Non ho idea di quanto dormii.
Non ho idea di cosa mi successe.
Non ero nemmeno sicura di essermi addormentata. Fose ero svenuta, forse ero morta.
No, purtroppo non ero morta.
Quando aprii gli occhi ero sdraiata su una panchina, e avevo qualcosa davanti a me. Appensa ripresi a vedere bene, riconobbi il tizio che mi fissava. Aveva capelli scuri, quasi come i miei. E due occhi grandi, e verdi.
Mi fissava.
«Che guardi? Non ho mica le caramelle» gli dissi.
Non rispose. Non mi andava di parlare, e evidentemente neache a lui.
Mi stiracchiai e guardai in alto. Avevo ancora fame.
Mi girai verso quello strano tizio. Ancora mi guardava. «Hei, che hai visto? La madonna per caso? Cazzo, sveglia!» dissi, agitandogli la mano davanti. Lui mi fissava dritto negli occhi, e raramente sbatteva le palpebre.
«Ma cosa sei, una statua?» Ancora non rispondeva. Persi la pazienzae mi alzai.
«Stà ferma, così risverrai» disse, prendendomi per il braccio e facendomi sedere sulla panchina.
«Ah, non sei una statua»
«No, non lo sono»
«E chi sei?» Sembrava incredulo.
«Forse hai sbattuto troppo forte la testa» mi disse.
«Sto benissimo. Ora, mi dici chi sei?»