Pan stava seduta nella sua camera a riflettere. Da un po’ di giorni non faceva altro che pensare a Trunks,al suo corpo muscoloso,al suo viso da bambino,al suo sguardo seducente. “Perché non riesco a dimenticarlo?” si chiedeva,mentre osservava dalla finestra a gente che camminava per strada: una donna con un cane,un padre e sua figlia e due fidanzati abbracciati. A quell’ora non c’erano molte persone fuori. “Potremmo essere come loro,io e Trunks” pensava Pan fra sé,osservando i due innamorati che si stavano scambiando un dolce e tenero bacio. Ormai si era resa conto di non poter più fare a meno della sua presenza,ma non poteva farci niente. “Sei la mia piccolina!” Queste parole risuonavano nella sua testa senza lasciarla in pace nemmeno una notte; erano le parole che le aveva detto Trunks,qualche giorno fa. Credeva che lui si fosse innamorato di lei,dal modo come la guardava,come le parlava,ma purtroppo si era solo illusa. Ormai illudersi era diventato il suo mestiere. Quanto aveva urlato di gioia,con Bra,dopo che Trunks le aveva detto quelle meravigliose parole!! Ma poi l’allegria era svanita il giorno dopo,quando aveva visto al parco Trunks abbracciato a Marron; se lo doveva aspettare,in fondo lei era solo una povera “ragazzina maschiaccio” e non sarebbe mai diventata bella come la sua rivale. Squilla il telefono. Pan neppure si muove dalla sedia e qualche minuto dopo arriva Videl. “E’ Bra,tesoro” le disse,uscendo dalla stanza. Ancora una volta si era illusa: credeva fosse lui. “Pronto,Bra?” disse con voce cupa. “Ciao,Pan”rispose l’amica “E’ da un po’ che non ti si vede fuori. E’ per caso successo qualcosa? Oppure sei ancora depressa per quella storia di mio fratello?”Pan sospirò. Bra era cosi’ superficiale,cosi’frivola eppure tanto felice,nel suo piccolo. E lei,invece? Era mai stata felice in vita sua? Aveva una famiglia perfetta,prendeva sempre otto,a scuola,ma c’era qualcosa dentro che la rendeva infelice sin da quando era piccola e non è difficile immaginare cosa fosse: Trunks,era ovvio. “Pan ci sei ancora?” Bra strillava al telefono,spazientita.Pan si risvegliò dalla su trance “Si sono qui,non ho molta voglia di parlare,scusa”. “Va bene” rispose Bra “Ma non ti abbattere” Pan chiuse il telefono e si gettò sul letto. Trunks l’aveva sempre voluta bene,anche se non nel modo in cui voleva lei,ma quello che contava era questo,il bene che le voleva. In fondo Bra aveva ragione:mai abbattersi,mai scoraggiarsi per nulla. Quello che conta è sperare,sperare nel domani,nonostante la vita ti dia duemila motivi per smettere di farlo. Pan sorrise e il suo cuore ritornò felice: adesso lo sapeva,lo sapeva che,prima o poi,grazie ai suoi sforzi,Trunks si sarebbe innamorato di lei. Lo sentiva.