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Autore: Svet    24/10/2010    0 recensioni
aka "Confessioni di un(') etero. Oppure "Allori e giornali". O...insomma, quello che preferite!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono etero.
Che sia uomo o donna, non fa nessuna differenza.
Vogliamo aggiungere un indizio rivelatore? Sono ascendente Cancro.
Dai, scherzo!
Solo, vi voglio concentrati sulle emozioni che descriverò.
Oggi ero molto sul pantofolaio andante: fino a cinque minuti fa, ero sul mio comodissimo divano a sfogliare un giornale. Sapete, uno di quelli che si acquistano durante la settimana, che spariscono non appena comprati e che rispuntano fuori (miracolosamente!) proprio quando uno segue l’esempio di Paperino.
Leggevo piuttosto svogliatamente. Occupavo il tempo passivamente, senza fare niente di costruttivo. Almeno fino a quando non ho iniziato un articolo.
Interviste alle famiglie, corredate da foto.  Tutte erano accumunate da un singolo elemento. Anzi, due.
L’amore che i genitori nutrivano per i propri pargoli. E il sesso dei genitori.
Entrambi i genitori erano dello stesso sesso.
Esatto! Famiglie omosessuali.
Mentre leggevo le didascalie (quei piccoli riassunti di tre righe che riassumono una vita), ho sentito un moto di tenerezza. Quei piacevoli nodi allo stomaco che generano un lieve sorriso.
Famiglie con i propri figli. Genitori sullo sfondo mentre i bambini giocano felici. Neonati abbracciati dai genitori. Per un attimo, ho sentito un guscio di protezione tutt’intorno.
Quei bambini erano sereni. Avevano due genitori che li amavano , giocattoli tutt’intorno e probabilmente avevano anche fatto merenda con un panino ripieno di nutella. Cosa potevano volere di più?
Ho finito l’articolo.
Non ho proprio pensato, ma ho intuito qualcosa. Penso fosse la voglia di essere una comunità.
È qualcosa che sto delineando adesso, proprio mentre scrivo. Tento di mettere in ordine le sensazioni.
Ho avuto l’impressione che gli omosessuali stessero passando quello che le donne hanno passato qualche decennio fa.
Mi spiego. Vedere persone giuridicamente “diverse” (parlo in quanto –purtroppo- non godono degli stessi diritti degli eterosessuali) costruire un’unità universalmente riconosciuta come la famiglia mi ha permesso di intuire quanto siamo seduti sugli allori.
Non tutti, ovvio. Ma pensate a quanti diritti abbiamo: al voto, all’aborto, a unirci con altre persone in matrimonio civile e/o religioso, a professare/credere il culto che preferiamo, a studiare, a lavorare, ad avere assistenza medica. E questi sono solo quelli che mi sono venuti in mente nell’arco di un minuto! Un’enormità!
Per di più, conquistati nell’ultimo secolo (a voler abbondare). Converrete anche voi: un lasso di tempo incredibilmente breve.
E ora? Ora viviamo. Protetti, sicuri, felici. Possiamo camminare per strada senza preoccuparci. Possiamo rifornire le nostre dispense di cibo. No problem! C’è un supermercato all’angolo.
Però… ho un gusto acidulo sulla lingua.
Non tutti possono. Solo gli etero possono sposarsi, in Italia. Solo gli etero possono adottare bambini. Solo loro. Solo noi.
Ci siamo così assopiti da non vedere che persone di altre “comunità” vorrebbero poter accedere a un gruppo più grande?
Lasciamo perdere per un attimo quello che dice il papa su queste persone. Anche perché, scommetto che molti di noi sono cristiani più per eredità culturale che per perfetta aderenza alla dottrina della Chiesa Romana.
Noi godiamo di tutti questi diritti. Siamo sinceri. Ci sentiamo minacciati? Sentiamo minacciati i nostri valori di famiglia ed educazione?
Guardando quelle foto, non ho sentito nessun desiderio di soppiantare.
Avere diritti riconosciuti dalla legge non è mai stato uno svantaggio. Ne abbiamo conquistati tanti e altri ne conquisteremo. Perché non aiutare a conquistarne qualcuno anche per i nostri vicini di casa o i nostri medici?
Per questo, ho iniziato questo pensiero con la mia preferenza sessuale. Cosa c’è di concettualmente diverso in una famiglia “tradizionale” e una omosessuale?
  
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