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Autore: AngelKarmilla    10/11/2005    1 recensioni
Senza un filo logico. Parole e pensieri alla rinfusa.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Che fuori pioveva. E questo lo sapeva, Trisha. Ma era barricata in casa e di uscire non ne aveva intenzione. Brutto periodo per lei, votato alla totale apatia. Voleva due ali per andare via. Scappare dall'inferno, dal suo personale baratro nero. Tutto le sembrava grigio. Anche i suoi occhi rossi gonfi. Pianto troppo.
Cretina.
Ciò che pensava. Il pensiero amplificato nel suo cranio. Rimbombava impercettibilmente. Unica consolazione la sua sedia a dondolo. E dondolava.
Non riesco a stare ferma.
Depressione, la chiamano. Quel nome non le piaceva. Voleva stare bene, doveva essere felice come tutte le sue amiche.
Cosa c'è di sbagliato in me?
Una risposta, voleva. Soltanto una e sarebbe riuscita a giungere in superficie. Avrebbe capito dov'era posto il marciume dentro di lei. Doveva debellare quel morbo che lentamente la consumava.
Io sono malata.
E continuava a toccare metaforicamente quella brutta infezione che la stava ammazzando. Ne toccava la consistenza. Le scivolava tra le mani, non riusciva ad afferrarla.
La coscienza è viscida. Che schifo.
Trisha aveva ucciso, qualche tempo prima. Ucciso forse con lame affilate e taglienti. Fredda come ghiaccio, lo fece. Non pensava, non capiva, non sentiva. Ucciso la sua integrità morale. Come? Non lo sapeva. Sa solo che una mattina si risvegliò nel tepore del suo letto; si guardò allo specchio e non si riconobbe più.
Chi sono?
Non ricorda il suo nome. Non ricorda niente. Sa solo che non è felice. Vuole stare bene. Il rifiuto è netto. Rifiuta qualcosa, non sa cosa. Si alzava così dalla sedia a dondolo, in punta di piedi. La pianta dei piedi sul freddo pavimento marmoreo. Tastava delicatamente il tutto. Piccolo angelo dannato. Luce della finestra e piedi sul davanzale. Una spinta.
Trisha Jordan è riuscita a volare. Le sue ali sono state disciolte dal sole. Icaro. Aveva smesso di piovere; è caduta sul grigio asfalto. Si è rialzata ed ha iniziato a vagare raminga. Senza una meta. Vede la gente che cammina. Vede i bambini che giocano, le macchine che levigano quello stesso asfalto sul quale è atterrata. E ride.
  
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