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Autore: Anna Mellory    11/11/2005    6 recensioni
L'infermeria era vuota e silenziosa.
Nessuno studente era adagiato su quei letti bianchi;eppure era convinto di aver visto due ragazze fasciate da capo a piedi quel pomeriggio stesso.Forse Dumbledore le aveva spostate in qualche altro angolo del castello per non lasciarle assieme a lui.
-La solitudine è solo ciò che ti meriti-era solita sibilargli contro sua madre,e ora Sirius era convinto che avesse ragione.
La fanfic rimarrà incompiuta
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Tonks, Famiglia Black, I Malandrini, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Richiuse la porta del dormitorio con una lentezza esasperante,quasi non avesse la forza per portare a termine quel semplice ge

Richiuse la porta del dormitorio con una lentezza esasperante:la luna era appena calata e lui,dopo l’ennesima capatina alla Stamberga Strillante si sentiva più stanco che mai. Attraversò la stanza con passi  pesanti e una volta arrivato al letto ci si buttò sopra a peso morto.

Il contatto fu brusco e sgradevole:le ferite che si era procurato quella stessa notte ricominciarono a bruciare dolorosamente e sentì il suo corpo tremare per il dolore.Strinse spasmodicamente le lenzuola e soffocò le la lacrime che cercavano di uscire,quasi per alleviare il suo dolore.Ma stavolta il piangere non l’avrebbe portato a nulla.Questa volta erano finiti nei guai,guai seri.

Tutti e quattro,i mitici Maradeurs, coloro che avevano dato più problemi a Hogwarts dopo la fondazione della scuola stessa e che non erano mai stati beccati in flagrante da nessun insegnante, rischiavano l’espulsione. E per una cazzata poi!

Beh,ripensandoci bene non era stata proprio una cazzata quella di condurre Severus Snape,loro acerrimo nemico fin dal primo anno, nella Stamberga mentre lui era trasformato in licantropo.La cazzata l’aveva fatta,Sirius.

Ma perché? Che cazzo gli era passato per la testa a quella zucca vuota mentre faceva una cosa simile?

Stupido, egoista, idiota: se voleva davvero uccidere quell’idiota di Snape perché non l’aveva fatto di suo pugno? Perché aveva dovuto coinvolgerli tutti e quattro?

Oh la sapeva bene la risposta: il caro Sirius faceva parte dei Black no? E allora per la sua famiglia non ci sarebbero stati problemi a fargli evitare l’espulsione,non erano forse una delle famiglie più potenti di maghi in tutta Inghilterra?

Ma lui,James e Peter non erano ricchi quanto lui:sarebbero stati espulsi e forse imprigionati per tentato omicidio.Beh lui di certo sarebbe stato cacciato dalla comunità magica,bollato come animale pericoloso o forse ucciso.

Lacrime cominciarono a scendere sulle sue gote:non voleva,non voleva lasciare Hogwarts, la sua unica casa.Sua madre non sarebbe stata in grado di mantenere entrambi per un anno intero,invece che per i soli tre mesi estivi.L’avrebbe portata nella rovina e nella miseria, come già era successo nove anni prima,in quella terribile notte in cui suo padre era morto e lui era diventato un licantropo.

Non voleva che tutto ciò accadesse di nuovo per colpa di uno stupido egoista che una volta aveva creduto suo amico.

-Ti odio Sirius-mormorò prima di addormentarsi sul letto.

 

# # #

 

Con lentezza fece adagiare il corpo sottile dell’odiato Mocciosus sul lettino mentre l’infermiera,Mrs Green, rovistava nei cassetti attorno a lui,in frenetica ricerca delle medicine adatte a curare il ferito.

La bocca di James formò una piega di disgusto quando si accorse,rialzandosi,che i suoi vestiti erano macchiati del suo sangue,del sangue della persona che più aveva odiato in vita sua e che ora si trovava nel ruolo dell’innocente vittima mentre lui e i suoi amici in quella dei crudeli assassini.

-Signor Potter desidero una spiegazione a tutto questo-la voce irosa della donna lo risvegliò dai suoi pensieri.Mrs Green,solitamente una donna dolce e generosa,che ogni volta che lui dopo una partita di Quiddich finiva in infermeria ormai per abitudine regalava caramelle di ogni tipo, ora lo fissava accigliata, il viso dalle morbide fattezze trasformato in una maschera di severità.

-Ecco io….in verità vede io non…-“Sirius in che pasticcio mi hai cacciato”.

Fortunatamente a salvarlo dalla donna di fronte a lui e dal confronto con ciò che era accaduto la notte stessa fu Albus Dumbledore,che ancora vestito in vestaglia, prego Mrs Green a curare il malato. Seppur sbuffando,la donna si  allontanò da James e cominciò a curare l’altro giovane,che giaceva in condizioni piuttosto malridotte.

-Signor Potter gradirei che lei raggiungesse il suo dormitorio,ho gia pregato anche il signor Minus e Lupin di fare la stessa cosa.-

James registrò ciò che Dumbledore  e subito si accorse che c’era qualcosa che non andava.Cercò Dumbledore e vide solo la porta che si chiudeva.Un tremito alla schiena lo convinse a inseguirlo.

Fortunatamente era abbastanza veloce a correre e in pochi attimi riuscì a raggiungere il professore.

-Professor Silente cosa ci succederà adesso? Saremo espulsi dalla scuola?-chiese trepidante.

E sbagliò.

Se c’era una cosa per cui Albus Dumbledore andava fiero era la sua pacata e infinita pazienza.Inutile dire che quella sera il suo stato d’animo era tutt’altro che pieno di pazienza.

L’occhiata che riservò a James fece gelare il sangue al giovane mago.Poi parlò.

-Per quello che mi riguarda voi non sarete cacciati, starà agli altri insegnanti decidere.Per quanto riguarda il giovane Black me ne occuperò personalmente-

-Ma perché solo lui?-chiese di scatto Potter, ergendosi inconsapevolmente in difesa di quello stasso amico che li aveva messi tutti nei casini.

-Non sono affari che la riguardino-e con questo il professore si diresse con passo deciso verso il proprio studio.

 

James rimase per parecchi minuti imbambolato nel corridoio, incapace di pensare coerentemente.Era successo tutto troppo in fretta.Faceva fatica  a capire perché Sirius avesse fatto una cosa del genere,faceva fatica a capire il comportamento di Dumbledore, faceva fatica a capire se stesso e i suoi tre più cari amici.

Nell’ultimo periodo i loro rapporti si erano irrigiditi: non parlavano più di tutto quello che gli capitava a tiro, andavano male a scuola, litigavano per cazzate tutti i giorni…

Eppure avrebbero dovuto essere contenti: erano finalmente diventati Animagi e utte le notti di luna piena,ora, accompagnavano Remus al Platano Picchiatore, dove si trasformavano a facavano divertentissime scorribande.

Ora però sembrava che si divertissero più in forma animale che umana.

Comunque tutta questa situazione non quadra: ci deve essere successo qualcosa per arrivare a questo.Voglio capirlo.Devo capirlo”

E con questi propositi si affretto verso il dormitorio.

 

# # #

 

Strinse spasmodicamente la manica della sua maglietta e ricominciò a salire le scale, in direzione del dormitorio del Grifondoro. La professoressa McGranitt era stata molto chiara in proposito:o si precipitava immediatamente nel suo letto senza proferire alcuna parola, o le speranze di rimanere nella scuola si sarebbero volatilizzate.E lui questo non lo voleva.

Amava quella scuola quasi quanto Moony. Quell’edificio era riuscito a dargli delle certezze,delle aspirazioni che prima non aveva.D’altronde la famiglia Minus era conosciuta per la crudeltà con cui cresceva i propri discendenti.E sua sorella ne era stato l’esempio.

 

Percorse le ultime scalinate con il fiatone grosso,con quasi l’impressione di avere la McGranitt.Non l’aveva mai vista così arrabbiata.D’altronde però come biasimarla: stavolta non era stato qualche petardo in Sala Grande a suscitare la sua ira.

Stavolta avevano quasi ucciso una persona.Certo non che fosse una persona di fondamentale importanza,anzi sarebbero stati in molti a tirare un sospiro di sollievo per la scomparsa di Mocciosus, ma "una persona è pur sempre una persona" era stata la risposta urlatagli nell'orecchio dalla McGranitt.Alle volte il perbenismo di quella donna unito all'indulgenza del preside gli davano il voltastomaco e un potente prurito si appoderava delle sue mani: insomma tutti gli studenti della scuola sapevano che presto o tardi Snape sarebbe finito sulla cattiva strada,e tutto si sarebbe risolto se loro lo avessero espulso dalla scuola impedendogli di apprendere incantesimi e formule che gli sarebbero stati utili per la sua carriera di stregone oscuro.

E invece no, loro erano sicuri che quel ragazzo in fondo fosse una brava persona, che in fondo non avrebbe utilizzato gli incantesimi per scopi malvagi, che in fondo sarebbe rimasto dalla parte dei buoni.

-Molto in fondo però-sussurrò ridacchiando.

Arrivò di fronte al ritratto della Signora Grassa e, dopo essersi lambiccato il cervello un paio di minuti, svegliò l'occupante del quadre, reduce di una bella sbronza, disse la parola d'ordine ("Burrobirra") ed entrò nella sala del Grifondoro.

 

Notò immediatamente la figura scura seduta davanti al caminetto della loro sala comune.Vide James spostare la sua attenzione dal fuoco scoppiettante alla sua figura;rabbrividì.

Dire che il suo giovane compagno di stanza fosse infuriato era poco:la rabbia malcelata che si nascondeva dietro i suoi occhi fece valutare a Peter che non sarebbe stata una cattiva idea quella di uscire nuovamente dalla Torre del Grifondoro,rischiando di affrontare di nuovo le ire della loro professoressa di Trasfigurazione.

"Sempre meglio che affrontare un James incazzato e forse anche violento"pensò Minus,cominciando a muovere dei passi verso l'uscita.

-Remus sta piangendo-

La notizia lo gelò sul momento:sapeva che il suo amico era molto sensibile,ma da lì a piangere...

Questo non fece altro che rendergli  ancora più chiara la situazione di merda in cui si trovavano.

Strinse i pugni grassocci e sentì un lieve pizzicore impossessarsi dei suoi occhi:perchè doveva finire in quel modo?

-Peter-

La voce sommessa di Potter gli fece alzare il viso:incontrò gli occhi lucenti di lacrime dell'amico che,silenziosamente,sembravano chiedergli aiuto.

-Io...io...io non so come consolarlo,insomma di solito era Sirius che pensava a queste cose, emh...cioè che pensava alui quando non stava troppo bene-disse mentre cominciava a singhiozzare- Dio,perchè sta succedendo tutto questo?Perchè Sirius l'ha fatto?-

Si coprì gli occhi con le mani e cominciò a piangere disperatamente.

Allora Peter andò al suo fianco,lo abbracciò un   goffamente e cerco di consolarlo,sentendosi libero anch'egli di piangere il suo dolore,la sua frustrazione e la sua paura,mentre la notte si allontanava e cedeva il posto ad un'alba rossastra e cupa.

 

 

Note:

La ff si colloca la notte in cui Snape viene ferito.Ci sarà un di mescolanza tra nomi inglesi e italiani e me ne scuso già in anticipo.

Mellory

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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