-James Potter tu sei il migliore

di tutta Hogwarts il più bel Cercatore

James Potter stupendo tesoro

un solo tuo bacio vale più dell'oro

James Potter io ti amo...-

-JAAAMES!!-

-e ti amerò anche se morirò...-

-PRONGS!-

-Si, Sirius?-

-Finiscila!-

-Jameees Poootteeer...- riattaccò quello con un ghigno malandrino stampato in volto.

-Pietrificus Totalus!-

-Grazie Moony-

-Di niente. Proprio non lo sopporto quando inizia con l'inno del suo Fanclub- commentò Remus.

-Ora potete spietrificarlo?- chiese terrorizzato Peter.

-Wormtail!- protestò Sirius, perfido.

Quando Remus lo scongelò James lì guardò storto e poi riiniziò ad autoelogiarsi.

-James Potter figo stupendoo... sapete ragazzi? Non riesco ancora a capacitarmi del fatto che la Evans non voglia uscire con me...sono James Potter!-

-James, penso che questo Lily l'abbia capito anche troppo bene- disse cauto Remus, l'unico Malandrino amico di Lily.

-Credimi Moony: in realtà è cotta di me!-

Sirius sbuffò -Ceerto Jamie-

-Cioè insomma, come fa a rifiutare me?! Sono bellissimo, fighissimo, intelligentissimo, brillantissimo e i miei capelli! Oh i miei stupendi capelli!- e si lanciò nell'inno del suo Fanclub: il "Noi Adoriamo James Potter: il Carcatore Più Figo Degli Ultimi Mille Anni", poi inaspettatamente, uscì dal dormitorio.

-Prongs! Dove cazzo vai?- gli urlò dietro Sirius.

-Dal mio Fanclub! Sono cinque minuti che nessuno mi dice quanto sono bello!-

Remus scosse il capo sconsolato. Peter guardava ammirato la porta da dove era appena sparito James. Sirius era praticamente pietrificato sul suo letto. Frank, appena entrato nella stanza imitò Remus.

Si sentirono delle voci.

-Evans! Vuoi venire ad Hogsmeade con me?-

-No, Potter-

-Ma Evans!-

-Quale parte della frase "No, Potter" non comprendi?-

-Il NO-

-Beh allora, sai si usa in caso di risposta negativa...-

-Questo lo so Evans, è che io non posso essere rifiutato, quindi esci con me-

-Potter, stai dicendomi che il tuo unico neurone solitario si è tolto la vita?-

-EEHHH??!!-

-Come volevasi dimostrare- commentò acida la rossa allontanandosi.