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Autore: Oducchan    13/11/2005    7 recensioni
e se sirius avesse una figlia nascosta che decidesse di andare a "prelevare" Harry in piena notte? leggere per credere! è una riscrittura "alternativa" del sesto libro
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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-Harry, muoviti, svegliati

The Sirius’s heiress

 Cap 1: una visita non prevista

 

 

-Harry, muoviti, svegliati!-

Harry si svegliò intorpidito. Chi diavolo era quella ragazza che lo svegliava nel cuore della notte? Che avesse sbagliato dormitorio? Poi realizzò di non essere a Hogwarts, ma ancora a casa dei Dursley, così si mise a sedere di colpo. Fece per urlare, ma la ragazza gli mise una mano sulla bocca. – shhh, buono, non urlare. Promettimi che non urlerai-. Lui annuì a stento, lei spostò il braccio. – chi diavolo sei tu?-. - non è il momento di parlarne, ora alzati e rivestiti. Sei rimasto troppo tempo qui, e voglio che arrivi a casa prima che rientrino-

-Chi è che deve rientrare?- chiese Harry mentre inforcava gli occhiali. – non ha importanza, ora. Sbrigati-. Ma nella mente di Harry si aggiravano mille domande. –Come diavolo sei arrivata qui?-

-mi sono materializzata, idiota. Vedi di darti una mossa- estrasse la sua bacchetta dalla tasca della mantella che indossava, la agitò nell’aria e la roba di Harry che prima era sparsa sul pavimento volò dentro il suo baule, tutta perfettamente in ordine.

-Hei, aspetta un attimo, non puoi! È proibito…

-… fare magie se non si è maggiorenni, lo so. Ma io non frequento Hogwarts, e il Ministero non sa neanche che esisto. E delle regole non mi è mai importato gran che. Quella è la tua civetta?-

Indicò la gabbia dell’uccello bianco. –Sì, quella è Edvige - rispose Harry con un certo orgoglio. Le civette bianche erano così rare, e lui ne possedeva una. Merito del suo amico Hagrid, che gliela aveva donata per il suo undicesimo compleanno.

- Mmmm…. Gran bell’animale. Speriamo vada d’accordo con Cereal.

-con chi?- lei si mosse impaziente, controllò la porta. –con Cereal, il mio gufo. I tuoi zii hanno il sonno pesante?

-sì abbastanza. Come hai detto che sei arrivata fin qui?-

-non ha importanza, ora. MUOVITI!- si avvicinò alla finestra e la spalancò. –ce l’ hai la scopa, no?-

-s- sì, perché?-

-Silente ti considera più sveglio. Prendila, rimbambito!-

-senti un po’, è l’una di notte, io non ti conosco e tu piombi in camera mia, cominci a blaterare che dobbiamo muoverci e a darmi ordini. Ma chi diavolo sei?!?-

-va bene, questo te lo concedo. Sono affiliata all’Ordine della Fenice, dovresti conoscerlo, no? Ora possiamo muoverci? Nessuno sa che sono qui, e vorrei che nessuno lo sapesse prima di domani mattina. Altrimenti mi fanno nera per un sacco di motivi. Salta in sella.

Harry inforcò la sua Firebolt. –Ehi, e tu?-

-non ti preoccupare. Seguimi, qualunque cosa succeda. -

Sotto gli occhi stupiti di Harry, la ragazzina mora si trasformò rapidamente in uno splendido unicorno alato bianco. Il ragazzo notò subito gli occhi nero cenere.

-come diavolo…-. Prima che potesse terminare il pensiero, però, il cavallo aprì le grandi ali e spiccò elegantemente il volo, battendole con ampi movimenti e trascinando con sé il baule e la gabbia di Edvige.

-aspettami!- Harry non poté far altro che darsi una spinta coi piedi e decollare a sua volta nel freddo cielo stellato. Con una vigorosa accelerazione della sua scopa raggiunse l’animale-ragazza. –Dove stiamo andando?- le domandò gridando, ma per tutta risposta quella si alzò sempre più in alto e volò sempre più veloce.

Harry perse il senso del tempo e dello spazio, e respirò di sollievo quando l’unicorno si fermò a mezz’aria. Emise un verso strozzato quando invece l’animale si avvicinò e lo circondò con le sue bianche ali. Strillò di terrore quando fu circondato da una vampata di fuoco rosso-azzurro, e temeva già che la sua disgraziata esistenza fosse terminata, quando si ritrovò steso per terra in una stanza buia e polverosa, la scopa ancora in pugno. La ragazza aveva ripreso le sue sembianze umane e gli stava di fronte sorridendo.

-Mi dispiace per la brusca fine del viaggio, ma era l’unico modo per non farti entrare dalla porta principale e svegliare la nonna…

-nonna? Quale nonna?

-la mia di nonna, no? Giù all’ingresso c’è il suo ritratto urlante..

Harry osservò attentamente la ragazza mentre parlava. Aveva i capelli neri spettinati lunghi fino alle spalle, leggermente mossi e spettinati, con un ciuffo che le ricadeva elegantemente sugli occhi. Gli occhi le rilucevano di uno strano bagliore, come se fossero dei diamanti infuocati; era piuttosto alta e magra, almeno per quel che poteva vedere da sotto la larga cappa, e molto pallida. Labbra sottili che risaltavo sul bianco della pelle. Harry dovette riconoscere che era molto carina, e che aveva un’aria molto famigliare. Dove aveva già visto quel volto? E i capelli, poi..

-.. ma almeno sei qui. Già m’immagino la faccia di zio Remus domattina-

- Remus? Hai uno zio che si chiama Remus?-. Anche l’ambiente gli era famigliare. I mobili antichi, sporchi e polverosi…..

-non è proprio mio zio, lo chiamo così perché vive con me. Sono orfana da qualche mese di padre-

-Ah, sì? Allora potresti dirmi dove mi trovo e chi sei?

Da qualche parte, Harry udì un cavallo nitrire.

-A quanto pare Becco si è svegliato - Harry capì d’un tratto dove si trovava e chi era la ragazza che gli stava di fronte, e per poco non svenne dallo shock. Udì a malapena la ragazza, prima di non capire più niente.  - Bentornato a Grimmauld Place numero 12, Harry. E se proprio ti preme saperlo, io sono Daphne Black, figlia di Sirius Black. Piacere-

 

 

 

 

 

 

Salute a tutti! Spero che questa fanfic vi sia piaciuta… anche se così non fosse, siate così gentili da recensirla. E già che ci siete, leggete e recensite le fanfic “THE PERFECTION- il mutante perfetto” della categoria x-men e “eternità” del Signore degli Anelli, entrambe frutto della mia mente. Grazie e arrivederci al prox cap.

 

 

   
 
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