Il giovane biondo non riusciva a credere a ciò che
gli era stato appena detto.
Doveva abbandonare Hogwarts? Lui? Un purosangue...un Malfoy?
E per cosa poi?
Per aver insultato una volta di troppo quel
marmocchio di Potter?
Oh, per favore!
Silente era stato chiaro, però.
-Non può stare più qui,
Sig. Malfoy.-
A Draco veniva da piangere. Cosa
avrebbe potuto fare adesso? Suo padre non poteva certo aiutarlo...era ad
Azkaban, e sua madre cosa avrebbe detto una volta
saputolo?
In quel momento, rientrò nella stanza il preside
Silente.
-Sig. Malfoy, ho mandato a
chiamare anche il responsabile della sua casa, il professor Piton. Voglio che
ci sia anche lui.-
Draco abbassò il capo ed attese la sua ora.
Nel corridoio situato proprio davanti alla stanza di
Silente, un ragazzo moro stava correndo all'impazzata.
Gli occhi verdi dietro le lenti spesse erano lucidi
un po' per la fatica, un po' per le cose appena successe.
Si fermò di fronte alla scala che portava
all'ufficio di Silente e si piegò su se stesso riprendendo fiato.
No. Non voleva che Draco fosse espulso. Non poteva
permetterlo.
Non capiva nemmeno perchè si stesse
curando di lui, visto che dal primo anno l'aveva sempre odiato e trattato come
una pezza da piedi, ma nel momento in cui Silente l'aveva pregato di lasciare
la scuola si era sentito morire.
Improvvisamente il cuore gli era finito in gola e
poi si era sfracellato al suolo.
Doveva fare qualcosa, doveva combattere per non perderlo
perchè...perchè lo amava.
La certezza di questa considerazione lo colpì
prepotentemente, al punto che non si accorse di Piton alle sue spalle.
-Potter, posso sapere cosa ci fa qui?-
-Devo... Devo vedere Silente.-
-Il preside Silente, semmai. Vedo che la sua
maleducazione non è un male curabile. Ad ogni modo il preside è impegnato ora,
Potter.-
-Devo vederlo!- urlò Harry.
Piton fu sorpreso da questa reazione. Potter era un
maleducato, ma non tirava mai così tanto la corda.
-Cosa vuole dal preside, Potter?- chiese allora un
po' incuriosito dal comportamento del Grifondoro.
-Voglio...ecco...voglio dirgli che non è colpa di
Malfoy. Quello che è successo non è colpa sua, non deve essere espulso,- disse Harry arrossendo.
Piton allargò gli occhi sempre più stupito.
-A cosa dobbiamo questo suo
interessamento, Potter?-
A quella domanda Harry arrossì ancora di più, ma non
rispose.
Pregò che per quella volta Piton fosse suo alleato e
così fu, fortunatamente.
-D'accordo. Mi segua.-
Insieme, insegnante e allievo, entrarono
nell'ufficio del preside.
Harry rimase un po' male nel notare quanto il suo
arrivo avesse fatto cambiare l'espressione di Draco in
qualcosa di estremamente schifato.
Harry evitò il suo sguardo andando verso il preside.
Non gli importava se Draco lo odiava
e se lo trattava sempre male. Lui gli avrebbe voluto bene comunque.
Non sapeva per quanto avrebbe sopportato il suo odio, ma intanto doveva
salvarlo e tenerlo a scuola con lui. Lo voleva vicino.
-Signor preside,- cominciò,
-non è colpa di Malfoy, davvero. Sono stato io a provocarlo.-
Harry buttò un'occhiata a Draco e lo vide inarcare
le sopracciglia in segno di stupore.
-Se lui è colpevole tanto da
essere espulso, allora devo essere espulso anch'io...- mormorò senza nemmeno
rifletterci.
E se ora il preside l'avesse
cacciato veramente? E se ora si fosse trovato in mezzo
alla strada con la bacchetta spezzata senza sapere dove andare?
Beh, pazienza, non poteva lasciare Draco da solo.
L'avrebbe seguito e sarebbe stato al suo fianco.
-Mi stai invitando ad espellerti, Harry?- gli chiese Silente.
-Io...voglio solo dire la verità,-
rispose Harry sinceramente, -se deve andarsene lui, allora devo andarmene
anch'io.- Il cuore gli martellava nel petto dolorosamente, nemmeno la cicatrice
gli aveva mai fatto così male.
-D'accordo. Ho sentito abbastanza. Vi lascio andare,
ma non voglio più vedervi litigare per nessun motivo visto che, quando si
arriva alla resa dei conti, l'uno parte alla difesa
dell'altro. Signor Malfoy è libero di tornare alla sua casa,-
concluse l'anziano preside facendo cenno ai due ragazzi di uscire dalla stanza.
Piton li seguì con lo sguardo e non appena furono fuori si
voltò verso il preside facendo un mezzo sorrisetto.
Fuori, Harry decise di dileguarsi subito dalla parte
opposta a quella di Draco.
-Ehi!- si sentì chiamare.
Si voltò di scatto e si ritrovò i due occhi grigi
del biondo a fissarlo intensamente.
-Perchè?- gli chiese Draco.
Harry fece spallucce.
-Non eri tenuto a farlo,-
continuò Draco.
Harry deglutì e spostò lo sguardo sul pavimento. Gli
veniva quasi da piangere. Non si aspettava certo di essere ringraziato, ma
almeno un minimo di riconoscenza.
-Senti...l'ho fatto e basta, non c'è un perchè, ok?-
gli rispose e fece per andarsene.
Una stretta ferma al braccio però lo bloccò. Draco lo tirò facendolo voltare verso di sè e un
attimo dopo le loro labbra si incontrarono per quello
che fu, per Harry, il primo vero bacio della sua vita. E
lo stava dando alla persona che amava...
Quando il biondo allontanò le labbra dalle sue Harry rimase imbambolato per qualche secondo che bastò a
Draco per scappare correndo giù per il corridoio.