Anime & Manga > Shadow Lady
Segui la storia  |       
Autore: Rik Bisini    10/11/2005    1 recensioni
La mia seconda fanfiction su Shadow Lady arriva nel giugno 2000. In questa storia proseguo ed approfondisco le vicende della precedente con l'ausilio di nuovi personaggi. Dedico inoltre ampio spazio al destino di un comprimario importante come Lime.
Genere: Commedia, Sovrannaturale, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Il ritorno di Shadow Lady'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Shadow Lady e la Protettrice di Greentown
---------------------
L'anatema spezzato

La porta fu aperta da un uomo più basso di Bright, dall'evidente pancia ed i capelli tinti di biondo. Si accigliò scrutando il suo visitatore.
"Lei chi è?" chiese.
Il visitatore mostrò la sua tessera.
"Mi chiamo Bright Honda." rispose.
"Vuole qualcosa da me, agente?"
"Ho alcune domande, se lei è il signor Kondo."
"A che proposito?"
"Un criminale chiamato Untore."
L'uomo fece un passo indietro e cambiò la sua espressione in un sorriso maligno.
"È convinto di trovarlo qui?"
"Questo lo ha detto lei."
"E cosa vuole chiedermi?"
Bright varcò la soglia ed attese che l'altro chiudesse la porta.
"Cosa ha fatto nelle ultime cinque notti?"
"Ho dormito" rispose l'uomo.
"Qualcuno può testimoniarlo?"
"Se dormivo, non posso sapere chi mi abbia visto."
Bright si guardò intorno. L'ingresso era decorato con statuette di demoni e sulle pareti alcuni quadri descrivevano scene di battaglie tra mostri.
"Ha un mandato?" chiese Kondo "penso di no, altrimenti me lo avrebbe già mostrato. Comunque non si preoccupi, le farò vedere lo stesso qualcosa di interessante. Mi segua."
Si diresse verso una porta che dava nel salone. Bright lo seguì.
Attraversata la porta, Kondo giunse ad un tavolino accanto ad una poltrona. Tese un braccio ed afferrò una maschera che raffigurava un orribile vecchio dai lunghissimi capelli bianchi. Il volto raffigurato era scuro e coperto di cicatrici e sfregi.
"Davvero interessante" disse Bright "arte africana?"
"Molto, molto più antica." rispose Kondo "è un esemplare unico, sa? Credo che lei stia cercando qualcosa di molto simile. Purtroppo non può essere certo che questa maschera sia esattamente ciò che sta cercando."
Bright strinse i pugni nelle tasche del soprabito.
"Ha perfettamente ragione."
"Penso che non abbia bisogno d'altro." disse Kondo posando la maschera sul tavolino.
"Ho ancora una domanda. Visto che conosce tutte le vittime dell'Untore, le andrà a trovare in ospedale?"
"Credo di no" rispose Kondo "non si meritano certo una visita. Tutte, tutte quante usavano la loro bellezza per attirare l'attenzione degli uomini. Nessuna di loro teneva in conto altro che non un'ingiustificata vanità. Il tempo le avrebbe private comunque della bellezza, l'Untore ha solo fatto in modo che questa bellezza svanisse prima, portando allo scoperto la bruttezza del loro animo."
"La vanità è un atteggiamento umano" osservò Bright "che non merita condanna quanto l'aggressione violenta che hanno subito. Sa cosa penso? Che il loro destino non sia dovuto alla loro vanità, ma che siano state aggredite per non aver soddisfatto la vanità dell'Untore."
"Vada fuori da questa casa" scandì Kondo senza perdere il suo sorriso maligno "e non torni per fare accuse che non può provare."

"Non posso provare niente." concluse Bright dentro di sè.
Una folla anonima lo circondava. Una coppia di ragazze rideva commentando qualcosa nella vetrina di un negozio. Bright camminava lentamente per il marciapiede di una strada trafficata.
"E l'Untore, questa stessa sera, farà un'altra vittima" pensò "di certo continuerà a colpire giovani donne che conosce. Devo provare a fermarlo. Non voglio restare inerte mentre tutta la polizia di Greentown è sulle sue tracce."
Giunse di fronte ad un piccolo albergo dall'insegna lampeggiante ed attese che la porta si aprisse di fronte a sè.
L'atrio era piccolo ma ben illuminato. Una parete coperta di specchi dava l'impressione di un ambiente più ampio, dall'altro lato gli ospiti potevano accomodarsi su due divanetti.
Bright chiese le sue chiavi al portiere, un uomo alto e magro dai capelli grigi. Con estrema disinvoltura, l'uomo porse le chiavi a Bright annunciando "La signorina sul divano l'attende, signor Honda."
Solo allora Bright si accorse di essere nella stessa stanza di Aimi.

"Non sono mai stata sola nella stanza di un uomo." pensò Aimi. Sentì un lieve rossore sul suo volto.
Bright fece scattare la serratura ed aprì la porta.
"Aimi è qui" si disse "è davvero lei. Ed è venuta da me. Perchè? Per quindici giorni, dal momento in cui Shadow Lady è tornata a Gray City non ho fatto altro che cercarla. Ed ora..."
La stanza aveva due letti, un armadio ed un tavolino con una sedia. Una porta e destra sembrava condurre in un bagno.
Aimi si irrigidì.
"Sei con qualcuno?" chiese.
Bright scosse la testa.
"Ho trovato solo una stanza doppia qui. Avevo fretta di venire a cercarti. Mi avevano detto che eri qui ed io ho cominciato subito a seguire una traccia. Accomodati."
Aimi si sedette sul letto più vicino, visto che Bright sembrava diretto al centro della stanza. Quando la ragazza fu seduta, Bright prese la sedia e si accomodò su di essa.
Aimi sentiva il suo cuore palpitare sempre più veloce.
"Perchè sei venuta?" chiese Bright togliendosi il soprabito.
"Non farmi domande." rispose Aimi. Prese fiato. "Sono qui per proporti un patto."
"Ti ascolto."
Gli occhi di Bright incontrarono i suoi. Aimi li dovette abbassare prima di riprendere a parlare.
"Posso farti vedere cosa può guarire Lime." disse "Se farai esattamente quello che ti dirò, lo vedrai."
"Cosa vorresti che io faccia?"
"Devi soltanto essere con me e guardarmi in volto mentre affronto l'Untore."
"Anche tu lancerai una sfida?"
"Ho pensato al modo di essere certa che l'Untore verrà da me" Aimi riuscì a fissare Bright negli occhi "impersonerò Spark Girl."
"Cosa?"
"L'Untore è un mio nemico. Questa notte, sarò io la Protettrice di Greentown. Ma non voglio che in questa città si parli di Shadow Lady. Lime riprenderà il suo posto appena guarita."
Bright si aggiustò la sedia.
"E tu che cosa farai, dopo?"
Aimi chinò il capo.
"Ti ho detto niente domande." Si alzò di scatto. "Se accetti, ci vedremo alle sette al Parco dell'Aurora."
Anche Bright si alzò.
"Accetto. Vengo con te."
"No." disse secca Aimi. La sua voce si fece sottile "Ti prego non chiedermi niente. Fai solo come ti dico."
Aprì la porta e lentamente la chiuse dietro di sè.

Era ormai pomeriggio inoltrato ed il sole si trascinava stancamente nel cielo. Il telefono della camera di Lime squillo allegramente. Lime aveva deciso di sdraiarsi sul letto, così fu Shinichi a sollevare la cornetta.
"Sono Bright." disse la voce all'apparecchio.
"Buonasera, sono Shinichi. Sono passato a trovare Lime. Stava cercando di riposare un po'."
"Vorrei parlarle subito" replicò Bright "non la disturberò per molto."
Shinichi le porse l'apparecchio.
"Bribrì che c'è?" chiese Lime.
"Non sei sola quindi non posso parlare. Volevo dirti che ci sarò io con Aimi stanotte, quindi non preoccuparti per lei."
"Starai con Sha...?" Shinichi si era allontanato dall'apparecchio, ma era sulla porta della stanza.
"Aimi non vuole che Shadow Lady compaia. Hai una televisione lì? È l'ora del telegiornale."
Lime azionò con il telecomando l'apparecchio che era sul tavolino dalla parte opposta del letto.
"I volantini sparsi per tutta la città" diceva una graziosa giornalista "hanno il testo: 'Untore sei andato via prima della fine del nostro scontro. Questa notte sarò al Parco dell'Aurora.' La firma che recano è quella di Spark Girl."
"Perchè?" chiese Lime, stupefatta, quasi parlando a se stessa.
"Non me l'ha detto" rispose Bright "ma ho impressione che una delle ragioni sia di fare in modo che Spark Girl si prenda una rivincita."

Sotto il costume di Spark Girl, in uno dei più larghi sentieri del Parco dell'Aurora, erano celate le fattezze di Aimi. Nella penombra, non sarebbe stato facile a molti notare che ad indossare il costume non era Lime.
Il sentiero però era ancora illuminato dalla luce del tramonto. In quella luce Bright avanzò lentamente avvicinandosi alla ragazza.
"Il costume è quello di Lime." disse Spark Girl con la voce di Aimi. "Lo restituirò domani."
"Lo hai preso per questa... recita?"
Spark Girl scosse la testa.
"Quando l'ho soccorsa l'ho spogliata. Non volevo che si venisse a conoscenza della sua identità. L'idea mi è venuta dopo."
"Perchè non volevi che fosse riconosciuta?"
Sotto gli abiti di Spark Girl, Aimi senti il cuore rimbombarle negli orecchi.
"Perchè chi indossa un costume e cambia il suo nome lo fa per proteggere altre persone."
"E da chi devi proteggerci?"
Spark Girl abbassò lo sguardo e respirò tre volte. Tornò a guardare Bright con gli occhi velati di lacrime.
"Fai troppe domande te l'ho detto. È per questo che devo fuggire. Non ti basta vedere le ferite di Lime? Non ti ricordi il mostro di Gray City? È questa la fiducia che hai in me?"
Bright lasciò che passasse qualche secondo.
"Io vorrei aiutarti. Perchè sei la persona più cara che ho." disse.
"Allora fai solo quello che ti dico."
Bright annuì.
"Quando arriverà l'Untore devi essere nascosto tra quei cespugli. C'è abbastanza spazio. Devi guardare il mio viso. Qualunque cosa succeda non smettere di guardarlo. Non muoverti finchè non vedrai l'Untore indebolirsi. Devi eseguire tutto ciò alla lettera."
"Lo farò" promise Bright.

L'Untore arrivò con un balzo che non aveva nulla di umano, atterrando rumorosamente proprio di fronte a Spark Girl, ad una decina di passi da lei. "Non dovevi sfidarmi ancora donna!" esclamò "sei stata fortunata a sfuggire la prima volta al mio maleficio."
Fece un passo in avanti. Una rada nebbia rossastra si sprigionò dalle sue gambe e lo avvolse.
"Con tutto il rumore che fa" pensò Bright "dovrei urlare per farmi notare."
L'essere aveva fatto un secondo passo ed era proprio di fronte all'agente nascosto nei cespugli. Si bloccò.
"Dove è finita la tua parlantina, donna?" chiese "e il tuo bastoncino? Stai pensando di affrontarmi a mani nude?"
Fece un altro passo. La sua altezza era tale che aveva già coperto quasi la metà della distanza che lo separava da Spark Girl.
"Io non ho bisogno di avvicinarmi più di così." disse "Che cosa farai, donna, cercherai di fuggire o mi attaccherai? Hai pochi secondi per scegliere."
Spark Girl sorrise. Fissò l'Untore in pieno viso e si lasciò cadere in ginocchio.
"Sei pazza!" urlò l'Untore mentre il fumo rossastro avvolgeva Spark Girl.
"È quel fumo rossastro che brucia il volto." pensò Bright.
Fissò con intenzione il volto di Aimi.
"Che succede?" si chiese "Sta succedendo qualcosa. Io... sto provando ribrezzo. Il viso di Aimi è... osceno."
Il fumo rosso si faceva più fitto.
"Aimi ha dei bellissimi capelli biondi, dei lineamenti dolci, un sorriso candido... e sta sorridendo. Eppure io..."
Sentì il suo stomaco contorcersi dallo sforzo.
"Io sono certo che Aimi è brutta. Molto peggio che brutta."
Chiuse le palpebre.

"Devi guardare il mio viso. Qualunque cosa succeda non smettere di guardarlo." con gli occhi chiusi rivide la bellezza di Aimi.

Aprì di nuovo gli occhi e fissò di nuovo il viso della ragazza. La nebbia era divenuta di color rosa.
"È brutto. Quel volto è brutto... ma se potessi guardare Aimi per tutta la vita, mi importerebbe se fosse diventata brutta?"
Cancellò ogni esitazione. Lo stomaco diede segni di nausea che Bright riuscì ad ignorare. Poi improvvisamente tutto cessò.
La nebbia sparì. Aimi era bellissima. L'Untore gridò.
"Bright, ora." chiamò Spark Girl.
Bright uscì dal suo nascondiglio e lanciò una catena che terminava con una manetta contro l'Untore.
"Hisashi Kondo" disse "sei in arresto."
In quell'istante le sirene della polizia si alzarono in coro. Spark Girl era sparita nel parco.

"Sono contento di averle dato ascolto." disse l'ispettore Fox, un uomo bruno dai lunghi baffi e dalla pelle scura a Bright "Credo che il nostro uomo non riuscirà a giustificare la sua presenza nel luogo dell'incontro stabilito da Spark Girl, per di più con una maschera corrispondente alla descrizione dell'Untore."
Bright sorrise.
"Sono contento di avere aiutato la vostra polizia." disse.
"Una vera fortuna" commentò Fox "che lei abbia deciso di passare le sue vacanze proprio in questa città e nel momento in cui il suo aiuto era così necessario. Sa che fino all'ultimo avevo dei dubbi sul fatto che Spark Girl l'avesse realmente contattata? Esattamente in che rapporti siete?"
"Diverse settimane fa era a Gray City. Probabilmente cercava un agente che potesse avere credito, ma senza legami con questa città."
"Deve assolutamente raccontarmi le avventure di Spark Girl a Gray City, allora."
"Se ne avremo occasione." concluse Bright con noncuranza.

Era notte inoltrata. Bright lasciò alle sue spalle il cancello del Parco dell'Aurora. Girato il primo angolo, a dieci metri da lui, la luce di un lampione illuminava una ben nota figura.
"Ciao, Shadow Lady." disse Bright facendo due passi avanti.
"Come mai la polizia?" chiese Shadow Lady sorridendo "che bisogno c'era?"
"Dovevano avere le prove contro Konda."
"Sapevi già chi era allora. Perchè non me lo hai detto?"
Bright si grattò la testa imbarazzato.
"Da un lato pensavo che non ti interessasse. Dall'altro che mi escludessi dal tuo piano. Sapevo che la polizia non sarebbe stata un problema per te."
"Un brillante agente di polizia una volta mi ha quasi preso."
"È vero, ma ora ha smesso di darti la caccia. Ora segue Aimi Komori... perchè ne è innamorato."
Shadow Lady abbassò lo sguardo. Il suo cuore accelerò un po'. La sua espressione divenne più seria.
"Lo so." disse "ne ho avuto la prova."
Bright aggrottò le sopracciglia.
"Le piaghe di Lime si rimargineranno se chi prova del vero affetto per lei fisserà il suo volto" spiegò "il potere della maschera non ha modificato il mio viso perchè lo stavi fissando con amore sincero."
Shadow Lady prese un fazzoletto. Lo strofinò con cura sul viso. Il suo trucco venne via facilmente.
Bright chiuse gli occhi mentre un intenso bagliore avvolgeva il corpo di Shadow Lady ed i sofisticati vestiti dell'esuberante ladra si trasformavano nei semplici abiti di Aimi Komori.
Aimi si avvicinò a piccoli passi. Il suo cuore batteva fortissimo. Il suo viso era di un rosso acceso. Bright restò immobile.
"È semplicemente bellissima" pensò "non lo dimenticherò più."
Aimi posò dolcemente la mano sinistra sulla spalla sinistra di Bright ed avvicinò il suo viso baciando dolcemente il giovane su una guancia. Fece un passo indietro.
"Sono felice per quello che provi per me." disse "Ma non so se potrò mai ricambiarlo."
Sul palmo della sua mano apparve l'ombretto magico. Aimi fece pochi misurati gesti e lo stesso bagliore la trasformò di nuovo in Shadow Lady. La ladra spiccò un salto altissimo prima che Bright trovasse qualcosa da dire.

"È assurdo" pensò Bright "ma funzionerà."
"Mi fido di te, Bribrì." disse Lime. Nella sua camera, illuminata dal sole del primo mattino, la ragazza sedeva su di un letto. Nella camera con lei c'erano Shinichi e Bright.
Lime, lentamente, sciolse le bende che coprivano le sue ferite. Il suo viso era coperto di cicatrici.
Shinichi sobbalzò.
"Lo sento anche io." disse Bright "è una sensazione orribile, come se da queste ferite si diffondesse qualcosa di disgustoso, di rivoltante. Ma dobbiamo continuare a guardare."
"Perchè?" chiese Shinichi.
"Aspetta e lo saprai."
L'attesa fu lunga, sebbene un orologio indicasse che erano trascorsi solo cinque minuti. Poi Shinichi notò "Le ferite stanno svanendo."
Bright sorrise.
"Ma che dici?" esclamò Lime. Preso uno specchio, aprì la bocca per la meraviglia guardandosi il viso. Pochi minuti dopo il volto di Lime era tornato bello come due giorni prima.
"È un prodigio." commentò Sinichi.

"Chiamo il Commissariato" disse Shinichi "il capo sarà furioso. Avrei già dovuto cominciare le analisi sulla maschera."
Il ragazzo uscì dalla stanza.
"Resterai qualche altro giorno a Greentown?" chiese Lime.
"Penso che tornerò al più presto a Gray City."
"Ad inseguire Aimi?"
"Ad inseguire Aimi" confermò Bright "non so perchè, ma questo è il modo con il quale lei vuole che le dimostri... quello che provo."
"Puoi essere sincero, Bribrì" disse Lime "la seguirai per tutta la vita?"
Bright sorrise.
"Se lei vorrà, sì. Per tutta la vita."
Shinichi entrò nella stanza visibilmente agitato.
"Sapete cosa è successo?" esclamò "nessuno sa dove sia la maschera dell'Untore. Tra le prove è stata trovata al suo posto quella di un clown!"

In quel momento, sagoma più scura sul cielo plumbeo del mattino, una ragazza bionda dagli abiti succinti e dall'acconciatura sofisticata saltava da un tetto all'altro, concedendosi di concludere con un giro di piacere la sua avventura a Greentown.
La piccola creatura dalle ali da pipistrello che la accompagnava teneva tra le mani la grottesca maschera dell'Untore.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Shadow Lady / Vai alla pagina dell'autore: Rik Bisini