I
Remain
How crass you stand before me
With no blood to fuel your fame
How dare you wield such flippancy
Without requisite shame
Your very existence becomes my sacred missions bane
You bow to kiss my hand and I ignore ignited flame
How I moved to meet you
Untouched I do remain
To some it seems foreign
Why I would steely forge ahead
This land entrusted to me knows not of hallowed secrets
Ill keep it to myself
My own advicement in my head
Your charm can not distract me
From the path I born to tread
How I’m thrilled to know you
Uanffected I remain
How I’ve learned to like you
Undeterred I do remain
-Alanise Morisette-
Sorrise
appena e si stiracchiò pigramente, godendo di quell’unico raggio di sole che
stava scaldando la sua schiena.
Si
raggomitolò ancora di più nel suo pesante maglione di lana bianco e cercò di
non rabbrividire, sebbene la temperatura fosse scesa piuttosto velocemente
quella mattina. Probabilmente la sua abitudine di rimanere seduta in spiaggia
almeno un’ora tutte le mattine avrebbe finito per farla ammalare in modo serio ,
tuttavia non riusciva proprio a rinunciarvi.
Erano
passati quasi quattro anni ormai da quando aveva deciso di trasferirsi in
Cornovaglia, più precisamente a St. Ives e in tutta sincerità erano stati i
cinque anni più tranquilli e piacevoli di tutta la sua breve esistenza.
La vita
che conduceva li era piuttosto umile in realtà, abitava in una piccola casetta
bianca che si affacciava direttamente sulla spiaggia e per racimolare qualche
soldo ogni tanto si limitava ad accompagnare in giro per il paese i turisti più
curiosi.
Sicuramente
la sua non era una delle esistenze più eccitanti al mondo, ma a lei andava
benissimo così.
Il
telefono che teneva in tasca iniziò a vibrare insistentemente e lei si lasciò
sfuggire una piccola imprecazione. Aveva completamente dimenticato di avere un
appuntamento con un gruppo di turisti quella mattina per cui si alzò in fretta
e furia e corse a casa per darsi una sistemata.
Quando
arrivò davanti alla porta dell’agenzia, temette veramente che il cuore le
sarebbe scoppiato nel petto. Prese un respiro profondo ed entrò, immaginandosi
già la sfuriata del suo capo.
-Scusa
Mitchell, lo so che sono in ritardo ma…-
-Bonnie, finalmente. Ti stavo chiamando per avvisarti che il gruppo di
questa mattina ha disdetto la visita, per cui sei libera.-
Le spalle
si Bonnie si afflosciarono. Niente lavoro equivaleva a niente soldi e sebbene
amasse lavorare saltuariamente e vivere alla giornata… Bè, nell’ultimo periodo
stava succedendo un po’ troppo spesso e le sue esangui finanze urlavano pietà.
-Oh,
capisco. Allora ci sentiamo domani.-
Mitchell
le sorrise dolcemente.
-Hai
bisogno di qualcosa Bonnie? Perché se è così lo sai che devi solo chiedere e…-
-No
Mitch, tranquillo.- Bonnie voleva sinceramente bene a Mitchell, per un breve
periodo avevano anche deciso di frequentarsi ma poi lei aveva capito di non
essere pronta per una relazione seria e lui aveva accettato questa sua
decisione. Tuttavia l’interesse che provava per lei non era diminuito e Bonnie
lo capiva dagli sguardi pieni di tenerezza che le rivolgeva.
Dopo un
ultimo saluto a Mitchell uscì dall’agenzia, non aveva proprio voglia di tornare
a casa così decise di concedersi una passeggiata in spiaggia.
Aveva
appena oltrepassato la vetrina della panetteria locale, quando qualcosa attirò
la sua attenzione. Qualcosa che lei aveva imparato a conoscere molto bene. Un
grande corvo nero era appollaiato su un lampione dall’altra parte della strada
e sembrava fissarla.
Bonnie
chiuse gli occhi, impossibile, non poteva trattarsi realmente di lui. I suoi
poteri l’avrebbero avvisata sicuramente.
Come se
avesse letto i suoi pensieri, il corvo volò via e quando lei riaprì gli occhi
lo vide sparire dietro ad un edificio.
Involontariamente,
senza pensarci, le dita della sua mano destra sfiorarono le due piccole
cicatrici che aveva sul collo e, quando si rese conto di cosa stesse realmente
facendo, rabbrividì, morsicandosi con forza il labbro inferiore.
Non
doveva più pensare a lui, era riuscita a non farlo negli ultimi due anni e
doveva continuare a tenere duro.
Se non si
era preso il disturbo di venirla a cercare quando lei era partita, sicuramente
non avrebbe iniziato ora.
Con le mani infilate nelle tasche del giubbotto riprese a camminare.
***
Come vi
avevo più o meno promesso, ecco il seguito di I love the way you lie
Non sarà una storia
eccessivamente lunga, per cui cercherò di aggiornare il prima possibile.
Grazie mille per il vostro preziosissimo supporto, se avete consigli, appunti o critiche fatevi sotto XD
Un bacio grande
Cally