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Autore: Karmilla    27/10/2010    15 recensioni
Si avvicina Halloween, e il Direttore Cross decide di organizzare una festa in maschera all'interno del collegio, aperta ovviamente sia alla Day Class che alla Night Class.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaname Kuran, Yuki Cross
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HalloweenParty

Grazie per i commenti a "Don't call me Brother", li ho veramente apprezzati. Ecco qui un nuovo racconto, ironico e senza pretese, solo per augurare a tutte voi  Happy Halloween!!!  Kira91



Yuuki e Zero erano di fronte alla porta dell'ufficio del Direttore, convocati con urgenza. Si aspettavano chissà quale problema, e invece una volta entrati furono accolti da una delle solite idee bislacche di Cross.

“Figlioli miei adorati, come sapete tra qualche giorno cadrà la ricorrenza di Halloween, e così ho pensato di fare una festa qui in collegio, facendo partecipare sia la Day Class che la Night Class!”

Yuuki ne fu subito entusiasta, Zero mostrò la solita espressione che aveva quando non poteva dire apertamente che considerava Kaien Cross un pazzo furioso!

“Avanti, Kiryu, sempre a fare l'antipatico! Guarda Yuuki, invece.”

“Si, Zero, papà ha ragione. Sarà un'occasione per divertirci tutti insieme. Chissà che travestimento useranno quelli della Night Class...”

La sua mente già vagava a Kuran, chiedendosi quale abbigliamento stravagante avrebbe scelto il Capoclasse del Dormitorio Luna.

“Travestimento? Yuuki, non ti aspetterai mica che anche io mi travesta, vero???”

Zero rischiava un infarto, da tanto era agitato.

“Ovvio che si! E sai cosa ti dico? Con quel colore di capelli e quegli occhi, io direi che staresti benissimo vestito da uomo lupo, si si, ne sono certa...”

“No, non basta un direttore fuori di testa, anche sua figlia...”, disse Zero battendosi una mano sulla fronte.

“Piantala! Ti andrò a comprare un abito domani insieme a Yori, ho deciso.”

Zero mise le mani in tasca e se ne andò, bofonchiando qualcosa che assomigliava ad un “fa come vuoi.”

La decisione della festa fu comunicata subito anche alla Night Class, e se Hanabusa dimostrava lo stesso entusiasmo di Yuuki, Ruka invece poteva stringere la mano a Zero in quanto ad allegria.

“Ma perché...”

“Dai Ruka, è solo un modo per divertirci insieme agli umani, no?”

“Al diavolo Cross e le sue idee pacifiste.”

Un gelo improvviso partì da Hanabusa e bloccò la mano di Ruka sulla balaustra della scala.

“Sono anche le idee di Kaname, Ruka. Non dimenticarlo mai!”, le disse con fare minaccioso.

Hanabusa lasciò Ruka e si diresse subito nella sua stanza, alla ricerca di un costume da indossare e non si accorse quasi di Kaname, che lo osservava divertito.

“Eh si, caro Aidou, hai ragione, ci sarà proprio da divertirsi!”, pensò ad alta voce il sangue puro.


La mattina dopo Yuuki setacciò ogni negozio della città insieme a Yori, ritornando al collegio a pomeriggio inoltrato, carica di buste e pacchetti.

“Yuuki!”

Si fermò, riconoscendo all'istante la persona che la stava chiamando.

“Ka...Kaname...,ciao.”

“Deduco che avete trovato i costumi, siete cariche! Volete che vi aiuti a portare tutti questi pacchi?”

Yori fece un passo indietro, la presenza di Kaname la intimoriva sempre, anche se non sapeva perché.

“No, ti ringrazio Kaname, ce la facciamo.”, rispose gentilmente Yuuki.

“Mh, come vuoi. E non hai intenzione di dirmi che costume hai scelto?”

Yuuki arrossì vistosamente e scosse la testa.

“No, è una sorpresa!”

“Ah, bene. Allora non vedo l'ora che arrivi stasera”, le disse Kaname, sfiorandole una guancia,

“A dopo, signorina del Disciplinare”.

Yuuki lo osservò mentre si allontanava, cercando di mettere a tacere il cuore che le martellava furiosamente in petto.

“Kaname!”, gli urlò all'improvviso.

“Si?”

“E tu che costume avrai?”

“Non te lo dico, è una sorpresa anche la mia” le disse strizzandole l'occhiolino e facendola diventare, se possibile, ancora più rossa di quello che già era.

“Yori, sei sicura che sia una buona idea?”, chiese poi Yuuki all'amica, pensando alla possibile reazione del bel sangue puro.

“Avanti Yuuki, me lo hai detto tu che non credi all'esistenza dei vampiri, no? Che problema hai a vestirti da vampira proprio non lo capisco!”

“Eh si”, pensò Yuuki continuando ad osservare Kaname “lo so che non capisci...”


La festa era ormai imminente, tutto era pronto e durante tutta la giornata era stato un gran vociare sull'evento mondano più atteso in tutta la storia del collegio Cross.

Il Direttore era in salotto, vestito da Faraone egiziano, insieme a Zero che, con i capelli scompigliati ad arte e un completo di pelle nera dal quale spuntavano ciuffi di pelliccia grigio argento come i suoi capelli, faceva davvero impressione per quanto era affascinante.

“Kiryu, sei davvero bellissimo!”, gli confessò il direttore “Yuuki ha fatto davvero un buon lavoro!”

“Si, certo...”

In realtà lo sapeva anche lui, ma non avrebbe mai dato a Yuuki la soddisfazione di sentirselo dire. Aveva notato la reazione che aveva suscitato in parecchie ragazze della Day Class al suo passaggio, ma ovviamente aveva finto indifferenza a tutto ciò.

“Ma quanto ci mettono lei e Yori???”, sbuffò Zero, buttandosi a sedere sul divano.

“Caro Zero, lo sai che le donne...o, invece no, eccole qui!”, esclamò Cross.

Yuuki fece il suo ingresso, e a Kaien morirono in gola le parole.

Indossava un lungo abito di velluto blu notte, con una scollatura a cuore impreziosita da un ornamento di cristalli di ossidiana nera. Le scarpe con il tacco la slanciavano e il mantello, che iniziava dalle spalline del vestito, le donava un'aura misteriosa. Ma la cosa che colpì il Direttore erano i capelli.

Yori le aveva applicato delle extensions lunghe fino alla natiche, alcune lisce, altre ondulate solo sulle punte.

Cross si perse nella contemplazione di quella figura e non si accorse di aver pronunciato un nome.

“Chi è Juuri?”

“Cosa?”, chiese il direttore, come se si fosse appena svegliato da un sogno.

“Papà, ti ho chiesto chi è Juuri!”

“Nessuno. Una vampira che conobbi tanti anni fa..., una vampira che ora non c'è più.”, disse con aria triste e con le lacrime agli occhi.

“Ah, capisco.”

“Senti, Yuuki, Kaname sa che sarà questo il tuo costume?”, le chiese.

Yuuki arrossì e abbassò la testa.

“No, vero? Beh, direi che hai trovato un ottimo modo per fargli capire quali sono i sentimenti che provi per lui, ne sarà felice.”

Zero, invece, continuò a guardarla in silenzio e solo quando le passò vicino le sussurrò:

“Stai davvero bene...anche se sei patetica...una vampira, eh? Che idea del cavolo...”

Yuuki gli fece una linguaccia e seguì i due, recandosi in giardino, dove la festa era già iniziata e ovunque si vedevano solo maschere terrificanti indossate da persone che in realtà giocavano e ridevano.

Un improbabile Eric, fantasma dell'Opera che altri non era che Hanabusa andò vicino a Yuuki e si complimentò per il suo abbigliamento.

“Complimenti, Cross! Sembri quasi una di noi! Hai deciso di diventare la cena di Kaname?”

Yuuki strabuzzò lo sguardo.

“Ehhh? Ma cosa dici!!!!”

“Senti, vampira dei poveri, non venirmi a dire che credi davvero che il nobile Kaname rimarrà indifferente alla tua palese richiesta?”

Si sentì gelare dalla paura. Non aveva considerato la sua scelta dal punto di vista di un vampiro. Lei voleva solo dimostrare a Kaname che non aveva paura di lui, ma questo era un pensiero da...umana. E Kaname non lo era.

Il flusso dei suoi pensieri si bloccò quando sentì un bisbiglio, e dai movimenti della Night Class capì che stava arrivando Kaname. Istintivamente cercò protezione dietro Hanabusa che, intenerito da quel gesto infantile, cercò di rassicurarla.

Kaname avanzava tra sospiri di ammirazione e sguardi increduli, fino ad arrivare al cospetto di Yuuki, che invece scoppiò a ridere, strappandogli a sua volta un sorriso.

“Bella idea, Kaname. Vestirsi da Conte Dracula...”

Vestito con un abito di velluto nero, con un enorme mantello di raso delle stesso colore, con un cilindro calato sugli occhi e un bastone nella mano destra, Kaname fissava interdetto Yuuki.

“Kaname...cosa c'è?”, chiese Yuuki, notando uno strano bagliore negli occhi di Kaname.

“Juuri...”, lo sentì sussurrare, ma non fece in tempo a parlare perché arrivarono di corsa il direttore, tessendo elogi alla regalità del sangue puro, Zero, che lo guardava con uno sguardo assassino, e il capoclasse della Day Class, vestito da Frankenstein che cominciò a sommergerlo di domande su come e dove avesse trovato quell'abito.

Kaname si prestò volentieri a quel gioco e rispose con gentilezza, finché vide il capoclasse avvicinarglisi con aria inquisitoria.

“Cosa c'è?”, gli chiese con freddezza.

“Kuran, mi vuoi dire come diavolo hai fatto a farti quei canini? Diamine, sono talmente perfetti che sembrano veri!”

Yuuki aveva mal di pancia da quanto si stava trattenendo dal ridere, e vide che anche Zero e il direttore, oltre che Hanabusa, erano nella sua stessa condizione.

Ma Kaname non si scompose.

“Sai, ho un amico dentista che mi ha applicato delle protesi di resina. Sono belle, vero?”

“Altroché! Viene voglia di toccarle...”

“Accomodati, se vuoi...”, disse Kaname con voce bassa, facendo sussultare il capoclasse che, spaventato, si allontanò alla ricerca di Ruka, che per puro caso si era vestita da moglie di Frankenstein, e che invece, secondo lui, era la prova lampante che anche lei lo amava.

Kaname si voltò verso Yuuki, e le chiese di poter passeggiare un po' insieme.

“D'altra parte, direi che con i nostri abiti non possiamo fare altro che fare coppia fissa stasera, non trovi?”

Yuuki annuì e si allontanò al braccio di Kaname, lasciando un preoccupatissimo Zero in balia di Hanabusa e del direttore.

Si addentrarono nel bosco del collegio, camminando fianco a fianco in silenzio per molto tempo, fino a che Kaname ringraziò Yuuki.

“E di cosa, Kaname?”

“Del tuo abito. Vuol dire molto per me, vederti vestita così”

Yuuki arrossì, felice di vedere che Kaname aveva capito quale fosse il suo intento.

“Di niente, Kaname. Mi sembrava un modo perfetto per farti capire che non ho paura di te.”

“E dimmi, Yuuki, vorresti esserlo veramente?”

Non sapeva cosa rispondere, aveva capito perfettamente cosa intendesse dire Kaname e si sentiva spiazzata.

Kaname intuì il suo disagio e cercò di rassicurarla.

“Dimmi solo la verità, Yuuki, nient'altro.”

Incoraggiata dalla dolcezza della voce di Kaname si rilassò e si sedette per terra, subito seguita dal suo principe.

“Non lo so. A volte penso di si, altre invece mi sembra di aver paura....Scusami, Kaname, ti ho offeso?”

Lui le prese una mano e delicatamente la baciò.

“Ma no, certo che no. Sono felice che tu sia stata sincera.”

“Kaname?”

“Dimmi, Yuuki.”

“Io ho piena fiducia in te, lo sai, vero?”

“Si, lo so. E non sai quanto questo mi spaventi.”

“Mai quanto spaventa me...”

Yuuki si voltò sentendo lo sguardo di fuoco di Kaname su di lei, perdendosi nella contemplazione di quelle iridi cremisi che sembravano leggerle dentro in ogni momento.

Si sentì sciogliere quando sentì il freddo palmo di Kaname venire a contatto con la sua guancia, bollente per l'emozione.

“Kaname?”, chiese poggiando una mano su quella del ragazzo.

“Chi è Juuri? Anche il direttore ha fatto quel nome quando mi ha vista.”

Kaname tolse lo sguardo da lei.

“E lui cosa ti ha detto?”

“Che era una vampira che adesso non c'è più”

“E' così. Era...mia madre.”

Yuuki spalancò la bocca.

“Oddio, Kaname, scusami. Io...io...non lo sapevo...”

“Va tutto bene, Yuuki, non ti preoccupare. Lei aveva dei capelli molto simili a quelli che hai tu adesso, e vestita così mi hai ricordato lei.”

“Ti manca molto?”

“Mi manca tutto di quel periodo, non solo lei...”

Yuuki si appoggiò alla spalla di Kaname e si beò del tepore che sentì quando lui le fece passare un braccio dietro alle spalle, stringendola a sé.

“Sono davvero una stupida, volevo farti una sorpresa piacevole e invece ti ho portato alla mente dei brutti ricordi.”

Sentì la mano di Kaname alzarle con dolcezza il mento, in modo da volgerla verso di sé.

“No, Yuuki”, le disse sfiorandole le labbra con un leggerissimo bacio “non immagini invece quanto calore mi stai dando, adesso”.

Ripresasi dal momentaneo mancamento d'aria provocato dall'improvviso bacio, Yuuki prese a fissare le labbra di Kaname avvicinandosi a poco a poco, in una muta richiesta che lui subito capì e accolse.

Si baciarono dapprima con dolcezza, ma ben presto la passione di Kaname prese il sopravvento trasformando quel contatto in un bacio profondo, adulto. Senza quasi rendersene conto, Yuuki sfiorò con la lingua i canini di Kaname e lui gemette, stringendola a sé e approfondendo ancora di più quel contatto.

Yuuki fu la prima a staccarsi per prendere fiato, appoggiò le mani al petto di Kaname, ansimando.

“Yuuki, tutto bene?”

“Si...si...se non fosse che i tuoi tempi per la respirazione sono un po' diversi dai miei, Kaname...”

Il vampiro rise, e Yuuki si incantò nel pensare che la sua risata e il suo sorriso avessero davvero un potere magnetico.

“Scusa, Yuuki, hai ragione, a volte dimentico che sei un'umana, perdonami.”

Yuuki si mise nuovamente ad osservare i denti di Kaname, notando che però, a differenza di quando avevano incontrato il capoclasse, adesso erano più corti.

“Kaname, hai fatto rientrare le zanne?”

“Si, perché?”

“Niente, è solo che prima mi sembravano più lunghe.”

“E lo erano, facevano parte del travestimento. Sai, posso farle allungare a comando, oltre che per necessità.”

“Kaname, non credevo che ti piacesse così tanto giocare...”

“E' una festa, no? E allora perché non devo divertirmi anche io. Ho la possibilità di essere me stesso facendo credere di essere un altro, hai idea di quanto possa essere divertente?”

“Sei davvero subdolo...”

“Forse, ma fa parte delle caratteristiche dei vampiri. Ti danno fastidio le mie zanne, Yuuki?”, le chiese, seriamente.

“No, per niente. E ti dico che anche prima, benché il tuo aspetto fosse minaccioso, io ti ho trovato davvero affascinante e...”

Arrossì, non riusciva a continuare la frase.

“E...Yuuki?”

“E...seducente...sensuale...”

Gli occhi di Kaname divennero rosso fuoco e all'istante le sue zanne si allungarono.

“ Davvero non ti spaventa, il mio vero aspetto, Yuuki?”

Yuuki lo guardò, sentì le sue guance prendere fuoco, ma non staccò lo sguardo da Kaname e lo baciò.

“Ti basta, come risposta?”, gli disse quando si staccò.

Kaname dovette trattenersi dal gettarsi sul suo collo, si limitò ad accarezzarglielo, ma tanto bastò a Yuuki per capire quello che voleva farle.

“Kaname...”

Yuuki gli prese una mano e la baciò, ripetendogli che non aveva paura di lui. Poi, in uno dei suoi attacchi di ingenua follia, si mise in ginocchio di fronte a lui, gli aprì leggermente il colletto della camicia e appoggiò la bocca sul suo collo.

Chomp.

Kaname sussultò.

“Yuuki, cosa stai facendo???”

Lei rise.

“Nulla, volevo capire cosa si prova a mordere un collo...”

Kaname la guardò incredulo, poi scoppiò a ridere, facendola alzare e incamminandosi con lei verso la festa.

“Sei incredibile...”, le disse scompigliandole i capelli.

Yuuki abbassò lo sguardo e intrecciò le dita della sua mano a quelle di Kaname ma, alzando lo sguardo su di lui, si accorse delle zanne, che nuovamente erano spuntate, e degli occhi infuocati.

“Kaname...che succede?”

Si sentì abbracciare e una voce calda le sussurrò all'orecchio:

“Morirei pur di farmi succhiare il sangue da te...tu non sai quanto vorrei che fosse possibile, Yuuki.”

Si strinse a lui, non sapendo cosa dire e si lasciò cullare da quell'abbraccio, in attesa che Kaname riprendesse il controllo su se stesso.

Ci siamo quasi, Yuuki, lo so che tra poco sarai tu a cercare il mio sangue...il momento del tuo risveglio è vicino...



   
 
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