospirar

Il mio corpo mortale dormirà
Nella calda terra che mi generò
Per goder solo di piacer vani

Il tuo poeta l’alba non vedrà
E il suo sangue che per te s’infiammò
Laverà cotidie le tue mani


La voce si Chiara si spense. Alcuni compagni trattenevano le risa, la Vermozzi pareva invece sul punto di scoppiare in lacrime.

“Ottima lettura” farfugliò con voce soffocata “in questo sonetto di tradizione petrarchesca vediamo l’inscindibile unità tra amore e morte che caratterizza il Martusi il componimento è nettamente diviso in due parti la prima parte è impregnata dell’amore dell’io lirico per questa figura femminile questa figura femminile che ben si discosta dalla donna ideale stilnovista”

Gli studenti fissavano allibiti la Vermozzi che sviscerava ogni aspetto del sonetto, fornendo varie interpretazioni, facendo collegamenti con Dante, Petrarca e Shakespeare. Pareva ringiovanita di vent’anni mentre saltellava in giro per l’aula gridando di vari enjembement, di sinalefi, di latinismi, di anticipazioni della poesia sepolcrale inglese.

“Noterete la concezione dell’anima che aveva il Martusi chiaramente dice “Il mio corpo mortale” alludendo ad una parte immortale dell’uomo l’anima la concezione della natura è ambigua con una doppia concezione la natura come madre protettrice, la calda terra che mi generò ragazzi, e la natura come la causa delle sue sofferenze infatti è la natura che l’ha generato solo per godere di cose inutili e soffrire per non aver raggiunto quelle importanti in questo anticipa il grande Leopardi che”-dopo una lunghissima dissertazione sulla grandezza e il genio di Leopardi- “questa poesia è impregnata di richiami stilnovistici lo sguardo della donna ragazzi la Personificazione dell’Amore il cuore che viene ferito e il poeta che sospira aspettando inutilmente il saluto dell’amata...”

La maggior parte degli alunni fissava il vuoto, immaginandosi questo Martusi innamorato senza speranza, che meditava il suicidio e guardava passare l’amata ignara (“spensierata non è per nulla casuale ragazzi ma è posto in antitesi con il poeta gravato da mille sofferenze e indica che la donna amata è da una parte allegra e felice questo indica la sua gioventù ma dall’altra allude alla crudele indifferenza di questa per il poeta” aveva delirato la Vermozzi verso le dieci e trentacinque) di tutto il suo struggimento interiore.

Alcuni alunni sembravano non interessati alle manie suicide di questo Martusi ed erano presi dall’alto contenuto emotivo di Brick Breaker Evolution, due tre prendevano appunti per il compito ed uno, Osvaldo Posoni era veramente interessato. Seduto a cinque centimetri dalla cattedra fissava attentamente la Vermozzi in pieno delirio e beveva ogni parola che usciva dalla sua bocca. Forse si stava impersonando nel Martusi ponendo la professoressa d’italiano nel ruolo della donna amata.

“La figura femminile non è assolutamente ripeto assolutamente assimilabile alla donna stilnovista questo modello di virtù mentre ci sono forti richiami alla dark lidi di scekpi questa donna sensuale e consapevole di esserlo forse il poeta ha studiato i sonetti di Shakspiiiir durante i suoi intensi e accurati studi infatti ragazzi ha passato la giovinezza sui libri era un enfant prodige a quattro anni tradusse l’odissea dal greco in dialetto senese...” continuò la professoressa.

Chiara si girò verso Alessia.

“Vai a pag 429” mormorò.

Alessia scorse alcune pagine indietro. Il Martusi era ritratto mentre fissava con aria sognante qualcosa non visibile nel quadro. Era veramente un tipo attraente, alto e muscoloso dal viso virile e interessante. Una vera perla di rarità tra i poeti, su questo la Vermozzi aveva ragione.

“Il sonetto di Martusi è un riflesso delle divisioni e della sofferenza sociale il contrasto tra la classe ricca e spensierata e la classe povera che aspirava inutilmente al prestigio ma che falliva miseramente il riferimento alla terra all’agricoltura al sudore non è per nulla casuale ricordatevelo calda terra poi è una metonimia terra calda riscaldata dal sole lo stesso sole che brucia le spalle dei poveri contadini il cui sangue lava le mani dei padroni che se ne lavano le mani notate il riferimento alla Sacra Bibbia il poeta aveva una formazione religiosa il padre era imparentato con il vescovo di Bologna e voleva avviarlo alla carriera ecclesiastica ma lui si oppose strenuamente perché era innamorato della letteratura ragazzi uno dei più grandi poeti in tutto il mondo famosissimo in Italia e all’estero”

La professoressa sembrava non aver bisogno di respirare, né pareva avere la minima pietà dei poveri studenti che stavano prendendo appunti. Per lei era importante che i ragazzi capissero l’importanza di quella poesia in quanto rifletteva un profondo dissidio interiore del poeta e denunciava le ingiustizie sociali dell’epoca, oltre a fornire la prova dell’erudizione del grande Martusi.

“Questa poesia ragazzi era probabilmente dedicata alla madre che lui amava senza...” stava continuando la Vermozzi.

Molti ragazzi interruppero le loro attività per prestare attenzione alla spiegazione: un rapporto incestuoso era un dettaglio decisamente interessante ma...

“Professoressa” interruppe Osvaldo contrariato.

Lo sguardo della Vermozzi fu terribile. L’aveva interrotta mentre spiegava il grande sublime Martusi nella sua poesia più sofferta e perciò migliore.

“Che c’è?” ringhiò.

“Perché il titolo è ‘Rosso’?” chiese il ragazzo intimorito.

La Vermozzi s’illuminò d’una luce purissima e parve levitare. Aspettava quella domanda da tutta l’ora.

Sorrise e iniziò a spiegare soddisfatta: “Ad un primo sguardo superficiale ragazzi rosso è il colore del sangue del poeta che imbratterà le mani dell’amata in un chiaro richiamo al Macbeth le mani sporche di sangue una figura piuttosto frequente e significativa della letteratura rosso poi è il colore dell’amore della passione questa passione che dilania il cuore del poeta il cuore è rosso badate rosso è il colore del sangue quindi collegato alla morte ed è il colore dell’amore qui di nuovo il binomio amore-morte poi ricordate rosso era il colore della libertà e della repubblica il rosso ripreso da Delacroix in quel quadro con la... rosso è un colore forte che indica contrasto il contrasto interiore del poeta e il contrasto sociale suscita subito emozioni forti nel lettore emozioni probabilmente presenti nel poeta ricordate inoltre che nell’età classica rosso era il colore della nobiltà i signori vestivano di porpora quindi l’amata appartiene ad un ceto aristocratico di nuovo la denuncia sociale infine rosso contiene ben due “s” notate la S che si ripete la S è sinuosa la sensualità della donna la sensualità dell’amore”

“E Martusi ha” intervenne Risi “pensato a tutto questo?”

“Si” rispose la professoressa “perché era un grande poeta”

   
 
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