SHOYA

Passeggiando per i viali di una città fantasma
mi soffermo un solo istante
a rimirar la bellezza profonda
di ciò che imponente incrocia il mio cammino.
Il ligneo labirinto si innalza fino a toccar le nuvole.
Imprigiona con le sue robuste braccia infiniti petali color dell’alba,
che timidamente si affacciano al mondo
vantando una bellezza cieca, inequiparabile.
Mi osservano dalla loro vetta, ed io, incantato,
non posso che assaporare il loro soffice mormorio.
Sbuffa già con un lieve sospiro Zefiro
facendo ondeggiare i miei pallidi amici che,
così fragili e delicati si abbandonano
all’impatto che li sottrae alla loro fonte di vita.
Cadono dolcemente, perduti per sempre.
Ma non giungeranno all’inferno;
la loro purezza si diffonderà in tutti i cuori
di coloro che li hanno visti volare,
finalmente liberi di esprimere appieno la loro beltà,
mentre viaggiano attraverso i cieli, e la Stella
 ne illumina i candidi sogni.
E sotto questa rosata pioggia rimembro mestamente
di miti e di leggende, di eroi,
che un tempo furono e che oggi vivono
nei nostri ricordi.
Nello splendore della loro breve vita hanno
reso onore ai loro cuori coraggiosi,
capaci di sorridere sempre, fino alla fine.
Un raggio di luce illumina i miei pensieri.
Riprendo il mio cammino nella consapevolezza
Che vivrò ogni giorno come se fosse l’ultimo
godendo di ogni istante che mi sarà concesso
con tutta la gioia possibile, perché in fondo:
“La vita è come un germoglio di un ciliegio in fiore,
naturalmente perfetta, ma solo per una primavera”.