Confessioni davanti una tazza di tè
Hermione sospirò osservando la sua tazza di tè poggiata sul tavolo e il suo sguardo corse all’orologio appeso alla solita parete della cucina della Tana.
Era strano che non ci fosse nessuno in casa.
L’ultima ad uscire era stata la signora Weasley blaterando di alcune spese da fare così Hermione era rimasta sola.
In quel momento la lancetta di Ginny si spostò su “casa” e la ragazza capì che sua cognata stava arrivando. Infatti pochi secondi dopo una testa rossa sbucò dalla porta.
“Hei Herm” esclamò Ginny Weasley entrando trafelata e poggiando alcune buste su una sedia lì accanto. Hermione le sorrise.
“Vuoi del tè, Gin?” le chiese e la rossa annuì.
“Fa freddo” esclamò sfregandosi le mani mentre prendeva posto di fronte alla sua migliore amica che fece levitare una tazza di tè davanti ai loro nasi.
“Grazie” sospirò la rossa sorseggiandone un po’.
Hermione prese un sorso dalla sua tazza e si voltò a guardare Ginny.
“Dov’è James?” le chiese.
“è andato a lavoro con papà oggi. È così orgoglioso di lui che lo esibisce quasi come un trofeo” esclamò ridendo e l’altra sorrise.
Ci fu qualche minuto di silenzio poi Ginny alzò lo sguardo verso di lei.
“Tutto bene Herm?” le chiese la ragazza e la riccia annuì.
“Sì, certo, perché me lo chiedi?” rispose.
Ginny si strinse nelle spalle.
“Non so, mi sembri strana ultimamente” osservò dando un altro sorso alla sua tazza.
Hermione parve irrigidirsi leggermente.
“Strana…in che senso?” le chiese.
Ginny sospirò poggiando la tazza e guardandola con attenzione.
“Devi dirmi qualcosa Hermione?” le chiese.
La ragazza deglutì guardandola con sicurezza e cercò di sorriderle.
“In effetti ci sarebbe qualcosa” iniziò.
Ginny alzò gli occhi al cielo sbuffando.
“Forza Herm, parla. Non dirmi che sei sposata con mio fratello da qualche mese e ti sei già lasciata influenzare dal suo orribile modo di fare” esclamò ed Hermione trattenne una risata.
Sospirando si abbassò impercettibilmente sul tavolo come se stesse per sussurrarle un segreto.
“Aspetto un bambino” le confessò d’un fiato e Ginny spalancò gli occhi.
“O mio Dio!” esclamò balzando dalla sedia.
“Davvero? Oddio tesoro sono contentissima!” quasi urlò Ginny mentre la raggiungeva per abbracciarla.
Hermione rise.
“Bene. Sono felice di questa tua reazione vista quella di
Ron” sospirò
“Perché cosa ti ha detto quella testa vuota di mio fratello?” le chiese.
Hermione si strinse nelle spalle.
“Niente … praticamente niente” rispose con un sospiro.
Ginny si batté una mano in fronte imprecando tra sé.
“Il solito idiota!” esclamò ed Hermione sorrise.
“Gliel’ho detto ieri sera quando siamo andati a letto e lui è rimasto in silenzio. Poi questa mattina, all’alba mi ha svegliata per dirmi che gli erano venuti in mente un po’ di nomi a seconda se sia maschio o femmina”.
Ginny rise di gusto ed Hermione l’accompagnò.
“Evito di dirti gli orribili nomi che sono usciti dalla sua bocca” sospirò la riccia tra una risata e l’altra.
Quando si furono calmate un po’ Ginny cercò di riprendere fiato.
“Quando lo direte al resto della famiglia?” le chiese.
“Pensavamo di farlo questa sera dopo cena, così ci saremo tutti”.
Ginny le accarezzò una guancia sorridendole felice.
“Allora tanti auguri mamma” esclamò con un sorriso.