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Autore: nihil no kami    24/10/2010    17 recensioni
Franticshipping (RubyxSapphire) I due ragazzi decidono di passare un pomeriggio in mezzo alla natura, lontani da tutto e da tutti. Presto questa scelta si rivelerà la peggiore della loro vita. Non odiatemi per questo.
Oneshot, bad ending.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ruby, Sapphire
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
- Questa storia fa parte della serie 'Pokémon Special - Raccolta di one-shot'
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Ho riscritto ancora una volta la storia. Spero che questa sia la versione definitiva. 18/09/11

Disclaimer: Io non possiedo pokémon, se lo facessi avrei ideato una storia molto più avvincente, o almeno mi sarei assicurato che l'anime fosse fedele al manga originale.

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- Meraviglioso! - esclamò Ruby nel vedere la foresta che si estendeva davanti ai suoi occhi sino a raggiungere l’orizzonte.

Le iridi scarlatte del ragazzo risplendevano mentre il suo sguardo percorreva il panorama di selve che si diramava oltre la piccola radura.

Le chiome degli alberi rilucevano baciate dai raggi del sole, illuminando il paesaggio con quel riflesso di verde sfumato delle piante in primavera, quando le nuove foglie hanno ormai riempito i rami mortificati dall’inverno e i primi fiori sbocciano tra le fronde.

- Strano, pensavo che tu riuscissi ad apprezzare solo le cose superficiali. - aggiunse Sapphire con tono sarcastico.

I due avevano deciso di trascorrere un pomeriggio da soli (e ovviamente con i loro pokémon) in un area non molto lontano dalla città di Forestopoli.


Si erano fermati su uno dei numerosi altipiani presenti nel percorso 120, dal quale era possibile osservare quasi tutta la selva sottostante. Il posto perfetto per allentare i legami con la civiltà e vivere un momento di intimità con la natura.

L'idea di fare un pic nic all'aria aperta era stata della giovane allenatrice, pensando così che avrebbe potuto rendere partecipe Ruby delle meraviglie della natura (e per impedirgli di trascinarla nuovamente in una di quelle orride boutique di accessori per coordinatori).

Il ragazzo estrasse dal suo zaino una coperta fatta a mano e la distese per terra, i motivi rossi e blu che si intrecciavano risaltando sull'erba verdeggiante.

- Lascia che guardi dove siamo. - disse lui mentre si apprestava ad accendere il pokénav che portava con sé, ma la ragazza afferrò il piccolo marchingegno e lo scagliò a terra, frantumandolo.

- Ma perché l'hai fatto?!? -

esclamò il ragazzo furioso.

- Ti avevo detto di non portarlo, così impari. - gli rispose lei con un sorrisetto sulle labbra, molto simile ad un ghigno divertito.

- Lo so, ma ti serviva proprio distruggerlo così? - lo sguardo di Ruby era rivolto ai circuiti sparpagliati ovunque, mentre cercava affannosamente di recuperare i pezzi che comparivano saltuariamente tra i ciocchi d'erba.

- Mhm...sì - fu la risposta di Sapphire.

Dopo che il ragazzo ebbe ammassato tutti i circuiti in una tasca del suo zaino anche lui poté sedersi sulla coperta che si era premunito di fare apposta per l’occasione. I due allenatori rilasciarono i propri pokémon che iniziarono a guardarsi attorno, rapiti anche loro dalla bellezza del paesaggio che li circondava.

Il giovane coordinatore invece aveva smesso di stupirsi dei colori vivaci delle chiome degli alberi e adesso si stava dedicando all'osservazione di un altra meraviglia della natura, la ragazza che sedeva davanti a lui.

Ruby rimase quasi estasiato nel guardarla estrarre le bacche dal proprio zaino e porgerle ai suoi pokémon, mentre i suoi corti capelli castani le cingevano il viso, il suo capo coperto dalla sua nuova bandana azzurra, della stessa tonalità dei suoi occhi cristallini, cucita personalmente da lui per l’amica.

- Ti piace, Toro? - chiese la giovane allenatrice rivolta alla sua Blaziken mentre gli porgeva le sue bacche preferite.

Il pokémon annuì vistosamente assaporando le delizie che stava gustando.

Sapphire spostò lo sguardo da Toro a Ruby, quando si accorse che il ragazzo la stava fissando con un espressione ebete stampata sul volto.

- Ruby, che cos'hai da fissarmi?- esclamò la ragazza un po' infastidita dall'atteggiamento che l’amico stava avendo ultimamente nei suoi confronti, ma al contempo ne era contenta, perché quei piccoli gesti le ricordavano che sotto sotto anche lui provava qualcosa per lei.

Il ragazzo tornò alla realtà - No, niente, era solo che mi sembrava ci fosse qualcosa sulla tua faccia. -

Che scusa idiota. pensò la ragazza.

Il coordinatore riprese in mano lo zaino che aveva deposto poco prima ed iniziò ad estrarvi delle confezioni di pokémelle da distribuire ai suoi pokémon, dando ad ognuno quelle che avrebbero aumentato le sue prestazioni nelle gare.

- Devi fargli mangiare quelle schifezze pure qua? - chiese l'allenatrice con il suo solito tono irritato.

- Per la cronaca non sono schifezze, le ho preparate personalmente con tutto il mio amore, esattamente come ho fatto con questa...- e mentre finiva la frase estrasse dallo zaino una piccola torta dall'aspetto veramente invitante e la porse a Sapphire.

- L'hai preparata per me?!? - Chiese Sapph, con un tono tra lo stupito e l'imbarazzato.

- Con tutto il mio amore! - aggiunse Ruby con un gran sorriso.

La ragazza arrossì lievemente mentre prendeva il piattino contenete il dolce incartato dalle mani del ragazzo e lo appoggiava accanto a sé.

- Allora, come sono state le gare pokémon a Sinnoh? – chiese esitante all’amico.

Ruby era stato diversi mesi lontano da Hoenn mentre partecipava alle gare della regione di Sinnoh e anche se lui le aveva proposto di seguirlo lei aveva rifiutato per continuare ad aiutare il padre nelle sue ricerche non aveva mai smesso di pensare a Ruby e a cosa stesse facendo il ragazzo dal copricapo bianco durante il suo viaggio.

- Niente di che. I miei avversari erano dei dilettanti, avrei fatto meglio a rimanere qua con te. - mentre lui diceva ciò la ragazza sfoggiò di nuovo il proprio imbarazzo con la stessa tonalità tra il rosa e il rosso che apparve di nuovamente sul suo volto.

- Ma che dici! Invece sono sicura ch ti sarai divertito un mondo!- ribatté velocemente, quasi urlando, mentre cercava di dissimulare ciò che quella frase voleva dire per lei.

Anche lei avrebbe voluto stare con lui, ma non avrebbe mai potuto abbandonare il padre in un momento così critico del suo lavoro.

E soprattutto, non avrebbe voluto venir meno alla maschera che mostrava agli altri, quella della ragazza indomita e selvaggia, disinteressata a tutto ciò che fosse femminile e grazioso, la stessa maschera che poteva togliersi solo in presenza di Ruby.

Alla fine del breve pasto Ruby decise che avrebbe cercato di fare degli scatti dalla vicina montagna nel tentativo di immortalare per sempre quel paesaggio meraviglioso e dopo aver protetto la sua amata macchina fotografica dagli assalti omicidi della compagna riuscì finalmente a convincere Sapphire a seguirlo, a patto che anche i pokémon venissero con loro.

Dopo un'ora di camminata lungo un ripido sentiero i due ragazzi raggiunsero quello che pareva un perfetto punto panoramico:

Un altro altopiano circondato dalla fitta foresta dalla quale era possibile osservare praticamente mezza Hoenn.

Era possibile scorgere le cime delle case di Forestopoli, l'aura tetra del monte Pira e la fuliggine prodotta dal monte Camino, il tutto immerso nel reticolo di fiumi e boschi tipici della regione semitropicale, l'unica in cui la natura avesse ancora la prevalenza sulle costruzioni umane.

- Meraviglioso! - si lasciò sfuggire estasiato Ruby.

- Ma non cambi mai espressione? - lo apostrofò Sapphire, che ormai era stufa di questa sua ripetitività.

Da quando si conoscevano l'aveva sentito cambiare aggettivo sì e no cinque volte, il che era abbastanza frustrante se si passava in sua compagnia quasi la totalità delle proprie giornate.

Era un bel po’ che non si vedevano comunque, quindi avrebbe anche potuto sorvolare.

- Io uso le parole che voglio, non come te che ti esprimi a grugniti. -

Da quel momento in poi seguì un arduo combattimento a colpi di - Effeminato - e - Cavernicola - ripetuti sino alla nausea, che però vennero presto interrotti da un rumore proveniente dalla boscaglia.

Si udì prima quello che pareva un ruggito e poi la figura imponente di un Aggron si levò dalla foresta.

Il suo corpo ricoperto da un armatura scintillante, fatta eccezione per la maschera dalla quale si intravedevano gli occhi visibilmente adirati.

- Probabilmente questo è il suo territorio. - esclamò Sapphire, il battibecco completamente dimenticato nel vedere la creatura che si avvicinava minacciosa.

- E cosa hai intenzione di fare al riguardo? - chiese Ruby come se il problema non lo riguardasse.

Lei non era mai stata una che si tirava indietro dalle sfide e questa non faceva eccezione.

- Metterlo a cuccia, è ovvio. - fu ciò che gli rispose la ragazza, mentre si preparava per combattere.

- No, fermati, così lo farai solamente arrabbiare di più! - replicò il ragazzo.

- comportati da uomo per una volta, affronta i problemi invece che fuggire! -

Mentre i due parlavano il mostro di metallo iniziò a caricarli, le corna d'acciaio puntate verso di loro.

- Toro, lanciafiamme! - fu l'ordine impartito dall’allenatrice al suo pokémon.

Il Blaziken scorse velocemente verso il bersaglio, inondandolo di fiamme scarlatte, ma lui sembrò non risentirne, la sua armatura temprata da mille battaglie.

Con un colpo solo atterrò il pokémon di fuoco, che rotolò a terra dolorante per l'urto.

L'Aggron si avvicinò con fare minaccioso, pronto a dare il colpo di grazia a quel pokémon insignificante che aveva osato ostacolarlo.

Nonostante ciò il volatile di fuoco si era rialzato, pronto a combattere, ma la sua allenatrice sapeva che non avrebbe sopportato un altro colpo.

Il pokémon d'acciaio sollevò la propria coda, pronto a usarla per colpire il Blaziken rivale, che aspettava stoico la mossa del mostro.

Sapphire si slanciò verso Toro nel tentativo di difenderla, ma in quell'istante l'assalto del colosso d'acciaio la intercettò, scaraventandola ad una decina di metri di distanza.

- SAPPHIRE! - L'urlo di Ruby echeggiò nella boscaglia.

Come aveva potuto permettere che succedesse tutto ciò?
Quando l’aveva vista partire alla carica verso i due pokémon non era riuscito a fermarla, e ora la vedeva giacere immobile per terra, senza segni di vita.

“Avrei dovuto fermarla!” si rimproverava lui mentre chiamava a sé uno dei suoi pokémon, quello che avrebbe messo fine alla vita di quell’immonda creatura.

- Zuzu, martelpugno, ORA! - La voce del ragazzo raggiunse istantaneamente lo Swampert, che si scagliò contro l’Aggron selvatico colpendolo nella schiena con tutta la propria forza.

Nessuna pietà, nessuna esitazione, nessun rammarico. Bastò un solo colpo affinché la spessa armatura che ricopriva la bestia si frantumasse, spezzandogli la spina dorsale e mettendo così fine la sua vita.

Fu come se la rabbia che scorreva nel giovane coordinatore avesse attraversato l'aria e fosse giunta sino al pokémon, che si era trasformato nell'esecutore della sentenza di morte.

Nonostante Ruby fosse refrattario alle lotte pokémon e alla violenza in generale celava dentro di sé la forza di un vero allenatore pokémon,.

Questo Sapphire lo sapeva ed era per ciò che se la prendeva molto quando lo vedeva agire come se fosse un Wrumple inerme.

Nessuno che le avesse fatto del male poteva sperare di sopravvivere alla furia del ragazzo e dei suoi pokémon.

”Se soltanto avessi mandato subito Zuzu forse questo non sarebbe successo!”

Mentre il colosso abbattuto crollava a terra Ruby corse verso la giovane allenatrice che giaceva immobile sul tappeto d'erba.

Pareva incosciente, probabilmente il colpo doveva averle rotto qualche osso ed era svenuta dal dolore.

Il ragazzo si inginocchiò accanto a lei.

- Sapph! Mi senti? - La ragazza aprì gli occhi, incrociando lo sguardo con quello del coordinatore.

- Grazie al cielo! Vieni, dobbiamo andare all'ospedale! - Il ragazzo cercò di sollevare l'amica nel tentativo di farla alzare, ma prima ancora che potesse metterla in ginocchio lei rispose con un grido di dolore che squarciò la boscaglia.

Fu allora che Ruby si accorse del sangue. Mentre riponeva Sapphire nella sua posizione originaria vide la parte bassa del suo vestito sfumarsi lentamente in una tonalità violacea, sempre più tendente al rosso.

Il colpo doveva averla ferita gravemente, ma Sapph era una ragazza forte, ormai aveva avuto modo di appurarlo, ed era sicuro che non le sarebbe successo nulla.

Poi nella sua mente iniziarono ad accumularsi pensieri orribili, pensieri che non dovevano neppure attraversare la sua immaginazione.

Se le fosse successo qualcosa non sarebbe mai riuscito a perdonarselo, lui si era fatto convincere ad andare a fare un pic nic da soli, lui aveva voluto avvicinarsi alla montagna per scattare delle fotografie, lui, nel momento del bisogno non era riuscito a fare nulla per evitare tutto ciò.

Il volto del ragazzo sbiancò: - Non ti muovere, vado a cercare aiuto! -

Prima di arrivare a quella radura Ruby aveva intravisto una baita lungo la montagna, forse poteva chiedere aiuto e chiamare un ambulanza.

- No. - Fu la debole risposta di Sapphire.

- Ma che stai dicendo? Hai bisogno urgente di cure! -

Le lacrime iniziavano a spuntare dagli angoli dei suoi occhi.

L'allenatrice lo fissò con i suoi bellissimi occhi blu, ed il ragazzo poté cogliere in quell'espressione un implorazione.

- Resta qui accanto a me. - Aggiunse in tono flebile.

Non poteva lasciarla da sola, ma sapeva anche che se fosse rimasto con lei le cose non avrebbero fatto altro che peggiorare.

La macchia che si stava formando sotto la sua veste sembrava si fosse arrestata, ma lui non se ne intendeva di medicina e non sapeva se quello fosse un buono o cattivo segno.

Sapphire cercò di alzarsi, il sangue tornò a macchiare i suoi abiti mentre la ragazza si inginocchiava, appoggiando la schiena contro un albero.

- Ma che fai! Dovresti rimanere sdraiata!- La voce del ragazzo stridula dall'agitazione.

- Come sta Toro? - In un momento del genere come faceva a preoccuparsi dei suoi pokémon? Era lei quella che era stava ferita mortalmente!

Quell'aggettivo echeggiò nella mente del ragazzo, per poi essere cacciato a forza dalla sua testa.

Lui si guardò attorno, Toro era immobile, senza segni visibili di ferite, mentre Zuzu rimaneva al suo fianco, aspettando un qualsiasi segno di ripresa.

- Sta bene, Zuzu è con lei, ma ora dovresti pensare a te stessa. – Cercava di tranquillizzarla, o forse cercava di tranquillizzare sé stesso. Sarebbe andato tutto bene, ne era certo.

Sapphire lo guardò fisso negli occhi, la sua pelle sempre più pallida con il passare del tempo.

- Ormai è tardi.- Gli disse.

Queste parole, pronunciate con un tono così sereno trafissero il cuore del ragazzo come una lama mentre calde lacrime iniziarono a scendere lungo le sue guance.

- Che diavolo stai dicendo! - urlò Ruby.

- Dovrai prenditi cura tu di Toro e gli altri.- gli rispose tranquillamente lei.

La mente si Ruby era bianca, non riusciva a comprendere perché gli stesse dicendo quelle cose, si rifiutava di comprendere.

- Ascoltami. - disse la ragazza, la sua voce sempre più flebile.

- No, devo chiamare aiuto! – disse il ragazzo mentre si infilava una mano nella tasca, dimenticandosi che il suo pokénav giaceva distrutto nel suo zaino.

- Non mi rimane molto tempo. -

Ruby si voltò verso di lei e vide che le lacrime stavano iniziando a scorrere anche lungo il suo viso.

-Come fai a dirlo?- fu l'unica cosa che il ragazzo poté obbiettare a quell'affermazione.

Sapphire prese fiato, il respiro cominciava a mancarle, ma si sforzò comunque di spiegare:

- Da quando ricordo mi è capitato solo una volta di vedere un pokémon morire, era un Linoone ferito gravemente dall'assalto di un Mightyena. -

La voce era ansimante e sempre più flebile mentre continuava il suo discorso.

Il ragazzo non sapeva cosa risponderle e rimaneva in silenzio, ad ascoltare.

- Era riuscito a fuggire, ma ormai per lui era finita. Riuscivo a sentire il suo dolore, la vita che lentamente lo abbandonava, il gelido abbraccio della morte...-

- Ruby, io sento freddo. - Sapphire cercò di sorridergli per tranquillizzarlo, ma l’amarezza di quella affermazione non poteva che lanciare un ombra di paura anche nei suoi occhi.

A quelle parole il ragazzo si avvicinò a lei e la strinse in un abbraccio, le sue braccia lentamente separavano la sua schiena dalla corteccia dell'albero, nel tentativo di scaldarla.

Lei appoggiò lentamente il proprio mento sulla spalla del ragazzo, cingendogli la vita con un braccio, mentre l'altro rimaneva fermo sul suo ventre.

Riusciva a sentire le lacrime di Ruby caderle addosso, calde, scivolavano lungo il suo collo, contro la pelle sempre più fredda.

Lui la strinse più forte.

- Ti prego, non puoi lasciarmi! Abbiamo solo 15 anni! Non può finire così! - La sua voce era rotta dal pianto.

Queste furono le parole che uscirono dalla sua bocca, mentre stringeva Sapphire contro di sé.

- Doveva essere solo un pic nic! Questo non sta accadendo davvero! -

Non riusciva ad accettare che ciò fosse reale, che lei stesse davvero morendo.

- Baciami. - La parola uscì come un bisbiglio dalla bocca della ragazza, un flebile suono indirizzato al suo orecchio.

- Perché? – rispose lui, senza più forze.

- Voglio che questo sia il mio ultimo ricordo. -

Il ragazzo la allontanò da sé, sorreggendola con le sue braccia, mentre la guardava negli occhi, la loro luce già in parte spenta.

- No, questo non sarà il tuo ultimo ricordo, tu non morirai, e vedrai che tutto questo è solo un incubo e domani ci risveglieremo come se niente fosse. -

Stava nuovamente urlando.

La ragazza intravide nei suoi occhi vermigli offuscati dalle lacrime una vena di disperazione.

- Ti prego Ruby, fallo per me. – Sorrise nuovamente, un sorriso debole, che mal si addiceva alla sua energica personalità.

La sua voce per un istante carica di vitalità, spenta subito dal dolore proveniente dalla ferita.

Quelle sfere blu lo imploravano di assecondare il suo ultimo desiderio e Ruby ormai non poteva fare altro che accettare la realtà.

Lei stava per abbandonarlo e l'unica cosa che poteva fare era starle vicino almeno nella fine.

- Ti amo, Sapph. - fu l’ultimo suono che sentì la ragazza.

Il ragazzo appoggiò le sue labbra su quelle di Sapphire, baciandola delicatamente, riusciva a sentire l'odore di bacche che permeavano la sua pelle, i suoi capelli, l'odore che era sempre riuscito a calmarlo, a farlo sentire sereno, come sempre quando era accanto a lei.
Non aveva il coraggio di chiudere gli occhi, il terrore di interrompere il contatto visivo, di riaprirli e saperla persa per sempre.

Appena il bacio si fece più profondo Sapphire chiuse i suoi, privando il ragazzo della luce proveniente da quelle due sfere blu un sapore di ferro riempì la sua bocca, il sapore della morte e la sensazione che quegli occhi chiusi non si sarebbero più aperti si trasformò in certezza, strangolando il suo cuore e facendolo a pezzi la sua anima.

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Si lo so, ora mi odiate, ma lasciate che vi spieghi:

Mi sono svegliato con questa storia in testa e continuavo a pensarci, e l'unico motivo con cui potevo levarmela di torno era scriverla.

Io trovo che quella di Ruby e Sapphire sia la relazione più divertente di tutte, ma non ho potuto fare a meno di concluderla così.

Volevo aggiungere un altro pezzo, ma mi sembrava ancora più deprimente e quindi ho preferito evitare.

Spero vi sia piaciuta e che sia riuscita a trasmettervi le emozioni che provavo io mentre la ideavo, se non è così (cioè se non vi state piangendo addosso dopo averla finita) vi prego di commentare e darmi qualche indicazione, così magari ci metterò nuovamente le mani per migliorarla.

  
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