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Autore: Exentia_dream    28/10/2010    5 recensioni
Ed eccomi con una nuova ff.
Una Draco/Hermione. Non vorrei dire altro. Anzi, lo dico.
Hermione, dopo il diploma, si trasferisce in Francia, dove sposa indovinate chi?... Torna a Londra per la morte di suo padre e, qui, incontra indovinate chi?
Spero di avervi incuriosito. Nel caso, buona lettura.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Questi personaggi non mi appartengono, sono di proprietà della Rowling...
Qualcuno penserà "Questa ci ha rotto!"... beh, lo so e perdonatemi, ma l'ispirazione è così forte che non mi va di chiuderla in un cassettino.
Suvvia, un pò di pietà.
Credo molto in questa storia e, oltre tutto, adoro la coppia Draco/Hermione.
Spero piaccia anche a voi e che commenterete in tanti.
Un grazie di cuore a Sab (Sa Chan su EFP) per aver creato "La foderina" di questa storia! Grazie...


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Capitolo 1: Tornare.

Image and
video hosting by TinyPic Hermione POV
-Nous attirons l'attention des passagers sur le vol 472 à destination de Londres.

Odiavo il francese, ma adoravo Parigi.
Adoravo le luci, adoravo il profumo delle baguette appena sfornate, adoravo i colori dei fiori attorno alla Tour Effeil, adoravo il sole che c'era, a volte, anche d'inverno.
La voce metallica dell'hostess riempì nuovamente l'aereoporto e richiamò la mia attenzione.
Il gate stava per chiudersi. -Cazzo.- dovevo correre.
Arrivai lì con il fiatone ed una marea di persone puntarono gli occhi su di me. -Eh,- risi istericamente -sapete com'è... un caffè al bar, qualche problemino al check-in...-
-Qu'est-ce une fille stupide. Oies anglais ...
-Imbecille! Tss- dissi indignata, decisa a chiudere lì la conversazione.
Quando arrivammo all'aereo, attesi, quasi gentilmente, il mio turno. La rossa tinta che mi aveva dato dell'oca si sarebbe seduta dopo di me.
Mi accomodai sul sedile di pelle morbida, beandomi della sensazione di comfort: il viaggio sarebbe durato meno di due ore.
Chiusi gli occhi subito, dopo aver allacciato la cintura: volevo evitare il mal di testa e il mal di stomaco.
Le luci soffuse dell'abitacolo contribuirono a farmi rilassare, quindi, mi addormentai.

Tudum. L'atterraggio fu alquanto brusco.
Mi svegliai di soprassalto: l'immensa distesa di cemento dell'Heathrow. Ero a Londra.
-I passeggeri possono lasciare l'aereo.- ci disse gentilmente l'hostess.
Mi alzai, presi il bagaglio a mano e mi avviai.
Lasciai l'aereo con un senso di nausea, leggero questa volta: dormire durante il volo era stata un'ottima idea.
Mia madre era lì ad aspettarmi, lo sapevo. Infatti, la vidi... mi cercava con lo sguardo. Era vestita di nero.
La salutai con un abbraccio , poi le baciai una guancia. -Come stai, mamma?
Sorrise, ma aveva gli occhi lucidi. -Bene, tesoro.
-Ti va un caffè?
-Sì, sì.
Le strinsi il braccio e lasciai che si appoggiasse a me. Ci dirigemmo, poi, al bar.
Tremò impercettibilmente. -Mamma, dai, calmati...
-Sediamoci.
-Sì.
Ci sedemmo ad uno dei tavoli più vicini al bancone del bar. Immediatamente, un camieriere ci avvicinò. -Salve. Volete ordinare?
-Sì,- risposi. -un caffè ed un cappuccino.
Il cameriere annuì e andò via.
-Mi sei mancata tanto, Hermione. Sai? Papà parlava spesso di te: eri il suo orgoglio...- cominciò a piangere ed anche io sentivo le lacrime premere agli occhi.
-Mamma... mamma, ti prego.
-Oh, tesoro...- disse, poggiando il viso tra le mani. -...perdonami. E' successo tutto così in fretta, da un giorno all'altro.
-Mamma, vedrai che papà adesso starà bene... sarà in un posto migliore. E non vorrebbe vederti così.- non credevo molto a ciò che dicevo, ma quelle mi sembravano le uniche parole che potessero confortare mia madre. -So che è difficile... ora su, fammi un sorriso.
Cercò di accontentarmi, quindi, asciugò gli occhi con un fazzoletto di stoffa. -Va bene?
-Sì.
-Prego.- il camieriere appoggiò sul tavolo il vassoio con i caffè e due bicchieri d'acqua.
-Può portarmi anche il conto?
-Certo.
-Grazie.
Bevemmo in silenzio. Mi guardavo continuamente intorno.
-Allora, cara... come va con Henri?
-Bene.- mentii.
Passai un dito sulla fede: quante cose erano cambiate dal giorno in cui mi ero sposata... ed erano passati solo due anni.
-Verrà a Londra?
-Probabilmente.
-Ne sarei davvero felice.
-Lo immagino.- sorrisi.
Intanto, il cameriere aveva poggiato lo scontrino sul tavolo. -Ecco a lei.
-Aspetti.- dissi porgendogli i soldi. -Il resto è mancia.
-La ringrazio, signora.
Lasciammo il tavolo e, poco dopo, uscimmo in strada.
il vento soffiava forte e freddo, così mi strinsi ancora più nel cappotto e avvolsi la sciarpa al collo.
-Hermione, ti spiace guidare?
-Niente affatto.
-Grazie.
Salii nell'auto, chiusi lo sportello e allacciai la cintura.
Amavo guidare: mi faceva sentire libera.
Misi in moto e partii. -Londra, sono tornata!
Il viaggio dall'aereoporto a casa fu silenzioso. Mia madre non era di molte parole ed io altrettanto.
Mi stavo beando, piuttosto, del verde degli alberi che si riflettevano nei finestrini dell'auto. Quanto mi era mancata la mia città?
Troppo...
Eppure, quando andai via, mi sembrò di aver preso la decisione giusta... Ovviamente, col tempo e soprattutto tornando, mi ero resa conto di aver sbagliato. Qui c'era tutto di me: la mia infanzia, la mia adolescenza... come potevo lasciarmi tutta una vita alle spalle?
Non potevo, semplice.
Parcheggiai nello spazio di fronte al cancelletto di casa. -Dio, quanto tempo...
-Quattro anni, cara.
-Già...
Entrai in casa.
Il senso di solitudine e abbandono m'investì per primo. Pian piano, poi, arrivarono tutte le altre emozioni: la nostalgia degli anni passati, la felicità di essere tornata.
E, dopo tanto tempo, mi ricordai di lui: Draco Malfoy.
Chissà, alla fine, che ne aveva fatto della sua vita.
-Hermione.- Santa donna mia madre. Mi distraeva dai miei pensieri al momenti giusto: il momento prima che scoppiassi in lacrime.
Ora però, ero cresciuta... non ero più debole. -Sì?
-Pizza?
-Assolutamente. Ora, però, vado di sopra. Voglio darmi una rinfrescata... anzi,- dissi tremando - una riscaldata.
-Gli asciugami sono al solito posto.
-Grazie mamma.- la baciai e salii in camera. Era ancora come l'avevo lasciata: la
stanza rosa
.
Troppi ricordi...
Andai in bagno e iniziai a riempire la vasca.
Legai i capelli, poi mi immersi completamente nell'acqua bollente, mentre l'odore del bagnoschiuma alla vaniglia si diffondeva.
La mancanza di papà si sentiva davvero tanto e, proprio come immaginavo, non sarebbe stato affatto facile.
Qualcuno suonò al campanello e, quindi, mi svegliai. Non mi ero neanche resa conto di essermi addormentata.
-Hermione... dai, scendi. Le pizze sono già in tavola.
-Sì, mamma.- mi avvolsi nell'accappatoio e indossai qualcosa di comodo. Infilai le pantofole ai piedi e corsi in cucina. -Mmm, ho una fame da lupi.
-Allora speriamo che le pizze siano buone.
-Mh.- cercai di rispondere, mentre avevo già addentato un trancio della mia quattro formaggi.
-Domani sarò via per tutta la mattinata cara.
-Ah...
-Se vuoi...
-Oh no, grazie. Resterò qui a disfare le valigie. Ora sono davvero a pezzi.- dissi, mentre sparecchiavo la tavola dai residui della nostra cena.
-Vai a letto, qui ci penso io.
-Mamma, ti prego. Ormai, sono abituata.
-Allora ti dò una mano.
-D'accordo. Se proprio insisti.- le sorrisi.
-Sei un angelo, figlia mia.- disse, mentre asciugava una lacrima.
-Su, andiamo.- finsi di non vederla: sapevo che odiava mostrarsi debole.
-Sì.
Salimmo insieme e, arrivati fuori la porta della mia camera, mi diede un bacio. Poi si diresse verso una camera che non era la sua.
-Mamma, ma quella non è la tua camera.
-No...
-Beh?
-Quella camera è rimasta chiusa da quando tuo padre è morto. E' una specie di reliquia...
-Oh...
-Buonanotte, Hermione.
-'Notte.
Mi chiusi la porta alle spalle e mi sistemai sotto le coperte. Sentivo gli occhi chiudersi e le lacrime premere. Decisi che sarebbe stato meglio dormire, così guardai fuori dalla finestra... pioveva.

***
Angolo autrice:
Ovviamente, dal primo capitolo non è molto chiara la situazione, ma pazientate un pò.
Henri è francese ed è il marito della nostra carissima Hermione.
Draco Malfoy? E' un pò presto per vederlo, ma disperatevi: ci sarà anche un POV DRACO. *me fa gli occhi dolci*. Credete che questo basterà a farmi perdonare da voi?
Ora, carissime lettrici, aspetto le vostre recensioni.
Un bacio, la vostra Exentia_dream.



   
 
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